L’UFFICIALE DELLA GDF A LOTITO: “IL CONTROLLO? STAI SERENO”. LA TELEFONATA AL FINANZIERE POI ARRESTATO DUE VOLTE. L’IMPRENDITORE VUOLE NOTIZIA SU UNA “VERIFICA” E PARLA DI “VITO” (BARDI) ALL’EPOCA NUMERO 2 DEL CORPO, OGGI INDAGATO (Il Fatto Quotidiano)

martedì 28 ottobre 2014

 

Il Fatto Quotidiano – 28/10/2014

L’UFFICIALE DELLA GDF A LOTITO: “IL CONTROLLO? STAI SERENO”

La telefonata del patron della Lazio al Finanziere poi arrestato due volte

di Vincenzo Iurillo e Marco Lillo

Il presidente della Lazio Claudio Lotito è stato intercettato nel novembre del 2011 mentre parla al telefono con il colonnello della Guardia di Finanza Fabio Massimo Mendella (poi arrestato due volte in pochi mesi con l’accusa di corruzione per due separate vicende napoletane) di una ‘verifica’ di tipo fiscale che era in corso in quel momento su una controllata della Società Sportiva Lazio Spa. La telefonata, nella quale è citato dai due interlocutori anche ‘Vito’, cioé il generale Bardi, pure lui indagato per rivelazione di segreto di ufficio nella medesima indagine che ha portato all’arresto di Mendella, è stata annotata e sintetizzata nel suo contenuto dalla Digos di Napoli in un’informativa del 29 luglio del 2014, allegata all’ordi – nanza di arresto per Mendella. Su delega del procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli e del sostituto Henry John Woodcock, la Digos nel luglio scorso ha riascoltato tutte le telefonate intercettate nell’inchiesta. Tra quelle sintetizzate nell’infor – mativa c’è anche quella con Lotito. Pur non essendo rilevante dal punto di vista penale, la vicenda merita di essere chiarita, partendo dallo scarno testo del brogliaccio della telefonata n. 1984 intercettata sull’utenza del colonnello Mendella il 21 novembre del 2011: “Fabio con il presidente Lotito a proposito di una verifica fiscale inerente l’Iva e la Lazio Marketing. Fabio (Mendella, ndr) lo tranquillizza dicendo che è un controllo limitato. Emerge che Lotito conosce il Generale Bardi che chiama confidenzialmente Vito”.

LA LAZIO marketing è una società con un fatturato di 14 milioni di euro e un utile di sette milioni realizzato grazie agli introiti del merchandising, delle sponsorizzazioni e delle pubblicità della Lazio. Il colonnello Mendella è stato arrestato la prima volta a giugno con l’accusa di concussione per le verifiche pilotate a beneficio degli imprenditori Giovanni e Francesco Pizzicato. Poi è stato arrestato di nuovo il 13 ottobre con il collega colonnello Fabrizio Giaccone per i suoi rapporti con l’imprenditore del settore farmaceutico Nazario Matachione, accusato tra l’altro di un’assunzione fittizia (per tre mesi) della moglie di Mendella in una sua farmacia. Nella seconda ordinanza di arresto si fa cenno all’interroga – torio dell’amministratore delegato della MSC Crociere, Gabriele Cafiero: “Le attività di verifica presso MSC Crociere nel 2010 erano ricondotte al colonnello Mendella come responsabile. Mendella mi chiese di poter avere la disponibilità di una crociera di lì a qualche giorno, fine ottobre-novembre 2010 perché doveva andare in vacanza (…) così di fatto Mendella non ha pagato nulla tranne forse le spese a bordo”. Accuse tutte da verificare che ovviamente non hanno nulla a che vedere con la telefonata del 2011 con Lotito, finita nel brogliaccio agli atti. La conversazione con Lotito è di difficile interpretazione senza avere a disposizione l’audio o il testo integrale. I pm napoletani non hanno disposto nessun accertamento e non resta che rivolgersi ai diretti protagonisti. Il Comando Generale della Guardia di Finanza non ha sentito l’esigenza di rispondere in modo preciso alla richiesta di informazione del Fatto . Dopo aver girato via sms all’ufficio stampa la sintesi del brogliaccio ci attendevamo una replica alle nostre due domande banali: cosa era e che fine ha fatto il controllo sulla Lazio Marketing? Se il Comandante generale Saverio Capolupo avesse voluto rispondere, non sarebbe stato difficile chiedere una relazione precisa ai suoi sottoposti su quell’acces – so del novembre 2011. Evidentemente al Comando Generale pensano che non sia un loro dovere tranquillizzare i contribuenti comuni, che non conoscono nessun generale ‘Vi – to’, su una vicenda in cui un colonnello della Guardia di Finanza, appena arrestato due volte per corruzione, tranquillizza al telefono il presidente di una società oggetto di un accesso.

PER FORTUNA, a differenza della Guardia di Finanza, il presidente Claudio Lotito risponde con grande trasparenza e non ha difficoltà a offrire la sua versione dei fatti. “Sono passati tre anni e non è facile ricordare nel dettaglio. Noi abbiamo avuto un accesso della Guardia di Finanza nella società Lazio Marketing, controllata al 100 per cento dalla S.S. Lazio Spa. Attenzione – precisa Lotito – era un accesso e non una verifica. I finanzieri hanno detto: ‘Ci serve la documentazione di ‘Lazio Marketing & Communications Spa’ e noi l’abbiamo consegnata. C’è anche un verbale”. E la telefonata a Mendella? “Lei deve sapere – spiega Lotito – che quando nel 2005 feci per la S.S. Lazio Spa la transazione con l’Agenzia delle Entrate per chiudere il contenzioso della squadra mi sono impegnato a pagare 6 milioni di euro all’an – no, che pago persino in anticipo. Nella transazione è prevista una verifica ogni anno, a marzo, da parte dell’Agenzia delle Entrate su tutti gli aspetti fiscali. Per questa ragione quell’acces – so ci sembrò un fatto un po’ strano e così telefonai. Questi erano venuti, si erano presi le carte sull’Iva corrente, mese per mese, e noi volevamo sapere poi cosa era successo. Ricordo che chiesi al Comando Generale: ‘Chi è il comandante che si occupa di questo accesso?’. E mi dissero che era questo Mendella. Per questo l’ho chiamato anche se non lo conoscevo. Gli chiesi: ‘Come è andata a finire quella cosa dell’Iva sulla Lazio marketing?’. Lui mi disse di stare tranquillo. Io risposi grazie e arrivederci. Tutto qua”.

E QUEL RIFERIMENTO a‘Vito’? Per caso era stato Bardi a consigliare Lotito di chiamare Mendella? Il presidente della Lazio nega anche se non ricorda chi fosse stato al Comando a metterlo in contatto con il colonnello Mendella. Fonti vicine a Bardi fanno sapere: “Il generale non si è mai occupato di verifiche alla Lazio”.

 


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