FINTO PARENTE PIETRO GRASSO PROMETTE LAVORO, ARRESTATO - DIFESA:PINOTTI,MISSIONI COSTANO,MA C'E' RITORNO PER ITALIA - GRAZIANO, DONNE IN ESERCITO SONO VALORE IN PIU'. PINOTTI, CON DONNE IN ESERCITO PIU' SENSIBILITA'

venerdì 04 luglio 2014

FINTO PARENTE PIETRO GRASSO PROMETTE LAVORO, ARRESTATO

VIGILE OMONIMO PRESIDENTE SENATO ACCUSATO DI TRUFFA 500MILA EURO

   (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 3 LUG - Andava in giro con l'auto

di servizio promettendo posti di lavoro in pubbliche

amministrazioni in cambio di cifre che variavano dai 10 ai 15

mila euro. E per rendere piu' credibili le promesse, grazie anche

ad un casuale caso di omonimia, si spacciava per parente stretto

dell'ex procuratore nazionale antimafia e ora presidente del

Senato Pietro Grasso. Una truffa che avrebbe fruttato a Pietro

Desiderio Grasso, agente della polizia municipale di Reggio

Calabria, circa 500 mila euro negli ultimi 4 anni e che e' stata

interrotta dall'intervento della guardia di finanza e poi dalla

squadra mobile, che lo hanno arrestato in esecuzione di due

distinte ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di

Reggio su richiesta della Procura.

   "Siamo i figli di due fratelli", diceva alle ignare vittime

parlando dell'inesistente parentela con il Presidente del Senato

- che ovviamente era all'oscuro di tutto - e millantando una

certa capacita' di influenza con il suo omonimo. Non solo, il

vigile vantava anche conoscenze e cariche in uffici pubblici di

Reggio Calabria. Per rendere piu' credibili le sue promesse, dopo

il pagamento delle somme pattuite, Pietro Desiderio Grasso,

faceva sottoscrivere alle sue vittime falsi contratti di

assunzione, preparati da lui stesso, apparentemente emessi ed

intestati al Comune di Reggio Calabria, al ministero

dell'Interno, al ministero delle Politiche agricole ed alla

Presidenza del Consiglio regionale della Calabria.

   Per rafforzare la credibilita' dei documenti, apponeva dei

timbri ed in particolare, uno originale della Polizia municipale

di Reggio Calabria che aveva sottratto agli uffici del Comando

dove lavorava, un timbro falsificato degli uffici amministrativi

del Comune ed un timbro lineare della Guardia di finanza

completamente contraffatto. I falsi documenti venivano cosi'

sottoposti alle ignare vittime che li sottoscrivevano convinte

di avere ottenuto l'agognato "posto fisso".

   In un caso l'uomo avrebbe anche rivelato un segreto

d'ufficio, informando un suo amico dell'esistenza di un esposto

anonimo alla Polizia municipale di Reggio Calabria su presunti

lavori edilizi abusivi.

   Il problema, per Pietro Desiderio Grasso, e' nato quando, col

passare del tempo, gli "assumendi" si sono accorti che del posto

fisso non c'era traccia. All'inizio in pochi, poi sempre piu'

numerosi si sono rivolti ai finanzieri del Gruppo di Reggio

Calabria che hanno accertato una settantina di episodi. Altri si

sono presentati invece alla polizia. Da qui le due indagini

sfociate entrambe con l'emissione di un'ordinanza di custodia

cautelare in carcere. La prima gli e' stata notificata dai

finanzieri e la seconda, quando era gia' in carcere, dalla

squadra mobile. (ANSA).

 

DIFESA:PINOTTI,MISSIONI COSTANO,MA C'E' RITORNO PER ITALIA

   (ANSA) - ROMA, 03 LUG - ''La difesa costa, ma produce.

Servono tanti milioni di euro per sostenere le missioni

all'estero ma il ritorno di giudizio sul ruolo delle forze

armate italiane e' alto. Essere rispettati a livello

internazionale ha anche un valore economico, e' un'agevolazione

per chi deve fare impresa e che all'estero puo' dire di fare

parte dell'Italia''. Ne e' convinto il ministro della Difesa,

Roberta Pinotti: ''Fra poco - ha detto - avremo in Parlamento il

decreto per le missioni e risentiremo interventi in cui qualcuno

dira' che la missione in Libano va bene, ma che dall'Afghanistan

bisogna ritirarsi, perche' li' abbiamo fatto la guerra. Ma non e'

cosi'''.

   Parlando in occasione di un convegno promosso da Valore D

sulla presenza delle donne nella difesa e nelle imprese, Pinotti

ha puntualizzato che ''i nostri militari operano nel dettato

della Costituzione: noi non aggrediamo nessuno ma possiamo

partecipare alla missioni internazionali. Non siamo andati in

Afghanistan a fare la guerra, ma per fare in modo che le bambine

afghane andassero a scuola''. ''Speriamo - ha aggiunto il

ministro - che questi anni di missione e il tributo di sangue,

molto oneroso, versato abbiano portato in Afghanistan condizioni

tali che il popolo possa gestire la sua sicurezza'', in vista di

uno sviluppo. ''Si sta immaginando una missione che accompagni

questa fase - ha concluso - ne stiamo discutendo a livello

internazionale''.

 

DIFESA: GRAZIANO, DONNE IN ESERCITO SONO VALORE IN PIU'

   (ANSA) - ROMA, 03 LUG - ''Le donne nell'esercito sono un

valore in piu': senza di loro non sapremmo piu' come fare per

completare le missioni. Il loro contributo e' essenziale per il

successo''. Lo ha affermato il capo di Stato Maggiore dell'

Esercito, generale Claudio Graziano, sottolineando che ''ci sono

settori, nell'esercito, in cui le donne operano a pari livello

degli uomini se non addirittura a un livello superiore''.

   Secondo Graziano, intervenuto al convegno ''Dalla difesa

all'impresa: missioni al femminile'', promosso oggi a Roma da

Valore D, le donne in divisa ''completano la globalizzazione

delle missioni, creando fiducia tra le popolazioni. Le nostre

militari - ha concluso - sono state ad esempio un riferimento e

uno stimolo per le donne afghane e irachene''.(ANSA).

 

DIFESA: PINOTTI, CON DONNE IN ESERCITO PIU' SENSIBILITA'

   (ANSA) - ROMA, 03 LUG - ''Non c'e' dubbio che da quando ci

sono le donne nell'esercito alcune attenzioni che prima non

c'erano sono diventate attenzioni di tutti. La sensibilita' si e'

ampliata''. Nella missione in Afghanistan, ad esempio, ''avere

anche la presenza di donne e' stato fondamentale, perche' con le

loro attenzioni hanno fatto in modo che il lavoro del

contingente fosse attento all'evoluzione civile''. Lo ha detto

il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, in occasione di un

convegno promosso da Valore D, oggi a Roma, sulla presenza

femminile nel mondo della difesa e delle imprese.

   L'approccio di ''sensibilita' delle nostre militari'', ha

assicurato Pinotti, e' stato ''importante in Afghanistan''. Alle

consultazioni, ha concluso, ''nella provincia di Herat si e'

registrata la piu' alta percentuale di partecipazione al voto e

anche la piu' alta percentuale di voto tra le donne. Le nostre

forze armate hanno dato sostegno e accompagnato nello sviluppo

le autorita' locali, perche' ci potesse essere partecipazione''.

(ANSA).

 


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