INDAGAVA SOCIETA' LEGATA A BUZZI, PESTATO MILITARE GDF. A LATINA LO SCORSO ANNO - SOFFIATE SU INDAGINI E CORRUZIONE: DUE CONDANNE A BRINDISI. PENA 5 ANNI E 6 MESI PER EX FINANZIERE

sabato 13 dicembre 2014

 

INDAGAVA SOCIETA' LEGATA A BUZZI, PESTATO MILITARE GDF

A LATINA LO SCORSO ANNO. SUA TESTIMONIANZA DEPOSITATA AL RIESAME

   (ANSA) - ROMA, 12 DIC - Mafia Capitale non aveva paura delle

uniformi. Le blandiva, le avvicinava per corromperle e, quando

non ci riusciva, era pronta a minacciarle e a passare alle vie

di fatto. Ne sono convinti i magistrati di piazzale Clodio che

stanno rileggendo con una nuova ottica l'episodio dell'aprile

scorso avvenuto a Cisterna di Latina. Un sottuficiale della

Guardia di Finanza che da tempo stava svolgendo accertamenti su

un giro vorticoso di fatture false per una societa' legata a

Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati, e' stato

prima minacciato e poi pestato.

   Il militare nei giorni scorsi e' stato ascoltato dai titolari

della maxinchiesta che sta scuotendo i palazzi della politica

romana. Le sue parole sono stata verbalizzate e depositate dalla

Procura al tribunale del Riesame. Per chi indaga questa vicenda

dimostra la capacita' di pressione che il clan poteva mettere in

atto anche lontano dai confini della Capitale.

   Le indagini del militare delle Fiamme gialle, infatti, si

stavano concentrando tra l'altro su una societa' pontina che

aveva avuto rapporti ricollegabili con la cooperativa di Buzzi.

Secondo quanto ricostruito all'epoca dei fatti dagli inquirenti

pontini il sottufficiale era appena uscito dalla sua abitazione

per andare al lavoro. Dopo poco venne avvicinato alle spalle da

un uomo con il volto coperto che era sceso da un suv armato di

spranga che utilizzo' contro il militare. Il finanziere venne

salvato dall'arrivo di un agente di polizia che stava andando a

prendere il treno. Caricato a bordo della sua auto il poliziotto

tento' di inseguire gli aggressori. Grazie agli indizi forniti

sull'auto e sul numero di targa e' stato in breve possibile

risalire ai due responsabili materiali dell'aggressione, fermati

al porto di Bari mentre tentavano di imbarcarsi per l'Albania,

con la stessa auto usata per sfuggire dopo l'aggressione.

Ora bisognera' capire chi aveva chiesto ai due cittadini albanesi

di 'intimidire' quel militare troppo curioso. (ANSA).

 

SOFFIATE SU INDAGINI E CORRUZIONE: DUE CONDANNE A BRINDISI
PENA 5 ANNI E 6 MESI PER EX FINANZIERE, 1 ANNO E 4 MESI AVVOCATO
   (ANSA) - BRINDISI, 12 DIC - Un ex maresciallo della guardia
di finanza di Brindisi, Pasquale Lisi, e' stato condannato a 5
anni e 6 mesi di reclusione, mentre un avvocato civilista,
Giovanni Faggiano, anch'egli di Brindisi, e' stato condannato a 1
anno e 4 mesi (pena sospesa) per ipotesi di rivelazione del
segreto d'ufficio e corruzione. Lo ha deciso il gup di Brindisi
Giuseppe Licci al termine di un processo con rito abbreviato. Il
pm Milto Stefano De Nozza aveva formulato richiesta di 3 anni e
4 mesi per l'ex sottufficiale del nucleo di polizia tributaria,
di 1 anno e 4 mesi (pena sospesa) per il civilista.
   E' stata invece assolta una terza imputata, Gabriella
Iafelice, dirigente dell'Inps di Brindisi, coinvolta in un
filone correlato a quello principale del processo, parte del
quale e' ancora in corso con rito ordinario davanti al Tribunale
di Brindisi per altre due persone.
   Il finanziere avrebbe fornito all'avvocato notizie riservate
su indagini in corso, in particolare su accertamenti
patrimoniali che stavano per essere eseguiti in una azienda, in
cambio di favori, tra cui l'assunzione della figlia del militare
in un istituto di vigilanza di Faggiano. I due condannati furono
arrestati nel dicembre del 2011. (ANSA).


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