NUOVO ISTITUTO DELL'ACCESSO CIVICO E AMMINISTRAZIONI APERTE: SE CITTADINI, SINDACATI E IMPRESE SAPRANNO FARE RETE CE LA FAREMO A RIVOLUZIONARE LA P.A. - Sintesi dell'intervento di Giuseppe Fortuna al Festival d'Europa

sabato 11 maggio 2013




 

NUOVO ISTITUTO DELL’ACCESSO CIVICO E AMMINISTRAZIONI APERTE: SE CITTADINI, SINDACATI E IMPRESE SAPRANNO FARE RETE CE LA FAREMO A RIVOLUZIONARE LA P.A. -Sintesi dell’intervento di Giuseppe Fortuna al Festival d’Europa 2013


Di seguito, un estratto dell’intervento del segretario generale dell’Associazione Finanzieri Cittadini e Solidarietà  Ficiesse al convegno“Dalla protesta alla proposta – I cittadini per l’efficienza e la trasparenza delle Amministrazioni pubbliche” organizzato da Cittadinanza Attiva e Fondazione Etica che si è tenuto a Firenze il 7 maggio 2013 nell’ambito del Festival d’Europa.

Festival d’Europa 2013
Convegno “Dalla protesta alla proposta - I cittadini per l’efficienza e la trasparenza delle Amministrazioni pubbliche”

SINTESI DELL’INTERVENTO
DEL SEGRETARIO GENERALE FICIESSE

GIUSEPPE FORTUNA



1. Il futuro che dobbiamo assolutamente evitare

Le pubbliche amministrazioni in Italia hanno costi e forniscono servizi di livello inaccettabile, che impediscono al paese di competere a livello internazionale. Se la macchina pubblica non cambia, le aziende continueranno a chiudere o a delocalizzare, aumenteranno i licenziamenti dei lavoratori privati e quelli pubblici seguiranno a ruota (come sta avvenendo in Grecia), il paese si impoverirà  e rischia di saltare ogni equilibrio economico e sociale. Il funzionamento della pubblica amministrazione è quindi il problema “numero uno”da risolvere se vogliamo continuare a vivere nella pace, nella libertà  e nella democrazia. E non stiamo esagerando.

2. Il decreto legislativo 33

A marzo 2013 è stato emanata una disposizione legislativa che può dare una forte accelerazione per ottenere in tempi stretti i servizi pubblici che servono e tornare competitivi a livello globale. Ci riferiamo al DECRETO LEGISLATIVO N. 33 DEL 14 MARZO 2013, che ha per oggetto il “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità , trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”. Il decreto, che dà  attuazione alla delega contenuta nell’articolo 1, commi 35 e 36, della cosiddetta “legge anticorruzione” 190 del 2012, si coniuga e integra l’eccellente, quanto ancora in larghissima parte inapplicata, “LEGGE BRUNETTA” (il decreto legislativo 150 del 2009), che ha definito giuridicamente, per la prima volta, i concetti di trasparenza e di performance nel settore pubblico.

Nei pochi minuti che abbiamo a disposizione nel convegno di oggi, indicherò quella che si presenta come la PRINCIPALE NOVITà€ del nuovo decreto 33, indicherò gli “ATTORI” che dovrebbero, di tale novità , fare un punto di forza per il cambiamento radicale della pubblica amministrazione e la STRADA che crediamo si debba cominciare a percorrere con grande sollecitudine.

3. La novità  dell'accesso civico

Il nuovissimo diritto di accesso civico ai dati e alle informazioni detenute da una pubblica amministrazione è senza dubbio la principale novità  del decreto 33 e costituisce l’apertura del nostro sistema pubblico alla LOGICA DELL’OPEN DATA, cioè dell’amministrazione aperta, che stanno seguendo tutti gli stati a democrazia avanzata per rendere competitivi i rispettivi sistemi-paese.


L’istituto è introdotto dall’articolo 5 e legittima chiunque a chiedere e ottenere (ovviamente con alcuni limiti e cautele) dati, documenti e informazioni che un soggetto pubblico abbia omesso di pubblicare sul proprio sito internet SENZA DOVER DIMOSTRARE, com’era richiesto fino a ieri, DI ESSER TITOLARE DI ALCUN INTERESSE E DOVER MOTIVARE ALCUNCHà‰. Non potrà  più, quindi, essere opposta dalle pubbliche amministrazioni la consueta eccezione della “carenza di interesse” alle richieste di dati, documenti e informazioni.

Non possiamo entrare, in questa sede, nell’analisi delle numerose disposizioni del decreto 33 e ci literemo a indicare le grandi opportunità  che a nostro avviso si aprono con il nuovo strumento.

4. Una rete tra organizzazioni civiche, imprese e sindacati dei lavoratori della P.A.
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L’accesso civico è configurato dal legislatore come un diritto aperto ai singoli cittadini e alle loro organizzazioni civiche, alle aziende e alle loro associazioni, ai lavoratori delle pubbliche amministrazioni e ai loro sindacati. Sono questi i TRE SOGGETTI che crediamo possono e debbano entrare in collegamento sinergico tra loro e “FARE RETE”per cambiare in fretta la pubblica amministrazione.


5. Di cosa c’è bisogno per partire

Per cominciare a indurre efficienza e qualità  in una pubblica amministrazione è indispensabile: 1) conoscere i DATI ANNUALI DEI FENOMENI socio-economici di interesse (ad esempio: numero e tipologie di reati commessi nell’ambito territoriale di interesse, caratteristiche dell’economia sommersa, ecc.); 2) conoscere gli OBIETTIVI ANNUALI assegnati dai livelli gerarchici superiori agli uffici e articolazioni territoriali della P.A.; 3) disporre di un METODO unitario di lettura e di interpretazione dei dati e degli obiettivi; 4) muoversi secondo un PROGETTO unitario e condiviso per il miglioramento.

6. Approccio assolutamente territoriale ma con metodo e progetto nazionali

L’azione di questa auspicata "Rete a tre" si deve concentrare sui singoli territori: città , comuni, in alcuni casi addirittura quartieri. E si potrà  partire dove sono già  attive organizzazioni civiche in grado di assumersi tale nuovo genere di compiti e di responsabilità . L’approccio territoriale ha infatti due pregi. In primo luogo, consente ai cittadini, alle imprese e ai lavoratori un immediato positivo riscontro sui risultati concreti, in termini di miglioramento della qualità  di vita, delle iniziative avviate, incoraggiandoli a continuare l’esperienza e stimolando l’emulazione degli altri territori. In secondo luogo, impedisce ai vertici delle amministrazioni di limitarsi, come avvenuto in questi ultimi anni, alla comunicazione di documenti ponderosi, e di doviziosi, quanto inutili, dati aggregati a livello nazionale. L’approccio territoriale permette, viceversa, di misurare “in loco” e in modo semplice e immediatamente intelligibile performance e miglioramenti per consentire a ogni amministrazione di individuare chi al suo interno è realmente bravo, gratificarlo economicamente e moralmente, diffondere le pratiche migliori e giungere a premiare il vero "merito".

I livelli nazionali di organizzazioni civiche, sindacati e associazioni d’impresa dovranno garantire l’elaborazione di un metodo di azione e di un progetto condiviso per guidare e coordinare le diverse esperienze territoriali.



GIUSEPPE FORTUNA
Segretario generale Ficiesse
giuseppefortuna@hotmail.com
340.2813453


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