FISCO, SI ATTUA DELEGA.CAMBIA LEGGE 'MANETTE A EVASORI'. ARRIVA RIVOLUZIONE. AG.ENTRATE 'AIUTA' IMPRESE A NON SBAGLIARE - CORRUZIONE: M5S, AGENTE PROVOCATORE PER REATI CONTRO P.A. - MAZZETTE PER DIRITTI FILM, INDAGATO FUNZIONARIO RAI

venerdì 12 dicembre 2014

 

FISCO, SI ATTUA DELEGA.CAMBIA LEGGE 'MANETTE A EVASORI'

ARRIVA RIVOLUZIONE. AG.ENTRATE 'AIUTA' IMPRESE A NON SBAGLIARE

   (di Corrado Chiominto)

   (ANSA) - ROMA, 11 DIC - Il fisco cambia strategia. Meno

''manette agli evasori'', ma una inversione dell'approccio che

da punitivo diventa preventivo. Una rivoluzione che portera' i

dipendenti dell'Agenzia delle Entrate ad ''affiancare'' prima le

grandissime imprese, poi anche quelle piu' piccole, con

l'obiettivo di aiutarle a non sbagliare, dando loro certezza sui

comportamenti tributari da tenere.

    E' l'altra faccia del ''730 precompilato'', quello che punta

ad un fisco giusto ma non punitivo anche per le imprese: sara'

tracciata dal decreto delegato che attua tre importanti aspetti

della delega fiscale: il regime delle sanzioni, l'abuso di

diritto e la cooperative compliance (cioe' il nuovo meccanismo

'volontario' di affiancamento delle imprese negli obblighi

fiscali).

   Il nutrito pacchetto e' pronto e potrebbe approdare al

Consiglio dei Ministri in programma domani nel tardo pomeriggio.

Nella riunione il governo affrontera' soprattutto il nodo della

corruzione e cosi' non e' escluso che ci possa essere solo un

primo esame, per rinviare l'ok ad un cdm successivo.

   Le novita' in arrivo sono importanti. Sul fronte fiscale,

potrebbero segnare un cambio di atteggiamento verso il

''contribuente-impresa''. L'obiettivo principale e' quello di

dare maggiori certezze alle societa' che lavorano in Italia e

anche a quelle che ci vogliono investire. A questo, ad esempio,

serviranno le norme sull'abuso di diritto, che regolano l'uso

distorto di norme legali per aggirare il fisco. Si traccia il

confine tra legalita' e illegalita' in base a quanto previsto da

una famosa sentenza della Corte di Giustizia Europea (la

''Alifax'').

    Viene poi rivista la normativa delle sanzioni, alzando

l'asticella per trasformare l'evasione in un reato penale. Si

punta ad evitare che ci siano nuovi casi ''Dolce e Gabbana''.

Cosi' per far scattare la nuova versione della ''manette agli

evasori'' serve non solo che l'evasione sia rilevante, ma che si

dimostri una volonta' reale di aggirare il fisco. Le strade

tracciate sono due: la prima norma alza la soglia di rilevanza

penale per le tipologie di evasione per le quali e' difficile

comprovare o meno l'attivita' messa in atto per non pagare le

tasse dovute; la seconda prevede, per le fattispecie di evasione

dove invece l'intenzionalita' puo' essere provata, di togliere

completamente le soglie oltre le quali l'evasione diventa

penale. Quello che pesera' non e' l'interpretazione errata di una

norma (come il caso Dolce e Gabbana) ma i 'trucchi' realizzati

per non pagare tasse.

   Il vero cambio di passo del fisco e' pero' quello della

cooperative compliance. Si comincia con le grandi aziende e poi

si estendera' alle piccole. Ma se una societa' lo chiede il fisco

fornira' i propri esperti. La affiancheranno per indicare la

corretta strada per rispettare le norme fiscali. E le scelte

fatte in comune non avranno ripensamenti da parte del fisco,

dando certezza all'attivita' imprenditoriale. Una novita' che

potrebbe diventare un vero e proprio volano per il rilancio

dell'economia. (ANSA).

 

CORRUZIONE: M5S, AGENTE PROVOCATORE PER REATI CONTRO P.A.

   (ANSA) - ROMA, 11 DIC - Introdurre la figura di un "agente

provocatore" per reati contro la pubblica amministrazione.

 E' la richiesta avanzata dal gruppo parlamentare del Movimento

5 Stelle del Senato che invita Matteo Renzi a introdurla nel

consiglio dei ministri di domani. Si tratta spiegano i senatori,

"di un poliziotto che fa un test di 'integrita'' al Pubblico

Ufficiale promettendogli una somma di denaro per avere un atto

in suo favore. Il tutto con le garanzie di legge e sotto il

controllo dell'Autorita' Giudiziaria".

   La proposta spiegano i penta stellati era gia' stata avanzata

il 30 maggio "con l'emendamento 1.0.1000 a firma Buccarella,

Cappelletti, Giarrusso sui ddl anti-corruzione. Tutte proposte -

affermano - che il Pd non ha mai voluto discutere nonostante

importanti e ripetuti solleciti". "Lo stesso presidente

dell'Autorita' Anticorruzione, Raffaele Cantone, - spiegano i

senatori - indica l'introduzione e la tutela dell'agente

provocatore come misura rilevante per le indagini sui fenomeni

corruttivi che si nascondono dietro gli appalti pubblici. A

giugno, intervenendo in un convegno del M5S sulle nostre

proposte anti-corruzione, anche rappresentanti di Trasparency

International e Riparte il Futuro-Libera avevano sollecitato

l'introduzione e la tutela di questa figura, ma il governo Renzi

non ha mosso un dito". "Immaginate il panico - concludono i

senatori - che l'introduzione di questa figura scatenerebbe

nelle municipalizzate, nei Comuni, nelle Regioni e tra tutti

coloro che finora hanno potuto contare anche su un clima di

omerta' e di totale assenza di controlli".  (ANSA).

 

MAZZETTE PER DIRITTI FILM, INDAGATO FUNZIONARIO RAI

INCHIESTA NATA DA MORTI A BOLOGNA IN UN INCENDIO MAI CHIARITO

   (di Tommaso Romanin)

   (ANSA) - BOLOGNA, 11 DIC - Le indagini su due morti a Bologna

in un incendio le cui cause non sono mai state chiarite, hanno

portato ,quasi due anni, dopo alla perquisizione da parte della

Guardia di Finanza di uffici Rai a Roma e di varie sedi di

societa' di distribuzione cinematografica. E ad un'inchiesta su

presunte mazzette per la cessione di diritti di film russi a

prezzi gonfiati che vede indagato Enzo Sallustro, vice direttore

Rai Gold, con delega a Rai Movie. E' accusato di induzione

indebita a dare o promettere utilita' e nel pomeriggio e' stato

interrogato, nella Capitale, dal sostituto procuratore bolognese

Morena Plazzi.

   Nel mirino ci sono i rapporti tra Sallustro e Alexis Vidakis,

titolare di ditte di distribuzione cinematografica morto il 27

gennaio 2013, a 46 anni, nel proprio appartamento, intossicato

dal fumo insieme all'anziana madre, Anna Maria Rinaldini. La

causa della morte e' chiara, ma non e' stato possibile accertare

con sicurezza l'origine del rogo inizialmente apparso come

accidentale. Ma mentre gli investigatori oggi si sentono sicuri

nell'escludere il suicidio, non chiudono alcuna pista e il fatto

che il fascicolo a due anni di distanza sia ancora aperto

significa che una definizione giudiziaria non e' stata raggiunta.

   Le relazioni tra Vidakis e Sallustro sono emerse comunque

quando gli inquirenti, nel ricostruire il contesto familiare

delle vittime, hanno analizzato il computer dell'imprenditore e

altro materiale che si e' salvato dalle fiamme. E hanno trovato

traccia, continuando ad approfondire, dei movimenti di denaro.

Sono emersi ad esempio i bonifici dai conti delle due vittime al

funzionario. Nell'ipotesi di accusa Sallustro, "abusando della

sua qualita' e dei suoi poteri nel determinare entita' e tempi di

definizione dei contratti" avrebbe infatti indotto Vidakis a

versare, nel 2012, 41.500 euro.

   I diritti riguardano centinaia di pellicole, tra cui classici

della filmografia russa, acquistate a prezzi irrisori sul

mercato moscovita da aziende collegate a Vidakis e alla madre,

per essere trasmesse sui canali pubblici italiani. Poi, grazie

alla compiacenza del funzionario, i diritti sarebbero stati

ceduti alla Rai a prezzi gonfiati fino anche a 5 o 6 volte il

prezzo originale. I bonifici erano in concomitanza con queste

cessioni.

   Le perquisizioni, oltre alle sedi di Rai Cinema e Rai Gold,

hanno coinvolto gli uffici di societa' di distribuzione private

tra Milano, Bologna, Firenze e Prato, ditte simili a quella di

Vidakis. Il sospetto, per ora solamente tale, e' che ci fosse un

meccanismo analogo.

   Sallustro e' stato interrogato per circa tre ore dal Pm

Plazzi: "Ha risposto e ha chiarito in modo inequivocabile la

propria posizione", ha detto il suo difensore, avvocato

Francesco Gregni. Per il legale e' stato spiegato che le somme

contestate fanno riferimento ai rapporti personali tra i

due e in nessun modo a profili di natura aziendale. Nei prossimi

giorni saranno sentite in Procura a Bologna le testimonianze di

altri funzionari Rai.(ANSA).


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