PROVA DI MATURITA’ DEL COCER INTERFORZE, COMPATTO IN COMMISSIONE DIFESA CONTRO IL PROGETTO RAMPONI/LAVAGNINI

sabato 06 luglio 2002

Il 27 giugno scorso il Cocer interforze, l’organismo centrale comprensivo di tutte le sezioni di Forza armata e Corpo armato della rappresentanza militare, è stato ascoltato dalla IV Commissione Difesa della Camera dei deputati.

Oggetto dell’incontro, acquisire l’opinione dei rappresentanti del personale sul testo elaborato dal Comitato ristretto (o Comitato dei nove) per la riforma degli articoli 18, 19 e 20 della legge 382 del 1978.

La delegazione era composta di cinque rappresentanti per sezione. Per la GDF, erano presenti Poletti, Dalessandro, Dori, Scino e Zaccaria.

Il presidente della Commissione Ramponi, dopo un formale saluto, ha fissato il tempo massimo dell’audizione, ma l’ammiraglio BERGANTINO, presidente del Cocer Interforze, ha fatto subito presente che i delegati si sarebbero alla lettura di documento unitario condiviso da tutte le componenti dell’organismo.

La dichiarazione ha suscitato sorpresa perché è la prima volta che il Cocer interforze riesce a concepire, su un argomento di tale rilievo, una posizione unitaria che riunisce tutti i rappresentanti di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Finanza.

La sorpresa è aumentata quando si è passato ai contenuti.

Il Cocer, infatti, anche se con toni garbati, ha rivendicato il diritto di essere parte attiva nella stesura della riforma come previsto dall’art. 9 del RARM e ha fatto presente che non è possibile limitarsi alla richiesta di un parere da parte della Commissione. La Rappresentanza, infatti, deve poter esprimere opinioni non solo sul testo proposto ma anche sui principi e le necessità ispiratrici dell’intervento. Inoltre, è stato detto a chiare lettere – e, ripetiamo, all’unanimità – che il testo proposto (cioè l’ultima versione a firma dell’onorevole Giuseppe COSSIGA) non piace perché presenta “elementi di involuzione (…) e vanifica quanto acquisito nel tempo dalle Rappresentanze militari”, alle quali, peraltro, le amministrazioni militari, le forze politiche e i governi “hanno sempre chiesto attività ulteriori rispetto alle previsioni normative”.

Insomma, non si può tornare indietro, come alcuni vorrebbero, rispetto alle conquiste democratiche dopo quasi cinque lustri di lavoro e di crescita.

Di conseguenza, il Cocer ha chiesto di rallentare i tempi della riforma e di diventare parte attiva del procedimento normativo.

Hanno, quindi, preso la parola diversi parlamentari tra i quali Ascierto, Lumia, Deiana e Lavagnini.

ASCIERTO (A.N.) ha manifestato la sua contrarietà al progetto Ramponi/Lavagnini/Cossiga, perché non rispecchia le aspettative del personale militare.

LUMIA (D.S.) ha confermato che sta per essere presentato un testo alternativo dell’opposizione che, appena possibile, sarà inviato agli organi della rappresentanza militare per acquisire le loro opinioni; la soluzione che vi si propone non è ancora un sindacato pieno, ma vi si avvicina fortemente e prepara le condizioni per realizzare la svolta definitiva nel successivo intervento legislativo.

DEIANA (RC) ha sottolineato come il documento del Cocer sia una bocciatura della soluzione proposta con il testo Cossiga e ha confermato la posizione del suo partito per la sindacalizzazione da subito delle Forze armate.

LAVAGNINI (F.I.) ha ribadito che bisogna assolutamente evitare che la politica entri nelle Forze armate e che il testo presentato in Commissione è ispirato a questa necessità. Si è comunque dichiarato favorevole a sentire l’opinione della base.

Su tale ultima affermazione hanno concordato tutti i presenti, sicché il presidente RAMPONI ha chiesto al Cocer di far pervenire in Commissione gli emendamenti al testo Cossiga nel più breve tempo possibile.

Il presidente, peraltro, avrebbe dichiarato ai presenti che non si aspettava un documento unitario dall’organismo ma che sarebbe certo che il Cocer non riuscirà a mantenere questa posizione unitaria nella presentazione degli emendamenti e che ogni sezione si presenterà con una posizione diversa.

Il Comitato di presidenza del Cocer interforze ha raccolto la sfida e ha chiesto alle sezioni di attivare subito Coir e Cobar affinché da settembre ci si possa mettere al lavoro.

L’audizione ha avuto immediati effetti sulla Commissione come risulta dal resoconto stenografico (che riportiamo in calce a questo servizio) della successiva tenutasi il 2 luglio.

E’ stato deciso, infatti, di spostare il termine per la presentazione degli emendamenti dal 5 al 12 dello stesso mese, ma specialmente l’onorevole Giuseppe COSSIGA, relatore del testo unificato, ha affermato che se gli emendamenti accolti saranno numerosi sarà indispensabile elaborare in comitato ristretto un nuovo testo unitario.

 

 

TESTO DEL DOCUMENTO PRESENTATO DAL COCER INTERFORZE

IN OCCASIONE DELL’AUDIZIONE ALLA IV COMMISSIONE DIFESA DELLA CAMERA

IN DATA 27 GIUGNO 2002

 

Il  COCER Interforze intende  innanzitutto ringraziare la Commissione Difesa e il suo Presidente per questo incontro, che trova legittimazione nell’art. 19, VI comma, della legge 382/78, legge che ne è il motivo e l’oggetto.

Dalla data della sua istituzione ad oggi, la Rappresentanza Militare ha costituito sempre un punto di riferimento per il suo personale militare, ma anche per gli SS. MM., i Comandi generali e le Forze politiche e di Governo stesse.

Successivamente, con gli altri provvedimenti quali  il d.lgs. 2.5.1995, n. 195 (Concertazione), la parte politica ha apportato sostanziali modifiche alle competenze originariamente attribuite al COCER dalla legge 382/78.

La ricerca in corso di uno strumento legislativo che possa raccogliere sia la legge 382/78  che le modifiche introdotte dai vari Decreti Legislativi sul riordino dei Profili di Carriera, hanno indotto la R.M., lo Stato Maggiore Difesa, i Comandi  Generali e il Parlamento ad intraprendere un nuovo cammino teso alle innovazioni necessarie per:

-                     l’adeguamento alle nuove normative;

-                     il passaggio “storico” dal servizio di leva obbligatorio dell’Esercito a quello professionale;

-                     l’imminente integrazione delle FF.AA. italiane a quelle Europee;

-                     cooperazione tra le polizie e la creazione di organismi di polizia europei.

Nel testo unificato proposto non sembra si ravvisi nulla di tutto ciò, bensì elementi di involuzione. Anzitutto sul piano procedurale.

La normativa vigente prevede che la Rappresentanza Militare sia ascoltata, nelle materie di competenza, ai sensi dell’art. 9 del RARM che testualmente recita: “il COCER formula pareri, proposte e richieste su tutte le materie che formano oggetti di norme legislative o regolamentari circa la condizione, il trattamento, la tutela di natura giuridica, economica, previdenziale, sanitaria, culturale e morale dei militari. Omissis”

In questo  caso, trattandosi di problematiche che attengono la vita stessa della R.M., il dettaglio dell’art. 9 non si può ritenere adempiuto con la semplice richiesta di un parere. La Rappresentanza deve essere parte attiva nel procedimento di stesura dell’articolato.

In altre parole, appare necessario, oltre che giuridicamente corretto, che l’opinione della R.M. sia acquisita durante il procedimento di elaborazione della norma, cosicché ne divenga elemento interno e necessario e non esterno e accessorio, quale può essere un parere. La rappresentanza deve essere  parte attiva nel procedimento di stesura dell’articolato.In altre parole, appare necessario, oltre che giuridicamente corretto, che l’opinione della R.M. sia acquisita durante il procedimento della norma, cosicché ne divenga elemento interno e necessario e non esterno e accessorio, quale può essere un parere.

Non si può fare a meno di sottolineare che anche i passati COCER, sia Interforze, sia di Forza Armata o di Comando Generale, quando consultati, hanno sempre espresso parere negativo a questa metodologia procedurale, che non consente o, per meglio dire, esclude la R.M. dal processo che li riguarda.

Alla luce di quanto sopra è necessario che la Rappresentanza Militare, tenuto conto delle sue peculiarità, esprima un’opinione non solo sul testo ma anche sui principi e le necessità ispiratrici della riforma.

Per fare questo e dare alle Commissioni il supporto necessario, occorre tempo, specie per un COCER neoinsediatosi, tempo necessario anche per acquisire il parere degli organismi di base ed intermedi, che non possono essere obliterati nel processo deliberativo.

Da molto tempo si parla di riforma della R.M.: l’importanza del problemi in discussione richiede che essa ne sanzioni il ruolo acquisito, nell’interesse tanto del personale, ma anche dell’Amministrazione Militare e del Governo. Va da sé che la rilevanza delle riforme non è compatibile con il termine fossato per la chiusura dei lavori in Commissione, in mancanza, peraltro, di fattori eccezionali e condizionanti.

Passando al piano sostanziale, pur con riserva di formulare puntuali osservazioni dopo aver acquisito la posizione degli organismi di base ed intermedi, si rappresenta sin d’ora che il testo proposto, desta non poche perplessità sul piano delle regole, specie quelle attinenti la rappresentatività ed il catalogo delle competenze ed inoltre vanifica, oltre il vigente dettato normativo, anche quanto acquisito nel tempo dalle Rappresentanze Militari, cui, si rammenta, le Amministrazioni militari e le Forze politiche e di Governo hanno sempre chiesto attività ulteriori rispetto alle previsioni normative. Segno questo della necessità degli organismi di rappresentanza.In queste condizioni, l’approccio non può che essere contrario al testo proposto.

Sta invece alla Commissione ripensare l’attuale urgenze,  rallentare l’iter della riforma e creare quindi le condizioni perché la Rappresentanza Militare sia parte attiva del procedimento normativo, dal quale non potrà allora che risultare un prodotto condiviso, in linea con gli standard europei, efficace e che rafforzi la credibilità ed il consenso delle Istituzioni.

 

 

IV Commissione - Resoconto di martedì 2 luglio 2002

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Martedì 2 luglio 2002. - Presidenza del presidente Luigi RAMPONI.

La seduta comincia alle 10.30.

Sul calendario dei lavori della Commissione.

(omissis)

Sui lavori della Commissione.

Silvana PISA (DS-U) chiede un ulteriore differimento del termine per la presentazione di emendamenti al nuovo testo unificato C. 932 Molinari ed abbinate, recante «Nuove norme sulla rappresentanza militare».

Giuseppe COSSIGA (FI), in qualità di relatore su tale provvedimento, condivide la richiesta testé avanzata, facendo tuttavia presente che l'eventuale accoglimento di numerosi emendamenti potrebbe comportare la necessità di un ulteriore passaggio in Comitato ristretto per l'elaborazione di un nuovo testo.

Roberto LAVAGNINI (FI) in merito al provvedimento citato, sollecita l'audizione del ministro per la funzione pubblica per approfondire sia la tematica della riforma della rappresentanza in termini generali, sia gli aspetti specificamente riguardanti la concertazione.

Giuseppe COSSIGA (FI) riterrebbe utile la presenza di un rappresentante del Dicastero della funzione pubblica nel momento in cui la Commissione esaminerà gli emendamenti riferiti alla concertazione.

Roberto LAVAGNINI (FI) auspica inoltre che il Governo conceda al più presto il proprio assenso al trasferimento alla sede legislativa del testo unificato C. 2164 Lavagnini ed abbinate, in materia di armonizzazione del trattamento economico del personale delle Forze armate con quello delle Forze di polizia.

Luigi RAMPONI, presidente, condivide l'opportunità di un'audizione del ministro della funzione pubblica e prende atto della sollecitazione del deputato Lavagnini.
Propone quindi che il termine per la presentazione di emendamenti al nuovo testo unificato C. 932 Molinari ed abbinate, recante «Nuove norme sulla rappresentanza militare» sia fissato per venerdì 12 luglio 2002, alle ore 12.

La Commissione concorda.

La seduta termina alle 10.45.


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