ARTICOLI DI STAMPA EVIDENZIANO CRITICITA’ NELLA GUARDIA DI FINANZA, E’ POSSIBILE CHE NESSUNO FACCIA UN’ANALISI SERIA SULLA COMPLESSITA’ DI UN CORPO DI POLIZIA MILITARE, RACCONTANDO ANCHE LE SPINTE PROPOSITIVE FICIESSE E RAPPRESENTANZA GDF.? (di V. VACCA)

domenica 02 febbraio 2014

Sulla Guardia di Finanza appaiono articoli di stampa di vario genere o per riportare servizi sui vari e diversi risultati di servizio o per sollevare delle critiche circa la funzionalità del Corpo. Quasi sempre, però, non hanno nessun intento di illuminare efficacemente una realtà Istituzionale così complessa e delicata.
Spesso si fa, addirittura, confusione tra l’attività della Guardia di Finanza e quella delle Agenzie delle Entrate dimostrando, così, una evidente non conoscenza  delle cose di cui si scrive. Non si fa alcun riferimento al fatto che si sta parlando di un Corpo di Polizia a ordinamento militare. Non si ha alcuna volontà di esaminare le dinamiche interne volte a un rinnovamento del Corpo teso non solo a garantire maggiori tutele e diritti agli appartenenti ma a trovare le forme più idonee a rapportarsi con il resto della cittadinanza. Per quanto se ne sappia, nessun giornalista di una testata nazionale ha mai provato a interloquire in modo approfondito con le persone che provano a innescare un vero e profondo processo di modernizzazione. Nel migliore dei casi, si strappa una dichiarazione “fuori dal coro” e finisce tutto lì. Ritengo che, nell’impoverimento culturale italiano, i mass media abbiano una gravissima responsabilità e, una prova inconfutabile di ciò, sta nel modo veramente semplicistico di come ciclicamente viene trattato il tema della lotta alla evasione fiscale. Possibile che a nessun operatore dell’informazione non sia mai venuto in mente di fare una reale inchiesta giornalistica sulla situazione della Guardia di Finanza al di là di parole di circostanza. Direbbe Umberto Eco: o apodittici o integrati. Nel senso che si leggono o articoli di totale adesione sulle posizioni delle Gerarchie o articoli improntati ad una certa sommaria critica nei confronti del Corpo senza alcun distinguo. Inoltre, quando si scrive delle posizioni della rappresentanza della Gdf, lo si fa solo per indicare richieste di aumenti di stipendi quando, invece, sia Ficiesse che le nuove rappresentanze militari si caratterizzano per trovare soluzioni finalizzate a una maggiore efficacia del Corpo. E’ chiaro che questo non facilita tutti coloro che si attivano per il rinnovamento a cui sto facendo riferimento, soprattutto in una epoca storica come quella che stiamo vivendo dove, un qualsiasi evento che non diventa una notizia, costituisce un non evento.
Pertanto, il tentativo di soggetti che cercano di contribuire a modificare la struttura della Gdf è sostanzialmente sconosciuta alla gran parte dell’opinione pubblica, nonostante che questa attività abbia anche il merito di provare a creare una maggiore coesione sociale e in questa epoca di “passioni tristi” non è una cosa da poco.
Si è soliti dire che fa più notizia quando un uomo morde un cane e non viceversa, ma il problema è proprio qui. I mass media riportano solo il gesto eclatante che è sostanzialmente nichilista e fine a se stesso e non hanno la volontà di evidenziare il complesso delle attività graduali ma profonde volte al rinnovamento di una qualsiasi Istituzione.
Noberto Bobbio una volta scrisse un saggio sulla mitezza sostenendo, in sintesi, che non è da intendersi come mansuetudine, ma come modalità di cambiamento che esprime in nuce già come si prefigura la realtà nuova per la quale ci si attiva.
Ecco perché un processo riformatore deve caratterizzarsi per la sua capacità di accogliere tutte le idee, sintetizzarle nel migliore dei modi possibili. Naturalmente, è faticoso ma solo così si produce un vero cambiamento e questo vale, io credo, per tutte le realtà sociali e istituzionali.
Da qui nasce la necessità che i mass media mettano in risalto l’attività messa in campo da tutti quelli che vogliono cambiare il Corpo della Guardia di Finanza al fine di coinvolgere sempre più componenti dell’opinione pubblica anche allo scopo di accogliere giusti suggerimenti che dalla stessa possono provenire.

Vincenzo VACCA
Direttivo nazionale FICIESSE

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