TRUFFE: IN 300 INCASSAVANO PENSIONE DEI PARENTI DEFUNTI, SCOPERTI DA GDF NEL LECCHESE. - FISCO: CGIA, DAL 12 GIUGNO NON SI LAVORERA' PIU' PER LE TASSE, QUEST'ANNO NECESSARI 162 GIORNI PER ASSOLVERE OBBLIGHI FISCALI
lunedì 10 giugno 2013
TRUFFE: IN 300 INCASSAVANO PENSIONE DEI PARENTI DEFUNTI
SCOPERTI DA GDF NEL LECCHESE, NIPOTE PRENDEVA QUELLA DEL NONNO
(di Stefano Rottigni)
(ANSA) - MILANO, 8 GIU - Un nipote che ha incassato per sette
anni la pensione del nonno morto, facendo la coda alle Poste per
ritirarla per ben 90 volte. Non solo spiantati che non arrivano
alla fine del mese tra i 300 individuati dai militari della
Guardia di Lecco perche' percepivano la pensione dei parenti
defunti, ma anche un libero professionista che ha percepito 13
mensilita'. Poi la compagna di un anziano che, rimasto vedovo,
era andato a vivere con lui a Tenerife. La donna si e' ben
guardata dal comunicare la morte del compagno, incassando per
quattro anni la sua pensione. Una signora, infine, che era
andata a vivere in Costa Azzurra, appoggiandosi al conto
corrente di un amico per ricevere la pensione. Lei e' morta, ma
anche in questo caso, l'uomo e' stato zitto e i versamenti
dell'Inps sono proseguiti.
Casi singolari di un ben piu' vasto malcostume, che nelle
situazioni piu' gravi sconfina nella truffa ai danni dello
Stato, scoperto dai militari della Guardia di Finanza di Lecco
nell'operazione che significativamente e' stata chiamata
'Lazzaro'. Le Fiamme gialle lecchesi hanno individuato 300
persone un po' in tutta la provincia che continuavano a
percepire indebitamente la pensione dei parenti defunti.
Complessivamente la somma non dovuta si e' rivelata di 700mila
euro, al netto delle pensioni di reversibilita' che sono state
controllate.
Delle 300 persone incappate nella rete dei controlli, sono 50
quelle denunciate per truffa ai danni dello Stato perche' hanno
superato la soglia dei 4mila euro, oltre la quale scatta la
denuncia penale. Rileva anche il fatto che i denunciati si sono
dati da fare per incassare le pensioni, mentre gli altri hanno
omesso di comunicare l'avvenuto decesso.
Le indagini dei militari, con a capo il colonnello Corrado
Loero, erano cominciate circa un anno fa. I dati dell'anagrafe
dei Comuni del Lecchese riguardanti i defunti sono stati
incrociati con quelli dell'Inps e sono cosi' emerse le anomalie,
nell'ambito di indagini che, su direttiva del Comando generale
delle Fiamme Gialle, da un paio d'anni a questa parte, oltre che
sull'evasione fiscale si concentrano anche sull'utilizzo che si
fa della spesa pubblica.
Parte delle somma e' gia' stata recuperata, ora i militari
stanno cercando di recuperare la restante. (ANSA).
FISCO:CGIA, DAL 12 GIUGNO NON SI LAVORERA' PIU' PER LE TASSE
QUEST'ANNO NECESSARI 162 GIORNI PER ASSOLVERE OBBLIGHI FISCALI
(ANSA) - VENEZIA, 8 GIU - A partire da mercoledi' prossimo 12
giugno gli italiani non lavoreranno piu' per il fisco.
A dirlo e' la Cgia di Mestre che da quasi 15 anni calcola il
giorno di 'liberazione fiscale', ovvero la data a partire dalla
quale i contribuenti italiani cominciano a lavorare per se
stessi.
Quest'anno sono stati necessari 162 giorni per assolvere
agli obblighi fiscali e contributivi richiesti dallo Stato: una
punta massima che nella storia recente del nostro Paese non era
mai stata toccata. Per Cgia cio' e' dovuto in particolar modo al
forte aumento registrato in questi ultimi anni dalla pressione
fiscale: infatti, nel 2013 tocchera' il record storico del 44,4%
del Pil, un livello mai raggiunto in passato. Si pensi che dal
1980 al 2013 il carico fiscale e' aumentato di ben 13 punti.
(SEGUE)
FISCO:CGIA, DAL 12 GIUGNO NON SI LAVORERA' PIU' PER LE TASSE (2)
(ANSA) - VENEZIA, 8 GIU - Per indicare il cosiddetto ''Tax
freedom day'' l'ufficio studi della Cgia ha preso in esame il
dato di previsione del Pil nazionale e lo ha suddiviso per i 365
giorni dell'anno, ottenendo cosi' un dato medio giornaliero.
Successivamente, il gettito di imposte, tasse e contributi che i
contribuenti versano allo Stato e' stato rapportato al Pil
giornaliero, ottenendo il giorno di 'liberazione fiscale' che,
per il 2013, cadra'' il prossimo 12 giugno.
Le cose vanno peggio, secondo l'organismo mestrino, per
coloro che le tasse le pagano fino all'ultimo centesimo. Se dal
Pil nazionale si storna la quota di economia sommersa che viene
conteggiata a seguito di una convenzione internazionale recepita
da tutti i Paesi, e' possibile calcolare la pressione fiscale
'reale' che grava sui contribuenti 'onesti'. Per l'anno in
corso, la pressione fiscale 'reale' si attesta ad un valore
massimo del 53,8%. Con questo livello di tassazione il giorno di
liberazione fiscale per i contribuenti fedeli al fisco
oltrepassa abbondantemente la meta' dell'anno e si attesta al 16
luglio.
''Quest'anno - sottolinea Giuseppe Bortolussi segretario
della Cgia di Mestre - pagheremo mediamente 11.800 euro di
imposte, tasse e contributi a testa. E in questo conto sono
compresi tutti i cittadini, anche i bambini. Tuttavia, il dato
disarmante e' che al cittadino non vengono forniti servizi
adeguati. Molto spesso, nel momento del bisogno, il cittadino e'
costretto a rivolgersi al privato, anziche' utilizzare il
servizio pubblico. Tutto cio' - conclude Bortolussi - si
traduce in un concetto molto semplice: spesso siamo costretti a
pagare due volte lo stesso servizio''.