MILANESE RINVIATO A GIUDIZIO A NAPOLI,PROCESSO IL 6 NOVEMBRE - MARINA MILITARE:DE GIORGI,NEL 2025 NON PIU' FORZA OPERATIVA - FISCO: FAMIGLIE DISABILI, NUOVO ISEE CONTIENE INSIDIE
martedì 11 giugno 2013
MILANESE RINVIATO A GIUDIZIO A NAPOLI,PROCESSO IL 6 NOVEMBRE
(ANSA) - NAPOLI, 7 GIU - L'ex parlamentare del Pdl Marco
Milanese e' stato rinviato oggi a giudizio per i reati di
associazione a delinquere, corruzione e rivelazione di segreto.
Lo ha stabilito al termine dell'udienza preliminare il gup
Amelia Primavera.
Il processo comincera' il prossimo 6 novembre davanti alla VI
sezione del Tribunale. Milanese, che e' stato stretto
collaboratore dell'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti,
avrebbe tra l'altro ricevuto denaro e regali dall'imprenditore
Paolo Viscione in cambio della promessa di rallentare e
''aggiustare'' un'inchiesta a suo carico.(ANSA).
MARINA MILITARE:DE GIORGI,NEL 2025 NON PIU' FORZA OPERATIVA
51 NAVI SU 60 ANDRANNO IN PENSIONE
(ANSA) - ROMA, 10 GIU - ''Nei prossimi dieci anni 51 delle 60
navi attuali andranno in pensione e solo 11 entreranno in
servizio. Dal 2025, in pratica, la Marina militare cessera' di
essere una forza operativa''. E' il fosco scenario tracciato dal
capo di Stato maggiore della Forza armata, l'ammiraglio Giuseppe
De Giorgi, conversando con i giornalisti a margine della festa
della Marina.
La Marina sta vivendo un processo di trasformazione che
''passa necessariamente - ha spiegato l'ammiraglio - attraverso
il rinnovamento della flotta che rappresenta la nostra ragion
d'essere. Essa si sta pericolosamente assottigliando nei numeri
e nelle capacita' e a breve non sara' piu' in grado di tutelare
gli interessi marittimi nazionali. Ritengo quindi necessario e
urgente - ha concluso - avviare dei provvedimenti concreti per
invertire questa tendenza''.(ANSA).
MARINA MILITARE: MAURO, POCHE NAVI, APPRENSIONE PER FUTURO
(ANSA) - ROMA, 10 GIU - A fronte di un Mar Mediterraneo
sempre piu' ''focus di preoccupanti dinamiche internazionali'',
la Marina militare italiana ''guarda con apprensione al proprio
futuro, perche' le proiezioni indicano una significativa
riduzione delle unita' della flotta che saranno in linea alla
fine del prossimo decennio''. Lo ha detto il ministro della
Difesa, Mario Mauro, nel suo intervento in occasione della festa
della Marina.
''Se questa prospettiva si concretizzasse - ha avvertito il
ministro - si metterebbe a grave rischio la stessa capacita' di
operare della forza armata, ovvero la sua vera ed unica ragione
d'essere. Si tratta di una prospettiva di fronte alla quale il
governo e le istituzioni sono chiamate ad assumere iniziative
responsabili per far si' che l'Italia possa contare su una
Marina in grado di tutelare il vitale interesse rappresentato
dal libero uso degli spazi marittimi. E' un impegno questo - ha
concluso Mauro - che intendo assumere con forza e determinazione
in qualita' di ministro della Difesa''.(ANSA).
FISCO: FAMIGLIE DISABILI, NUOVO ISEE CONTIENE INSIDIE
(ANSA) - ROMA, 10 GIU - La bozza di decreto di riforma
dell'Isee (indicatore della situazione economico equivalente)
"e' un vero e proprio cavallo di Troia e va modificata": e'
quanto chiede l'Anffas (Associazione nazionale famiglie di
persone con disabilita' intellettiva e/o relazionale).
L'associazione, "dopo aver preso atto delle modifiche
intervenute all'art. 2 della bozza di decreto a seguito del
confronto tra il Governo e la Conferenza dei presidenti delle
Regioni e aver rilevato l'inserimento di due clausole che
portano l'Isee, ritenuto gia' livello essenziale, a tener conto
delle prerogative regionali", chiedono al Governo e in
particolare al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali,
l'eliminazione di tali riferimenti regionali "al fine di evitare
che un intervento regionale possa svuotare la portata della
riforma".
"Non e' accettabile - dice il presidente di Anffas Roberto
Speziale - che l'Isee sia derogato dalla legislazione regionale,
che si possa escludere o limitare a priori, solo per condizioni
economiche, l'accesso alle prestazioni sociali e socio-sanitarie
e che si faccia utilizzare agli enti erogatori dei criteri
diversi ed ulteriori rispetto a quello dell'Isee per
regolamentare l'accesso alle prestazioni".
"C'e' il rischio concreto che questa riforma si traduca in una
disparita' di trattamento sul territorio nazionale concernente,
tra le altre cose, i costi di compartecipazione e l'accesso a
prestazioni e servizi, e in una seria minaccia alla vita delle
persone con disabilita', in particolare quelle con disabilita'
intellettiva o relazionale, e delle loro famiglie, soggetti che
gia' si trovano in una situazione critica poiche' gia' pesantemente
colpiti dall'attuale crisi finanziaria e da costanti e continui
tagli alle risorse per le politiche sociali" conclude Speziale.
(ANSA).