IL CASO “BASCHI VERDI A VITA”: L’ERRORE GRAVISSIMO SULLE DESPECIALIZZAZIONI E LA DIFFICOLTA’ DEI COMANDANTI GENERALI DI PAOLO E CAPOLUPO A CAPIRE COSA SERVE PER FARE DELLA GUARDIA DI FINANZA UN'AMINISTRAZIONE-MODELLO – di Giuseppe Fortuna

mercoledì 15 gennaio 2014


IL CASO “BASCHI VERDI A VITA”: L’ERRORE GRAVISSIMO SULLE DESPECIALIZZAZIONI E LA DIFFICOLTA’ DEI COMANDANTI GENERALI DI PAOLO E CAPOLUPO A CAPIRE COSA SERVE PER FARE DELLA GUARDIA DI FINANZA UN'AMINISTRAZIONE-MODELLO – di Giuseppe Fortuna

 

 

I contenuti del messaggio pubblicato da un finanziere “basco verde” nel forum internet della nostra Associazione (http://www.ficiesse.it/home-page/8138/anche-il-finanziere-basco-verde-invecchia-e-deve-potersi-despecializzare-–-di-falco75) non vanno presi sotto gamba.

 

L'istituzione dei reparti atpi (anti-terrorismo, pronto impiego, ordine pubblico), infatti, è stato un grandissimo salto di qualità per la Guardia di finanza perché la professionalità acquisita dal personale impiegato in tali attività è preziosa anche quando questi Finanzieri si tolgono la specializzazione e fanno rientro nei reparti ordinari.

 

Questo perché con i “Baschi verdi” il Corpo, E QUINDI IL DICASTERO DELL’ECONOMIA, ha imparato ad operare con efficacia anche nei contesti ambientali più difficili sotto il profilo dell’ordine pubblico, COSA CHE PRIMA LA GUARDIA DI FINANZA ASSOLUTAMENTE NON SAPEVA FARE, come non sanno e non sapranno mai fare i funzionari civili delle agenzie.

 

Ricordo le grandi difficoltà che avevo, nei primi anni '80, come comandante del Nucleo di polizia tributaria e della Compagnia di Avellino, per trovare personale in grado di gestire l'inizio di verifiche tributarie o di sequestrare stazioni abusive di gpl (con relativi arresti dei responsabili) o per posti di blocco anticamorra in ambienti difficili come quelli del Vallo di Lauro.


D'altra parte, come scriviamo ormai da anni, la forza della Guardia di finanza e la sua profonda e più preziosa identità si riassumono nel riuscire a concentrare nel medesimo contesto organizzativo tre capacità e professionalità tra di loro DEL TUTTO DIFFERENTI: quella degli uffici finanziari (capaci di leggere carte, contabilità e bilanci), quella della polizia giudiziaria (che sa vedere il reato e conservarne le tracce) e quelle della polizia di sicurezza (che non si spaventa di fronte a delinquenti e scalmanati).


Le cose preziose, però, dopo averle create bisogna anche saperle mantenerle, incoraggiare e preservare, e quindi non è saggio creare incertezze e differenziazioni e limitare diritti e garanzie nei confronti di un personale prezioso e generoso.

 

Ci sembra, quindi, del tutto sbagliata la circolare con cui il Comando generale del Corpo avrebbe recentemente DECISO DI NON DECIDERE sui criteri di accoglimento delle domande di despecializzazione e di lasciare alla discrezionalità di ciascun comandante regionale l’onere di accogliere o meno le richieste del personale qualificato. Tale disposizione, infatti, non potrà non portare a differenze di comportamento tra comando e comando, discriminazioni, malcontento e frustrazione nel personale e rischierà di spingere i più giovani al disimpegno.

 

Alla base di tale novità ci sarebbero, tanto per cambiare, problemi di risorse.

Ma i problemi di risorse il Corpo li può e LI DEVE RISOVERE mettendo mano alle riforme che chiediamo da 15 anni e che (ormai ben) due Comandanti generali di provenienza interna hanno fino a oggi sorprendentemente ignorato.

 

C'è da recuperare un gran numero di unità di personale dalle attività di funzionamento, visto che la struttura gerarchica conta ben sette livelli (un record perfino nella pubblica amministrazione italiana) ; c’è da riqualificare e impiegare tale personale in attività (di primo livello tecnico) di prevenzione e di tax compliance esattamente calibrate alle caratteristiche socio-economiche di ciascun territorio; c’è da collegare retribuzioni di risultato al conseguimento effettivo di obiettivi numerici di economicità, produttività e qualità e agli outcomes dell’aumento del gettito effettivo e della diminuzione dei reati.

 

Ci sono o non comandanti-finanzieri in grado di fare queste cose? Davvero non rimane che sperare in un nuovo Norcen proveniente dall’Esercito?

 

 


GIUSEPPE FORTUNA

Segretario generale Ficiesse

g.fortuna@ficiesse.it

www.giuseppefortuna.it



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