FESTA GDF 2002, LA SOLITA RETORICA – di Lorenzo Lorusso

martedì 18 giugno 2002

FESTA GDF 2002, LA SOLITA RETORICA – di Lorenzo Lorusso

 

Abbiamo ricevuto dal Presidente nazionale del Movimento dei Finanzieri democratici, Lorenzo Lorusso, la lettera che appresso pubblichiamo.

 

Egregio Direttore, fra qualche giorno verrà celebrato, in tutta Italia, l’anniversario della fondazione del Corpo della Guardia di Finanza.

La prego di consentire anche a noi, che abbiamo delle posizioni diverse da quelle ufficiali sulla organizzazione del Corpo, di esprimere le nostre perplessità sulla ricorrente retorica che sistematicamente ci viene riproposta, in tutte le salse, in questa occasione.

Verrà organizzata la consueta parata militare con tutti i reparti schierati, ci sarà il consueto scintillio di spade e di armi, il luccichio delle divise storiche e la sfilata dei  vari reparti alla presenza del capo dello Stato e del Ministro delle Finanze.

Quest’ultimo sciorinerà i dati fornitigli dallo stesso comando generale delle Fiamme Gialle, il quale non sarà sicuramente ermetico sull’argomento, in questa circostanza i vertici della Guardia di Finanza non risparmieranno neppure i sequestri di accendini e braccialetti posti in essere ai danni di qualche malcapitato extracomunitario, chi, invece, rilascia una fattura ogni venti prestazioni eseguite, viene considerato - in questi casi – solo un evasore parziale, ovviamente se verrà individuato. Cosa quest’ultima che noi del Movimento dei finanzieri democratici riteniamo alquanto improbabile, considerati i sofisticati metodi di evasione fiscale che vengono attuati in questi settori. Ma non solo. Sono davvero pochi i finanzieri che vengono impiegati in tali importanti servizi istituzionali, certamente meno del 30%. L’altro 70% è impiegato in servizi che noi, tanto per usare un eufemismo di circostanza, riteniamo “poco istituzionali”: autista, piantone, elettricista, falegname, meccanico, cuoco e persino “addetto alle punizioni”.

Quest’anno il comando generale ha ritenuto di dovere fare anche un “regalo” a tutte le associazioni di tutela dei finanzieri presenti sul territorio nazionale: la circolare nr. 121075/p/4 del 4 aprile 2002.

Questa circolare, firmata personalmente dal capo di stato maggiore, vieta ai finanzieri in servizio – inclusi gli ufficiali – di aderire alle associazioni di tutela  del personale o di fondarne altre simili.

C’è uno specifico riferimento ad una associazione che non è la nostra, ma non per questo ci sentiamo meno dispiaciuti e offesi di quanto non lo siano i nostri colleghi, sentiamo tutto il peso di questa situazione che configge con i nostri principi di democrazia e, riteniamo, anche con la nostra Costituzione.

Le nostre associazioni rappresentano una voce fuori dal coro e forse, è per questo  che vorrebbero farci scomparire dalla scena, per evitare che qualcuno parli pubblicamente anche del malessere che serpeggia all’interno del Corpo, della costante richiesta di democrazia, pluralismo e trasparenza.

Trieste, 17/6/2002

 

 

LORENZO LORUSSO

Presidente nazionale

Del Movimento dei Finanzieri Democratici

 



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