FISCO: DUBBI SVIZZERI SU DISCLOSURE, RISCHIO INSUCCESSO - ITALIA MAGLIA NERA SU DEBITI P.A,UE MINACCIA INFRAZIONE - AG.ENTRATE, NUOVO MODELLO COMPENSAZIONE CREDITI P.A. - MEREDITH: SILP-CGIL, RICONOSCIUTA PROFESSIONALITA' POLIZIA
sabato 01 febbraio 2014
FISCO: DUBBI SVIZZERI SU DISCLOSURE, RISCHIO INSUCCESSO
FORUM, RISCHIO CHE TUTTI PERDANO; UBP,MANCA CHIAREZZA SU EFFETTI
(dell'inviato Corrado Chiominto)
(ANSA) - BERNA, 31 GEN - Il decreto italiano per il rimpatrio
dei capitali lascia molti dubbi alla Svizzera. E l'intervento
del ministro dell'Economia italiano, Fabrizio Saccomanni, che ha
rivendicato la sovranita' nelle scelte fatte, mettendo in
subordine a rigidi paletti un possibile accordo con la
confederazione, non e' proprio piaciuto. ''Il rischio paventato e'
quello di una situazione lose-lose'', in cui perdano sia
Svizzera sia Italia, spiega ufficialmente la nota diffusa al
termine del Forum per il dialogo tra i due Paesi. Ma con
concretezza si cerca anche una strada di confronto: la finanza
svizzera sembra pronta a scambi di informazioni, anche se non
automatiche. Vuole anche sanare il passato e impegnarsi su un
futuro trasparente, ma a patto che il Paese esca dalla gogna
internazionale della 'black list', la lista nera dei Paesi meno
collaborativi sul fronte fiscale.
I mal di pancia svizzeri emergono chiaramente - senza tanti
giri di parole - anche in un contesto pieno di gentilezze
diplomatiche come quello del secondo Forum per il dialogo tra
Italia e Svizzera che ha riunito a Berna banchieri, avvocati,
esperti, imprenditori, politici dei due Paesi. Il confronto tra
i due paesi, che talvolta viaggia tra incomprensioni e
stereotipi, non sembra pero' aver fatto passi avanti. Sono emerse
osservazioni tecniche che sollevano dubbi. ''Manca chiarezza
sull'impatto penale della norma e, soprattutto, un legame tra
gli effetti che la regolarizzazione ha sul singolo imprenditore
rispetto alla sua impresa'', spiega l'italiano Mauro Guerra,
direttore esecutivo dell'Unione delle Banche Private (Ubp) in
Svizzera. Margini di miglioramento ci sono ma ''il rischio di
insuccesso finanziario e' tangibile''.
A dare la voce alle valutazioni piu' dure e politiche e'
l'avvocato svizzero, Paolo Bernasconi, con un lungo pedigree
internazionale. Parla di ''straripamento della sovranita''' e di
''discriminazione''. ''E' stato approvato, tre giorni prima
dell'incontro bilaterale, un decreto che entra in vigore il
giorno stesso dell'incontro - spiega - E prevede uno sconto a
chi rimpatria i capitali in Italia o in altri paesi Ue. Chiaro
che punta a penalizzare la Svizzera''. Anche il direttore di
Limes, Lucio Caracciolo, parla di 'empito di sovranita''
Al Forum Italia-Svizzera il decreto e' stato passato al
setaccio. Sara' l'atmosfera tranquilla di Berna o la tradizionale
concretezza svizzera, ma superata la lettura politica i
banchieri sono ora al lavoro per comprendere cosa e'
migliorabile. Partendo da una consapevolezza. I nodi riguardano
i depositi del passato perche' dal 2009 le banche sono rigide
nell'accogliere nuovi clienti. Tanto che non temono lo scambio
informativo. Ma certo non con automatismi.
Guerra, che con l'Ubp lavora a Lugano, a differenza di
Bernasconi non teme la fuga di capitali dalla Svizzera per colpa
del decreto italiano. C'e' la possibilita' di fare una
intestazione fiduciaria. ''I nodi - afferma - sono altri due e
dipendono anche dall'attuazione. Il decreto non cancella il
reato di 'frode fiscale' che pero' puo' essere declinato in tanti
modi. Ma soprattutto si spinge l'imprenditore a scegliere tra
una salvaguardia personale del proprio patrimonio a danno
dell'azienda, o viceversa, perche' non si consente di unire le
due posizioni''. Sara' questo a frenare l'adesione.
Sullo sfondo del dossier fiscale ci sono poi anche altre
variabili. Il 9 febbraio c'e' un referendum in Svizzera per
limitare l'ingresso di immigrati. E l'Italia, con i 60 mila
transfrontalieri e il mezzo milione di residenti in Svizzera,
sarebbe la piu' colpita. C'e' poi la volonta', emersa chiaramente
nel forum, di stringere di piu' i legami tra l'economia Lombarda
e il Ticino, con un sottile invito a delocalizzare nel cantone
che certo non fa piacere al Belpaese. Sembra abbastanza per
comprendere che il percorso per l'accordo fiscale
Italia-Svizzera, anche se possibile, e' disseminato di moltissime
mine.
ITALIA MAGLIA NERA SU DEBITI P.A,UE MINACCIA INFRAZIONE
CONFARTIGIANATO,170 GIORNI ATTESA; SACCOMANNI,11MLD OSSIGENO BEI
(di Paola Barbetti) (ANSA) - ROMA, 31 GEN - Il peggior
pagatore d'Europa: con 170 giorni di attesa media delle imprese
per poter riscuotere, la pubblica amministrazione italiana si
guadagna la 'maglia nera', sforando di ben 140 giorni il limite
di 30 imposto dalla Ue sui tempi di pagamento (60 in casi
particolari). In media le imprese europee aspettano al massimo
61 giorni. Un record negativo che fa pendere su Roma l'avvio
della procedura d'infrazione di Bruxelles annunciata dal
vicepresidente Antonio Tajani per lunedi' prossimo. Infrazione
che potrebbe portare a una sanzione salata, ''pari a un anno di
Imu''. Un record negativo al quale si somma un altro pessimo
primato in Europa: l'Italia ha il maggior debito commerciale
della Pa verso le imprese, pari al 4% del Pil nazionale.
Dalla Bei tuttavia nel 2013 sono arrivati quasi 11 miliardi
di prestiti alle imprese italiane, soprattutto Pmi. ''In un anno
segnato ancora dalla crisi, la Bei in Italia ha assicurato una
boccata d'ossigeno'' ha detto il ministro del Tesoro Fabrizio
Saccomanni.
Tornando alla 'lumaca' P.a, Tajani ha oggi raccolto l'appello
delle pmi, lunedi' vedra' il report Ance. Il rapporto di
Confartigianato (uno dei due advisor sullo stato di applicazione
della direttiva) presentato oggi, non lascia adito a dubbi. Dal
primo gennaio 2013 con l'entrata in vigore del decreto sui
pagamenti, la situazione e', se possibile, peggiorata. La
lentezza degli Enti pubblici nel saldare e' costata finora alle
imprese e ai professionisti italiani 2,1 miliardi di euro di
maggiori oneri finanziari. Gli imprenditori sono infatti
costretti a chiedere prestiti in banca per finanziare la carenza
di liquidita' derivante dalle fatture non saldate. La burocrazia
italica non perdona: ai ritardi nei pagamenti si aggiungono i
ritardi nell'applicazione dei Decreti sblocca-debiti: finora
risultano pagati 21.623 milioni, pari al 79,4% dei 27.219
milioni stanziati per il 2013. ''I 'cattivi pagatori' tengono
in ostaggio le imprese e sono uno dei principali ostacoli alla
ripresa economica - ha denunciato il presidente di
Confartigianato Giorgio Merletti chiedendo l'intervento della Ue
- I pagamenti in 30 giorni imposti dalla legge rimangono un
miraggio per le imprese''. Per le Pmi in sostanza poco e'
cambiato. La conferma arriva anche da un sondaggio
Ispo-Confartigianato su un campione di artigiani e piccoli
imprenditori per misurare 'sul campo' la situazione. L'83% dei
piccoli imprenditori non ha rilevato nel 2013 alcuna
accelerazione. Addirittura, il 12% delle imprese segnala
comportamenti anomali da parte della Pa debitrice per aggirare
la legge sui tempi di pagamento: come richieste di ritardare o
di riemettere le fatture, oppure la contestazione pretestuosa su
beni e servizi forniti dalle imprese''. Eppure l'Italia (che
evidentemente non ha imparato dalla vicenda 'quote latte')
rischia grosso, vale a dire una sanzione ''come un anno di Imu -
ha detto Tajani, - di 3-4 miliardi, non so come la pagheranno,
forse con un aumento della pressione fiscale''. l'Italia ''e' il
peggior pagatore di tutta Europa'', fa peggio anche della
Grecia. L'eventuale sanzione ammonterebbe a circa 3-4 miliardi
di euro, risultato dell'8,25% calcolato sui debiti della P.A
accumulati dal 1 gennaio 2013, che potrebbero aggirarsi oltre i
40 miliardi, Difficile fare i conti anche perche' ''non si sa
ancora a quanto ammontano nel totale i debiti della p.a
italiana, 80, 90 o 110 miliardi, ancora non abbiamo avuto
risposte'' ha detto Tajani. In media, le Pmi devono aspettare
143 giorni per riscuotere i crediti, 113 giorni in piu' rispetto
al termine previsto dalla legge. Tra i settori piu' penalizzati
le costruzioni: solo il 7% delle imprese viene pagato entro 30
giorni. (ANSA).
FISCO: AG.ENTRATE, NUOVO MODELLO COMPENSAZIONE CREDITI P.A.
(ANSA) - ROMA, 31 GEN - L'Agenzia delle Entrate ha varato il
nuovo modello F24 Crediti PP.AA., con il quale e' possibile
effettuare ''la compensazione tra crediti certificati e debiti
derivanti da istituti definitori della pretesa tributaria e
deflativi del contenzioso''. Lo comunica la stessa agenzia in
una nota nella quale sottolinea come ''nel nuovo modello di
pagamento, la certificazione del credito andra' sempre indicata
nel campo 'numero certificazione credito'''.
''Di conseguenza - si spiega nella nota - il provvedimento
dell'Amministrazione finanziaria ha modificato il modello di
quietanza di pagamento, inserendo anche qui la voce relativa al
numero di certificazione''. (ANSA).
MEREDITH: SILP-CGIL, RICONOSCIUTA PROFESSIONALITA' POLIZIA
(ANSA) - ROMA, 31 GEN - Con la sentenza sull'omicidio di
Meredith Kercher, "e' stata riconosciuta la professionalita' dei
poliziotti che con abnegazione e nei frequenti casi quotidiani
nonostante la ben nota carenza di personale, mezzi e risorse
anche economiche, raggiungono risultati che trovano ripetute
conferme di merito nel convincimento dei giudici". Lo sostiene
il segretario generale del sindacato di polizia Silp-Cgil
Daniele Tissone.
"l'azione della Polizia - osserva Tissone - ha altresi'
consentito di notificare tempestivamente al Sollecito, nei
pressi del confine di Stato, anche il contestuale divieto di
espatrio emesso nei suoi confronti. L'operato della magistratura
requirente, in quest'ultima fase processuale, si e' altresi'
avvalso della collaborazione di personale della Polizia di Stato
delle Sezioni di polizia giudiziaria, uffici di prezioso e
diretto supporto per il Pubblico ministero che lavorano con alta
professionalita', spesso nell'ombra e con scarsita' di risorse".
(ANSA).