FISCO: ALEMANNO, DA LUGLIO ROMA FUORI DA EQUITALIA. DA 1/7 COMUNI SCEGLIERANNO SOCIETA' RISCOSSIONE - IMU-CONTI: NODO COPERTURE; SACCOMANNI, AVANTI CON PRUDENZA - UE AGGIORNA STIME EUROPEE, FARO SU DEFICIT ITALIA

venerdì 03 maggio 2013

FISCO: ALEMANNO, DA LUGLIO ROMA FUORI DA EQUITALIA
DOPO ESITO REFERENDUM ONLINE. MARINO, TUTTO PREVISTO PER LEGGE
(di Monica Savatteri)
(ANSA) - ROMA, 02 MAG - Non sara' piu' Equitalia a riscuotere
coattivamente i tributi dei romani. Dal primo luglio - data
spartiacque per i Comuni sull'utilizzo di Equitalia - il regime
cambiera' e sara' il Campidoglio a farlo tramite il dipartimento
Risorse economiche e avvalendosi della consulenza della societa'
AequaRoma. A deciderlo e' stato il sindaco di Roma Gianni
Alemanno facendo seguito al risultato del referendum online
indetto proprio dal Campidoglio. In pratica, si chiedeva ai
romani se fosse da preferire la riscossione coatta tramite una
societa' come Equitalia spa oppure direttamente dal Comune di
Roma: quasi 30mila (88,1%) romani hanno votato per l'uscita di
Roma da Equitalia e l'internalizzazione del servizio mentre
altri 4mila (11,9%) hanno invece scelto la riscossione coatta
dei tributi tramite una societa' individuata attraverso una gara
a evidenza pubblica, come Equitalia appunto. Il 93,3% ha votato
per email e il 6,7% attraverso il sito del Comune. Cosi', oggi,
la giunta capitolina ha approvato una delibera per
l'internalizzazione del servizio che stabilisce anche la
costituzione di un Comitato etico che esaminera' le istanze. Per
quanto riguarda le pratiche gia' aperte e che non verranno
chiuse entro il I luglio, si prevede la firma di una transazione
per l'avvicendamento tra Equitalia al Comune di Roma.
''In questo modo - spiega Alemanno - rendiamo flessibile e
intelligente la riscossione: Equitalia e' una macchina molto
grossa e pesante e quindi e' come sparare con un cannone contro
una mosca. In realta', noi vogliamo valutare caso per caso
grazie al Comitato etico, per verificare chi puo' pagare e chi
non puo' farlo perche' non vogliamo mettere sul lastrico nessuno
ne' far chiudere imprese. Vogliamo essere duri e inflessibili
con gli evasori ma comprensivi con le persone, le famiglie e le
imprese in difficolta.'''.
In casi come questi, se accertati e dopo la valutazione del
Comitato etico, si potra' rateizzare il debito, sospendere il
pagamento o diminuire l'aggio da pagare che con Equitalia
ammonta al 4,65% se il pagamento avviene entro 60 giorni o 9% se
oltre tale limite di tempo.
Critiche ad Alemanno sono arrivate da Ignazio Marino e Alfio
Marchini, suoi sfidanti nella corsa al Campidoglio di fine
maggio. ''Sarebbe giusto che Alemanno dicesse la verita'. Lui
non ha preso la decisione sulla base di un sondaggio online, e'
stato il parlamento italiano. C'e' una legge che tutti gli
italiani conoscono che e' quella finanziaria. Ed e' stata votata
nel dicembre 2011 e prevedeva tutto cio''', sottolinea Marino a
proposito dell'addio a Equitalia a partire dal primo luglio.
Mentre Marchini gli vorrebbe chiedere ''come intende recuperare
quei circa 40 milioni di evasione fiscale tra bilancio dell'Ama
e bilancio del Comune, visto che Roma e' in una crisi enorme?''.
(ANSA).

FISCO:DA 1/7 COMUNI SCEGLIERANNO SOCIETA'RISCOSSIONE
ANCI,'MA LEGGI VECCHIE CREANO RISCHI';11 MLD IN PANCIA EQUITALIA
(ANSA) - ROMA, 2 MAG - Dall'1 luglio prossimo i Comuni
potranno scegliere la propria societa' di riscossione tributi e
lo potranno fare realizzando una societa' in house o avviando
una gara per assegnare il servizio a una societa' esterna.
L'utilizzo di Equitalia da parte dei Comuni nella riscossione,
ricorda il delegato Anci alla Finanza Locale Guido Castelli,
''era stata prorogata piu' volte dopo il 31 dicembre 2011, nel
rispetto della legge 44 del 2012, e la prossima scadenza sara'
appunto quella del 30 giugno prossimo''.
I Comuni, spiega l'esponente Anci, ''sono pronti a fare le
gare, tuttavia il permanere in vita di norme lacunose e vecchie
rende tutto piu' difficile''. Tra le questioni irrisolte figura
intanto l'ambito relativo all'Albo dei riscossori privati e piu'
in generale la riforma della riscossione coattiva, che
presentano lacune sotto il profilo delle garanzie di probita'. A
questo bisogna aggiungere la mancanza di norme nuove in tema di
riscossione coatta dei privati, ''visto che quelle attuali sono
dei primi del '900''. Inoltre, avverte Castelli, ''c'e' anche il
problema dei residui attivi, di pertinenza dei Comuni, pari a
circa 11 miliardi di euro, che al momento sono ancora nella
pancia di Equitalia e non sono ancora stati riscossi''. Il fatto
che cessi l'attivita' di Equitalia nei confronti dei Comuni,
segnala l'esponente Anci, ''farebbe correre il rischio
prescrizione relativamente a questa cifra e quindi e' chiaro che
l'intera partita deve essere ben governata''. Alla luce di cio',
avverte, ''il rischio di possibili intoppi nella fase di
riscossione, dopo il 30 giugno, e' alto''.
L'Anci nel frattempo ha svolto una gara per individuare un
socio privato per la societa' Anci Riscossione e ora sono state
attivate le verifiche per l'aggiudicabilita' della gara stessa.
''Il tutto secondo nuovi schemi procedimentali - spiega Castelli
- che sono stati fissati dai Comuni, cioe' societa' dal volto
umano''.(ANSA).

IMU-CONTI: NODO COPERTURE; SACCOMANNI, AVANTI CON PRUDENZA
Strada stretta per manovra; Letta, decideremo nella maggioranza
(ANSA) - ROMA, 2 MAG - Non solo consolidamento, anche
rilancio. Il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni,
conferma che l'azione del governo puntera' su crescita e lavoro,
garantira' ''interventi per dare ossigeno alle famiglie ed alle
imprese'' pur mantenendo come punto fermo ''il rispetto di tutti
i vincoli di bilancio'' con il ''limite invalivabile'' del
deficit/Pil al 3%. La parola chiave e' ''prudenza'' perche' la
strada e' stretta, tra la caccia alle risorse per le coperture
ed il rischio di misure di correzione dei conti pubblici. Nodo
che, in questa fase di avvio del nuovo governo, e' tecnico ma e'
anche molto politico.
Quali misure mettere in campo, dove e come trovare le
risorse? ''Lo decideremo insieme nella maggioranza'', dice il
presidente del Consiglio, Enrico Letta.
Le stime arrivate oggi dall'Ocse sono una gelata: prevedere
il deficit/Pil al 3,3% nel 2013 significa che per garantire il
deficit al 3% serve una correzione che sfiora i 5 miliardi. A
questo si aggiungono le risorse (una decina di miliardi) per
ridurre l'Imu, fermare l'aumento Iva, rifinanziare la Cig e le
missioni militari.
Le nuove previsioni Ocse non preoccupano il neoministro
dell'Economia: conta di piu', dice Saccomanni, la posizione
della Commissione europea orientata a chiudere in tempi brevi,
ed ''in modo positivo per l'Italia'', la procedura per deficit
eccessivo. E' la priorita', indica il ministro, perche' avremo
un piu' ampio ''margine di flessibilita' nel percorso di
aggiustamento del deficit e del debito'' solo una volta centrato
questo obiettivo. Una flessibilita' su cui il governo conta per
sostenere le misure da mettere in campo sul fronte del rilancio:
consentira', per esempio, di ''dedurre i cofinanziamenti interni
dei fondi strutturali'', intervento che vale 10-12 miliardi.
Messe in campo le prime misure per lo sviluppo, il governo
conta su un positivo effetto volano crescita-miglioramento dei
conti pubblici, quindi piu' risorse da spendere: gia'
l'intervento del governo Monti sui debiti della P.a., non
incorporato nelle stime Ocse, avra' ''un impatto non
trascurabile'. E ci saranno poi le misure prennunciate dal
Governo Letta, dall'Imu alla riduzione del costo del lavoro, al
nodo degli esodati al finanziamento della Cig in deroga, allo
stop al previsto aumento dell'Iva. Saccomanni garantisce ''un
approccio rapido e soddisfacente ai problemi piu' urgenti''. Ma
''con prudenza'', bisogna ''evitare passi affrettati'': il
governo intende ''iniziare un nuovo percorso piu' orientato alla
crescita con azioni decisive per l'aumento del lavoro e della
produzione'', ma farlo ''richiede tempo per i dovuti
approfondimenti''.
Resta intanto acceso il dibattito politico. Ed in particolare
sul nodo dell'Imu. All'ex premier Mario Monti che parla di
''dibattito quasi morboso'' per un ''tema rilevante'' ribatte a
distanza il leader Pdl Silvio Berlusconi: ''non e' una
fissazione ma un convincimento profondo''. ''Non potremmo
veramente far parte di un governo, o anche soltanto sostenere
dall'esterno un governo - dice - che non tenesse fede alla
parola che noi abbiamo dato''. Ma certo l'intervento ha i suoi
costi. Li ricorda dal Pd Stefano Fassina. Per cancellare l'Imu
servono 10-12 miliardi; sarebbe piu' equo e utile all'economia,
dice, evitare l'aumento previsto da luglio per Iva (che vale 4,5
miliardi) e quello da gennaio 2014 per i ticket (2
miliardi).(ANSA).

UE AGGIORNA STIME EUROPEE, FARO SU DEFICIT ITALIA
Si punta a stop procedura. Saccomanni, questi i dati che contano
(ANSA) - BRUXELLES, 2 MAG - Non sono ottimiste le aspettative
sulle nuove previsioni economiche che la Commissione Ue
pubblichera' domani: gia' a febbraio Bruxelles aveva dovuto
rivedere al ribasso le stime di novembre, e rimandare la ripresa
al 2014. Occhi puntati sull'Italia e sul suo deficit: se
confermato sotto il 3% per 2013 e 2014, si andra' verso la
chiusura della procedura per deficit eccessivo il 29 maggio, e
da quel momento ci sara' anche piu' flessibilita' di spesa. Ma
le stime di oggi dell'Ocse, che danno il disavanzo al 3,3%
quest'anno e al 3,8% il prossimo, riaccendono i dubbi, sebbene
non tengano conto degli effetti positivi sulla crescita dei
pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione. Attenzione
pero', avverte il neo ministro Saccomanni su questo punto "le
stime Ocse non hanno molta rilevanza", non quanto "le stime che
inducono la Commissione, che sono quelle della Bce, a orientarsi
per la chiusura della procedura in modo positivo per l'Italia".
Il quadro economico che le previsioni tracceranno domani
sara' molto simile alla doccia fredda che l'eurozona aveva gia'
fatto con le cifre di febbraio: recessione per tutto il 2013
(-0,3%), e disoccupazione sempre piu' elevata che in
Italia salira' anche nel 2014, toccando il record del 12%.
Bruxelles a febbraio per l'Italia aveva abbassato anche le stime
di crescita (-1%), e oggi l'Ocse vede ancora piu' nero e stima
un pil a -1,5% per quest'anno.
Ma la partita piu' interessante per l'Italia, e anche quella
che ha piu' implicazioni per l'immediato futuro, si gioca sui
numeri del deficit. Le stime di febbraio lasciavano ben sperare:
-2,1% nel 2013 e 2014, soglia che metteva in cassaforte la
chiusura della procedura su cui la Commissione si esprimera' il
29 maggio. Ma con i pagamenti degli arretrati alla pubblica
amministrazione i numeri cambieranno: secondo il governo, con i
40 miliardi alle imprese il deficit del 2013 salira' al 2,9%.
L'Ocse, che lo stima al 3,3%, non tiene pero' conto dei
pagamenti p.a., ne' del loro effetto benefico sulla crescita,
ne' di quello negativo sul deficit. I numeri di Bruxelles di
domani terranno in considerazione entrambi gli aspetti, ma per
chiudere la procedura l'Italia dovra' assicurare - e il neo
premier Enrico Letta lo ha fatto nel suo tour europeo - un
deficit in linea con l'obiettivo anche nel 2014.(ANSA).

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