INDAGAVA SOCIETA' LEGATA A BUZZI, PESTATO MILITARE GDF. A LATINA LO SCORSO ANNO - SOFFIATE SU INDAGINI E CORRUZIONE: DUE CONDANNE A BRINDISI. PENA 5 ANNI E 6 MESI PER EX FINANZIERE
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INDAGAVA SOCIETA' LEGATA A BUZZI, PESTATO MILITARE GDF
A LATINA LO SCORSO ANNO. SUA TESTIMONIANZA DEPOSITATA AL RIESAME
  (ANSA) - ROMA, 12 DIC - Mafia Capitale non aveva paura delle
uniformi. Le blandiva, le avvicinava per corromperle e, quando
non ci riusciva, era pronta a minacciarle e a passare alle vie
di fatto. Ne sono convinti i magistrati di piazzale Clodio che
stanno rileggendo con una nuova ottica l'episodio dell'aprile
scorso avvenuto a Cisterna di Latina. Un sottuficiale della
Guardia di Finanza che da tempo stava svolgendo accertamenti su
un giro vorticoso di fatture false per una societa' legata a
Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati, e' stato
prima minacciato e poi pestato.
  Il militare nei giorni scorsi e' stato ascoltato dai titolari
della maxinchiesta che sta scuotendo i palazzi della politica
romana. Le sue parole sono stata verbalizzate e depositate dalla
Procura al tribunale del Riesame. Per chi indaga questa vicenda
dimostra la capacita' di pressione che il clan poteva mettere in
atto anche lontano dai confini della Capitale.
  Le indagini del militare delle Fiamme gialle, infatti, si
stavano concentrando tra l'altro su una societa' pontina che
aveva avuto rapporti ricollegabili con la cooperativa di Buzzi.
Secondo quanto ricostruito all'epoca dei fatti dagli inquirenti
pontini il sottufficiale era appena uscito dalla sua abitazione
per andare al lavoro. Dopo poco venne avvicinato alle spalle da
un uomo con il volto coperto che era sceso da un suv armato di
spranga che utilizzo' contro il militare. Il finanziere venne
salvato dall'arrivo di un agente di polizia che stava andando a
prendere il treno. Caricato a bordo della sua auto il poliziotto
tento' di inseguire gli aggressori. Grazie agli indizi forniti
sull'auto e sul numero di targa e' stato in breve possibile
risalire ai due responsabili materiali dell'aggressione, fermati
al porto di Bari mentre tentavano di imbarcarsi per l'Albania,
con la stessa auto usata per sfuggire dopo l'aggressione.
Ora bisognera' capire chi aveva chiesto ai due cittadini albanesi
di 'intimidire' quel militare troppo curioso. (ANSA).
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SOFFIATE SU INDAGINI E CORRUZIONE: DUE CONDANNE A BRINDISI
PENA 5 ANNI E 6 MESI PER EX FINANZIERE, 1 ANNO E 4 MESI AVVOCATO
  (ANSA) - BRINDISI, 12 DIC - Un ex maresciallo della guardia
di finanza di Brindisi, Pasquale Lisi, e' stato condannato a 5
anni e 6 mesi di reclusione, mentre un avvocato civilista,
Giovanni Faggiano, anch'egli di Brindisi, e' stato condannato a 1
anno e 4 mesi (pena sospesa) per ipotesi di rivelazione del
segreto d'ufficio e corruzione. Lo ha deciso il gup di Brindisi
Giuseppe Licci al termine di un processo con rito abbreviato. Il
pm Milto Stefano De Nozza aveva formulato richiesta di 3 anni e
4 mesi per l'ex sottufficiale del nucleo di polizia tributaria,
di 1 anno e 4 mesi (pena sospesa) per il civilista.
  E' stata invece assolta una terza imputata, Gabriella
Iafelice, dirigente dell'Inps di Brindisi, coinvolta in un
filone correlato a quello principale del processo, parte del
quale e' ancora in corso con rito ordinario davanti al Tribunale
di Brindisi per altre due persone.
  Il finanziere avrebbe fornito all'avvocato notizie riservate
su indagini in corso, in particolare su accertamenti
patrimoniali che stavano per essere eseguiti in una azienda, in
cambio di favori, tra cui l'assunzione della figlia del militare
in un istituto di vigilanza di Faggiano. I due condannati furono
arrestati nel dicembre del 2011. (ANSA).