INVITIAMO I FINANZIERI NOSTRI SOCI E LETTORI AD ADERIRE AL RICORSO ALLA CORTE EUROPEA PER IL DIRITTO DI ASSOCIAZIONE AL PERSONALE GDF

martedì 24 dicembre 2013

 
Caro associato, caro lettore,

abbiamo pubblicato e continueremo a farlo, se dovessero pervenirne altre,  numerose delibere della Rappresentanza militare della Gdf con oggetto la “Tutela del personale della Guardia di Finanza –Ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Non siamo, né vorremmo diventare, una bacheca elettronica della Rappresentanza, ma l’argomento cade in un campo nel quale questa associazione ha piantato le sue radici sin dalla nascita e ancor oggi, pur ribadendo di essere e di voler essere un’organizzazione civica (art. 118 Cost.), il suo ultimo congresso (novembre 2012) ha continuato a dare mandato al Direttivo affinchè persegua ogni strada possibile, compreso l’adire gli organi giudiziari nazionali ed europei, volta a far ottenere, anche ai militari italiani, quei diritti fondamentali di ogni cittadino europeo tra i quali la libertà di associazione professionale o sindacale, nella convinzione che solo chi è aduso a praticare tali libertà potrà meglio tutelare i diritti altrui nello svolgimento degli importanti compiti istituzionali delle Forze di polizia militari in particolare e dei militari in generale”.

“Adire agli organi giudiziari nazionali ed europei” come punto di programma, cioè   ricorrere al giudice come ultima speranza di accoglimento e di ascolto. Se giudice oltre confine, meglio ancora.

E’ per questo e solo per questo che la nostra associazione, oltre a vivere con favore questa contagiosa iniziativa nata autonomamente dalla Rappresentanza della Guardia di Finanza, si impegna ad informare e a sostenere l’adesione di tutti i componenti gli organi nazionali e territoriali della propria organizzazione, in servizio presso la Gdf, al ricorso presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo  (vgs. sotto, la sintesi dei motivi del ricorso comunicati dai promotori).

Invitiamo, quindi, i nostri associati ed i nostri lettori, qualora Finanzieri in servizio, ad aderire a tale iniziativa come tappa di un percorso avviato da anni, ancora lungo, ma che potrebbe essere anche brevissimo, in tema di diritti e di tutele per il personale della Guardia di Finanza.

Cordialmente


DOMENICO VALLEFUOCO

Segretario Nazionale Ficiesse
d.vallefuoco@ficiesse.it

 
 
SINTESI DEI MOTIVI DEL RICORSO
 

Nel luglio 2011 in Val di Susa sono rimasti feriti Finanzieri, Poliziotti e Carabinieri, impegnati in ordine pubblico. Per tali scontri nel 2012 è iniziato a Torino un processo penale a carico di alcuni cittadini.


Il 31 maggio scorso il Tribunale di Torino ha deciso che il Co.Ba.R. Piemonte non poteva costituirsi parte civile in quel processo, a tutela della dignità dei Finanzieri, mentre ha ammesso i sindacati di polizia.

Il Tribunale non ha ammesso la rappresentanza dei Finanzieri piemontesi perché "non può attribuirsi la natura di associazioni sindacali", in quanto la legge assegna ai medesimi solo il compito di formulare pareri interni, quindi "una rappresentanza del personale che resta rigorosamente circoscritta all'interno dell'istituzione"; ed, ancora, secondo il Tribunale di Torino, il legislatore per “scelta politica", ha inteso "limitare la libertà sindacale dei militari”,impedendo loro di dar vita a formazioni aventi soggettività distinta.

Ancora una volta quindi è stato deciso che esistono lavoratori in divisa di serie A (i Poliziotti) e lavoratori in divisa di serie B (i Finanzieri), anche se le botte che si prendono sono le stesse.

I delegati del Co.Ba.R. Piemonte, hanno deciso di non assecondare tale decisione ma di proporre ricorso alla Corte europea di Strasburgo per violazione al diritto di associazione ed al diritto di difendere giudiziariamente le proprie ragioni.

Alcuni rappresentanti dei Finanzieri di vari organismi, hanno già deciso di presentare istanza alla Corte europea.

 Invitiamo quindi tutti i Finanzieri che lo vorranno, ad aderire a tale ricorso.


Chi volesse aderire all’istanza alla Corte europea di Strasburgo, senza impegno, può chiedere informazioni alla seguente e-mail:

ricorsocedu.gdf@libero.it
 

Chi volesse già aderire può comunicare al suddetto indirizzo e-mail i seguenti dati:

nominativo, data e luogo di nascita, indirizzo di residenza.

 
 
 
 
 
 
 
 

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