FINANZIARIA 2001: TRASFERIMENTI ALLOGGI E STRAORDINARI, FINALMENTE UN PASSO NELLA GIUSTA DIREZIONE – di A.A.

martedì 19 dicembre 2000


FINANZIARIA 2001: TRASFERIMENTI ALLOGGI E STRAORDINARI, FINALMENTE UN PASSO NELLA GIUSTA DIREZIONE – di A.A.

E' in discussione al Senato il disegno di legge finanziaria per il 2001.

L'art. 45 del testo, intitolato "Rinnovi contrattuali", stanzia, al comma 8, la somma di lire 170 miliardi per il 2001, 410 miliardi per il 2002 e 450 miliardi a decorrere dal 2003 per le finalizzazioni di spesa di cui alle lettere a), b), e c), nonché la somma di lire 10, 254 miliardi per la finalizzazione di cui alla lettera d).

E' interessante esaminare il contenuto del capoverso di cui alla lettera c) che concerne:

"Revisione ed incremento dei trattamenti di mobilità per il personale delle Forze di polizia e delle Forze armate, allineamento dei trattamenti economici del personale delle Forze di polizia relativamente al personale tecnico, alle bande musicali ed ai servizi prestati presso le rappresentanze diplomatiche o consolari all'estero, introduzione di specifiche norme in materia di orario di lavoro al fine di favorire l'operatività delle Forze armate".

Se si esclude, l'ultimo dettato (introduzione di specifiche norme in materia di orario di lavoro al fine di favorire l'operatività delle Forze armate, che costituisce un motivo di preoccupazione sul quale abbiamo già formulato le nostre perplessità) il contenuto del dispositivo sembra cogliere le aspettative del personale militare e delle Forze di polizia più volte rappresentate dai COCER in sede di rinnovi contrattuali.

Sono a tutti noti i disagi sopportati dal personale GDF e soprattutto dai familiari ogni volta che viene disposto un trasferimento di autorità, in relazione alla carenza di alloggi ed alla oramai esigua quota costituita dalla indennità di cui alla legge 100 del 1978, falcidiata nel tempo e per di più soggetta a tassazione.

Parallelamente, il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 1° dicembre, ha varato uno schema di disegno di legge contenente disposizioni in materia di orario di lavoro e straordinari.

In particolare il citato provvedimento prevede, in favore del personale trasferito di autorità ad altra sede di servizio la corresponsione di una indennità mensile pari a trenta giorni di missione intera per i primi 12 mesi e ridotta del 30% per i secondi 12 mesi. Ai militari assegnatari di alloggio gratuito il trattamento viene ridotto del 20%, mentre il restante personale che non fruisce di alloggio di servizio può optare, in alternativa alla indennità sopra indicata, per rimborso del 90% del canone mensile corrisposto per alloggio privato, fino ad un massimo di lire 1 milione al mese, per un periodo non superiore a tre anni. La decorrenza delle nuove disposizioni è fissata al 1° gennaio 2001.

Il provvedimento reca altresì alcune disposizioni relative a prestazioni fornite da militari in condizioni d'impiego prolungato e continuativo, fino ad un massimo di 120 giorni. Le menzionate prestazioni, che dovranno essere individuate a cura del Comandante Generale GDF, saranno remunerate da una specifica indennità sostitutiva dello straordinario la cui entità sarà stabilita in sede di concertazione.

Ci sembra questo un passo avanti verso il mondo degli operatori di polizia e delle Forze armate, a parziale riconoscimento dei disagi che continuamente sopportano al servizio del Paese e dei suoi cittadini.

Rileviamo, tuttavia, come questa sia materia strettamente contrattuale.

La disciplina di istituti quali l'orario di lavoro, lo straordinario la mobilità e il pagamento del canone di locazione, non possono essere lasciati fuori dalla trattativa. Tanto più che è in atto presso la Funzione Pubblica, proprio in questi giorni il rinnovo contrattuale 2001-2002.

Ficiesse si augura che il COCER non si lasci sfuggire il "treno" della legge finanziaria per cercare di far entrare nella trattativa gli elementi contenuti nello schema affinché siano approvati celermente. Viceversa, si dovrà aspettare un disegno di legge il cui iter parlamentare, oggi come oggi, non è garantito dai tempi della politica.

A.A.

 



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