FICIESSE E ASSODIPRO UNITE NEL CHIEDERE CON FORZA I DIRITTI SINDACALI PER I MILITARI. LE TUTELE DIPENDONO DA OGNUNO DI NOI. SCRIVIAMO UNA MAIL A LIBROBIANCO@DIFESA.

lunedì 21 luglio 2014

Alla Camera dei Deputati sono iniziate le audizioni in tema di Riforma della Rappresentanza Militare. Sono state ascoltate le Rappresentanze militari ed Euromil che rappresenta 39 tra associazioni e sindacati militari di 26 Paesi europei, di cui fanno parte ASSODIPRO e FICIESSE (quest'ultima in qualità di osservatore).

Il momento è delicatissimo. Avere coscienza che una maggiore democraticità e trasparenza all'interno dei Corpo Armati dello Stato è un bene irrinunciabile per la collettività ed è un diritto riconosciuto ai dipendenti militari dalla nostra Costituzione e dai Trattati Comunitari, è il primo passo per avviare un serio e profondo processo di riforma della Pubblica Amministrazione. Le Forze Armate e le Forze di polizia militari sono parte integrante della P.A. e del Paese, e non possono essere “abbandonate” nelle mani degli Stati Maggiori o dei Palazzi, ma il loro necessario progetto di riforma deve partire dalle esigenze dei cittadini e dei dipendenti per passare attraverso il lavoro di una classe politica seria e non bigotta.

Il Ministro della Difesa ha realizzato un “Libro Bianco” attraverso il quale tracciare la politica e l'organizzazione dello strumento difesa nei prossimi 15 anni e ha dato la possibilità, ad ogni cittadino, di fornire contributi di pensiero sul nuovo assetto dello strumento militare. ASSODIPRO e FICIESSE sono molto preoccupate dall'irrigidimento e della chiusura della Difesa, che emerge chiaramente dal punto 68 delle linee guida (capitolo risorse umane) col quale si afferma che Sebbene vincoli costituzionali delimitino chiaramente il perimetro del possibile in termini di status del personale militare, occorre comunque verificare se, alla luce delle nuove necessita, sussistano particolari esigenze da soddisfare e quali eventuali adeguamenti normativi possano da tali esigenze derivare. In tale ottica, appare centrale chiedersi se e come vadano affrontati temi quali quelli della “peculiarità militare”, della sua tutela e valorizzazione e dei vincoli di ordine umano e sociale che la stessa sottende. Occorre pertanto interrogarsi se la condizione militare e le relative assolute peculiarità, anche di impiego e di stato giuridico, non possano essere meglio garantite e rese di maggiore utilità per il Paese riconoscendo a tale condizione una differenza tanto marcata dal pubblico impiego da superare il rapporto di genere e specie che, fino ad ora, ha condizionato entrambi i domini.”

Appare evidente che la Difesa si muove verso la chiusura totale delle conquiste di stato, di “tutela” e retributive raggiunte sinora dal comparto. Queste premesse (di cui al citato articolo) sono inconciliabili con i dettami dell'art. 52 della Costituzione, della Carta di Nizza e dei Trattati Europei pertanto invitiamo la società civile a chiedere al Ministro della Difesa di aprire ai diritti sindacali e di associazionismo professionale per i militari italiani, siano essi appartenenti alle FF.AA. che alle Forze di polizia ad ordinamento militare.

Detto ciò invitiamo i nostri lettori e i nostri simpatizzanti a copiare il messaggio appena citato e inviarlo a librobianco@difesa.it e per conoscenza a librobiancodifesa@ficiesse.it e a condividerlo attraverso la rete.

Le mail che arriveranno all'indirizzo di posta elettronica di Ficiesse saranno trattate nel massimo rispetto del diritto sulla privacy e con l'obiettivo di raccogliere solo il dato numerico dei messaggi inviati al portale Difesa (condivisi con le nostre associazioni).

Francesco Zavattolo Segretario Generale FICIESSE

Emilio Ammiraglia Presidente ASSODIPRO


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