SI FINGONO SEPARATI PER PENSIONE MAGGIORATA,SEQUESTRATI BENI. CGIL E SILP, OGNI ANNO 300 MLN EURO IN MENO.FUNZIONARI PS, VERSO BLOCCO SALARIALE ANCHE 2015. SAP-SAPPE-SAPAF-CONAPO, GOVERNO DIA RISPOSTE. DIETROFRONT QUOTA 96; RENZI,SOLUZIONE FINE AGOSTO
SI FINGONO SEPARATI PER PENSIONE MAGGIORATA,SEQUESTRATI BENI
IN REALTA' COPPIA SCOPERTA DA GDF HA SEMPRE VISSUTO INSIEME
(ANSA) - LIVORNO, 4 AGO - Per avere una pensione piu' pingue,
da nove anni fingevano di essere legalmente separati e di vivere
in due case diverse e invece la loro vita coniugale era sempre
la stessa. Cosi' due pensionati livornesi sono stati scoperti dal
Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza che, su
disposizione del Tribunale, ha eseguito un decreto di sequestro
di beni e disponibilita' finanziarie per circa 38 mila euro.
Entrambi sono accusati di falso e truffa aggravata ai danni
dell'Inps.
L'indagine delle fiamme gialle, coordinate dalla Procura, ha
appurato un incremento patrimoniale del trattamento
pensionistico di 327 euro mensili, erogato dall'Inps a favore
della moglie, a seguito della simulazione della separazione
legale fin dal 2005, con successiva dichiarazione di due diverse
residenze anagrafiche. Gli accertamenti, si legge in una nota
della Finanza, ''hanno permesso di acclarare la stabile
relazione affettiva dei coniugi che hanno continuato a dimorare
nella medesima abitazione: sono stati, cosi', ricostruiti gli
artifizi ideati dai coniugi, che hanno rappresentato all'Inps,
con un'autocertificazione, la fittizia condizione familiare e
reddituale, tale da indurre in errore i funzionari dell'ente
pubblico che hanno cosi' erogato alla donna un nuovo importo
pensionistico maggiorato essendo venuto meno il presupposto del
cumulo di redditi con il coniuge che ne aveva determinato un
trattamento minimo inferiore''. (ANSA).
SICUREZZA: CGIL E SILP, OGNI ANNO 300 MLN EURO IN MENO
AGENTI SEMPRE PIU' ANZIANI E MALPAGATI,UNIFICARE PS E CARABINIERI
(ANSA) - ROMA, 4 AGO - Sempre di meno, piu' vecchi e peggio
pagati. Questo lo stato degli operatori di polizia italiani,
secondo un dossier presentato oggi da Cgil e Silp, che parla di
300 milioni di euro all'anno in media tagliati al Dipartimento
di pubblica sicurezza dal 2009 ad oggi.
"Da anni - spiega Daniele Tissone, segretario del Silp - si
assiste ad una costante emorragia di personale, mezzi e risorse:
350 poliziotti in pensione o riformati ogni anno e blocco del
turn over al 55% ed, inoltre, il perdurante blocco del tetto
stipendiale che diminuisce fortemente il reddito di operatori e
famiglie. A tutto cio' - sottolinea - si aggiunge l'annunciata
chiusura da parte del Governo di 80 questure sulle 103 esistenti
e di 300 presidi di polizia, con ulteriori tagli anche alle
autovetture di servizio, agli equipaggiamenti e alle
strumentazioni dei reparti o del personale".
Dal 2006 i poliziotti sono passati da 103mila a 95%, con una
perdita di quasi il 10%. L'eta' media e' attestata sui 45 anni. I
blocchi stipendiali relativi alle promozioni ed agli scatti di
anzianita' producono una perdita mensile di circa 300 euro lordi
per ogni operatore.
Il dossier evidenzia poi i problemi sul fronte di mezzi, sedi
e strumenti: il parco auto e' obsoleto, le sedi spesso
inadeguate, le dotazioni vecchie e spesso non personali come i
caschi u-bot per i servizi di ordine pubblico.
A fronte di questa situazione critica, il Silp auspica una
riforma ampia del sistema sicurezza e dei corpi ad essa
destinati con l'unificazione di polizia e carabinieri, "che si
trovano molte volte - nota Tissone - ad essere 'concorrenziali'
sul territorio specialmente nel campo investigativo, poiche' sui
tempi e sul raggiungimento del risultato si costruiscono, da
sempre, carriere ed immagine. Pertanto e' inutile tentare di
coordinare chi vuole stare in autonomia o chi vuole approfittare
del coordinamento solo per avere la prevalenza sul comando,
magari utilizzandola per indebolire l'Autorita' di pubblica
sicurezza, che la legge assegna alla figura del questore".
"La nuova frontiera - secondo il Silp - e' pertanto
l'istituzione di una sola polizia a competenza generalista,
sotto la responsabilita' diretta del ministero dell'Interno, che
da subito potrebbe avvalersi di quasi 220 mila donne e uomini
tra polizia di Stato e carabinieri, restituendo ai servizi
specifici la guardia di finanza, la polizia penitenziaria ed il
corpo forestale dello Stato e soprattutto raggiungendo un
obiettivo di taglio alla spesa di 3 miliardi di euro".(ANSA).
SICUREZZA:FUNZIONARI PS, VERSO BLOCCO SALARIALE ANCHE 2015
(ANSA) - ROMA, 4 AGO - "Le dichiarazioni dei Ministri dell'
Interno e della Difesa sull'esistenza delle condizioni
necessarie allo sblocco salariale anticipato all'ultimo
quadrimestre del 2014 per gli operatori dei Comparti Sicurezza e
Difesa, sono state clamorosamente smentite dal Governo, che ha
ritenuto di negare quello che sarebbe stato un piu' che legittimo
riconoscimento ai soggetti maggiormente esposti nella quotidiana
tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica". Lo dichiara
Lorena La Spina, segretario nazionale dell'Associazione
Funzionari di Polizia.
"Poiche', peraltro, lo sblocco anticipato - aggiunge La Spina -
sarebbe stato autofinanziato, attraverso i risparmi di spesa
operati dalle singole Amministrazioni interessate, chiediamo al
Governo di fare subito chiarezza su quali siano le reali
intenzioni per il 2015". "Si tratta, forse, del preludio ad
un'ulteriore protrazione del blocco - si chiede il sindacato -
che penalizza gia' da quattro anni il pubblico impiego e che ha
avuto ricadute pesantissime sugli appartenenti alle Forze di
polizia? E quali sono le misure che si intende adottare per il
finanziamento del fondo di perequazione nell'anno in corso,
destinato ad attenuare gli effetti pregiudizievoli del blocco,
che per il 2013 ha assicurato solo il 16,6% di cio' a cui ciascun
operatore avrebbe avuto diritto?".(ANSA).
SICUREZZA: SAP-SAPPE-SAPAF-CONAPO, GOVERNO DIA RISPOSTE
PER OPERATORI FINO A 300 EURO LORDI IN MENO AL MESE
(ANSA) - ROMA, 4 AGO - "Possiamo e dobbiamo vincere la
partita del tetto stipendiale entro la fine del 2014, perche'
poliziotti, penitenziari, forestali, vigili del fuoco e tutti
gli operatori del comparto sicurezza stanno subendo un doppio
danno inaccettabile: cinque anni di mancato rinnovo contrattuale
e quattro anni di blocco del tetto stipendiale, unico nel
pubblico impiego, hanno tolto dalle tasche delle donne e degli
uomini in divisa fino a 300 euro lordi al mese". E' quanto
afferma Donato Capece, presidente della Consulta Sicurezza,
l'organismo che riunisce i sindacati autonomi Sap (Polizia di
Stato), Sappe (Polizia Penitenziaria), Sapaf (Corpo Forestale) e
Conapo (Vigili del Fuoco).
"Tutto questo e' assurdo - spiega Capece - e al Governo
chiediamo di smetterla con la manfrina delle promesse e delle
smentite, dei passi avanti e delle marce indietro, perche' cosi'
al danno si unisce pure la beffa. Appena dieci giorni fa e'
arrivata la presa di posizione del ministro Pinotti che ha
assicurato l'impegno di tutto il Governo Renzi per anticipare lo
sblocco del tetto stipendiale. Poi abbiamo registrato timide
prese di posizione da parte di altri esponenti dell'Esecutivo,
dal ministro Alfano al sottosegretario all'Interno Bocci. Nel
contempo, pero', autorevoli fonti fanno trapelare scetticismo
sullo sblocco degli stipendi nei prossimi mesi".
"La Consulta Sicurezza - prosegue Capece - non intende farsi
prendere in giro e soprattutto i nostri 43.000 iscritti non
possono tollerare 'giochini' da parte di un Governo che, fino ad
oggi, con coscienza e volonta' sta ignorando una norma dello
Stato, quella della specificita' della professione, che sin dal
2010 avrebbe dovuto riconoscere adeguate tutele economiche,
previdenziali e normative agli appartenenti alle forze di
polizia, ai vigili del fuoco e alle forze armate. Vogliamo
risposte concrete e le pretendiamo a stretto giro, altrimenti
metteremo in campo forme di protesta forti ed eclatanti. Noi non
molliamo". (ANSA).
P.A:DIETROFRONT SU QUOTA 96;RENZI,SOLUZIONE FINE AGOSTO
SALTANO PENSIONAMENTI FACILI,VERSO FIDUCIA; FARO RGS COMPETIVITA'
(ANSA) - ROMA, 4 AGO - Dietrofront sulle quattro mila uscite
nella scuola, la cosiddetta quota 96, e sui pensionamenti
facili, che permettevano di mandare a riposo professori
universitari e primari gia' a 68 anni. Al Senato il Governo ha
rimesso le mani sul decreto Pa, presentando una manciata di
emendamenti che hanno fatto saltare alcune delle misure volte a
'rottamare' la macchina pubblica, favorendo la staffetta
generazionale. Tutti punti su cui la Ragioneria dello Stato
aveva rilevato, gia' alla Camera, problemi di copertura. Ma il
premier Matteo Renzi rassicura, almeno per gli insegnati
intrappolati a lavoro a causa di un errore tecnico della
Fornero. La soluzione potrebbe arrivare, infatti, insieme al
pacchetto scuola, per la fine di agosto.
Di certo non sara' il dl di riforma della Pubblica
Amministrazione a sciogliere il nodo evidenziato dalla
Ragioneria, dal Mef e dal commissario alla Spendig Review Carlo
Cottarelli, con tutte le polemiche connesse. Poi i tempi stretti
per la conversione del decreto hanno fatto il resto: tanto che
per l'esecutivo l'unica exit strategy rimasta coincideva col
tagliare direttamente le norme 'incriminate'. Tutto mentre il
Governo si prepara a porre la questione di fiducia anche
nell'Aula di Palazzo Madama (dove intanto sono arrivati 650
emendamenti), per poi ripassare, di corsa, a Montecitorio.
D'altra parte si deve chiudere entro l'8 agosto, visto che il dl
scade in piena pausa estiva, ovvero il 23 del mese.
Lo stralcio dell'articolo che liberava quattro mila
pensionamenti nella scuola ha lasciato molta amarezza tra i
sindacati e i parlamentari. Delusione si legge anche nelle
parole del presidente della commissione Bilancio della Camera,
Francesco Boccia (Pd), che aveva dato parere favorevole
all'emendamento dedicato a quota 96 nonostante la contrarieta'
del ministero dell'Economia. Per Boccia si tratta di "una scelta
del Mef", che apre "una ferita molta seria" nel Parlamento.
Sulla stessa linea anche il relatore al dl, Giorgio Pagliari
(Pd), che chiede di "ricollocare nel suo ruolo la Ragioneria",
perche' le scelte le fa il Parlamento e non la Rgs". Il disagio
emerge anche fuori dai palazzi, il segretario generale della
Cisl, Raffaele Bonanni, parla di "ennesimo pasticcio". Duro il
giudizio della Cgil, secondo cui tornado indietro si e' commessa
"un'ingiustizia ancora piu' grave" di quella che si voleva
cancellare.
Ma a saltare non e' stata solo la norma 'salva insegnati'. Gli
emendamenti del Governo, passati alla Commissione Affari
Costituzionali del Senato, che ha licenziato in fretta il
provvedimento, hanno anche abolito: il pensionamento d'ufficio
per professori universitari e primari una volta compiuti i 68
anni; lo stop alle penalizzazioni per le uscite prima dei 62
anni e l'incremento per gli assegni di riversibilita' per gli
invalidi del terrorismo. Insomma i punti affossati dalla
Ragioneria, che oggi avrebbe anche sollevato dubbi su alcune
misure contenute nel decreto competitivita', all'esame della
Camera. Tanto che sono stati sospesi i lavori della Bilancio,
alle prese con i pareri sul dl.
Tornando a quota 96, una misura da 416 milioni, Renzi spiega
come l'emendamento sulla scuola, inserito alla Camera, non
c'entrava nulla con la ratio della riforma della Pa e quindi e'
stato giusto toglierlo dal decreto. Tuttavia una soluzione
arrivera', molto probabilmente all'interno di un intervento piu'
ampio sul comparto. D'altra parte lo stesso ministro
dell'Istruzione, Stefania Giannini, aveva nei giorni scorsi
accennato a questa ipotesi.(ANSA).