ESERCITO: CAPO SM GRAZIANO, ENTRO 2024 -12 MILA EFFETTIVI - F35: PICCOLE IMPRESE CONTRO STOP, OCCASIONE PERSA PER ITALIA - DL FARE:SINDACATI, GRAVI MODIFICHE NORME SICUREZZA LAVORO - D'ALIA A SINDACATI, NO PASSI INDIETRO SU SICUREZZA

mercoledì 26 giugno 2013

ESERCITO: CAPO SM GRAZIANO, ENTRO 2024 -12 MILA EFFETTIVI
(ANSA) - BOLZANO, 25 GIU - In accordo con gli obiettivi
fissati dalla legge delega sulla revisione dello strumento
militare, l'Esercito dovra' passare, entro il 2024, dagli
attuali 102.000 effettivi a 90.000 unita' e, per il 2018,
ridurre del 30% le infrastrutture militari per la salvaguardia
della componente operativa. Lo ha detto il Capo si stato
maggiore, gen. Claudio Graziano.
Inaugurando a Merano una palazzina alloggi per il personale
militare realizzata nel quadro di un'intesa con la Provincia
autonoma di Bolzano, Graziano ha spiegato che l'intero progetto
della riorganizzazione in atto comportera' complessivamente la
chiusura di 87 enti ed unita' e la riorganizzazione di altri
127.
All'evento di Merano erano presenti tra gli altri, il
Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder,
il Sindaco di Merano, Januth Guenther, il Direttore dell'Agenzia
del Demanio, Stefano Scalera, il Segretario Generale della
Difesa, Generale Claudio Debertolis.
Il Generale Graziano, nel suo intervento, ha sottolineato
''l'importanza di questo progetto, realizzato grazie alla
sinergia tra l'amministrazione provinciale di Bolzano, l'agenzia
del demanio e i comandi militari, che costituisce un vero e
proprio modello da replicare su scala nazionale''. L'iniziativa
e' inserita nel protocollo di intesa, siglato nel 2007, tra il
Ministero della Difesa e la Provincia Autonoma di Bolzano.
(ANSA).

F35: PICCOLE IMPRESE CONTRO STOP, OCCASIONE PERSA PER ITALIA
CAMPAGNA BEN ORCHESTRATA SENZA CONOSCERE PRODOTTO
(ANSA) - ROMA, 25 GIU - Il ridimensionamento o, addirittura,
la cancellazione del programma degli F35 avrebbe delle
ripercussioni "molto negative" su diverse imprese e
rappresenterebbe una "un'occasione persa dall'industria italiana
per fare un salto di livello in uno dei settori tecnologicamente
piu' avanzati del mondo". Lo sostengono alcune piccole e medie
imprese coinvolte nel progetto del cacciabombardiere che
appoggiano la presa di posizione dell'Ad di Alenia Aermacchi
Giuseppe Giordo.
"Nell'attuale scenario di crisi per l'impresa italiana e
soprattutto per il mezzogiorno - sostiene ad esempio la Ompm di
Angri, in provincia di Salerno - il programma F35 rappresenta
un'occasione significativa per le ditte del settore aeronautico
di mantenere e accrescere il livello qualitativo e di
specializzazione acquisito nel tempo". Quello del caccia,
prosegue la societa' "in aree notoriamente depresse, e' uno dei
pochi programmi che puo' garantire a lungo periodo un volume di
attivita' congrue agli impianti esistenti e agli investimenti
produttivi effettuati". "Cio' che stupisce - dicono dall'Aerea
Spa di Milano - e' la campagna ben orchestrata contro l'F35 senza
una conoscenza specifica del prodotto e senza prendere in
considerazione il ruolo che la Difesa deve svolgere". L'azienda
ha gia' investito sul progetto 45 milioni e predisposto i
relativi posti di lavoro ed e' questo il motivo, dice, per il
quale "i programmi non possono essere cambiati sulla base di
umori, e qualcuno ha espresso sospetti, per interessi di diversa
natura non meglio specificata".
L'Oma di Foligno, invece, e' il principale fornitore italiano
di Alenia Aermacchi per i componenti strutturali del cassone
alare dell' F35; sul progetto ha investito 6 milioni e si
appresta ad investirne altri 37, mentre un'altra impresa
folignate, la Ncm, ne sta investendo 13. Il personale delle due
aziende che sara' coinvolto raggiungera' le 330 unita' nel 2021.
"Al di la' dell'impatto dal punto di vista industriale - dicono -
un eventuale disimpegno costituirebbe un'occasione persa
dall'industria italiana di fare un salto di livello in uno dei
settori tecnologicamente piu' avanzati al mondo, con notevoli
ricadute nel settore civile, previsto in forte espansione nei
prossimi anni".
Le Officine meccaniche Irpine (Omi) di Lacedonia si occupano
della realizzazione delle parti in titanio dell'ala dell'F35.
"Il lavoro comune di aziende ed istituzioni - affermano - ha
consentito di riportare in Italia lavorazioni che ormai
sembravano inesorabilmente destinate alle aziende d'oltreoceano,
senza considerare la ricaduta di immagine per l'industria
italiana, capace di sostenere con competitivita' e tecnologie il
50% della produzione". Il programma Jsf ha dunque portato ,
"anche in una zona disagiata, competitivita' ed innovazione"
tanto da riuscire "ad invertire tendenze generali" e "creando i
presupposti per l'incremento dei livelli occupazionali".(ANSA).

DL FARE:SINDACATI, GRAVI MODIFICHE NORME SICUREZZA LAVORO
(ANSA) - ROMA, 25 GIU - Il ''decreto del fare'' introduce
''gravi modifiche'' alla normativa sulla sicurezza del lavoro.
Lo affermano in una nota unitaria Cgil, Cisl e UIl-
''Confermando la pratica invalsa nel confondere interventi di
semplificazione burocratica con alleggerimento delle tutele in
materia di prevenzione, il Governo - affermano i sindacati -
dimostra di non conoscere adeguatamente la materia della salute
e sicurezza sul lavoro e di aver agito in ossequio a logiche
che non pongono la riduzione degli eventi infortunistici e
tecnopatici a priorita' di intervento, come la garanzia di
un'idonea organizzazione del lavoro''.
Per evitare che quanto disposto nel decreto venga confermato
a fine agosto con la definitiva approvazione delle modifiche -
dicono i sindacati - determinata sara' l'azione che
unitariamente verra' intrapresa attraverso ogni canale
istituzionale e sindacale''. (ANSA).

DL FARE: D'ALIA A SINDACATI, NO PASSI INDIETRO SU SICUREZZA
INTERVENUTI SOLO SU ADEMPIMENTI FORMALI
(ANSA) - ROMA, 25 GIU - Le norme contenute nel dl Fare, come
quelle nel ddl Semplificazione, ''non mettono in alcun modo in
discussione la sicurezza dei lavoratori''. lo afferma il
ministro della pubblica amministrazione Giampiero D'Alia
replicando alle affermazioni dei sindacati sulle gravi modifiche
alla normativa sulla sicurezza.
''Siamo intervenuti soltanto su adempimenti formali e oneri
informativi - afferma D'Alia - eliminando esclusivamente quelle
carte inutili e costose consentendo di liberare risorse per una
reale tutela della salute e prevenzione dei rischi sul posto di
lavoro''.
''La norma che autorizza il datore di lavoro, in alternativa
alla presentazione del Duvri, ad individuare in settori a basso
rischio infortunistico un incaricato che sovrintenda alla
cooperazione e al coordinamento - spiega D'Alia - offre la
possibilita' di spostare l'attenzione dall'adempimento formale a
quello sostanziale attraverso l'individuazione di una figura
qualificata, che conosce ed e' presente sul luogo di lavoro ed
e' quindi in grado di intervenire per prevenire i rischi piu'
efficacemente rispetto a un documento cartaceo. Non sono messe
poi in alcun modo in discussione - prosegue - le procedure
standardizzate per la valutazione dei rischi per le PMI: viene
solo previsto un modello semplificato per le imprese che operano
nei settori a basso rischio infortunistico, che verranno
individuate, sulla base di parametri oggettivi, sentita la
Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul
lavoro (a cui partecipano i rappresentanti delle organizzazione
sindacali, datoriali e delle Regioni)''.
''Per quanto riguarda le comunicazioni all'autorita'
giudiziaria - continua D'Alia - sara' l'Inail a comunicare per
via telematica l'infortunio all'autorita' di pubblica sicurezza:
si applica il principio generale della trasmissione dei dati tra
amministrazioni che dovrebbe aumentare, e non diminuire i
livelli di tutela. Infine - conclude D'Alia - la norma sugli
adempimenti relativi all'informazione e alla formazione vuole
solo evitare che una persona gia' formata nello stesso anno e
per lo stesso motivo debba ripetere dopo pochi mesi un identico
corso. Da parte nostra comunque - conclude - c'e' la massima
disponibilita' a incontrare le organizzazioni sindacali, come
gia' sta facendo il ministro Giovannini, per approfondire le
misure del governo, in vista di un confronto costruttivo in
Parlamento''. (ANSA).

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