SICUREZZA:SILP-CGIL,SIT IN A MONTECITORIO IN DIFESA STIPENDI. SBLOCCARE CONTRATTO E PROGRESSIONE CARRIERA - SICUREZZA: ANCI, NON PIÙ RINVIABILE RIFORMA POLIZIA LOCALE - FISCO: METÀ IRPEF PER I DEPUTATI E LIQUIDAZIONE ESENTASSE
SICUREZZA:SILP-CGIL,SIT IN A MONTECITORIO IN DIFESA STIPENDI
SBLOCCARE CONTRATTO E PROGRESSIONE CARRIERA
(ANSA) - ROMA, 8 FEB - Un sit in a Montecitorio per difendere
gli stipendi degli uomini del comparto sicurezza ma anche per
chiedere lo sblocco del contratto, degli automatismi relativi
alla progressione di carriera e degli scatti di anzianità. Lo
hanno organizzato per il prossimo 26 febbraio il Silp-Cgil della
polizia e Fp Cgil Comparto sicurezza dei Vigili del Fuoco.
"La notizia secondo cui il ddl relativo alla riforma delle
carriere non sarebbe, per la Ragioneria dello Stato, in linea
con la spending review - dice il segretario Daniele Tissone -
costituisce, qualora confermata, l'ennesima beffa nei confronti
delle donne e degli uomini del comparto sicurezza". "Dopo il
blocco dei contratti e degli automatismi stipendiali
ulteriormente prorogato a tutto il 2014 - conclude - la notizia
di una ulteriore battuta d'arresto in materia di revisione delle
carriere del personale della Polizia di Stato, strumento che
garantirà una migliore funzionalità degli apparati in favore
della collettività, appare assolutamente non giustificabile ne,
tantomeno, accettabile".(ANSA).
SICUREZZA: ANCI, NON PIÙ RINVIABILE RIFORMA POLIZIA LOCALE
(ANSA) - ROMA, 8 FEB - "Riformare finalmente l'obsoleta
cornice normativa all'interno della quale è costretta a operare
la polizia locale, razionalizzando e ottimizzando l'uso delle
risorse umane, l'uso delle risorse finanziarie e le sinergie tra
polizie locali e le altre forze di polizia''. Lo chiede il vice
presidente dell'Anci e sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo.
"Le recenti mobilitazioni dei corpi di polizia locale, a
partire da quelle di grandi città come Roma, dimostrano -
sottolinea - quanto siano ormai stridenti le reali necessità
degli operatori su strada e le norme vigenti, che risalgono
addirittura al 1986". Quello che serve, sostiene Cattaneo, "?
un moderno sistema integrato di sicurezza, per la cui
realizzazione ? imprescindibile una nuova disciplina sui compiti
e le funzioni della polizia locale".
In particolare è necessario, secondo il vice presidente
dell'Anci "prevedere specifiche funzioni per i sindaci in
materia di sicurezza, decoro e qualità della vita nelle città: i
primi cittadini, gli unici ad avere realmente contezza delle
necessità dei singoli territori, devono poter essere messi nelle
condizioni di governare la disciplina contrattuale dei vigili
urbani, riconoscendone specificità e valorizzandone le
professionalità, poter intervenire sul tema dell'armamento,
operare nel senso di una maggiore flessibilità riguardo le
esigenze di personale e quelle formative".
Infine, conclude Cattaneo, "la realizzazione di un effettivo
sistema integrato di sicurezza non potrà mai prendere il volo se
non si consentir? ai corpi di polizia locale l'accesso gratuito
alle banche dati del Centro elaborazione dati del Ministero
dell'Interno, del Pubblico registro automobilistico e delle
Motorizzazioni civili". (ANSA).
FISCO: METÀ IRPEF PER I DEPUTATI E LIQUIDAZIONE ESENTASSE
LA DENUNCIA IN UN LIBRO DI STEFANO LIVADIOTTI
(ANSA) - ROMA, 8 FEB - Deputati 'fortunati': pagano metà
dell'Irpef che paga un qualunque cittadino, ad esempio un
manager, grazie ad escamotage vari decisi dal Parlamento.
La denuncia è nel libro di Stefano Livadiotti 'Ladri, gli
evasori e i politici che li proteggono' che ricostruisce questa
ennesima prova di 'malapolitica'.
Il giornalista apre l'ultimo capitolo del libro ('Onorevoli
aliquote') spiegando come si è sviluppato il rapporto tra ''il
partito dei ladri di tasse'' che ha portato a ''benefici
fiscali'' per gli ''onorevoli'' ancora più ''scandalosi''
rispetto ai privilegi economici e pensionistici.
Livadiotti, utilizzando documenti ufficiali (la relazione
della commissione Giovannini) fa due conti e scopre che in media
il trattamento del deputato (arricchito di vari benefit) è pari
a 189.431 euro. Ma per l'onorevole ''grazie ai trattamenti di
favore architettati dal Parlamento stesso la base imponibile ai
fini Irpef è di soli 98.471 euro''. Che corrisponde ad
un'aliquota media del 18,7% (35.512 euro in tutto da pagare
all'erario). Viceversa un qualunque altro cittadino italiano, un
manager ad esempio, che guadagnasse la stessa cifra dovrebbe
sborsare 74.625 euro pari ad un'aliquota Irpef del 39,4%.
A consentire ''questa incredibile iniquità - spiega
Livadiotti - è un'interpretazione alquanto generosa da parte del
Parlamento'' del Tuir in base al quale non concorrono a formare
il reddito le somme erogate a titolo di rimborso spese ai
titolari di cariche elettive pubbliche''. Una fortuna che
riguarda parlamentari, consiglieri regionali, provinciali e
comunali e anche i giudici costituzionali. Questa scelta ha
costretto ''altri uffici pubblici a fare i salti mortali per non
doverne censurare le scelte''. Tanto che, ad esempio, il Gruppo
di lavoro sull'erosione fiscale istituito al Tesoro dall'ex
ministro Giulio Tremonti fu costretto a classificare questi
benefici fiscali come ''misure di rilevanza sociale''. Ma non
solo: un nuovo escamotage fu trovato in Parlamento per rendere
del tutto esentasse l'assegno di fine mandato.
Sconfortante la considerazione che Livadiotti affida alle
righe finali: ''Non è certo da questi politici che ci si può
aspettare una seria guerra ai ladri di tasse. Per l'ottimo
motivo che, con qualche lodevole eccezione, Lorsignori lo sono
per primi''.(ANSA).