MAFIA ROMA: ALTRI 6 ARRESTI, FRODE DA 7 MLN ALLO STATO TRE UFFICIALI MARINA, MAXI-RIFORNIMENTI GASOLIO PER NAVE FANTASMA. VICTORY 1,NAVE FANTASMA NIGERIANA NAUFRAGATA NEL 2013. GIUSTIZIA: ORLANDO, DEPENALIZZAZIONE NON MINA SICUREZZA.
MAFIA ROMA: ALTRI 6 ARRESTI, FRODE DA 7 MLN ALLO STATO
TRE UFFICIALI MARINA,MAXI-RIFORNIMENTI GASOLIO PER NAVE FANTASMA
(di Luca Laviola)
(ANSA) - ROMA, 15 DIC - Mafia Capitale aveva anche preso il
largo con una nave fantasma, battente la bandiera del 'Pirata',
uno dei soprannomi di Massimo Carminati. Una truffa da 7 milioni
di euro allo Stato era stata compiuta da alcuni uomini della
banda - secondo i pm di Roma - con la complicita' di tre
ufficiali della Marina Militare, arrestati dalla Guardia di
Finanza. Sono Mario Leto (capitano di Corvetta), Sebastiano
Distefano (primo maresciallo) e Salvatore Mazzone (maresciallo).
Avevano rifornito con 11 milioni di litri di gasolio una nave
affondata nel 2003, attraverso false attestazioni nella base di
Augusta, in provincia di Siracusa. Altri tre destinatari delle
ordinanze d'arresto sono latitanti: Massimo Perazza, detto 'il
romanista', considerato il terminale di Carminati, Andrea
d'Aloja e il danese Lars P.Bogn, rispettivamente rappresentanti
italiani e titolare della societa' O.W. Supply che aveva vinto
l'appalto con il Ministero della Difesa per i rifornimenti.
Oltre agli arresti il gip ha disposto il sequestro di beni per
7,4 milioni di euro. Gli indagati di questo filone - chiamato
Ghost Ship, Nave Fantasma - sono in tutto dieci.
L'associazione criminale aveva organizzato secondo i
finanzieri la consegna di milioni di litri gasolio al deposito
della Marina Militare di Augusta, in Sicilia. Solo sulla carta,
pero'. La nave cisterna era infatti la "Victory I", mai
attraccata nel porto siracusano perche' naufragata nell'Oceano
Atlantico nel settembre 2013. Alcuni membri dell'equipaggio
risultano ancora oggi dispersi.
Il "meccanismo criminale" era "articolato sul doppio binario
di un'attivita' lecita di ordinaria gestione degli impegni
contrattuali e di parallele operazioni di illecita simulazione",
scrive il gip Alessandro Arturi nell'ordinanza di arresto.
Venivano insomma formulate "richieste esorbitanti di
carburante". Arturi parla di "caratura criminale di notevole
spessore" dei sei destinatari dell'ordine d'arresto.
"Saremo inflessibili contro i pochi indegni" che tradiscono
il loro giuramento, fa sapere il ministero della Difesa. La
Marina si costituira' parte civile. E l'inchiesta si allarghera'
anche a un possibile contrabbando di carburante, progetto di cui
parla con i due figli il boss Ernesto Diotallevi - in affari con
Carminati - in un'intercettazione dei carabinieri del Ros.
Nel giorno in cui il prefetto di Roma nomina la commissione
che esaminera' il Campidoglio per relazionare sulle possibili
infiltrazioni mafiose, non hanno risposto al Gip Salvatore
Ruggiero e Rocco Rotolo, i due presunti 'ndranghetisti accusati
di mediare con il clan Carminati. Il direttore del 'Tempo'
Giammarco Chiocci ha invece reso noto di essere indagato per
favoreggiamento: incontro' 'il Pirata' nel marzo scorso, nello
studio del suo legale a Roma, "solo per il mio lavoro" ha
ribadito, dicendosi a disposizione della magistratura. (ANSA).
VICTORY 1,NAVE FANTASMA NIGERIANA NAUFRAGATA NEL 2013
MAI ARRIVATA IN SICILIA, IMMAGINI RELITTO CERTIFICANO I FALSI
(ANSA) - ROMA, 15 DIC - La "Victory 1", la nave fantasma che
avrebbe dovuto rifornire il deposito della Marina Militare di
Augusta con il carburante messo a disposizione da alcune societa'
legate all'organizzazione criminale guidata da Massimo
Carminati, in Sicilia non e' mai arrivata. Il 22 settembre 2013,
infatti, la nave cisterna, di proprieta' della societa' nigeriana
"Multi-trade Group", e' affondata in pieno Oceano Atlantico, a
due passi dall'avveniristica Eko Atlantic Beach, di fronte alle
coste nigeriane, proprio dove ha sede la MT Group, societa' che
non annovera tra i suoi partner ufficiali ne' la Marina Militare
ne' altri soggetti o societa' italiane. Di quel disastro restano
ancora dispersi tre dei 16 membri dell'equipaggio, tutti
nigeriani.
La tragedia non ebbe molta eco mediatica, soprattutto in
Italia. Una coincidenza che ha probabilmente fatto gioco al
sodalizio criminale nel fittizio commercio di 11 milioni di
litri di gasolio, per un valore di 7,4 milioni di euro. Una
frode milionaria che vede ora coinvolti non solo i responsabili
delle societa' che avrebbero dovuto fornire il carburante, ma
anche tre ufficiali della Marina Militare, finiti in manette, ed
altri colleghi, tutt'ora indagati.
Le immagini del disastro e del relitto della Victory 1 che
emerge dalle acque di fronte a Lagos testimoniano quanto
accertato dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di
Finanza, che ha condotto l'operazione "Ghost Ship" anche
attraverso intercettazioni ambientali svelando la fitta rete di
contatti che ha portato ai sei arresti di oggi. I documenti
acquisiti dalle Fiamme Gialle certificano la falsificazione del
trasporto di carburante, tramite certificati fasulli stilati
dagli ufficiali della Marina Militare.(ANSA).
GIUSTIZIA: ORLANDO, DEPENALIZZAZIONE NON MINA SICUREZZA
(ANSA) - ROMA, 15 DIC - Escludere la punibilita', nel caso di
particolare tenuita' del fatto, "non mina la sicurezza della
collettivita', rendendo non punibile in via generalizzata la
microcriminalita'". A difendere il provvedimento del governo che
ha introdotto questa ipotesi il ministro della Giustizia, Andrea
Orlando, in un messaggio inviato al Csm, in occasione di una
iniziativa sulla procura europea.
Secondo Orlando, il nuovo istituto risponde "a criteri di
proporzionalita' e ragionevolezza nell'uso del processo penale.
Si tratta di prendere atto di cio' che accade nella realta': fatti
di particolare tenuita' finiscono con l'essere archiviati, o
dichiarati prescritti, dopo aver occupato tempi e spazi
ingolfando la macchina giudiziaria".
"Continuare a punire fatti bagatellari - continua il
Guardasigilli - significa di fatto consegnare ai singoli uffici
giudiziari una discrezionalita' nella scelta dei reati cui dare
priorita', nell'impossibilita' di trattarli tutti. Con il nuovo
istituto e' il legislatore a stabilire le priorita', in modo
uniforme per tutta l'Italia e per tutti gli utenti della
giustizia". (ANSA).