ALDROVANDI: SUL WEB L'IRA E LO SDEGNO DEI POLIZIOTTI. BUFERA SUL SAP, LO SCHIAFFO DI ALFANO. NAPOLITANO ALLA MADRE, VICENDA INDEGNA - DA STRETTA DIRIGENTI A PIN, COSA CAMBIA NELLA P.A. ANCHE DEMANSIONAMENTO

giovedì 01 maggio 2014

ALDROVANDI: SUL WEB L'IRA E LO SDEGNO DEI POLIZIOTTI

NELLA PAGINA FB DEL SAP, "VERGOGNA", "STRAPPO LA TESSERA"

   (ANSA) - ROMA, 30 APR - "Disgusto totale". "Vergogna". "Uno

schifo". Gesto "inqualificabile". Ma anche "complici di

assassini", oppure "peggio dei terroristi". Sulla pagina

Facebook del sindacato di polizia Sap, e in molti siti o sui

social, sono decine i commenti di disapprovazione per gli

applausi agli agenti del caso Aldrovandi. Parole critiche che

arrivano spesso dagli stessi poliziotti, compresi quelli

iscritti al sindacato, che chiedono ai vertici del Sap di dare

chiarimenti e scusarsi. Qualcuno dice che "strappera' la

tessera".

   "Noi paghiamo un Sindacato - scrive ad esempio Gaetano - per

difendere i diritti dei Poliziotti che combattono la criminalita'

e che sperano di riportare a casa la pelle, gente che difende i

diritti dei cittadini. Io non pago per coloro che applaudono gli

ex colleghi che si sono macchiati di infami delitti e che sono

stati condannati, macchiando di sangue anche la divisa di chi fa

il proprio dovere con dignita'. Si spieghi agli iscritti e alla

gente il significato di questi applausi".

   C'e' chi si rivolge direttamente a chi ha applaudito:

"Speriamo che un giorno abbiano il buonsenso di vergognarsi del

loro gesto. Viva i poliziotti onesti, veri, la maggioranza.

Abbasso questa scriteriata minoranza".

   "Io appartengo ad un'altra polizia, quella della democrazia e

non violenza gratuita, sappiatelo! vergogna", scrive Giuseppe.

   Gli fa eco Gabriele: "per nostra fortuna e per fortuna di

tanti poliziotti, non siamo tutti come voi...", dice, mentre

Claudio taglia corto: "quelli che hanno applaudito sono i veri

eversivi. Vogliamo i nomi. Bisogna togliergli la divisa". "Con

il vostro gesto avete ucciso Federico per una seconda volta e

gettato i genitori nello sconforto totale", afferma Susy.

   Sempre tra gli agenti iscritti al Sap, c'e' chi annuncia la

propria uscita. "Io a Ottobre la tolgo la tessera del

Sindacato", dice Gianluca. "Bisogna esser uniti e far rispettare

i propri diritti, ma bisogna punire e star contro chi con gesti

come questi infanga il nome della Polizia. E poi andiamo a Roma

a prender botte da orbi". Sulla stessa lunghezza d'onda

Patrizio: "I Poliziotti del congresso SAP non rispecchiano la

gran parte della Polizia di Stato. Siete semplicemente una

vergogna... Per l'anno prossimo una tessera in meno". (ANSA).

 

    

ALDROVANDI: BUFERA SUL SAP, LO SCHIAFFO DI ALFANO

MA SINDACATO NON ARRETRA. LA MADRE DI FEDERICO, AZIONI CONCRETE

   (di Vincenzo Sinapi)

   (ANSA) - ROMA, 30 APR - Il ministro dell'Interno, Angelino

Alfano, chiude la porta in faccia ai poliziotti-sindacalisti del

Sap, dopo gli applausi agli agenti condannati per la morte di

Federico Aldrovandi. Doveva incontrarli martedi' prossimo, al

Viminale, ma non lo fara' piu'. Il loro, dice, e' stato "un gesto

gravissimo e inaccettabile. Uomini in divisa, che rappresentano

lo Stato, non possono disconoscere il senso di una sentenza

passata in giudicato". Parole dure e di censura che si levano da

tutte le parti politiche e dai vertici istituzionali, mentre

Patrizia Moretti, la madre di Federico - incontrata oggi dallo

stesso Alfano, dai presidenti di Camera e Senato e dal capo

della Polizia - chiede "provvedimenti concreti, perche' la

solidarieta' fine a se stessa non basta". Ma il segretario del

Sap non arretra e chiede la revisione del processo: "Ho

applaudito anch'io, non sono loro i colpevoli", dice Gianni

Tonelli.

   "Quegli applausi provocano rabbia e sdegno", afferma il

presidente del Senato Grasso, che da 30 anni vive circondato da

agenti di polizia come scorta e che prova dunque "una rabbia

ancora maggiore, perche' so che quell'applauso getta discredito

anche su chi porta con onesta', impegno e sacrificio quella

divisa". "Siamo tutti scioccati per quanto accaduto, siamo

costernati", ha detto a Patrizia Moretti la presidente della

Camera Boldrini, che ha auspicato - come hanno fatto oggi

diversi parlamentari, specie del Pd, e la stessa madre del

ragazzo ucciso - la rapida conclusione dell'esame del

provvedimento che introduce il reato di tortura "perche' quel

testo serve alla democrazia".

   Condanna trasversale agli applausi di ieri arriva da tutte le

forze politiche, anche se con sfumature e toni diversi ("io sto

con i poliziotti e con chiunque rischia la vita per difendere i

cittadini", ha detto Salvini, della Lega, mentre dal

centrodestra c'e' chi parla di un episodio frutto della "rabbia"

e della "frustrazione" degli uomini in divisa), cosi' come

variegata e' la presa di distanza degli altri sindacati di

polizia. Parole forti arrivano anche dagli stessi poliziotti

iscritti al Sap. C'e' chi, scrivendo sulla pagina Facebook del

sindacato, annuncia che strappera' la tessera. E sono molti gli

agenti che, sempre via web, usano parole dure di censura:

"disgusto totale", "vergogna", "uno schifo".

   Il capo della Polizia, che ieri a caldo aveva definito quegli

applausi "gravemente offensivi per la famiglia Aldrovandi e la

societa' civile", oggi ha "condiviso lo sdegno" con la madre di

Federico. "Mi ha detto - racconta la donna - di avere 'le mani

legate' perche' la legge non consente alle commissioni

disciplinari di adottare provvedimenti diversi" dalla

sospensione temporanea. Mentre lei, venuta a Roma per chiedere

alla politica, e non solo, "azioni concrete", avrebbe voluto che

venissero cacciati per sempre dalla polizia. Invece, sono stati

reintegrati "e questo - dice - giustifica quegli applausi".

   Di fronte all'ondata di critiche, pero', il vertice del Sap

mantiene la posizione. "Non e' il fermo di polizia la causa della

morte di Aldrovandi e i colleghi li ho applauditi anche io. Sono

stati condannati per un errore giudiziario e cerchiamo una

revisione del processo", ha detto il neo segretario Tonelli.

"Sono il cattivo del momento", ammette. E tira dritto. (ANSA).

 

 

ALDROVANDI: NAPOLITANO ALLA MADRE, VICENDA INDEGNA

LEI,AZIONI CONCRETE.RENZI,DIVISE DISONORATE.SINDACATO,NON E' VERO

   (AGGIORNA E SOSTITUISCE IL SERVIZIO DELLE ORE 21.06)

   (di Vincenzo Sinapi)

   (ANSA) - ROMA, 30 APR - "Una vicenda indegna". Il presidente

della Repubblica, Giorgio Napolitano, "condivide pienamente" le

parole usate a caldo dal premier Renzi per condannare il caso

degli applausi tributati ieri, durante il congresso del Sap, ai

poliziotti condannati per la morte di Federico Aldrovandi. In

una lettera alla madre del giovane, il capo dello Stato

sottolinea appunto di condividere in pieno "le posizioni prese

dal Ministro dell'Interno e dal Presidente del Consiglio" sulla

"indegna vicenda" e di "comprendere quanto dolore essa le abbia

procurato". Ma Napolitano, che si congeda "affettuosamente" da

Patrizia Moretti - la quale risponde dicendosi "onorata e

felice" per frasi che "mi accendono davvero la speranza in un

futuro migliore per i nostri figli" - aggiunge di essere "certo

che la gran parte delle forze di polizia comprenda quanto sia

stato fuorviante quel comportamento".

   Parole alle quali hanno fatto seguito di nuovo quelle di

Renzi. Durissime. "L'atteggiamento di ieri al congresso del Sap

e' stato inaccettabile e ha portato disonore a migliaia di divise

di donne e uomini che fanno questo lavoro", ha detto il premier,

mentre Alfano ha rincarato la dose chiudendo la porta in faccia

ai poliziotti-sindacalisti del Sap. Doveva incontrarli martedi'

prossimo, al Viminale, ma non lo fara' piu'. Il loro, dice, e'

stato "un gesto gravissimo e inaccettabile. Uomini in divisa,

che rappresentano lo Stato, non possono disconoscere il senso di

una sentenza passata in giudicato".

   Parole dure e di censura si levano oggi da tutte le parti

politiche e dai vertici istituzionali, mentre la madre di

Federico - incontrata oggi dallo stesso Alfano, dai presidenti

di Camera e Senato e dal capo della Polizia - chiede

"provvedimenti concreti, perche' la solidarieta' fine a se stessa

non basta". Ma il segretario del Sap non arretra e chiede la

revisione del processo: "Ho applaudito anch'io, non sono loro i

colpevoli", dice Gianni Tonelli, che solo in serata si dice

"dispiaciuto" per quanto accaduto, aggiungendo pero' di non avere

alcuna intenzione di dimettersi.

   "Quegli applausi provocano rabbia e sdegno", afferma il

presidente del Senato Grasso. "Siamo tutti scioccati per quanto

accaduto, siamo costernati", ha detto a Patrizia Moretti la

presidente della Camera Boldrini, che ha auspicato - come hanno

fatto oggi diversi parlamentari, specie del Pd, e la stessa

madre del ragazzo ucciso - la rapida conclusione dell'esame del

provvedimento che introduce il reato di tortura "perche' quel

testo serve alla democrazia".

   Condanna trasversale agli applausi di ieri arriva da tutte le

forze politiche, anche se con sfumature e toni diversi ("io sto

con i poliziotti e con chiunque rischia la vita per difendere i

cittadini", ha detto Salvini, della Lega, mentre dal

centrodestra c'e' chi parla di un episodio frutto della "rabbia"

e della "frustrazione" degli uomini in divisa), cosi' come

variegata e' la presa di distanza degli altri sindacati di

polizia. Parole forti arrivano anche dagli stessi poliziotti

iscritti al Sap. C'e' chi, scrivendo sulla pagina Facebook del

sindacato, annuncia che strappera' la tessera. E sono molti gli

agenti che, sempre via web, usano parole dure di censura:

"disgusto totale", "vergogna", "uno schifo".

   Il capo della Polizia, che ieri a caldo aveva definito quegli

applausi "gravemente offensivi per la famiglia Aldrovandi e la

societa' civile", oggi ha "condiviso lo sdegno" con la madre di

Federico. "Mi ha detto - racconta la donna - di avere 'le mani

legate' perche' la legge non consente alle commissioni

disciplinari di adottare provvedimenti diversi" dalla

sospensione temporanea. Mentre lei, venuta a Roma per chiedere

alla politica, e non solo, "azioni concrete", avrebbe voluto che

venissero cacciati per sempre dalla polizia. Invece, sono stati

reintegrati "e questo - dice - giustifica quegli applausi".

   Di fronte all'ondata di critiche il vertice del Sap mantiene

la posizione. "Non e' il fermo di polizia la causa della morte di

Aldrovandi e i colleghi li ho applauditi anche io. Sono stati

condannati per un errore giudiziario e cerchiamo una revisione

del processo", ha detto il neo segretario Tonelli. "Sono il

cattivo del momento", ammette. E solo in serata smussa un po' i

toni, parlando di "equivoci" e "strumentalizzazioni". "Non credo

di aver disonorato la polizia facendo un'operazione di verita'",

dice, replicando alle parole del premier. E aggiunge: "non mi

dimetto. Rispetto il dolore della madre e sono dispiaciuto per

quello che e' accaduto". (ANSA).

 

 

DA STRETTA DIRIGENTI A PIN, COSA CAMBIA NELLA P.A.

ANCHE DEMANSIONAMENTO. STOP SEDI PROVINCE RGS,PREFETTURE SOLO 40

   (di Marianna Berti)

   (ANSA) - ROMA, 30 APR - Quarantaquattro punti per una nuova

pubblica amministrazione: cosi' nella lettera agli statali,

firmata dal premier Matteo Renzi e dal ministro della P.a,

Marianna Madia, il governo riassume le linee guida della riforma

della P.a, si va dalla possibilita' di licenziare i dirigenti,

all'identita' digitale, che affida a ogni cittadino un Pin per

sbrigare le pratiche burocratiche, passando per la riduzione

delle prefetture, ridotte a 40. Le misure se entreranno in

vigore consentiranno anche di risparmiare anche se l'obiettivo

non e' fare spending review, ha spiegato Renzi, ma rendere piu'

efficienti la macchina: "vogliamo risparmiare, e risparmieremo".

   DIRIGENZA. Un capitolo riguarda sicuramente le figure apicali

della Pa, con l'introduzione del ruolo unico a livello

nazionale, eliminando la suddivisione per fasce, prima e

seconda. La carriera sara' portata avanti per incarichi.

Soprattutto, per i dirigenti, e' prevista la possibilita' di

licenziamento quando restano privi di incarico oltre un

determinato termine.

    MOBILITA'. Madia, ha spiegato come occorra ''mettere in

campo'' una 'mobilita' che funzioni'', sia ''volontaria, ma anche

obbligatoria, garantendo dignita' al lavoratore'', con

riferimento alle retribuzioni e alla ''non lontananza da luogo

lavoro''. Alla mobilita' si collega il demansionamento, che il

premier ha indicato come strada alternativa all'esubero. Tra le

misure che riguarderebbero l'universo della Pa, c'e' anche la

riduzione del 50% del monte ore dei permessi sindacali nel

pubblico impiego, che suscita gia' reazioni contrarie dei

sindacati, e la creazione di asili nido nelle amministrazioni.

   RETRIBUZIONI. La valutazione dei risultati sara' fatta

seriamente, si legge nella lettera, e la retribuzione di

risultato erogata in funzione dell'andamento dell'economia.

applicazione rigorosa delle norme sui limiti ai compensi che un

singolo puo' percepire dalla pubblica amministrazione, compreso

il cumulo con il reddito da pensione

   TURNOVER: Secondo i calcoli del governo l'abrogazione

dell'istituto del trattenimento in servizio, che riguarda coloro

che restano per due anni a lavoro dopo avere maturato i diritti

alla pensione, permetterebbe oltre 10.000 assunzioni per

giovani. Tra gli altri strumenti per sbloccare il turnover, oggi

operativo solo al 20%, sono indicati anche l'introduzione

dell'esonero dal servizio, che consentirebbe di far uscire chi e'

ancora alcuni anni lontano dalla pensione con un assegno

ridotto, e l'agevolazione del part-time.

   TAGLIO ENTI: La rivoluzione della Pa passa anche per la

riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio,

dalle ragionerie provinciali alle sedi regionali Istat. E nelle

linee guida compare la riduzione delle Prefetture a non piu' di

40 (nei capoluoghi di regione e nelle zone piu' strategiche per

la criminalita' organizzata). Un altro obiettivo coincide con la

riduzione delle aziende municipalizzate, che Renzi ha gia'

spiegato di volere portare da 8 mila a mille. Perfino la ricerca

non sfugge dalla logica dell'accorpamento, con l'aggregazione di

oltre 20 enti. Nel dettaglio, si parla della soppressione della

Commissione di vigilanza sui fondi pensione (le funzioni della

Covip passerebbero alla Banca d'Italia), dell'accorpamento di

Aci, Pra e Motorizzazione civile, della riduzione delle scuole

della Pa, ne rimarrebbe solo una.

   P.A DIGITALE. Il governo immagina un Pin per ogni cittadino,

cosi' da garantire a tutti l'accesso a qualsiasi servizio

pubblico attraverso un'unica identita' digitale, con cui sbrigare

le diverse pratiche burocratiche, dal pagamento della bolletta

al ritiro di un certificato. Tra i punti indicati anche

l'obbligo di trasparenza da parte dei sindacati, con ogni spesa

online. In questo capitolo rientra pure l'attuazione del sistema

della fatturazione elettronica per tutte le amministrazioni.

   GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA. Nella lettera non mancano i

riferimenti su questo fronte, dal rendere piu' rigoroso il

sistema di incompatibilita' dei magistrati amministrativi, alla

modifica del codice degli appalti pubblici e della disciplina

della sospensione cautelare nel processo amministrativo.(ANSA).

 


Tua email:   Invia a: