POLIZIA, ACCORDO FRA SINDACATI E GOVERNO. CI SONO I SOLDI PER GLI STIPENDI E LA MAGGIORANZA DELLE FORZE SINDACALI RINUNCIA ALLE PROTESTE (Repubblica.it)
POLIZIA, ACCORDO FRA SINDACATI E GOVERNO. FUORI SOLO IL SAP
Ci sono i soldi per gli stipendi e la maggioranza delle forze sindacali rinuncia alle proteste. Disertato anche l'incontro con Silvio Berlusconi. Alfano: "E' andata molto bene"
di Alberto Custodero e Monica Rubino
ROMA- I soldi per gli stipendi delle forze di polizia ci sono e le proteste si preparano a rientrare. E' stato trovato l'accordo tra governo e sindacati sullo sblocco del tetto salariale per il prossimo anno per il personale dei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico. A questo punto le forze sindacali che rappresentano il 95% degli operatori di questi comparti (il cosiddetto "cartello" trasversale bipartisan che si contrappone alla "consulta della sicurezza", della quale fa parte un solo sindacato di Polizia, il Sap), sono pronte ad annullare le iniziative di protesta minacciate nelle ultime settimane. Manifestazioni, in ogni caso, concepite "nel pieno rispetto delle regole e della legalità", come tengono a precisare i sindacati del cartello in risposta alle critiche del premier. Matteo Renzi, infatti, nel suo discorso sui "Millegiorni" ieri alle Camere, ha bacchettato i sindacalisti delle forze dell'ordine avvertendoli che "non possono permettersi di evocare forme di protesta contro la legalità".
La riunione di questa mattina, tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti, i ministri della Difesa Roberta Pinotti, della Giustizia Andrea Orlando, dell'Economia Pier Carlo Padoan e dell'Interno Angelino Alfano, ha avuto dunque uno sbocco positivo: sono stati recuperati i soldi, poco più di miliardo di euro in totale, per sbloccare gli stipendi delle forze dell'ordine. Nel dettaglio, 440 milioni verranno dai ministeri, 530 dal governo e 119 saranno attinti dai fondi di perequazione.
Al lieto fine della vertenza, ora, manca solo l'ultimo tassello: la comunicazione ufficiale del governo. "E' andata molto bene", ha detto Alfano in merito all'incontro di oggi. "Confermata la decisione di risolvere la questione del tetto salariale e retributivo. Il lavoro per reperire le risorse è positivamente avviato", ha aggiunto il ministro dell'Interno, che ha spiegato che alcuni capitoli di bilancio sono stati individuati nei settori che fanno capo all'Interno e altri verranno fuori dall'indagine sulla spesa. Il titolare del Viminale non ha mancato di sottolineare: "Mi pare che l'atteggiamento dei sindacati sia un cambiamento di approccio che rende ancor più semplice il cammino e sono convinto che scongiurata l'idea dello sciopero come minaccia possa esserci un incontro anche con il presidente del Consiglio".
Visto il buon esito della controversia, i sindacati del cartello hanno disertato l'incontro con Silvio Berlusconi previsto per questa sera proprio sul tema stipendi. Alla riunione hanno partecipato solo i rappresentanti della "consulta della sicurezza", decisi a continuare la protesta. La "consulta" rappresenta poco più del 5 per cento del personale dei vari comparti e, come detto, vi fanno parte il Sap (tradizionalmente di destra), il Sappe (polizia penitenziaria), il Sapas (corpo forestale), e il Conapo (vigili del fuoco).
Il paradosso è che il blocco dei tetti salariali era stato un provvedimento attuato nel 2010 proprio da Berlusconi. Che, nel corso della conferenza, ha accusato Giulio Tremonti: "Fu un'idea sua, già all'epoca remava contro di me", ha detto l'ex cavaliere. E, facendosi portavoce di un messaggio conciliante del premier incontrato qualche ora prima a Palazzo Chigi, ha aggiunto: "Renzi mi manda a dirvi che è disposto a incontrarvi se sospendete la mobilitazione".
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