CHIARO MESSAGGIO AI FINANZIERI DAL PARTITO DEMOCRATICO: NEL MONDO MILITARE NON C’E’ SPAZIO PER LE VOSTRE RICHIESTE, FATEVENE UNA RAGIONE. SE LE VOLETE VERAMENTE DOVETE CHIEDERE LA SMILITARIZZAZIONE – di Gianluca Taccalozzi

venerdì 11 luglio 2014

 

Secondo l’On. Calipari (intervista concessa al “nuovogiornaledeimilitari”):

  • non c’è sostanziale differenza tra la Rappresentanza Militare ed il Sindacato (“dal punto di vista del trattamento economico e dei contenuti giuridici del rapporto di impiego”;  forse l’On. Calipari dimentica che ciò che i militari hanno ottenuto in tema di diritti e retribuzioni è in gran parte merito di ricorsi giurisdizionale di singoli per ottenere le conquiste già ottenute dal sindacato e non dell’operato di una Rappresentanza Militare, spuntata e autoreferenziale, aldilà di quello che si può pensare dell’attuale modello sindacale della polizia civile;
  • i diritti sindacali sono incompatibili con il modello militare (rimango convinta che il binomio stato giuridico militare - rappresentanza elettiva e stato giuridico civile - rappresentanza sindacale rimanga collegato da un vincolo molto forte e a ricordarcelo c’è anche una sentenza della Corte Costituzionale”); peccato che la Corte Costituzionale non abbia proprio detto questo;
  • se la riforma non si farà sarà la responsabilità è di coloro che eventualmente non si “allineeranno” (“spero che il mondo militare colga questa occasione e non si spacchi col rischio di fermare questo importante processo innovatore … … E’ del tutto evidente, infatti, che in un quadro così complesso non aiutano ne i veti incrociati ne il muro contro muro”); tradotto: se la riforma non si fa è colpa dei soliti ideologizzati ed irresponsabili (GdF e AM).

E’ evidente che il PD non è intenzionato a modernizzare la Rappresentanza Militare, ma che è disposto solo a ratificare quanto già oggi di fatto esistente (il testo “Scanu” infatti non si definisce una “riforma” ma solo una “integrazione” delle attuali norme) solo se avrà il consenso di tutte le parti in causa  e che continua a “vedere” la Guardia di Finanza come una Forza Armata, facendo finta di non sapere che invece è una polizia economico-finanziaria.

Si continua, infatti, a ragionare (non so quanto inconsapevolmente) come se la riforma della Rappresentanza Militare riguardasse solamente le Forze Armate e non anche una forza di polizia economico-finanziaria. E’ quanto emerge chiaramente, oltre che dall’intervista dell’On. Calipari, dal dibattito parlamentare e dal Dossier elaborato dal Servizio Studi della Camera, i cui si fa una comparazione degli strumenti di rappresentanza delle Forze Armate europee senza indicare quelli delle Forze di Polizia (anche militari), si produce un’interpretazione della sentenza n. 449/1999 della Corte Costituzionale del tutto strumentale e si omettono tutte le recenti novità di diritto internazionale in materia di diritto di associazione e di diritto sindacale.

In sostanza, secondo il PD le richieste formulate dal Co.Ce.R. GdiF in sede di audizione non sono compatibili con l’ordinamento militare e, quindi, il messaggio è “cari Finanzieri  se volete quello che avete chiesto, dovete chiedere la smilitarizzazione”. Ma non sarà che il PD, in fondo in fondo, crede che sia questa la soluzione migliore per tutti, ma non ha il coraggio di assumersene la responsabilità e spera che la questione sia proposta da qualcun altro?.

Aldilà di tutto, il PD e chiunque altro voglia conservare lo “status quo”, deve mettere in conto che, dopo quattro anni in cui la “specificità” si è rivelata oltremodo penalizzante, i Finanzieri hanno compreso (pagando!) cosa significa essere rappresentati da “consiglieri eventuali del Capo” e non da “soggetti autonomi legalmente riconosciuti” e cosa significa non essere titolari di potere contrattuale.

Se poi anche i Finanzieri e con essi i delegati della R.M. dovessero cedere alla paura del cambiamento, al “corteggiamento” degli Stati Maggiori o “accontentarsi” di qualche spicciolo racimolato in extremis sotto forma “una tantum” o di finto (finanziato con risorse comunque destinate al personale) sblocco, così giusto per far vedere che questa specificità non è poi così male, vorrà dire che “meritano” di essere ancora bastonati.

 

Gianluca Taccalozzi

Delegato Co.Ce.R. Guardia di Finanza.


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