TESORO A TRAVET E MANAGER P.A., VIETATI REGALI COSTOSI. ANCHE PER IL NATALE, SE SUPERANO 150 EURO VANNO DATI ALLO STATO - F35: 90 VELIVOLI ALL'ITALIA, IN ATTESA LIBRO BIANCO - SICUREZZA: MUNICIPALE PUO' FARE MULTE ANCHE FUORI SERVIZIO
TESORO A TRAVET E MANAGER P.A., VIETATI REGALI COSTOSI
ANCHE PER IL NATALE, SE SUPERANO 150 EURO VANNO DATI ALLO STATO
  (di Corrado Chiominto)
  (ANSA) - ROMA, 11 DIC - Il Natale non potra' essere troppo
ricco per i dipendenti pubblici. Ma nemmeno per i manager e gli
impiegati delle societa' pubbliche, quel reticolo di imprese
partecipate che il governo punta a ridurre e che in questi
giorni alimentano la cronaca giudiziaria. Per loro sara' vietato
ricevere regali di valore superiore ai 150 euro. Il verbo usato
e' tassativo, tanto che - se dovesse arrivare un dono di questo
valore - dovra' essere ''messo a disposizione''
dell'amministrazione pubblica che provvedera' a restituirlo o ''a
devolverlo a fini istituzionali''.
  La regola gia' esisteva. Ma a ricordarla con toni decisi -
precisando che l'applicazione e' valida anche per ''societa',
agenzie ed enti pubblici'' - e' il capo di gabinetto del ministro
dell'Economia Pier Carlo Padoan. ''E' vietato ai dipendenti
pubblici ricevere regoli o altre utilita', al di fuori di quelli
di modico valore'', e' scritto nella circolare firmata da Carlo
Garofoli. Che non fa sconti a nessuno, anche ai vertici di
societa' pubbliche.
  La circolare, indirizzata a tutti gli uffici del Ministero e
alle Agenzie fiscali, richiama infatti il codice di
comportamento dei dipendenti pubblici, un decreto del presidente
della repubblica dell' aprile 2013. Il testo definisce i
doveri minimi di diligenza, lealta' e buona condotta che i
dipendenti sono tenuti a rispettare per il corretto
funzionamento dell'Amministrazione pubblica. ''Gli stessi
obblighi - si aggiunge - si applicano anche in relazione ad
incarichi svolti presso Societa', Agenzie e Enti pubblici,
compresa la partecipazione a consigli di amministrazione o a
collegi dei revisori dei conti'': insomma, spiega la circolare,
anche per manager e controllori di societa'.
  Per la quantificazione del ''modico valore'' si richiama
sempre la normativa. Si intende - spiega il ministero nella
breve nota pubblicata sul proprio sito - un importo ''non
superiore in via orientativa a 150 euro''.
  La circolare indica al dipendente pubblico anche il
comportamento da tenere una volta che, aperto il cadeau, scopre
che il regalo non e' da poco. ''I regali di valore maggiore -
spiega il ministero - dovranno essere messi subito a
disposizione dell'amministrazione per la restituzione o la loro
devoluzione a fini istituzionali''. E questo, viene sottolineato
nuovamente, e' un ''dovere'' che vale anche per le societa' e gli
enti vigilati alle quali viene chiesto di ''adottare misure
analoghe anche per il proprio personale''.(ANSA).
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F35: 90 VELIVOLI ALL'ITALIA, IN ATTESA LIBRO BIANCO
RIDEFINIZIONE PROGRAMMA ENTRO L'ANNO, ORDINI SOSPESI
  (ANSA) - ROMA, 11 DIC - Per i militari il caccia F35 e' un
aeroplano versatile, multiruolo, "invisibile" ai radar, il piu'
adatto a fronteggiare ogni futura missione di supporto aereo,
attacco, ricognizione e deterrenza. Per i detrattori del
programma che ne chiedono un taglio se non la cancellazione, si
tratta invece di una macchina da guerra che costera' all'Italia
quasi 14 miliardi. Cifra gia' ridotta dopo che la Difesa stessa,
durante il Governo Monti, ha deciso un ridimensionamento del
programma, passando dagli iniziali 131 velivoli agli attuali 90.
Se mantenere questo numero o meno si pronuncera' entro l'anno il
Governo, con il Libro Bianco della Difesa: per il momento gli
ordini del caccia sono stati sospesi, mentre parte del
Parlamento chiede il dimezzamento del budget. E' una storia
travagliata e controversa, quella del cacciabombardiere di
quinta generazione che verra' prodotto anche in Italia.
  Il Programma ''F-35 Lightning II-JSF'' (Joint Strike Fighter)
nasce nel 2001 e l'anno successivo viene siglato un accordo di
cooperazione fra Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Olanda,
Turchia, Canada, Australia, Danimarca, e Norvegia che fa
diventare il Jsf il piu' grande programma aeronautico
internazionale. L'esigenza primaria italiana e' quella di
sostituire con gli F35 gli AV-8B Harrier della Marina e gli AMX
e i Tornado dell'Aeronautica che dal 1991 hanno operato in tutte
le missioni internazionali: si calcola che i 90 F35 alla fine
rimpiazzeranno circa 250 vecchi velivoli. Sui cacciabombardieri,
tra l'altro, l'Italia ha gia' investito 2 miliardi e mezzo e
realizzato a Cameri, in provincia di Novara, lo stabilimento
dove verranno costruite le ali e il blocco centrale della
fusoliera e che oggi e' stato designato come unico centro di
manutenzione in Europa. Il primo cassone alare prodotto in
Italia dovrebbe uscire dallo stabilimento di Cameri a marzo del
2015. Secondo alcune stime, il programma F35 dovrebbe garantire
in Italia circa 10mila posti di lavoro, tra diretti e indotto.
  Il caccia verra' prodotto in tre versioni: F-35A, a decollo e
atterraggio convenzionale (CTOL); F-35B, a decollo corto ed
atterraggio verticale (STOVL); F-35C, versione per portaerei
convenzionali (CV). Al momento l'Italia ha in programma
l'acquisto di 60 velivoli della prima versione e 30 della
seconda. Il primo aereo con la coccarda Tricolore uscira' dalla
fabbrica americana a febbraio e dovrebbe essere pronto per il
primo volo a fine primavera-inizio estate.
  Attualmente sono stati consegnati agli Usa 115 aeroplani,
(mentre altri 229 sono stati ordinati), che hanno gia' volato per
un totale di 23 mila ore: il costo dell'ultimo prodotto dovrebbe
mediamente aggirarsi sui 100 milioni di dollari, il 50 per cento
in meno rispetto al costo del primo velivolo.
  Il ministro Pinotti ha piu' volte spiegato che il programma
relativo ai caccia F35 verra' ridefinito "alla luce delle
risultanze del Libro Bianco", che sara' pronto entro l'anno: gli
ordini sono stati sospesi, ma nelle more di questa ridefinizione
e' stato di recente firmato l'impegno relativo all'anno 2014 per
la produzione di un lotto di due velivoli, che si aggiungono ai
sei per i quali i contratti sono gia' stati firmati e sono
operanti, con consegne previste tra il 2015 e il 2016.(ANSA).
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SICUREZZA: MUNICIPALE PUO' FARE MULTE ANCHE FUORI SERVIZIO
SENTENZA TRIBUNALE PARMA DA' RAGIONE A AGENTE PER SANZIONE 2009
  (ANSA) - PARMA, 11 DIC - Il Tribunale di Parma ha deciso con
sentenza che gli agenti della polizia municipale possono
accertare le infrazioni stradali anche quando sono fuori
servizio, quindi 24 ore su 24, purche' cio' avvenga sul territorio
di loro competenza. La sentenza - resa nota dal Comune di Parma
- e' del giudice Silvia Cavallari.
  La decisione nasce da un caso dell'agosto 2009, quando un
agente della Polizia municipale, fuori dall'orario di servizio,
vide un'auto in senso contrario che, a forte velocita', stava per
andare a sbattere sulla macchina in cui si trovava l'agente.
Cosi' ha contestato al conducente la violazione del codice della
strada per aver superato i limiti di velocita' e per aver invaso
la corsia opposta di marcia. Il trasgressore ha presentato pero'
ricorso al giudice di pace di Parma, ottenendo nel 2011
l'annullamento del provvedimento, con la motivazione che
l'agente non era in servizio al momento dell'accertamento.
  Il Comune ha poi presentato appello al Tribunale, e il
giudice ha confermato la validita' del verbale, rilevando che
"non e' previsto alcun limite di tempo nello svolgimento di
attivita' di polizia stradale", in quanto l'unico limite fissato
dalla legge e' quello della "competenza territoriale". (ANSA).