IL DIETROFRONT DELL'ON. CALIPARI SUI DIRITTI PER I FINANZIERI È LA DIMOSTRAZIONE DELLA TOTALE DEBOLEZZA E INAFFIDABILITÀ DELL'ATTUALE CLASSE POLITICA. INIZIAMO UNA CAMPAGNA DI PETIZIONI E SENSIBILIZZAZIONE – di Francesco Zavattolo

sabato 12 luglio 2014

Il dietrofront dell'onorevole Calipari sulla possibilità di aprire ai diritti sindacali e di associazione professionale per i militari è la chiara dimostrazione della totale debolezza e inaffidabilità dell'attuale classe politica di questo Paese. Appare evidente che questa è totalmente asservita ai poteri forti di amministrazioni centrali di chiara estrazione “napoleonica”, che per un verso affondano le radici nella nobiltà perduta e per l'altro verso intrecciano reti grazie alle quali si assicurano lo status quo.

La Calipari, nell'intervista al “Nuovo giornale dei militari” che abbiamo pubblicato su questo sito internet, afferma: “Una soluzione (per scongiurare il demone dei diritti sindacali per il personale militare) dovrà essere giudicata da ciò che è più utile al Paese per garantire che i corpi armati dello Stato, qualunque sia il loro ordinamento, assolvano pianamente ai compiti delicati che l’ordinamento della Stato gli affida con ancor più trasparenza ed efficienzaDue obbiettivi che si possono raggiungere con un impegno diretto di ciascuno dei 500 mila operatori, uomini e donne, che vestono l’uniforme.”

Verrebbe da ricordare alla parlamentare del PD che i 500mila operatori del settore sicurezza e difesa hanno (purtroppo) altro a cui pensare, e che le questioni inerenti alla rappresentanza e alla tutela dei loro diritti le hanno delegate, attraverso il loro voto, proprio a questa classe politica che tra l'altro è anche ben remunerata, vista l'enorme responsabilità che ha nei confronti del Paese.

Vorremmo ricordare alla deputata, inoltre, che la rappresentanza del personale della Guardia di finanza (e dell'Aeronautica militare) in due assisi plenarie ha già dichiarato, affermato e urlato ai quattro venti che l'attuale sistema rappresentativo non è sufficiente a tutelare compiutamente gli interessi del personale, pertanto scaricare la responsabilità di un eventuale flop legislativo della materia sugli operatori è una gravissima caduta di stile e di responsabilità nei confronti dell'ormai disilluso e nauseato elettorato.

Ma il punto più alto di isteria politico-mediatica, la Calipari l'ha toccato dopo aver detto che è sua “volontà riformare profondamente la rappresentanza” militare, per poi contraddirsi subito dopo, affermando “che gli strumenti di tutela che il nostro Paese ha messo in piedi per garantire alla condizione militare i diritti fondamentali dei lavoratori e dei cittadini siano adeguati molto più di quello che è stato realizzato in altri paesi dietro la concessione di diritti associativi o sindacali.

Appare evidente che il PD è in serie difficoltà. Per liquidare la questione dei diritti sindacali nel mondo militare, in mancanza di serie argomentazioni, la deputata ha declassato in due parole la Carta di Nizza e si è ancorata alle parole di Matteo Renzi in tema di Europa. Tuttavia è bene precisare che il Presidente del Consiglio quando afferma che non “dobbiamo fare questo perché c’è lo chiede l’Europa” ma “dobbiamo fare quello che è più utile al nostro paese per restare con credibilità in Europa”,si riferisce a patti e vincoli di bilancio e non ai diritti dei cittadini della Comunità Europea. Pertanto, per le prossime interviste auspichiamo che la deputata si avvalga di alibi più credibili.

Come possiamo dare una mano a schiarire le idee ad un Partito Democratico in affanno? Come cittadini possiamo incanalare la nostra rabbia e la nostra delusione attraverso due canali importanti:

  • scrivere una mail a supporto dei diritti costituzionali anche per il personale militare all'indirizzo librobianco@difesa.it, inviando per conoscenza il messaggio su quest'altro indirizzo di posta elettronica librobiancodifesa@ficiesse.it che apriamo per i nostri lettori. Lo scopo è quello di raccogliere e catalogare, in modo parallelo, tutte le mail inviate al portale della Difesa per vedere quante mail sono giunte e come verranno “valutate” dalla Pinotti.
  • Avviare una petizione online attraverso i canali già esistenti in modo da condensare le forze, certificare i numeri e fare lobby contro una politica che, senza scadere nel qualunquismo, è sempre più distante dai reali bisogni del Paese.

Se le intenzioni della Calipari e del PD vanno nella direzione di chiudere le porte alle tutele sindacali del personale militare dello Stato, per capire cosa è più utile al Paese, ci auguriamo che si apra un serio dibattito sul ruolo e sulla veste militare della Guardia di Finanza, poiché il militarismo verso cui volge l'attuale classe politica è contrario ai valori di trasparenza ed efficienza che servono al Paese.

 

Francesco Zavattolo

Segretario Generale Ficiesse

 


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