MILANESE FA CAUSA A TREMONTI E CHIEDE 175 MILA EURO (Il Tempo)

domenica 09 febbraio 2014

Il Tempo - 06/02/2014

 

MILANESE FA CAUSA A TREMONTI E CHIEDE 175 MILA EURO


Sarà il giudice a stabilire chi abitava davvero nell’appartamento in via di Campo Marzio

 

Sarà il giudice a stabilire chi era l'effettivo locatario dell'appartamento romano di via Campo Marzio. Marco Mario Milanese ha fatto causa a Giulio Tremonti chiedendogli un risarcimento di 175 mila euro: l'equivalente della somma versata, a titolo di locazione, per conto dell'ex ministro dell'Economia e da lui mai restituita. Ieri c'è stata la prima udienza davanti al giudice dell'VIII sezione civile del Tribunale di Roma, che, per ragioni di riservatezza, ha disposto la custodia del fascicolo in cassaforte.
La storia è nota. Il primo febbraio del 2009 Milanese sottoscrive con il Pio Sodalizio dei Piceni un contratto di locazione dei 200 metri quadrati vista Montecitorio, a un canone mensile di 8.500 euro. L'accordo era che l'affitto venisse corrisposto a partire da luglio 2010 e che il locatore eseguisse a sue spese i lavori di manutenzione.
Finita la ristrutturazione, nella casa, di fatto, ci va ad abitare Tremonti e ci resta fino a luglio del 2011, quando si viene a sapere che la Procura di Napoli stava indagando proprio su quell'appartamento. L'ipotesi è che l'imprenditore Angelo Proietti, titolare di Edil Ars, abbia pagato di tasca propria i 250 mila euro per i lavori, per assicurarsi i favori dell'allora ministro e del suo consigliere nell'assegnazione degli appalti di Sogei.
I tre sono tuttora indagati dai pm romani per finanziamento illecito. Di fronte alla giunta della Camera, chiamata a pronunciarsi sulla sua richiesta di arresto, Milanese racconta che Tremonti gli aveva rimborsato ogni mese 4 mila euro in nero. L'ex ministro spiega, invece, di aver accettato l'ospitalità perché nella caserma della Guardia di Finanza si sentiva «spiato e controllato».
Fatto sta che, anche dopo il suo trasloco da via di Campo Marzio, Milanese continua a versare, per un anno, 8.500 euro al mese. Il primo maggio 2012 ottiene dal Pio Sodalizio dei Piceni la risoluzione anticipata del contratto, al costo di 25 mila euro. In totale si arriva a 174.819 euro. Milanese ne aveva chiesto la restituzione con una lettera inviata a Tremonti il 19 marzo. Dato il rifiuto a pagare, ha deciso di citarlo in giudizio.
«Formalmente il contratto è stato sottoscritto da Milanese - spiega il suo legale Anna Bevilacqua -. Di fatto, però, la casa era di Tremonti, era lui l'utilizzatore. Il mio cliente non ci è mai entrato, né ha mai avuto le chiavi. Abbiamo chiamato a testimoniare il segretario e il capo-scorta dell'ex ministro, la ditta che ha fatto i lavori e il portiere». «Milanese dice che l'ha affittata per conto di Tremonti - precisa l'avvocato di controparte Antonio Spinoso -, noi diciamo che l'ha affittata in proprio e poi ha dato ospitalità a Tremonti».
La trattazione vera e propria del procedimento inizierà a ottobre.

Valeria Di Corrado

 

 


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