CARCERI: FAVORIRONO EVASIONE ROMENI, ARRESTATI 5 AGENTI. INDAGINI, CORROTTI CON DENARO E PRESTAZIONI SESSUALI PROSTITUTE - TRAFFICO RIFIUTI: SAPAF, OPERAZIONE E' DEL CORPO FORESTALE

mercoledì 10 dicembre 2014

CARCERI: FAVORIRONO EVASIONE ROMENI, ARRESTATI 5 AGENTI

INDAGINI, CORROTTI CON DENARO E PRESTAZIONI SESSUALI PROSTITUTE

   (di Andrea Gianni)

   (ANSA) - VARESE, 9 DIC - Prestazioni sessuali gratuite da

parte di prostitute, piccole somme di denaro e la promessa di

organizzare una spedizione punitiva contro il comandante e il

vice comandante della Polizia penitenziaria.Era questa la

'moneta di scambio' con la quale tre detenuti romeni si

sarebbero garantiti la complicita' di cinque agenti della Polizia

penitenziaria, arrestati con l'accusa di aver favorito la loro

evasione dal carcere dei Miogni di Varese, il 21 febbraio 2013.

   Una fuga che ebbe breve durata, in quanto i detenuti nelle

ore successive furono rintracciati e arrestati in Svizzera e in

provincia di Pavia. Uno dei romeni, Victor Sorin Miclea, 31

anni, ritenuto l'ideatore del piano per fuggire dal carcere,

stava scontando una condanna definitiva per sfruttamento della

prostituzione. Gli altri due, Daniel Parpalia e Marius Georgie

Bunoro, di 30 e 25 anni, erano ancora in attesa di giudizio per

furto aggravato. Condividevano la stessa cella e, dopo aver

segato le sbarre di un bagno adiacente alla stanza, avevano

raggiunto il cortile, avevano impilato dei bancali per salire

sul muro di cinta e si erano calati all'esterno utilizzando le

lenzuola. Il piano, secondo quanto e' emerso dalle indagini dei

carabinieri, coordinate dal pm di Varese Annalisa Palomba,

sarebbe stato quindi agevolato dalla complicita' degli agenti

della polizia penitenziaria in servizio nel carcere.

   L'inchiesta ha portato ora all'arresto dei cinque agenti,

Francesco Trovato, Rosario Carmelo Russo, Domenico Roberto Di

Pietro, Carmine Domenico Petricone e Angelo Cassano, in

esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere

emessa dal gip di Varese Anna Giorgetti con l'accusa di

procurata evasione, corruzione, falso ideologico, minaccia e

intralcio alla giustizia. Arresti eseguiti dai carabinieri,

insieme alla Polizia penitenziaria, alla polizia di Stato e alla

Guardia di finanza.

   Gli agenti, la notte dell'evasione, avrebbero aiutato i

romeni ritardando l'allarme, avvisando i propri superiori due

ore e mezza dopo la fuga, indicando un percorso che non era

coperto dalle telecamere di videosorveglianza e fornendo il

cassonetto e i bancali utilizzati per scavalcare il muro di

cinta. Nei giorni precedenti, inoltre, avrebbero consentito alla

compagna di Daniel Parpalia di introdurre nel carcere, durante

l'orario di visita, la lima utilizzata per segare le sbarre e un

telefono cellulare, nascosto nelle parti intime della ragazza.

Complicita' che sarebbe stata 'acquistata' dai detenuti a poco

prezzo: prestazioni sessuali gratuite da parte di prostitute,

una somma di denaro per uno degli agenti, sommerso dai debiti, e

la promessa di organizzare il pestaggio, una volta evasi, dei

vertici del carcere. Alcuni degli agenti arrestati, infatti,

volevano 'punire' il comandante e il vicecomandante della

Polizia penitenziaria per le numerose contestazioni disciplinari

emesse in passato nei loro confronti. Gli agenti, oltre a

favorire la fuga, avrebbero concesso inoltre a Miclea un

trattamento di favore durante il periodo di detenzione, tanto

che riceveva bibite e ricariche per il telefono cellulare in

cella, e poteva andare in palestra fuori dagli orari stabiliti.

   "Gli arresti non possono ledere l'immagine di serieta' e

professionalita' che ha sempre contraddistinto il personale di

Polizia penitenziaria - ha spiegato Donato Capece, segretario

del sindacato Sappe - queste accuse fanno male a coloro che il

carcere lo vivono quotidianamente nella prima linea delle

sezioni detentive in un contesto complicato". (ANSA).

 

TRAFFICO RIFIUTI: SAPAF, OPERAZIONE E' DEL CORPO FORESTALE

   (ANSA) - ROMA, 9 DIC - "Stamani il personale del comando

stazione del Corpo forestale di La Spezia, coordinato dalla Dia

di Genova, ha effettuato un blitz stroncando un traffico

illecito di rifiuti, con 4 arresti. L'operazione e' avvenuta con

la collaborazione del Nucleo Operativo Ecologico dei

Carabinieri, non il contrario come appare invece da alcuni

resoconti di cronaca".  Lo afferma Marco Moroni, segretario

generale del sindacato Sapaf.

   "Un fatto analogo - ricorda Moroni - era avvenuto nei mesi

scorsi per un'operazione svolta dalla Guardia di Finanza, quella

relativa alla truffa del Brunello. L'unica, vera polizia

ambientale e forestale siamo noi, ma se non sono i nostri

vertici a ribadirlo e a difendere i forestali, chi deve farlo?

Forse - aggiunge - il nostro grande capo Patrone ha timore di

farsi qualche nemico se prende posizione pubblica a difesa dei

suoi uomini e delle brillanti operazioni che svolgono, ribadendo

il ruolo complementare e di supporto degli altri corpi dello

Stato? E' una domanda alla quale speriamo di avere risposta".

(ANSA).

 


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