IRA RENZI SU DIVISE, MA SI LAVORA A SOLUZIONE. RENZI SNOBBA INVITI E PROTESTE, NUOVO STOP A SINDACATI, DANNEGGIANO PS. ALFANO INCONTRA CAPI PS, CC E GDF. IN ITALIA 300MILA AGENTI E CINQUE CORPI. SU TAVOLO RENZI IPOTESI ACCORPAMENTI, ALFANO CAUTO

sabato 06 settembre 2014

STATALI: IRA RENZI SU DIVISE, MA SI LAVORA A SOLUZIONE

ALFANO-PINOTTI; SBAGLIATI TONI SINDACATI, RICHIESTE LEGITTIME

   (di Massimo Nestico')

   (ANSA) - ROMA, 5 SET - Quell'espressione, "sciopero

generale", in bocca a poliziotti e militari, non l'hanno ancora

mandata giu'. Il premier Matteo Renzi, impegnato nel vertice Nato

in Galles, anche oggi ha espresso tutta la sua irritazione. Ed i

ministri interessati, Angelino Alfano e Roberta Pinotti, hanno

criticato i toni "fuori luogo" usati ieri da sindacati delle

forze dell'ordine e Cocer. Ma, al netto delle arrabbiature

reciproche, si lavora ad una soluzione che possa salvare gli

uomini e le donne in uniforme dal quinto anno consecutivo di

blocco salariale. Una richiesta giudicata peraltro legittima dai

ministri dell'Interno e della Difesa.

   Tocchera' proprio ad Alfano e Pinotti, che oggi si sono

sentiti telefonicamente, convincere Renzi ad arrivare ad

un'intesa che plachi il malcontento delle divise. Da parte sua,

il premier, da Newport, e' stato duro. "Se il tono di chi

protesta - ha scandito - e' quello del confronto, ci saranno

porte aperte", se il tono "e' quello del ricatto, non lo

accetteremo. Con questi toni c'e' poco da discutere, fanno venire

meno la volonta' di trovare intese e fanno male a chi pattuglia

le strade. Se pensano di discutere con i ricatti con uno

sciopero proclamato anche da sigle non costituzionalmente

autorizzate sbagliano interlocutore". Renzi ha quindi ricordato

che "si era aperto un canale di discussione sugli scatti, si

vedra' se sara' confermato".

   Alfano, da parte sua, ha definito "legittime" le richieste

dei sindacati, sottolineando che "stiamo lavorando per eliminare

i blocchi salariali e speriamo che questo sforzo non venga

complicato dai toni eccessivi del comunicato di ieri. Sono

convinto - ha concluso - che ci siano le condizioni per

affrontare con serenita', da tutte le parti in causa, il problema

e risolverlo". Sulla stessa linea Pinotti, secondo la quale e'

"prioritario l'impegno alla ricerca di una soluzione che

riconosca la specificita' e il valore di chi quotidianamente

assicura la difesa e la sicurezza degli italiani nel Paese e

attraverso le missioni internazionali che ci vedono coinvolti".

   C'e' dunque ora un lavoro 'diplomatico' da fare per ricucire i

rapporti e far dimenticare a Renzi il comunicato di ieri sullo

sciopero generale. E c'e' anche da fare i conti con il ministro

dell'Economia, Pier Carlo Padoan, che ha i cordoni della borsa.

Ma una soluzione sullo sblocco stipendiale sembrerebbe a portata

di mano. Di questo si e' parlato oggi al Viminale, dove Alfano ha

ricevuto i capi di polizia, carabinieri e guardia di finanza.  E

nei prossimi giorni Alfano incontrera' anche i rappresentanti

sindacali ai quali lo scorso 27 luglio aveva assicurato che "ci

sono tutte le condizioni per lo sblocco salariale".

   Da parte loro, sindacati e Cocer, oggi hanno fatto un altro

comunicato, piu' 'morbido', nel quale hanno comunque evidenziato

che "le giuste rivendicazioni non sono ricatti". E Felice

Romano, segretario generale del sindacato di polizia Siulp, ha

tenuto il punto. "Lo sciopero - ha spiegato - resta, spero non

ci spingano a farlo, ma intanto abbiamo bloccato tutti gli

straordinari e gli orari in deroga: terminato l'orario di

servizio ce ne andiamo. Tuttavia - ha aggiunto -

tranquillizziamo i cittadini: chiunque chiamera' i nostri numeri,

noi interverremo". Romano ha quindi ricordato che "e' stato

chiesto per ben cinque volte un incontro a Renzi con una lettera

ufficiale, ma non ci ha mai risposto". (ANSA).

 

RENZI SNOBBA INVITI E PROTESTE,ABBIAMO STRATEGIA CHIARA
DA NEWPORT LODI A DRAGHI;NUOVO STOP A SINDACATI, DANNEGGIANO PS
   (dell'inviata Cristina Ferrulli)
   (ANSA) - NEWPORT (GALLES), 5 SET - Dopo due giorni a
discutere di offensiva contro l'Isis e pugno duro con la Russia,
al summit della Nato, Matteo Renzi adotta il linguaggio militare
anche per parlare dei tanti fronti caldi che lo attendono al suo
rientro in Italia. "Ci accusano di essere ottimi tattici e
pessimi strateghi ma e' il contrario", e' l'avviso del premier
determinato a vincere la guerra, non la battaglia. La strategia
di Renzi e' chiara, guarda alle riforme in Italia ("la sinistra
che non cambia non si chiama sinistra: e' la destra" dice a
Europe1), a maggiore flessibilita' in Europa e non agli inviti,
rifiutati, del "salotto buono" di Cernobbio ne' ai "veti
inaccettabili" dei sindacati di polizia.
   Non ha avuto paura di passare per un "simpatico provocatore"
il presidente del consiglio quando, davanti ai 28 dell'Alleanza
Atlantica, ha legato gli investimenti nella difesa, che Barack
Obama e David Cameron vogliono pari al 2 per cento del pil, alla
necessita' di una politica estera comune dell'Europa. E alla
proposta di scorporare le spese per la sicurezza dal patto di
stabilita'. Non che Renzi non creda nel ruolo della Nato, anzi,
visto che l'Italia fara' la sua parte sia nell'impegno militare
nell'est Europa sia nella "core coalition" schierata in Iraq
contro l'Isis. Ma il primo obiettivo del premier, quello in cui
ha "investito il 41 per cento del consenso" alle europee, e' il
rilancio della crescita e degli investimenti in Europa e
soprattutto in Italia.
  A questo guarda prima di tutto la direzione del governo.
Facendosi una domanda e dando la risposta nella conferenza
stampa al termine del summit, Renzi plaude alla mossa della Bce:
il taglio del costo del denaro e di conseguenza dello spread ha
"ricadute economiche molto importanti". Di pari passo, anzi
passo dopo passo, secondo il nuovo slogan del governo, Renzi si
batte per "un cambio di direzione della politica economica
europea", ben sapendo pero' che questo richiede le riforme da
parte dell'Italia. Il presidente del consiglio non ci sta a
subire le critiche sullo scarso effetto della sua azione.
   "In sei mesi, dalla P.A al lavoro, dalla giustizia al Senato,
abbiamo fatto, per dirla con il linguaggio delle diplomazie
europee, tanta roba", tira dritto Renzi. Che ora guarda alle
scelte, alcune anche dolorose, della legge di stabilita'. Ci sara'
"un taglio importante della spesa pubblica" per rispettare il
vincolo del 3 per cento. E per fare delle scelte che
privilegino, ad esempio, la scuola pubblica perche' "l'Italia non
la fanno i tecnici del Mef e di Chigi ma gli insegnanti". Ma che
colpiscono alcuni settori, come gli statali. Renzi e' pronto a
discutere "di tutto" ma non ad accettare "veti". "I toni dei
sindacati di polizia, alcuni dei quali non potrebbero dichiarare
sciopero per costituzione, sono inaccettabili e danneggiano i
poliziotti", picchia duro il premier, spesso aspro con le parti
sociali.
   Ma, oltre ai sindacati di polizia, hanno "sbagliato
destinatario" anche gli imprenditori che polemizzano per la sua
assenza al Forum Ambrosetti di Cernobbio. Luogo di confronto,
per gli addetti ai lavori, salotto buono e passerella per i
politici, per il premier. Che domani ha gia' un'alternativa e
visitera' la rubinetteria Bonomi in provincia di Brescia. "Con
tutto il rispetto - manda a dire agli imprenditori - aiutatemi a
capire perche' le cose non funzionano. Io saro' li' dove le imprese
investono". (ANSA).

 

 

STATALI: ALFANO SENTE PINOTTI, POSSIBILE SOLUZIONE

MINISTRO INCONTRA CAPI PS, CC E GDF; SI ATTENDE RITORNO RENZI

   (ANSA) - ROMA, 5 SET - Si attende il ritorno in Italia del

premier Matteo Renzi per concordare una soluzione, ritenuta

possibile, allo scontro nato con i sindacati di polizia e Cocer

sul blocco contrattuale. Il ministro Alfano oggi ha visto al

Viminale i capi di Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza ed

ha sentito - a quanto si apprende - anche il ministro della

Difesa, Pinotti. (ANSA).

 

STATALI: ALFANO SENTE PINOTTI, POSSIBILE SOLUZIONE (2)

   (ANSA) - ROMA, 5 SET - Nel corso dell'incontro al Viminale

tra il ministro Alfano, il capo della Polizia, Alessandro Pansa,

il comandante generale dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli ed

il comandante generale della Guardia di finanza, Saverio

Capolupo, e' stata ribadita la "legittimita'" delle richieste di

sindacati e Cocer che riguardano l'eliminazione del blocco

salariale in vigore da quattro anni.

   L'intenzione di Alfano, a quanto si apprende, e' quella di

attendere il ritorno in Italia del premier Renzi per lavorare ad

una soluzione della controversia, in accordo anche con il

ministro Pinotti. La strada perseguita e' quella comunicata dal

ministro nel precedente incontro con i sindacati, risalente allo

scorso 25 luglio. In quell'occasione Alfano indico' che "ci sono

tutte le condizioni per lo sblocco salariale". (ANSA).

 

STATALI: ALFANO, INCONTRERO' SINDACATI POLIZIA
OGGI RIUNIONE AL VIMINALE CON VERTICI CORPO
   (ANSA) - ROMA, 5 SET - "Incontreremo i rappresentanti
sindacali delle forze di polizia" che protestano contro il
mancato sblocco salariale e "gia' oggi vedro' al Viminale i
vertici del corpo". Lo ha detto il ministro dell'Interno,
Angelino Alfano, nel corso di una conferenza stampa sul bilancio
dell'esodo estivo".(ANSA).

 

STATALI: PINOTTI, TONI INACCETTABILI,RICERCA SOLUZIONE
PER RICONOSCERE SPECIFICITA' COMPARTO DIFESA E SICUREZZA
   (ANSA) - ROMA, 5 SET - "Il Governo, pur non accettando i toni
e le parole fuori luogo usati in questi giorni dagli organi di
rappresentanza militare e di polizia, ritiene prioritario
l'impegno alla ricerca di una soluzione che riconosca la
specificita' e il valore di chi ogni giorno assicura la difesa e
la sicurezza degli italiani". Cosi' il ministro Roberta Pinotti.
(ANSA).
 
STATALI: PINOTTI, TONI INACCETTABILI,RICERCA SOLUZIONE (2)
   (ANSA) - ROMA, 5 SET - "Questo esecutivo - afferma il
ministro della Difesa - sa bene quanto sia forte l'attesa delle
Forze Armate e di Polizia per un ripristino della retribuzioni
legate alle progressioni di carriera e al trattamento economico
integrale per porre fine alle esistenti disparita' e per il pieno
ripristino di equilibrio e meritocrazia. Gli organi di
rappresentanza conoscono l'attenzione e il lavoro profuso da
questo Governo per trovare, in questa congiuntura economica cosi'
difficile, attraverso risparmi interni, le risorse necessarie a
coprire queste riconosciute esigenze del personale".
   "Ad altra cosa, evidentemente - prosegue Pinotti - si
riferiscono le dichiarazioni relative al blocco degli aumenti
stipendiali, da tempo previsto. Non puo' essere un equivoco a
creare incomprensioni e ad alimentare preoccupazioni. Non serve
agli uomini e alle donne delle Forze armate e di Polizia. E non
serve al Paese".
   "Sono tuttora in contatto con il Ministro dell'Interno Alfano
e con gli altri ministri interessati - conclude il ministro
della Difesa - per giungere quanto prima ad una soluzione,
secondo le direttive del Presidente del Consiglio. Questa e' la
volonta' di tutti, e certamente anche mia. E' questa la direzione
nella quale continuiamo a lavorare". (ANSA).
 

 

STATALI: IN ITALIA 300MILA AGENTI E CINQUE CORPI
SU TAVOLO RENZI IPOTESI ACCORPAMENTI, ALFANO CAUTO
   (ANSA) - ROMA, 5 SET - La pubblica sicurezza e' affidata in
Italia a 305mila agenti divisi in cinque differenti corpi:
Carabinieri (105mila), Polizia (95mila), Guardia di finanza
(60mila), Polizia penitenziaria (38mila), Corpo forestale dello
Stato (7mila).
   Gli organici sono in continuo calo, dopo i tagli degli ultimi
anni: polizia e carabinieri hanno subito una sforbiciata di
15mila effettivi a testa in poco tempo. Nonostante cio', l'Italia
rimane tra i primi Paesi europei per numero complessivo di
agenti.
   Il dibattito aperto da tempo e' sulla quantita' dei corpi di
polizia, una specificita' tutta italiana. "Sono troppi", ha
lasciato trapelare ieri un irritato Matteo Renzi dopo l'annuncio
dello sciopero generale da parte dei sindacati. Della stessa
opinione il commissario alla Spending review, Carlo Cottarelli,
che aveva parlato di "significativi risparmi" da ottenere
attraverso sinergie tra i corpi di polizia. Non a caso nel
giugno scorso circolo' una bozza della riforma della Pubblica
amministrazione che prevedeva il 'taglio' di polizia
penitenziaria e Corpo forestale, con conseguente passaggio da
cinque a tre dei corpi di polizia. La novita' e' stata poi a sua
volta tagliata. Non e' infatti facile in Italia depennare con un
tratto di penna istituzioni che hanno una storia secolare:
proprio quest'anno, ad esempio, i Carabinieri hanno festeggiato
con solenni cerimonie i 200 anni di vita. Le resistenze degli
apparati sono enormi. Ma il dossier, come hanno dimostrato le
parole di Renzi, e' sempre sul tavolo di Palazzo Chigi.
  Poche settimane fa, nella tradizionale conferenza stampa di
ferragosto al Viminale, il ministro dell'Interno, Angelino
Alfano, aveva espresso le sue riserve sull'ipotesi accorpamenti.
"Non ci sono - le sue parole - forze generaliste, ognuna ha
compiti specifici. Razionalizzare le spese delle singole forze e'
dunque logico e giusto, ma se si deve tagliare con la mannaia e'
diverso ed io non aderisco". Il Viminale sta lavorando ad un
piano per razionalizzare i presidi di sicurezza, evitando
sprechi e duplicazioni. Esso prevede il taglio di quasi 300
uffici di polizia. (ANSA).


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