SOLDI PER INFORMAZIONI RISERVATE, 16 ARRESTI - ARRESTO DETECTIVE: POLLARI SI DIMETTE, PREMIER LO FERMA

domenica 12 marzo 2006

 

SOLDI PER INFORMAZIONI RISERVATE, 16 ARRESTI

 

   (ANSA) - MILANO, 8 MAR - I carabinieri di Milano hanno eseguito 16 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di investigatori privati e pubblici ufficiali accusati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, falso, rivelazione del segreto d'ufficio e altri reati.

   L'operazione, disposta dalla magistratura milanese, e' stata condotta in Piemonte, Lombardia, Veneto e Toscana. Oltre agli arresti sono state eseguite una trentina di perquisizioni.

   Tra le persone finite in carcere ci sono 11 investigatori privati, due finanzieri e un poliziotto e due persone impiegati in una societa' di telefonia mobile.

   Secondo l'inchiesta condotta dal Pm Stefano Civardi, nata da una vicenda di mobbing, gli investigatori privati avrebbero versato denaro ai pubblici ufficiali in cambio di informazioni.

I due marescialli della Guardia di finanza fermati a Novara e l'ispettore di Polizia, arrestato a Padova, secondo le accuse avrebbero fornito dati riservati o effettuato indagini per conto di investigatori privati senza scrupoli, tutti appartenenti a societa' operanti a Milano, Roma e Firenze. I due impiegati, dipendenti di una nota societa' di telefonia mobile, avrebbero fornito nomi, numeri di telefono ed indirizzi riservati di ignari clienti.

    Gli arresti scaturiscono da una costola dell' indagine sull'Ivri (Istituti di vigilanza riuniti italiani) e le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Gip Paola Belsito.

   Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Nucleo operativo di Milano, che ipotizzano i reati di associazione per delinquere (a carico di alcuni investigatori), corruzione, falso, rivelazione di segreti d'ufficio, accesso abusivo a sistema informatico e, per gli impiegati infedeli, il reato di ''interferenze illecite nella vita privata'', reato specifico a difesa dei dati sensibili previsto dal Codice penale nella sezione dei ''delitti contro l'inviolabilita' del domicilio''.

   Gli investigatori privati, in sostanza, erano riusciti a convincere alcuni pubblici ufficiali, in cambio di soldi, a mettersi a disposizione delle loro indagini private, compiendo ricerche non autorizzate nelle banche dati investigative o sfruttando la loro posizione di ufficiali di polizia giudiziaria per ottenere informazioni.

   Gli investigatori privati, per ogni 'prestazione' ricevuta, versavano ai pubblici ufficiali una cifra che si basava sul tariffario in vigore, salvo poi gonfiare le parcelle che presentavano ai clienti.

   ''Dall'indagine - si legge nell'ordinanza - emerge un quadro desolante della parte malata del mondo degli investigatori privati''. Gli investigatori ''si servivano dei pubblici ufficiali per chiedere qualsiasi tipo di informazioni'' e dietro il pagamento di compensi ''le rivendevano poi a prezzi elevati ai loro clienti''.

   Tra le ditte finite nel mirino dei carabineri (che hanno compiuto accertamenti a tappeto) ci sono due note agenzie di Milano. Oltre ai sedici arrestati, nel corso di complessive 32 perquisizioni sono stati indagate un'altra quindicina di persone, tra le quali, pero', non figurerebbero altri appartenenti alle forze dell'ordine. (ANSA).

 

ARRESTO DETECTIVE: PM, VOLEVANO INVALIDARE SCHEDE MUSSOLINI

 

   (ANSA) - MILANO, 9 MAR - Nelle considerazioni dei pm, che il gip Paola Belsito riporta nella sua ordinanza definendole peraltro ''forse premature'', si tratteggia lo scopo delle operazioni di spionaggio ai danni di 'Qui, Quo e Qua'.

   'Qui' ''sarebbe identificabile nel deputato Alessandra Mussolini'', e l'obiettivo da raggiungere sarebbe stato ''l'eliminazione della concorrente tramite l'invalidazione delle schede''. O piu' esattamente, affermano i pm ''l'invalidazione degli elenchi autenticati di coloro che presentavano le liste dei candidati per Alternativa Sociale''.

   Il gip in proposito osserva che quanto emerge da un paio di intercettazioni ''fa pensare che effettivamente vi possa essere stata una qualche manipolazione di schede contenenti le firme dei sottoscrittori per le elezioni regionali del Lazio, relativamente al partito di Altenativa Sociale''.

   I pm parlano poi del personaggio 'Quo', identificandolo in Piero Marrazzo. Obiettivo dell'azione degli 'spioni' nei suoi confronti sarebbe stata ''la raccolta, tramite la corruzione dei sottufficiali della guardia di Finanza Francesco Liguori e Franco Amato, di notizie riservate sui suoi redditi, sulla sua persona, su quella del suo coniuge, attinte abusivamente dall'anagrafe tributaria e dalla banca dati SDI, nonche' sulla sua movimentazione bancaria, tramite il ricorso ad infedeli funzionari di istituti di credito''.

   Ancora da accertare invece l'identita' del personaggio 'Qua', del quale si parla nelle intercettazioni telefoniche, e che secondo le supposizioni dell'accusa sarebbe stato a sua volta un personaggio politico da screditare attraverso la raccolta di informazioni personali. (ANSA).

 

ARRESTO DETECTIVE: POLLARI SI DIMETTE, PREMIER LO FERMA

P.CHIGI,SERVIZI ESTRANEI.DIRETTORE SISMI CHIEDE AUDIZIONE COPACO

 

   (ANSA) - ROMA, 11 mar - Anche il Sismi finisce nello scandalo delle intercettazioni dei politici: il direttore del servizio segreto militare Nicolo' Pollari annuncia a Berlusconi le sue dimissioni, ma il premier le respinge ''con fermezza'' riconfermando ''piena e incondizionata fiducia'' da parte dell'intero governo.

   La decisione di dimettersi, Pollari l'ha maturata in mattinata dopo aver letto l'attacco contro di lui e il servizio che dirige, sulle pagine del quotidiano 'La Repubblica'. Le dimissioni, sottolineano dal Sismi, in realta' non sono dovute all'articolo di oggi, che e' solo l'ultimo di una serie in cui si e' attaccato il servizio segreto e il suo direttore, nonostante le costanti smentite di palazzo Chigi. Insomma,

ripetono da Forte Braschi, non si tratta di un fatto isolato. Il riferimento e' alle inchieste del quotidiano sul Nigergate - Repubblica ha sostenuto che il Sismi e' coinvolto nel confezionamento o nella veicolazione del falso dossier sull'uranio dal Niger da parte di Saddam Hussein - e sul rapimento a Milano da parte della Cia di Abu Omar.

   Nell' articolo di Repubblica si sostiene tra l'altro che ''l'inchiesta milanese toglie il sonno non solo ad un'armata Brancaleone di investigatori privati, ma al governo e alla nostra intelligence politico militare, il cui profilo e ruolo appaiono al centro di un 'sistema' che non aveva nulla di episodico''. La tesi sostenuta dal quotidiano e' che tra i due marescialli della Guardia di Finanza coinvolti nell'inchiesta milanese, Francesco Liguori e Franco Amato, e il Sismi vi sia qualche collegamento. ''I due sono assegnati alla 'sezione I', l'intelligence, della Fiamme Gialle. A livello locale la sezione risponde direttamente al comandante provinciale, a Roma - e' scritto - il loro lavoro ha come terminale il II reparto del Comando generale, che e' l'interfaccia istituzionale del Sismi. Il II reparto con le sue 'sezioni I' e il Sismi sono le due meta' di una stessa mela''.

   Il primo a smentire questa ricostruzione e' il Comando generale della Guardia di Finanza. ''Le notizie non corrispondono a realta'. Si tratta di indicazioni fuorvianti non solo da un punto di vista tecnico, ma che non corrispondono, comunque, alle modalita' che regolano i rapporti tra le due istituzioni''. Il II reparto, prosegue la nota, ''e' un' articolazione interna del Comando Generale da cui non dipendono strutture operative dedicate all'informazione sul territorio. E' deputato alla collaborazione internazionale ed all' interscambio con organi di polizia degli altri paesi dell' UE e non''.

   Poco dopo arriva la nota di Palazzo Chigi, che annuncia contestualmente le dimissioni di Pollari e la conferma della fiducia da parte di Berlusconi. ''A fronte di reiterate iniziative stampa volte a trasferire sul piano istituzionale momenti di confronto politico, il direttore del Sismi ha immediatamente chiesto un incontro al Presidente del Consiglio al quale ha manifestato con grande responsabilita' e grande

senso del dovere e dello Stato l intenzione di mettere a disposizione dello stesso l'incarico affidatogli''. Dal canto suo il premier ''dando atto al direttore del Sismi dell'alta e forte sensibilita' istituzionale, gli ha confermato, a nome di tutto il Governo, piena ed incondizionata fiducia, sottolineando la stima e la gratitudine che l'intero Paese gli deve per la meritoria opera svolta nell'interesse dello Stato e delle istituzioni democratiche''. Berlusconi ha dunque invitato Pollari a ''continuare con fermezza nella sua importante missione con lo stesso spirito istituzionale con cui l'ha sempre svolta e senza curarsi dei tentativi messi in atto con evidenti fini strumentali''.

   Ma palazzo Chigi non si ferma qui e con una seconda nota rivolge un ''forte invito'' a tutti i media affinche' il Sismi non sia tirato dentro la campagna elettorale. ''Il governo - e' scritto - valuta con preoccupata attenzione la tendenza a coinvolgere nel confronto politico pubbliche istituzioni che sono e che debbono restare estranee a questi aspetti della vita del paese''. La nota serve anche a smentire nuovamente le notizie pubblicate, ''circostanze che non corrispondono a realta''' e a ribadire ''piena e assoluta fiducia'' agli 007.

   Oltre che con Berlusconi, Pollari ha parlato anche con il presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti Enzo Bianco, al quale ha chiesto di essere ascoltato proprio per chiarire, davanti al Parlamento, i termini della vicenda. E' probabile dunque che gia' martedi' o mercoledi' Pollari sara' sentito: Bianco ha infatti assicurato che quanto prima la richiesta sara' valutata con gli altri membri del Copaco. ''Spero che la convocazione avvenga al piu' presto – ha auspicato Malabarba, componente del Comitato e esponente di Rifondazione - di fronte a illazioni di questa natura c'e' bisogno di conoscere tutti gli elementi necessari per fare chiarezza''. Il vice presidente del Copaco Maurizio Gasparri ha parlato invece di ''spazzatura'' contro Pollari e ha sottolineato che ''il generale gode di una fiducia trenta volte superiore a quella di cui godono coloro che lo coinvolgono in maniera pretestuosa''. (ANSA).

 

SERVIZI: POLLARI RIMETTE MANDATO, PREMIER CONFERMA FIDUCIA

 

   (ANSA) - ROMA, 11 mar - Le notizie di cui parla Pollari sono contenute in un articolo pubblicato oggi da 'La Repubblica'. Nell'articolo si ipotizza un coinvolgimento del Sismi nella vicenda delle intercettazioni dei politici. ''L'inchiesta milanese - e' scritto - toglie il sonno non solo a un'armata Brancaleone di investigatori privati, ma al governo e alla nostra intelligence politico militare, il cui profilo e ruolo

appaiono al centro di un 'sistema' che non aveva nulla di episodico''.

   L'articolo ruota attorno alla figura dei due marescialli della Guardia di Finanza coinvolti nell'inchiesta milanese: Francesco Liguori e Franco Amato, entrambi in servizio al comando di Novara. I due, scrive il quotidiano, ''sono assegnati alla 'sezione I', l'intelligence, della Fiamme Gialle. A livello locale la sezione risponde direttamente al comandante provinciale...a Roma il loro lavoro ha come terminale il II reparto del comando generale, che e' l'interfaccia istituzionale del Sismi...Il II reparto con le sue 'sezioni I' e il Sismi sono le due meta' di una stessa mela''.

   Quanto all'inchiesta, ''nel 2003 - scrive Repubblica - l'anno in cui la 'Ssi' (la Security service investigation, la societa' di investigazioni coinvolta nell'inchiesta milanese, ndr) avvia la collaborazione con i marescialli, l'allora comandante della Guardia di Finanza di Novara cambia lavoro. Transita al Sismi e diventa capo-centro a Milano. L'ufficiale conosce bene sia Liguori che Amato e continua a frequentare con assiduita' Novara''. ''Sa qualche cosa del 'secondo lavoro' che fanno quei due? - e' la domanda di Repubblica - Se lo sa, riferisce a qualcuno all'interno del servizio? E, in questo caso, a chi? Ancora, conosce la Ssi?''. (ANSA).

 

ARRESTO DETECTIVE: SPIATI CONTI MARRAZZO, FACCIAMO BINGO

 

   (ANSA) - ROMA, 11 mar - Informazioni di natura fiscale o finanziaria su 'Quo', il nome in codice con cui si indicava Piero Marrazzo, ''da approfondire'' prima del 3 e 4 aprile del 2004, data del voto per le regionali nel Lazio. E in particolare la natura e l'origine di una presunta disponibilita' di 140 o 150 mila euro ''che assomiglia tanto ad una consulenza'' e che fa esclamare ad uno degli indagati: ''Se fosse cosi' avremmo fatto Bingo''. E' quanto stavano cercando di dimostrare, invano (si trattava di normali operazioni connesse all'acquisto di una abitazione), secondo le intercettazioni telefoniche allegate all'ordinanza di custodia cautelare emessa dl gip di Milano Paola Belsito, Pierpaolo Pasqua e Gaspare Gallo, i due detective arrestati e coinvolti nel presunto spionaggio ai danni dello stesso Marrazzo e di Alessandra Mussolini.

   ''Allora - dice Pasqua a Gallo - dimmi di quelle info che mi hai mandato su Quo. Ci sono alcune transazioni economiche che ci potrebbero interessare, siamo in grado di approfondirle?''. Gallo risponde che deve chiedere e spiega che deve chiamare 'Franco''. Si tratta, spiega il gip del maresciallo della guardia di finanza Franco Liguori (anche lui tra i 16 arrestati) che ha il compito, grazie a password e ''all'analisi di terminali nella sua disponibilita''' di verificare le informazioni.

   ''Si tratta di un pagamento - dice Pasqua a Gallo - di 140 o 150 mila euro sembra per qualche cosa che assomiglia tanto ad una consulenza, se fosse cosi' avremmo fatto Bingo nel senso che e' una cosa che ci interessa molto... pero' vorremmo sapere da chi e perche''''. Gaspare Gallo risponde al suo socio che chiamera' ''subito Franco.

   ''Il motivo di tanta urgenza - scrive il gip - e' evidente: non solo infatti le informazioni servono entro il 3 e 4 aprile, giorno delle elezioni. Ma si tratterebbe di informazioni assai interessanti che potrebbero essere davvero utili e che fanno esclamare all'indagato 'se fosse cosi' avremmo fatto Bingo''. (ANSA).

 


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