SI FINGONO SEPARATI PER PENSIONE MAGGIORATA,SEQUESTRATI BENI. CGIL E SILP, OGNI ANNO 300 MLN EURO IN MENO.FUNZIONARI PS, VERSO BLOCCO SALARIALE ANCHE 2015. SAP-SAPPE-SAPAF-CONAPO, GOVERNO DIA RISPOSTE. DIETROFRONT QUOTA 96; RENZI,SOLUZIONE FINE AGOSTO

martedì 05 agosto 2014

SI FINGONO SEPARATI PER PENSIONE MAGGIORATA,SEQUESTRATI BENI

IN REALTA' COPPIA SCOPERTA DA GDF HA SEMPRE VISSUTO INSIEME

   (ANSA) - LIVORNO, 4 AGO - Per avere una pensione piu' pingue,

da nove anni fingevano di essere legalmente separati e di vivere

in due case diverse e invece la loro vita coniugale era sempre

la stessa. Cosi' due pensionati livornesi sono stati scoperti dal

Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza che, su

disposizione del Tribunale, ha eseguito un decreto di sequestro

di beni e disponibilita' finanziarie per circa 38 mila euro.

Entrambi sono accusati di falso e truffa aggravata ai danni

dell'Inps.

   L'indagine delle fiamme gialle, coordinate dalla Procura, ha

appurato un incremento patrimoniale del trattamento

pensionistico di 327 euro mensili, erogato dall'Inps a favore

della moglie, a seguito della simulazione della separazione

legale fin dal 2005, con successiva dichiarazione di due diverse

residenze anagrafiche. Gli accertamenti, si legge in una nota

della Finanza, ''hanno permesso di acclarare la stabile

relazione affettiva dei coniugi che hanno continuato a dimorare

nella medesima abitazione: sono stati, cosi', ricostruiti gli

artifizi ideati dai coniugi, che hanno rappresentato all'Inps,

con un'autocertificazione, la fittizia condizione familiare e

reddituale, tale da indurre in errore i funzionari dell'ente

pubblico che hanno cosi' erogato alla donna un nuovo importo

pensionistico maggiorato essendo venuto meno il presupposto del

cumulo di redditi con il coniuge che ne aveva determinato un

trattamento minimo inferiore''. (ANSA).

 

SICUREZZA: CGIL E SILP, OGNI ANNO 300 MLN EURO IN MENO

AGENTI SEMPRE PIU' ANZIANI E MALPAGATI,UNIFICARE PS E CARABINIERI

   (ANSA) - ROMA, 4 AGO - Sempre di meno, piu' vecchi e peggio

pagati. Questo lo stato degli operatori di polizia italiani,

secondo un dossier presentato oggi da Cgil e Silp, che parla di

300 milioni di euro all'anno in media tagliati al Dipartimento

di pubblica sicurezza dal 2009 ad oggi.

   "Da anni - spiega Daniele Tissone, segretario del Silp - si

assiste ad una costante emorragia di personale, mezzi e risorse:

350 poliziotti in pensione o riformati ogni anno e blocco del

turn over al 55% ed, inoltre, il perdurante blocco del tetto

stipendiale che diminuisce fortemente il reddito di operatori e

famiglie. A tutto cio' - sottolinea - si aggiunge l'annunciata

chiusura da parte del Governo di 80 questure sulle 103 esistenti

e di 300 presidi di polizia, con ulteriori tagli anche alle

autovetture di servizio, agli equipaggiamenti e alle

strumentazioni dei reparti o del personale".

   Dal 2006 i poliziotti sono passati da 103mila a 95%, con una

perdita di quasi il 10%. L'eta' media e' attestata sui 45 anni. I

blocchi stipendiali relativi alle promozioni ed agli scatti di

anzianita' producono una perdita mensile di circa 300 euro lordi

per ogni operatore.

   Il dossier evidenzia poi i problemi sul fronte di mezzi, sedi

e strumenti: il parco auto e' obsoleto, le sedi spesso

inadeguate, le dotazioni vecchie e spesso non personali come i

caschi u-bot per i servizi di ordine pubblico.

   A fronte di questa situazione critica, il Silp auspica una

riforma ampia del sistema sicurezza e dei corpi ad essa

destinati con l'unificazione di polizia e carabinieri, "che si

trovano molte volte - nota Tissone - ad essere 'concorrenziali'

sul territorio specialmente nel campo investigativo, poiche' sui

tempi e sul raggiungimento del risultato si costruiscono, da

sempre, carriere ed immagine. Pertanto e' inutile tentare di

coordinare chi vuole stare in autonomia o chi vuole approfittare

del coordinamento solo per avere la prevalenza sul comando,

magari utilizzandola per indebolire l'Autorita' di pubblica

sicurezza, che la legge assegna alla figura del questore".

   "La nuova frontiera - secondo il Silp - e' pertanto

l'istituzione di una sola polizia a competenza generalista,

sotto la responsabilita' diretta del ministero dell'Interno, che

da subito potrebbe avvalersi di quasi 220 mila donne e uomini

tra polizia di Stato e carabinieri, restituendo ai servizi

specifici la guardia di finanza, la  polizia penitenziaria ed il

corpo forestale dello Stato e soprattutto raggiungendo un

obiettivo di taglio alla spesa di 3 miliardi di euro".(ANSA).

 

    

SICUREZZA:FUNZIONARI PS, VERSO BLOCCO SALARIALE ANCHE 2015

   (ANSA) - ROMA, 4 AGO - "Le dichiarazioni dei Ministri dell'

Interno e della Difesa sull'esistenza delle condizioni

necessarie allo sblocco salariale anticipato all'ultimo

quadrimestre del 2014 per gli operatori dei Comparti Sicurezza e

Difesa, sono state clamorosamente smentite dal Governo, che ha

ritenuto di negare quello che sarebbe stato un piu' che legittimo

riconoscimento ai soggetti maggiormente esposti nella quotidiana

tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica". Lo dichiara

Lorena La Spina, segretario nazionale dell'Associazione

Funzionari di Polizia.

 "Poiche', peraltro, lo sblocco anticipato - aggiunge La Spina -

sarebbe stato autofinanziato, attraverso i risparmi di spesa

operati dalle singole Amministrazioni interessate, chiediamo al

Governo di fare subito chiarezza su quali siano le reali

intenzioni per il 2015". "Si tratta, forse, del preludio ad

un'ulteriore protrazione del blocco - si chiede il sindacato -

che penalizza gia' da quattro anni il pubblico impiego e che ha

avuto ricadute pesantissime sugli appartenenti alle Forze di

polizia? E quali sono le misure che si intende adottare per il

finanziamento del fondo di perequazione nell'anno in corso,

destinato ad attenuare gli effetti pregiudizievoli del blocco,

che per il 2013 ha assicurato solo il 16,6% di cio' a cui ciascun

operatore avrebbe avuto diritto?".(ANSA).

 

SICUREZZA: SAP-SAPPE-SAPAF-CONAPO, GOVERNO DIA RISPOSTE

PER OPERATORI FINO A 300 EURO LORDI IN MENO AL MESE

   (ANSA) - ROMA, 4 AGO - "Possiamo e dobbiamo vincere la

partita del tetto stipendiale entro la fine del 2014, perche'

poliziotti, penitenziari, forestali, vigili del fuoco e tutti

gli operatori del comparto sicurezza stanno subendo un doppio

danno inaccettabile: cinque anni di mancato rinnovo contrattuale

e quattro anni di blocco del tetto stipendiale, unico nel

pubblico impiego, hanno tolto dalle tasche delle donne e degli

uomini in divisa fino a 300 euro lordi al mese". E' quanto

afferma Donato Capece, presidente della Consulta Sicurezza,

l'organismo che riunisce i sindacati autonomi Sap (Polizia di

Stato), Sappe (Polizia Penitenziaria), Sapaf (Corpo Forestale) e

Conapo (Vigili del Fuoco).

   "Tutto questo e' assurdo - spiega Capece - e al Governo

chiediamo di smetterla con la manfrina delle promesse e delle

smentite, dei passi avanti e delle marce indietro, perche' cosi'

al danno si unisce pure la beffa. Appena dieci giorni fa e'

arrivata la presa di posizione del ministro Pinotti che ha

assicurato l'impegno di tutto il Governo Renzi per anticipare lo

sblocco del tetto stipendiale. Poi abbiamo registrato timide

prese di posizione da parte di altri esponenti dell'Esecutivo,

dal ministro Alfano al sottosegretario all'Interno Bocci. Nel

contempo, pero', autorevoli fonti fanno trapelare scetticismo

sullo sblocco degli stipendi nei prossimi mesi".

   "La Consulta  Sicurezza - prosegue Capece - non intende farsi

prendere in giro e soprattutto i nostri 43.000 iscritti non

possono tollerare 'giochini' da parte di un Governo che, fino ad

oggi, con coscienza e volonta' sta ignorando una norma dello

Stato, quella della specificita' della professione, che sin dal

2010 avrebbe dovuto riconoscere adeguate tutele economiche,

previdenziali e normative agli appartenenti alle forze di

polizia, ai vigili del fuoco e alle forze armate. Vogliamo

risposte concrete e le pretendiamo a stretto giro, altrimenti

metteremo in campo forme di protesta forti ed eclatanti. Noi non

molliamo". (ANSA).

 

P.A:DIETROFRONT SU QUOTA 96;RENZI,SOLUZIONE FINE AGOSTO

SALTANO PENSIONAMENTI FACILI,VERSO FIDUCIA; FARO RGS COMPETIVITA'

   (ANSA) - ROMA, 4 AGO - Dietrofront sulle quattro mila uscite

nella scuola, la cosiddetta quota 96, e sui pensionamenti

facili, che permettevano di mandare a riposo professori

universitari e primari gia' a 68 anni. Al Senato il Governo ha

rimesso le mani sul decreto Pa, presentando una manciata di

emendamenti che hanno fatto saltare alcune delle misure volte a

'rottamare' la macchina pubblica, favorendo la staffetta

generazionale. Tutti punti su cui la Ragioneria dello Stato

aveva rilevato, gia' alla Camera, problemi di copertura. Ma il

premier Matteo Renzi rassicura, almeno per gli insegnati

intrappolati a lavoro a causa di un errore tecnico della

Fornero. La soluzione potrebbe arrivare, infatti, insieme al

pacchetto scuola, per la fine di agosto.

   Di certo non sara' il dl di riforma della Pubblica

Amministrazione a sciogliere il nodo evidenziato dalla

Ragioneria, dal Mef e dal commissario alla Spendig Review Carlo

Cottarelli, con tutte le polemiche connesse. Poi i tempi stretti

per la conversione del decreto hanno fatto il resto: tanto che

per l'esecutivo l'unica exit strategy rimasta coincideva col

tagliare direttamente le norme 'incriminate'. Tutto mentre il

Governo si prepara a porre la questione di fiducia anche

nell'Aula di Palazzo Madama (dove intanto sono arrivati 650

emendamenti), per poi ripassare, di corsa, a Montecitorio.

D'altra parte si deve chiudere entro l'8 agosto, visto che il dl

scade in piena pausa estiva, ovvero il 23 del mese.

   Lo stralcio dell'articolo che liberava quattro mila

pensionamenti nella scuola ha lasciato molta amarezza tra i

sindacati e i parlamentari. Delusione si legge anche nelle

parole del presidente della commissione Bilancio della Camera,

Francesco Boccia (Pd), che aveva dato parere favorevole

all'emendamento dedicato a quota 96 nonostante la contrarieta'

del ministero dell'Economia. Per Boccia si tratta di "una scelta

del Mef", che apre "una ferita molta seria" nel Parlamento.

Sulla stessa linea anche il relatore al dl, Giorgio Pagliari

(Pd), che chiede di "ricollocare nel suo ruolo la Ragioneria",

perche' le scelte le fa il Parlamento e non la Rgs". Il disagio

emerge anche fuori dai palazzi, il segretario generale della

Cisl, Raffaele Bonanni, parla di "ennesimo pasticcio". Duro il

giudizio della Cgil, secondo cui tornado indietro si e' commessa

"un'ingiustizia ancora piu' grave" di quella che si voleva

cancellare.

   Ma a saltare non e' stata solo la norma 'salva insegnati'. Gli

emendamenti del Governo, passati alla Commissione Affari

Costituzionali del Senato, che ha licenziato in fretta il

provvedimento, hanno anche abolito: il pensionamento d'ufficio

per professori universitari e primari una volta compiuti i 68

anni; lo stop alle penalizzazioni per le uscite prima dei 62

anni e l'incremento per gli assegni di riversibilita' per gli

invalidi del terrorismo. Insomma i punti affossati dalla

Ragioneria, che oggi avrebbe anche sollevato dubbi su alcune

misure contenute nel decreto competitivita', all'esame della

Camera. Tanto che sono stati sospesi i lavori della Bilancio,

alle prese con i pareri sul dl.

   Tornando a quota 96, una misura da 416 milioni, Renzi spiega

come l'emendamento sulla scuola, inserito alla Camera, non

c'entrava nulla con la ratio della riforma della Pa e quindi e'

stato giusto toglierlo dal decreto. Tuttavia una soluzione

arrivera', molto probabilmente all'interno di un intervento piu'

ampio sul comparto. D'altra parte lo stesso ministro

dell'Istruzione, Stefania Giannini, aveva nei giorni scorsi

accennato a questa ipotesi.(ANSA).


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