CRISIVERA: IL CONVEGNO SULLA LEGALITA' ECONOMICA DEL 18 GIUGNO ... SOLITA SOLFA. FORTUNA: NIENT'AFFATTO, E' UN CONTRIBUTO DI IDEE PER CAMBIARE IN MEGLIO L'AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA E IL PAESE

martedì 09 luglio 2013

 

 

CRISIVERA: IL CONVEGNO SULLA LEGALITA' ECONOMICA DEL 18 GIUGNO ... SOLITA SOLFA. FORTUNA: NIENT’AFFATTO, E' UN CONTRIBUTO DI IDEE PER CAMBIARE IN MEGLIO L’AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA E IL PAESE

 

 

 

Di seguito, un messaggio postato ieri nel forum di Ficiesse dall’utente non registrato con nickname “Crisivera” e la risposta del segretario generale di Ficiesse Giuseppe Fortuna sul convegno “Legalità  economica: conviene!” che si è tenuto a Roma, presso la Camera dei Deputati, il 1 giugno 2013.

 

 

 

 

 

Da http://www.ficiesse.it/f_messaggi.php?id_topic=15807&#fine

 

 

 

TOPIC: CONVEGNO FICIESSE SU LEGALITà€ ECONOMICA

 

 

 

MESSAGGIO SCRITTO DA: CRISIVERA, DOMENICA 07 LUGLIO 2013 12:33:54

 

 

 

TESTO

 

Caro segretario generale G. Fortuna, ho letto il suo intervento e personalmente non ho trovato nessuna novità  di rilievo. Era un misto tra una denuncia e un discorso demagogico-populista. Gli argomenti trattati sono ben noti da anni, ma nessuno ha inteso fare qualcosa per porre rimedio sia da parte militare che politica. Quello che lei definisce i sette livelli della struttura burocratica è da addebitare soltanto alla Gerarchia che, volendo far credere di snellire la struttura per contrastare meglio l'evasione fiscale, ha fatto si che si dilatasse ancora di più creando reparti e articolazioni che nel tempo hanno assunto intestazioni che, già  nel nome, cercavano di carpire il favore della politica. Basta, a queste querelle politico - militari a danno di tanti fedeli servitori della Patria che avevano riposto nelle persone di vertice fiducia e stima. Le denuncia una scarsa percentuale di dirigenti, ma non le sembra di esagerare. Ma lei, ha idea di chi veramente sono i dirigenti. Sono persone che oltre ad essere competenti, sono altamente autorevoli che pensano al futuro dell'azienda presso la quale prestano la loro opera professionale per garantire a Tutti un futuro lavorativo migliore . Lei ritiene che i nostri dirigenti abbiano fatto tutto ciò?? Siamo ancorati a principi militari che invece di stimolare l'azione propulsiva del Corpo, ne limitano le capacità  sopprimendo con autorità  quelle teste che invece meriterebbero di emergere e farsi strada. Ma Lei che è stato un ufficiale del Corpo nonchè un alto dirigente dello Stato perchè non indica almeno una della cause che ha prodotto questo grande malessere lavorativo all'interno del Corpo?? Perchè non ci racconta come vengono prese le decisioni?? perchè non ci porta un caso concreto?? Lei dice che i criteri di valutazione e arruolamento non poggiano sul merito, ma questo non è una novità , personalmente lo constatiamo giorno dopo giorno sulla nostra pelle, ma qualcuno si rassegna dicendo che da sempre è stato così, mentre il sottoscritto ritiene che sia inaccettabile una cosa del genere. Sa qual è la differenza tra le categorie, che i colleghi Peisaf hanno la forza di denunciare, urlare, manifestare, evidenziare queste disfunzioni del sistema, mentre la classe ufficiali tende di difendere lo status quo, una situazione di immobilismo che giova solo a pochi intenti a difendere dei privilegi piuttosto che a sollecitare e investire nel capitale umano a disposizione. Sono sempre distaccati dal personale per paura di contaminarsi e di perdere la nobile verginità , non esprimo mai con schiettezza ed onestà  la loro idea altrimenti si scoprono, quando parlano o dialogano misurano le parole e le indirizzano sempre a favore del capo, mai che qualcuno abbia preso a viso aperto le difese di un collega, te lo dicono che avevi ragione sempre in separata sede. Oggi il Corpo è impegnato a rivalutare la propria immagine e ne è testimonianza la comunicazione stampa che viene attuata. Sembriamo dei Top Gun del fisco, ma pochi sanno l'origine di quei sacrifici. Il giochino è presto fatto, un bell'encomio e ti hanno ripagato. Basta, basta, basta, desideriamo essere apprezzati e premiati per la professionalità  secondo le regole della meritocrazia, ovvero chi merita avanza, chi non merita deve essere fermato in tempo altrimenti vengono fuori dei mostri. Ritornando, quindi, al suo intervento e all'oggetto del convegno, ritengo che la fumosità  della discussione produrrà  pochi o nessun effetto. Lei che dirige questa Associazione e che ha rivestito i gradi di Ufficiale, si faccia promotore di un vero cambiamento all'insegna della trasparenza, del merito e della competenza, indichi la via maestra da percorrere perchè di cunicoli senza uscita ne abbiamo percorsi tanti. Cordiali Saluti

 

 

 

 

 

MESSAGGIO SCRITTO DA: GIUSEPPEFORTUNA, MARTEDàŒ 09 LUGLIO 2013 10:31:54

 

TESTO

 

Provo a dare qualche risposta alle osservazioni dell’amico Crisivera nell’ordine in cui le pone.

I GRUPPO DI OSSERVAZIONI DI CRISIVERA
<< Caro segretario generale G. Fortuna, ho letto il suo intervento e personalmente non ho trovato nessuna novità  di rilievo. Era un misto tra una denuncia e un discorso demagogico-populista. Gli argomenti trattati sono ben noti da anni, ma nessuno ha inteso fare qualcosa per porre rimedio sia da parte militare che politica. >>

 

RISPOSTA
I convegni servono per far circolare le idee tra più categorie di soggetti, confrontarle tra loro, conoscersi e contaminarsi culturalmente gli uni con gli altri. Nell’occasione, siamo entrati in contatto con comuni e loro associazioni -Avviso Pubblico e Anci-, sindacati di lavoratori pubblici –Cgil Funzione Pubblica Agenzie e Cgil Funzione Pubblica Enti Locali-, esponenti di vertice di due amministrazioni centrali –il direttore dell’accertamento dell’Agenzia delle entrate e il Capo Ufficio Tutela entrate del Comando generale Gdf-, un’organizzazione civica a grande diffusione nazionale tra le più sensibili ai temi dell’efficienza e della rispondenza al pubblico interesse delle pubbliche amministrazioni -Cittadinanzattiva-, esponenti del potere politico e del potere esecutivo –il sottosegretario all’economia Baretta-.
Noi, quindi, stavamo parlando, più che al nostro target abituale, a questo nuovo uditorio, fatto di gente che, per la maggior parte, ci ascoltava per la prima volta. Non dovevamo stupire la “nostra” comunità ”, caro Crisivera, dovevamo dire quello che la “nostra comunità ” pensa e propone.
Come lo abbiamo fatto? Come facciamo di solito: riconoscendo i punti di forza che sono presenti in Gdf e in Agenzie fiscali, peraltro tra loro diversi, e indicando i punti di debolezza. Con parole chiare e senza fare sconti a nessuno.

II GRUPPO DI OSSERVAZIONI DI CRISIVERA
<< Quello che lei definisce i sette livelli della struttura burocratica è da addebitare soltanto alla Gerarchia che, volendo far credere di snellire la struttura per contrastare meglio l'evasione fiscale, ha fatto si che si dilatasse ancora di più creando reparti e articolazioni che nel tempo hanno assunto intestazioni che, già  nel nome, cercavano di carpire il favore della politica. Basta, a queste querelle politico - militari a danno di tanti fedeli servitori della Patria che avevano riposto nelle persone di vertice fiducia e stima. … Ma Lei che è stato un ufficiale del Corpo nonchè un alto dirigente dello Stato perchè non indica almeno una della cause che ha prodotto questo grande malessere lavorativo all'interno del Corpo?? Perchè non ci racconta come vengono prese le decisioni?? perchè non ci porta un caso concreto?? >>

 

RISPOSTA
Lo scopo del convegno non era la denuncia di errori passati e delle corrispondenti responsabilità . àˆ chiaro che la struttura su sette livelli l’hanno proposta i comandanti generali e i generali di divisione in servizio negli anni 1999-2001 e l’hanno approvata consigli dei ministri e parlamentari di allora, ma l’obiettivo era far individuare ai nostri nuovi interlocutori le principali cause delle attuali disfunzioni, proporne la correzione e indicare tempi e modi per farlo e non potevamo “perder tempo” per distribuire colpe e meriti relativi alle scelte fatte nel passato.

III GRUPPO DI OSSERVAZIONI DI CRISIVERA
<< Lei denuncia una scarsa percentuale di dirigenti, ma non le sembra di esagerare. Ma lei, ha idea di chi veramente sono i dirigenti. Sono persone che oltre ad essere competenti, sono altamente autorevoli che pensano al futuro dell'azienda presso la quale prestano la loro opera professionale per garantire a Tutti un futuro lavorativo migliore. Lei ritiene che i nostri dirigenti abbiano fatto tutto ciò?? >>

 

RISPOSTA
La funzione del dirigente è quella di impiegare risorse umane, materiali e finanziarie dell’organizzazione per raggiungere in tempi definiti gli obiettivi di efficienza, produttività  e qualità  che l’organizzazione gli ha assegnato.
L’autorevolezza è una qualità  caratteriale desiderabile, ancor di più per le organizzazioni impegnate in produzioni a elevato contenuto qualitativo e che devono lavorare in team. Ma è comunque un requisito accessorio, specialmente per le organizzazioni con forza lavoro facilmente sostituibile.
Che la Gdf abbia dirigenti in misura dello 0,7 per cento del personale è un dato aritmetico proveniente dagli annuari del Corpo ed è molto più basso di quello delle pubbliche amministrazioni a struttura civile che viaggiano tra il 5 e il 15 per cento.

IV GRUPPO DI OSSERVAZIONI DI CRISIVERA
<< Sa qual è la differenza tra le categorie, che i colleghi Peisaf hanno la forza di denunciare, urlare, manifestare, evidenziare queste disfunzioni del sistema, mentre la classe ufficiali tende di difendere lo status quo, una situazione di immobilismo che giova solo a pochi intenti a difendere dei privilegi piuttosto che a sollecitare e investire nel capitale umano a disposizione. Sono sempre distaccati dal personale per paura di contaminarsi e di perdere la nobile verginità , non esprimo mai con schiettezza ed onestà  la loro idea altrimenti si scoprono, quando parlano o dialogano misurano le parole e le indirizzano sempre a favore del capo, mai che qualcuno abbia preso a viso aperto le difese di un collega, te lo dicono che avevi ragione sempre in separata sede. >>

 

RISPOSTA
àˆ vero che gli ufficiali Gdf sono meno attivi sul fronte della protesta -anche se si potrebbe far osservare che fino a oggi i segretari generali, io e Germi, proveniamo entrambi da quel ruolo-, ma è indubbio che si tratta del personale che ha più da perdere in caso di conflitto con l’amministrazione sia in termini di “bastone” -trasferimenti e incarichi- sia in termini di “carota”-promozioni-.

V GRUPPO DI OSSERVAZIONI DI CRISIVERA
<< Siamo ancorati a principi militari che invece di stimolare l'azione propulsiva del Corpo, ne limitano le capacità  sopprimendo con autorità  quelle teste che invece meriterebbero di emergere e farsi strada. … Lei dice che i criteri di valutazione e arruolamento non poggiano sul merito, ma questo non è una novità , personalmente lo constatiamo giorno dopo giorno sulla nostra pelle, ma qualcuno si rassegna dicendo che da sempre è stato così, mentre il sottoscritto ritiene che sia inaccettabile una cosa del genere. … Basta, basta, basta, desideriamo essere apprezzati e premiati per la professionalità  secondo le regole della meritocrazia, ovvero chi merita avanza, chi non merita deve essere fermato in tempo altrimenti vengono fuori dei mostri. >>

 


RISPOSTA
La parola “merito” in Italia è un concetto indefinito e ballerino, uno slogan di moda, talvolta un alibi. Lo sforzo che facciamo da anni è quello di dare al termine il contenuto preciso che ha nei paesi più evoluti e ci abbiamo provato anche nel convegno del 18 giugno scorso. E poichà© merito – abbiamo detto – non è forma, non sono titoli accademici o attestati di fedeltà  e di obbedienza, ma capacità  di raggiungere obiettivi concreti e misurati di produttività , di efficienza e di qualità , è ovviamente centrale DECIDERLI BENE QUESTI OBIETTIVI, comunicarli in totale trasparenza, farli conoscere ai cittadini dei diversi territori, far partecipare questi cittadini alla loro determinazione e coinvolgere i cittadini nei momenti della valutazione dei risultati conseguiti dai dirigenti e dai loro team.
àˆ poco? àˆ la solita solfa? Noi crediamo e speriamo di no, ma rispettiamo ogni opinione, accettiamo ogni critica e ci confrontiamo con chiunque.
Certamente, nel convegno del 18 ci siamo soffermati sui punti di forza e di debolezza e abbiamo soltanto enunciato le principali proposte, ma questo ci auguriamo sia l’inizio di un percorso e stiamo organizzando un incontro più specifico per il prossimo ottobre.


Ciao

GIUSEPPE
 

 

 

 


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