L'IMPOSSIBILE MESSIA. OVVERO: LE RAGIONI DI UN'ASSOCIAZIONE APPENA NATA (LETTERA A FICIESSE NAZIONALE CON RISPOSTA DI GIUSEPPE FORTUNA)

martedì 24 luglio 2001

Abbiamo ricevuto dal segretario della Sezione Ficiesse di Reggio Calabria la lettera che integralmente pubblichiamo con, a seguire, la risposta del direttore del sito Giuseppe Fortuna.

 

LETTERA DEL SEGRETARIO DELLA SEZIONE FICIESSE DI REGGIO CALABRIA

Scrivo a titolo personale perché non ho concertato con il direttivo e la segreteria quello che esporrò, ma l'ho fatto di getto in base a tanti quesiti che gli associati (e non) mi pongono quasi quotidianamente ed alle mie convinzioni personali.

Ho fatto il solito “giro” su vari siti (tra cui il nostro nazionale) alla ricerca di notizie interessanti da riportare; le notizie sul nostro sito ci sono, e lo stesso sito è molto "frequentato” ma tutti quelli con cui mi trovo a dialogare mi chiedono: "... perché non parlate di problemi concreti che abbiamo in servizio? Perché non parlate dei trasferimenti, delle mense che non funzionano, delle tabelle che non pagano?”

È evidente che faccio degli sforzi per fare capire che noi non siamo un sindacato e che non è semplice comunque affrontare certi argomenti con le gerarchie del Corpo, ma è evidente anche che purtroppo l'impressione che si ha di noi (anche fra i soci) è di una aggregazione di persone che non ha strumenti e volontà  di affrontare seriamente le cose ... e quando i soci mi chiedono della sede e dei finanziamenti rispondo di pazientare ... e sono pazienti perché il direttivo e la segreteria della sezione cercano di occuparsi dei problemi dei singoli con le convenzioni, con la solidarietà  e con l'aiuto “sul campo”.

Ma non è semplice lavorare in questo contesto territoriale, dove non esiste la realtà  storica delle cooperative e dei sindacati che hanno fatto grande l'Emilia-Romagna, ma solo la realtà  storica di vari padri-padroni che, a qualsiasi livello, si sono avvicendati nello sfruttamento dei singoli; ecco il perché di tanta atavica diffidenza. La gente vuole risposte concrete ed immediate perché è stanca di sentire dire che verrà  un “messia” a salvarli: facciamo in modo da non farci identificare in un altro "messia".

Questo la gente lo pensa e lo esterna perché ha notato anche, da parte di Ficiesse, un palese avvicinamento a determinate forze o esponenti politici nonostante la dichiarata apartiticità  ed apoliticità  della nostra associazione. È uno dei principali rilievi dei colleghi, i quali si (e mi) domandano se Ficiesse non è un altro paravento dietro cui si nascondersi per architettare chissacchè.

Il paradosso è che sul sito www.militari.org (di Assodipro) ho trovato un articolo a difesa di un nostro sottufficiale (ed anche ben altro), mentre sul nostro sito non ve n'era traccia: non mi sembra il modo migliore di far sentire ai colleghi e soci che ci siamo. Ma dove siamo? Ci cercano e non ci trovano.

Personalmente sono convinto che dovremmo parlare moltissimo con i colleghi per cercare di risolvere i loro problemi immediati e parlare un po’ meno di altre cose.

Certo non condivido completamente questo allarmismo e questi timori, perché comunque vadano le cose, la riuscita del nostro compito primario cioè l'emanazione da parte del Parlamento di una normativa che permetta ai militari il diritto di associarsi, sarà una vittoria di tutti!!

Nonostante sia convinto che il dialogo e la tolleranza siano gli unici mezzi validi per la riuscita delle controversie, sono altrettanto convinto che bisogna dimostrare fermezza quando gli altri pensano di poterci strumentalizzare a loro piacimento. È il caso dell'on. Veltroni che ha inviato una lettera alle associazioni di militari con l'unico scopo di farsi propaganda elettorale nel momento della sua candidatura a Sindaco della città  di Roma.

Noi non dovevamo dare seguito alla pubblicazione di tale lettera.

La mente umana è straordinaria: in un colpo solo abbiamo dimenticato che i partiti politici della maggioranza di allora (di cui l'On. Veltroni era un esponente di spicco) non hanno speso una sola parola a favore dei militari e delle forze di polizia nei cinque anni di mandato; moltissimi provvedimenti da loro adottati possono essere interpretati in vari modi, ma non sicuramente come provvedimenti a favore del “popolo” (come si usava dire prima della caduta del muro di Berlino) o quantomeno lungimiranti. No! Sono stati frammentari, pasticciati e disarmonici.

Permettetemi qualche appunto, quale segretario provinciale:

a) i soci mi richiedono sistematicamente le tessere e queste non arrivano;

b) sul sito non esiste ancora la notizia che si è costituita la sezione di Reggio Calabria ed invece parlate di Ancona e Messina: devo fare un comunicato stampa anch'io perché si parli di noi?

c) sul sito nazionale non c'é ancora un link con il nostro sito provinciale. Ci servirebbe, dato che molti colleghi visitano il sito nazionale e non sanno che ci siamo anche noi in Calabria.

Cordiali saluti.

LUIGI MORSILLO

 

RISPONDE IL DIRETTORE DEL SITO

Una lettera, questa del segretario della sezione di Reggio Calabria, ricca di spunti di riflessione e di tensione morale. Vi si legge il desiderio di corrispondere alla domanda di tutela che viene dai colleghi Finanzieri e il disagio, la sofferenza quasi, nell’accorgersi di non essere all’altezza delle aspettative. E allo stesso tempo si coglie la consapevolezza di essere su una strada giusta e la volontà  - fortissima - di non mollare.

Credo che Morsillo abbia ragione su tutto, tranne che sulle strumentalizzazioni politiche alle quali, come ho spiegato in altra occasione, Ficiesse non si è mai prestata.

Ha ragione a chiedere di parlare di più dei problemi concreti della gente, a chiedere spazio sul sito nazionale per far conoscere le iniziative della sezione di Reggio (che peraltro ha realizzato il bel sito "www.ficiesserc.org"), a sottolineare la delusione nel vedere che altri, come l’associazione Assodipro, fanno più di noi in difesa degli interessi del personale con le stellette.

Rispondo dicendo che Ficiesse va vista come un bimbo appena nato. Un bambino di costituzione robusta, che sa già  come farsi rispettare dai più grandi, ma pur sempre un bambino.

L’associazione si basa ancora oggi sull’impegno di un gruppo di volontari, sparsi un po’ in tutta Italia, che stanno dedicando a Ficiesse ore di lavoro sottratte alle proprie famiglie.

Perché lo fanno? Per i motivi semplici e nobili che si avvertono nella lettera e che le persone aride non sono capaci di capire: PERCHÉ SERVE!

È chiaro che per quanto robusto un bambino non può fare lavori da adulto. Ed è questa la differenza tra noi e associazioni come Assodipro. Lo staff del sito nazionale, ad esempio, è formato da due sole persone, il direttore responsabile e il webmaster; due volontari che sono impegnati, durante il giorno, in altre attività  lavorative e che con il tempo residuo a disposizione non riescono a pubblicare tutto quello che meriterebbe di essere diffuso.

Lo staff della sede nazionale, poi, è composto soltanto da un’impiegata part-time che ha iniziato a lavorare nel marzo scorso per dodici ore a settimana. Gli associati, d’altra parte, pagano 20.000 lire l’anno, metà  delle quali dovranno essere restituite, a settembre, alle sezioni provinciali di appartenenza.

Questa è Ficiesse oggi. Un’associazione giovane con mezzi finanziari scarsissimi. Un esempio. Ad aprile è “saltato” il programma per la gestione dei soci ed abbiamo dovuto attendere la disponibilità  del webmaster per avere un altro software gratuitamente, con il risultato di avere iscrizioni ferme per due mesi.

Questi piccoli/grandi problemi le associazioni “adulte” li hanno superati da tempo. Assodipro per esempio funziona dal 1992, è ben strutturata e dispone di un settimanale di pregevole fattura (Il nuovo giornale dei militari) che tira migliaia di copie e per quale i soci pagano 105.000 lire all’anno.

A settembre, però, contiamo anche noi di fare un SALTO DI QUALITÀ con la pubblicazione di “Finanzieri e Cittadini”, rivista che ci consentirà  di avere a disposizione un piccolo budget proveniente, almeno per i primi tempi, esclusivamente dai proventi pubblicitari.

Tali risorse ci consentiranno di immettere nella squadra professionalità  esterne in modo, ad esempio, di poter aggiornare il sito internet ogni 2/3 giorni arricchendolo con le notizie di agenzia e quotidiani e di dare maggiore spazio all’informazione sulle iniziative dei legali dell’associazione.

Con ciò i problemi non saranno certo tutti risolti, visto che Ficiesse non è un sindacato e non potrà  mai fare, se la legislazione non cambia, quello che a un sindacato è permesso. Ma potremo far conoscere ancora meglio all’esterno i disagi e le giuste rivendicazioni dei Finanzieri grazie alla pubblicazione sistematica delle loro lettere, potremo dare una informazione tempestiva sulle questioni legali di interesse, potremo realizzare un maggior numero di convenzioni in sede nazionale e nelle sedi provinciali.

La fase che si sta per chiudere è stata, comunque, molto positiva perché ha dimostrato due cose:

1)  che aderendo a ficiesse I FINANZIERI NON COMMETTONO ALCUN ILLECITO (nessuno, infatti, ha mai ricevuto anche una semplice lettera di chiarimenti per l’adesione all’associazione);

2) che aderendo a Ficiesse i Finanzieri RIESCONO A FAR SENTIRE LA LORO VOCE e a ottenere risultati impensabili anche dal mondo politico (si veda, la disponibilità  del Sindaco di Roma a lavorare con noi).

Le risposte “concrete” chieste dalla nostra gente quindi sono possibili, magari non sono ancora immediate e costano fatica, ma sono possibili.

Soltanto, bisogna capire che non esiste un messia che ce le porti gratis a casa nostra e che dobbiamo impegnarci noi, IN PRIMA PERSONA, sostenendo l’associazione con l’iscrizione e con l’iniziativa.

Il nostro futuro dipende da noi e chi preferisce rimanersene alla finestra eviti almeno di criticare e di avanzare pretese.

 

GIUSEPPE FORTUNA


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