DEF 2014: FERMI I CONTRATTI, MA IL GOVERNO PREVEDE LO SBLOCCO DAL 2015 DI CARRIERE E PROGRESSIONI ECONOMICHE DEI DIPENDENTI PUBBLICI - di Gianluca Taccalozzi

giovedì 10 aprile 2014

 

A precisazione di quanto riportato da alcuni articoli stampa, nel Documento di Economia e Finanza 2014 (in particolare nella sezione II Analisi e tendenze della Finanza Pubblica) il Governo Renzi mette in conto:

  • il perdurare del blocco contrattuale per tutto il pubblico impiego sino al 2018;
  • la fine del blocco stipendiale stabilito dall’art. 9 del d.l. n. 78/2010 che, per quanto attiene il personale del comparto sicurezza e difesa, significherebbe lo sblocco dal 01.01.2015 delle promozioni, degli assegni di funzione, delle omogeneizzazioni, ecc..

Da una lettura globale del Documento, si comprende, inoltre, che è intenzione del Governo continuare con la politica di contenimento della spesa per il pubblico impiego attraverso: il citato blocco contrattuale e provvedimenti di razionalizzazione dei trattamenti economici dirigenziali (con particolare riferimento alla retribuzione di risultato).

Si riporta di seguito il passaggio contenuto nel DEF 2014.

 

“La riduzione attesa nel 2014 è dovuta al consolidarsi delle misure di contenimento della spesa per redditi per il pubblico impiego disposte dalle recenti manovre di finanza pubblica. Il modesto incremento dello 0,1 per cento stimato per l’anno 2015 è determinato, principalmente, dal venir meno di alcune delle predette misure di contenimento della spesa in vigore nel periodo 2011-2014, in particolare il limite di spesa individuale riferito alla retribuzione percepita nell’anno 2010 ed il riconoscimento ai soli fini giuridici delle progressioni di carriera. Tali effetti di spesa sono stati in gran parte compensati dalla decurtazione permanente, introdotta a decorrere dal 1°gennaio 2015 dalla Legge di Stabilità 2014, delle risorse destinate al trattamento accessorio in relazione ai risparmi di spesa determinati ai sensi del D.L. 78/2010 ed inizialmente previsti per il solo triennio 2011-2013 (successivamente prorogati dal DPR 122/2013 sino al 31 dicembre 2014).

Inoltre, la previsione per l’anno 2015 non sconta più l’erogazione dell’indennità di vacanza contrattuale relativa al triennio 2015-2017, a seguito della disposizione introdotta dalla Legge di Stabilità 2014 che ha individuato, quale indennità di vacanza contrattuale di riferimento per il predetto triennio, quella in godimento dall’anno 2010. Negli anni 2016 e 2017 la spesa per redditi si manterrebbe circa costante, per poi aumentare dello 0,3% nel 2018 in ragione della nuova indennità di vacanza contrattuale relativa al triennio 2018-2020.”

 

Gianluca Taccalozzi*

*Delegato CoCeR Gdf (cat. Ispettori)


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