MAFIA ROMA: ALTRI 6 ARRESTI, FRODE DA 7 MLN ALLO STATO TRE UFFICIALI MARINA, MAXI-RIFORNIMENTI GASOLIO PER NAVE FANTASMA. VICTORY 1,NAVE FANTASMA NIGERIANA NAUFRAGATA NEL 2013. GIUSTIZIA: ORLANDO, DEPENALIZZAZIONE NON MINA SICUREZZA.

martedì 16 dicembre 2014

MAFIA ROMA: ALTRI 6 ARRESTI, FRODE DA 7 MLN ALLO STATO

TRE UFFICIALI MARINA,MAXI-RIFORNIMENTI GASOLIO PER NAVE FANTASMA

   (di Luca Laviola)

   (ANSA) - ROMA, 15 DIC - Mafia Capitale aveva anche preso il

largo con una nave fantasma, battente la bandiera del 'Pirata',

uno dei soprannomi di Massimo Carminati. Una truffa da 7 milioni

di euro allo Stato era stata compiuta da alcuni uomini della

banda - secondo i pm di Roma - con la complicita' di tre

ufficiali della Marina Militare, arrestati dalla Guardia di

Finanza. Sono Mario Leto (capitano di Corvetta), Sebastiano

Distefano (primo maresciallo) e Salvatore Mazzone (maresciallo).

Avevano rifornito con 11 milioni di litri di gasolio una nave

affondata nel 2003, attraverso false attestazioni nella base di

Augusta, in provincia di Siracusa. Altri tre destinatari delle

ordinanze d'arresto sono latitanti: Massimo Perazza, detto 'il

romanista', considerato il terminale di Carminati, Andrea

d'Aloja e il danese Lars P.Bogn, rispettivamente rappresentanti

italiani e titolare della societa' O.W. Supply che aveva vinto

l'appalto con il Ministero della Difesa per i rifornimenti.

Oltre agli arresti il gip ha disposto il sequestro di beni per

7,4 milioni di euro. Gli indagati di questo filone - chiamato

Ghost Ship, Nave Fantasma - sono in tutto dieci.

   L'associazione criminale aveva organizzato secondo i

finanzieri la consegna di milioni di litri gasolio al deposito

della Marina Militare di Augusta, in Sicilia. Solo sulla carta,

pero'. La nave cisterna era infatti la "Victory I", mai

attraccata nel porto siracusano perche' naufragata nell'Oceano

Atlantico nel settembre 2013. Alcuni  membri dell'equipaggio

risultano ancora oggi dispersi.

   Il "meccanismo criminale" era "articolato sul doppio binario

di un'attivita' lecita di ordinaria gestione degli impegni

contrattuali e di parallele operazioni di illecita simulazione",

scrive il gip Alessandro Arturi nell'ordinanza di arresto.

Venivano insomma formulate "richieste esorbitanti di

carburante". Arturi parla di "caratura criminale di notevole

spessore" dei sei destinatari dell'ordine d'arresto.

   "Saremo inflessibili contro i pochi indegni" che tradiscono

il loro giuramento, fa sapere il ministero della Difesa. La

Marina si costituira' parte civile. E l'inchiesta si allarghera'

anche a un possibile contrabbando di carburante, progetto di cui

parla con i due figli il boss Ernesto Diotallevi - in affari con

Carminati - in un'intercettazione dei carabinieri del Ros.

   Nel giorno in cui il prefetto di Roma nomina la commissione

che esaminera' il Campidoglio per relazionare sulle possibili

infiltrazioni mafiose, non hanno risposto al Gip Salvatore

Ruggiero e Rocco Rotolo, i due presunti 'ndranghetisti accusati

di mediare con il clan Carminati. Il direttore del 'Tempo'

Giammarco Chiocci ha invece reso noto di essere indagato per

favoreggiamento: incontro' 'il Pirata' nel marzo scorso, nello

studio del suo legale a Roma, "solo per il mio lavoro" ha

ribadito, dicendosi a disposizione della magistratura. (ANSA).

    

VICTORY 1,NAVE FANTASMA NIGERIANA NAUFRAGATA NEL 2013

MAI ARRIVATA IN SICILIA, IMMAGINI RELITTO CERTIFICANO I FALSI

   (ANSA) - ROMA, 15 DIC - La "Victory 1", la nave fantasma che

avrebbe dovuto rifornire il deposito della Marina Militare di

Augusta con il carburante messo a disposizione da alcune societa'

legate all'organizzazione criminale guidata da Massimo

Carminati, in Sicilia non e' mai arrivata. Il 22 settembre 2013,

infatti, la nave cisterna, di proprieta' della societa' nigeriana

"Multi-trade Group", e' affondata in pieno Oceano Atlantico, a

due passi dall'avveniristica Eko Atlantic Beach, di fronte alle

coste nigeriane, proprio dove ha sede la MT Group, societa' che

non annovera tra i suoi partner ufficiali ne' la Marina Militare

ne' altri soggetti o societa' italiane. Di quel disastro restano

ancora dispersi tre dei 16 membri dell'equipaggio, tutti

nigeriani.

   La tragedia non ebbe molta eco mediatica, soprattutto in

Italia. Una coincidenza che ha probabilmente fatto gioco al

sodalizio criminale nel fittizio commercio di 11 milioni di

litri di gasolio, per un valore di 7,4 milioni di euro. Una

frode milionaria che vede ora coinvolti non solo i responsabili

delle societa' che avrebbero dovuto fornire il carburante, ma

anche tre ufficiali della Marina Militare, finiti in manette, ed

altri colleghi, tutt'ora indagati.

   Le immagini del disastro e del relitto della Victory 1 che

emerge dalle acque di fronte a Lagos testimoniano quanto

accertato dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di

Finanza, che ha condotto l'operazione "Ghost Ship" anche

attraverso intercettazioni ambientali svelando la fitta rete di

contatti che ha portato ai sei arresti di oggi. I documenti

acquisiti dalle Fiamme Gialle certificano la falsificazione del

trasporto di carburante, tramite certificati fasulli stilati

dagli ufficiali della Marina Militare.(ANSA).

 

GIUSTIZIA: ORLANDO, DEPENALIZZAZIONE NON MINA SICUREZZA

   (ANSA) - ROMA, 15 DIC - Escludere la punibilita', nel caso di

particolare tenuita' del fatto, "non mina la sicurezza della

collettivita', rendendo non punibile in via generalizzata la

microcriminalita'". A difendere il provvedimento del governo che

ha introdotto questa ipotesi il ministro della Giustizia, Andrea

Orlando, in un messaggio inviato al Csm, in occasione di una

iniziativa sulla procura europea.

   Secondo Orlando, il nuovo istituto risponde "a criteri di

proporzionalita' e ragionevolezza nell'uso del processo penale.

Si tratta di prendere atto di cio' che accade nella realta': fatti

di particolare tenuita' finiscono con l'essere archiviati, o

dichiarati prescritti, dopo aver occupato tempi e spazi

ingolfando la macchina giudiziaria".

   "Continuare a punire fatti bagatellari - continua il

Guardasigilli - significa di fatto consegnare ai singoli uffici

giudiziari una discrezionalita' nella scelta dei reati cui dare

priorita', nell'impossibilita' di trattarli tutti. Con il nuovo

istituto e' il legislatore a stabilire le priorita', in modo

uniforme per tutta l'Italia e per tutti gli utenti della

giustizia". (ANSA).


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