RIORDINO DELLE CARRIERE: INCONTRO IL 14/1 TRA I SINDACALISTI DEL CORPO FORESTALE E LA LORO AMMINISTRAZIONE. UGL: PROPOSTA FRETTOLOSA

lunedì 03 febbraio 2014


(AGENPARL) - Roma, 16 gen - Si è tenuta martedì la prevista riunione con l’Ufficio Relazioni Sindacali nel corso della quale l’Amministrazione ha illustrato i contenuti della proposta di legge delega per il riordino delle nostre carriere, finalizzata – secondo la loro personalissima previsione – al raggiungimento degli obbiettivi che il Governo intenderebbe perseguire con tale modifica normativa: razionalizzazione, ammodernamento e semplificazione degli ordinamenti e delle procedure di accesso ai ruoli e di progressione in carriera, nonché di valorizzazione del personale e delle relative professionalità. Tante belle parole, buone intenzioni; peccato che gli effetti prodotti dall’approvazione di un testo così come concepito – farina del sacco della sola parte pubblica – sortirebbero invece l’effetto contrario, poiché innegabilmente frustrano le aspettative di gran parte del personale e mettono a repentaglio la stessa organizzazione del Corpo Forestale dello Stato.
L’unificazione del ruolo Agenti/Assistenti con quello Sovrintendenti, così come concepito, è una pagliacciata, visto che rimarrebbe lo sbarramento sugli assistenti capo e quindi, per poter transitare nella qualifica di vice sovrintendente occorrerebbe vincere una delle due selezioni: quella per titoli riservata agli assistenti capo oppure quella per titoli (qui la novità) riservata agli agenti. Ma sempre una procedura concorsuale occorre superare … Per chi è attualmente inserito nel ruolo Sovrintendenti, invece, non è previsto quell’auspicato passaggio al ruolo Ispettori (cosa che avvenne nel 1995 per i brigadieri) ma solo un misero assegno pari al 2% del parametro in godimento, tra l’altro riassorbibile. Ed i danni non finirebbero qui, perché, oltretutto, con la riduzione della dotazione organica del ruolo Ispettori (necessaria per costituire il NUOVO ruolo direttivo), si creerebbe un imbuto che limiterebbe le aspirazioni di progressione di carriera. Per il ruolo Ispettori qualcosa di buono ci sarebbe: la possibilità di accedere al nuovo ruolo direttivo (gli attuali transiterebbero in quello dirigenziale) per chi è in possesso di laurea triennale, l’eliminazione del concorso per conseguire la qualifica ad ispettore/perito superiore (però occorreranno probabilmente 8 anni per essere scrutinati, trasformazione della denominazione di “scelto” in qualifica e grado). Il nuovo ruolo direttivo, invece, dovrebbe poter sopperire alla mancata istituzione di quello speciale, garantendo la valorizzazione delle risorse umane interne in possesso del prescritto titolo di studio (laurea triennale). Per questa figura dovranno necessariamente essere previste nuove competenze, visto che il personale inquadrato nel ruolo direttivo è comunque collocato tra quello ispettori e le prime qualifiche (ex commissari capo ed ex vice questori aggiunti) del nuovo ruolo dirigenziale ed avrà con molta probabilità una dotazione numerica che potrebbe stravolgere il concetto di organizzazione gerarchica piramidale; da qui il rischio di dover rivedere l’assetto organizzativo del Corpo Forestale dello Stato, che rischierebbe di perdere una delle sue peculiarità più importanti – la capillarità territoriale, soprattutto in ambito rurale e montano – dovendo ridurre numericamente e trasformare in strutture più grandi le attuali stazioni. Le risorse disponibili (119 milioni di euro dal 2015) verranno utilizzate per il riordino dei ruoli sino a quello dei marescialli/ispettori, mentre per il riordino di quello dirigenziale è prevista l’invarianza di spesa o il recupero di risorse derivanti dai risparmi che dovessero derivare dall’attuazione della riforma. Ma in tutto ciò, i ruoli tecnici ???? Nella migliore delle ipotesi “subiranno” il medesimo trattamento ordinamentale dei colleghi del ruolo “normale”, sperando che nel contempo si possano sanare le notevoli disparità ordinamentali e previdenziali rispetto al personale tecnico della Polizia di Stato, nella peggiore, invece, verranno sacrificati sull’altare dell’invarianza di spesa e quindi subiranno significative riduzioni di organico per compensare la rimodulazione degli altri ruoli. L’Amministrazione, al riguardo, deve chiarire quanto prima la propria posizione. Nella sostanza il testo è pressoché identico a quello che l’U.G.L. rispedì al mittente nel 2008; ed oggi non possiamo far altro che ribadire la posizione di totale dissenso nel metodo (non c’è stato alcun confronto preventivo con le OO.SS.) e nel merito del provvedimento, auspicando che quanto prima il Ministro della pubblica amministrazione e la semplificazione ci convochi per ascoltare le richieste e le rivendicazioni del personale. È del tutto evidente che le nostre proteste per l’approvazione della revisione dello strumento militare hanno costretto l’Esecutivo a questa improvvisa accelerata, ma non è certo lavorando in fretta che si raggiungono risultati apprezzabili.

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