FONSAI:UFFICIALE GDF A PROCESSO,ISVAP RITARDO' ISPEZIONE. CHARLIE HEBDO: SILP CGIL,GOVERNO RAFFORZA SICUREZZA A PAROLE. TOSI,'SCELLERATO TOGLIERE ESERCITO DA STRADE. RENZI,DECRETO FEBBRAIO;QUESTO FISCO FA SCHIFO LO CAMBIO. P.A: ALLARME CORTE DEI CONTI.

sabato 10 gennaio 2015

FONSAI:UFFICIALE GDF A PROCESSO,ISVAP RITARDO' ISPEZIONE

TESTE ACCUSA ANCHE EX VICEDIRETTORE RIGAMONTI, 'JONELLA SAPEVA'

   (di Mauro Barletta)

   (ANSA) - TORINO, 9 GEN - Carte segrete, incontri fra manager,

pedinamenti in stile 007. A Torino il processo Fonsai entra nel

vivo dopo mesi di estenuanti preliminari: e subito si scoperchia

il pentolone dei retroscena di una vicenda che ha portato sul

banco degli imputati, fra gli altri, Salvatore Ligresti e la

figlia Jonella, che segue l'udienza mescolandosi impassibile fra

il pubblico e prendendo appunti.

   Il tenente colonnello della guardia di finanza Ivan Bixio

ripercorre le tappe dell'indagine, sfociata in una raffica di

rinvii a giudizio per aggiotaggio e false comunicazioni sociali,

e non risparmia passaggi su argomenti che a distanza di anni

scottano ancora. Come i "sospetti" e le "voci" sulle "coperture"

di cui sembrava beneficiare Fonsai.

   "La struttura di vigilanza dell'Isvap - racconta l'ufficiale

- aveva chiesto all'ufficio di presidenza dell'istituto di

intervenire con un'ispezione. Ma l'ispezione, di rinvio in

rinvio, ebbe luogo solo dopo un anno e mezzo". Il presidente

dell'Isvap, Giancarlo Giannini, ricevette un avviso di garanzia

per concorso in falso in bilancio. I finanzieri pensarono che il

tramite fra lui e i Ligresti fosse un avvocato di Napoli, ma non

trovarono riscontri. Sapendo che i due si dovevano incontrare a

Roma verso la vigilia di Natale del 2012 le Fiamme Gialle, con

la scusa di restituire un computer sequestrato durante una

perquisizione, nascosero nell'ufficio di Giannini una microspia

(di quelle "a tempo"). Ma quel giorno l'avvocato non ando' da

Giannini. E Giannini, a sua volta, si allontano' dall'ufficio.

   In gioco c'era la cosiddetta "riserva sinistri", voce di

bilancio che secondo l'accusa veniva sottovalutata dolosamente

nell'ambito di un complesso meccanismo che permetteva ai

Ligresti di raccogliere utili illeciti. Ettore Rigamonti,

vicedirettore, si era accorto delle "anomalie", che in aula ha

spiegato punto per punto. "Le riserve - testimonia - erano

troppo basse. Nell'esercizio 2010 mancavano 314 milioni solo per

la copertura degli incidenti con esito mortale".

   E lo disse in giro. Anche alla presidente Jonella Ligresti:

"Forse andai oltre il mio ruolo ma alla compagnia io ci tenevo.

A volte mi sembrava di fare la figura di quello che grida 'al

lupo al lupo', perche' le riserve venivano sempre certificate e

l'Isvap, che sembrava dovesse arrivare da un momento all'altro,

non veniva mai. Ma sapevo che se fossimo andati avanti cosi'

avremmo rischiato quello che e' effettivamente successo": il 27

gennaio 2011, proprio nel momento in cui si doveva stendere il

bilancio 2010, Rigamonti fu destinato ad altri incarichi.

   Di grande interesse e' il "documento riservato" scritto nel

2012 da Piergiorgio Peluso, figlio dell'ex ministro Annamaria

Cancellieri, all'epoca direttore generale Fonsai. Vi sono

annotati i suoi dubbi sulla riserva sinistri, e la conclusione

che bisognava rimpolpare la voce con 800 milioni. E ora, con

Rigamonti, Peluso e' uno dei testi chiave dell'accusa. (ANSA).

 

CHARLIE HEBDO: SILP CGIL,GOVERNO RAFFORZA SICUREZZA A PAROLE

'RIDOTTE RISORSE A SETTORE, PROGETTO CHIUSURA PRESIDI'

   (ANSA) - ROMA, 9 GEN - "Da una parte si dichiara di fare di

tutto per potenziare la sicurezza mentre, dall'altra, si

riducono le risorse in termini di uomini e di mezzi". Lo

denuncia il segretario del sindacato di polizia Silp Cgil,

Daniele Tissone, commentando le parole del ministro dell'

Interno, Angelino Alfano, in seguito all'attentato di Parigi.

   "Il governo - secondo Tissone - deve cambiare investendo

realmente nel settore a cominciare dalla modifica della norma

sulla previdenza che rischia di provocare un pericoloso esodo di

uomini e professionalita', fermando il progetto di chiusura e

riduzione dei presidi vedasi polizia postale e delle

telecomunicazioni o frontiere, bandendo nuovi concorsi dalla

vita civile per le forze di polizia fermi ormai da 15 anni,

eliminando l'attuale penalizzante turn-over. Solo cosi' -

conclude - si passera', realmente, dalle parole ai fatti".

(ANSA).

 

CHARLIE HEBDO: TOSI,'SCELLERATO TOGLIERE ESERCITO DA STRADE'

   (ANSA) - VERONA, 9 GEN - "A Parigi, al di la' dei recenti

drammatici episodi che vanno gestiti dall'intelligence, da anni

l'Esercito presidia abitualmente siti sensibili e luoghi di

grande afflusso turistico. In un momento come questo togliere

l'Esercito dalle strade rappresenta una scelta scellerata". Lo

ha detto il sindaco di Verona, Flavio Tosi, al termine di una

riunione del comitato provinciale per la sicurezza svolti in

Prefettura.

  "Presenteremo una protesta formale al Ministero degli Interni

- ha aggiunto l'esponente leghista - perche', a seguito delle

ultime ridistribuzioni delle forze dell'Esercito sul territorio

nazionale, la citta' di Verona risulta penalizzata con una

dotazione minore rispetto, ad esempio, alla citta' di Modena: una

decisione che sembra insensata se si considerano le dimensioni e

le problematiche delle due citta' in questione". "Tra le citta'

sopra i 150mila abitanti - ha continuato - le piu' penalizzate

sono anche Venezia e Genova, mentre ad esempio Firenze ha

mantenuto i 50 uomini che aveva in dotazione". "Non credo - ha

concluso Tosi - che il taglio si possa attribuire ad una

riduzione dei costi, visto che si tratterebbe di far girare sul

nostro territorio uomini dell'Esercito, gia' presenti a Verona,

con mezzi gia' presenti in citta'". (ANSA).

 

RENZI,DECRETO FEBBRAIO;QUESTO FISCO FA SCHIFO LO CAMBIO

INTERVENTO DOPO EFFETTI SENTENZA CAV,MA NO MODIFICHE A SEVERINO

    (di Chiara Scalise)

    (ANSA) - ROMA, 9 GEN - Nessun favore a Berlusconi. Matteo

Renzi rivendica il decreto sul fisco, convinto che quel

pacchetto di misure serva soprattutto a cambiare volto a un

sistema che "fa schifo e non funziona". Fatto sta, dice a Otto

e mezzo, che a causa dello scontro che si e' aperto nei giorni

scorsi su questo fronte l'approvazione del testo sara' rinviata a

febbraio, quando "gli effetti della sentenza Berlusconi saranno

scaduti e si potra' cosi' fare una discussione civile".

  Il premier se la prende con chi, dai politici ai giornalisti e

ai commentatori, "divide ancora il mondo in berlusconiani e

antiberlusconiani: c'e' - afferma - una generazione di politici

che vive nell'angoscia" del Cavaliere e "allora ho detto

'benissimo', gli effetti della sentenza su Berlusconi scadono a

febbraio e se facciamo il Cdm il 20 di febbraio potremo fare una

discussione civile". Insomma, "ditemi - insiste il presidente

del Consiglio - che la norma non va bene, ma non ditemi che e'

fatta per uno o per un altro". Quella misura, cosi' come

approvata dal governo il 24 dicembre e che prevede l'esclusione

della punibilita' nel caso in cui l'importo delle imposte sui

redditi evase non superi il 3% del reddito imponibile

dichiarato, "l'ho scritta io e io l'ho proposta al Consiglio dei

ministri. E' finito il tempo che i tecnici scrivono le norme

mentre i politici bevono il caffe'", sottolinea il premier

convinto che si tratti di una norma che potrebbe avere effetti

positivi. Anche se, cosi' come convenuto ieri con il ministro

dell'Economia Pier Carlo Padoan nelle prossime settimane il

provvedimento sara' modificato attraverso alcuni 'ampliamenti e

arricchimenti'.

  A fugare comunque ogni sospetto sul fine ultimo di questa

operazione, chiarisce il premier, "noi non cambieremo la legge

Severino sull'incandidabilita'". Ergo, le regole che fanno si' che

il Cavaliere non possa presentarsi alle elezioni ancora per

qualche anno. "Berlusconi - dice Renzi - pensa di fare ricorso a

non so quale Corte internazionale ma noi quella legge non la

cambieremo".

   Ma la norma sul fisco non e' l'unica a essere rivendicata dal

premier. "O si cambia o si va a gambe all'aria - avverte,

facendo riferimento al Jobs act - e per superare questa impasse

l'unico modo e' quello di cambiare le regole del gioco". E,

nonostante i dati Istat certifichino un incremento della

pressione fiscale, il premier si dice certo di aver contribuito

ad abbassare le tasse cosi' come si dice orgoglioso del bonus

sugli 80 euro. Una scelta, quest'ultima, - e' la tesi - che sara'

premiata: "La paura - spiega infatti - e' il nostro nemico non

solo a livello geo-politico ma anche a livello economico. Dice

l'Istat che gli ottanta euro iniziano a funzionare ma rimangono

nelle tasche della gente perche' - conclude infatti - la gente ha

paura".

(ANSA).

 

P.A: ALLARME C.CONTI, CON ALTRI TAGLI A RISCHIO SERVIZI

FINITE ECCEDENZE RISORSE UMANE, ATTENZIONE A NUOVI INTERVENTI

   (ANSA) - ROMA, 9 GEN - La Corte dei Conti lancia l'allarme

sulla pubblica amministrazione: dopo i tagli ''indifferenziati''

fatti con la spending review - avvertono i magistrati contabili

- nuovi interventi sull'amministrazione data l'assenza di

eccedenze di risorse umane nel comparto ''potrebbero non

consentire una adeguata cura dei servizi'' ai cittadini.

   Di fronte alla stretta sul personale operata con la spending

review, sottolinea la Corte dei Conti nella Relazione diffusa

oggi sugli interventi previsti dalla normativa del 2012, ''quasi

tutte le amministrazioni hanno rilevato la difficolta' di

adempiere ai compiti a loro intestati o di rendere i servizi da

loro attesi, ai quali se ne vanno aggiungendo di nuovi, con le

risorse umane in servizio, sotto-dimensionate rispetto alle

dotazioni organiche ridotte''.

   Il principio di buon andamento dell'amministrazione, spiega

la Corte, ''implica non l'immobilismo ma certamente la

stabilita'. Una riforma deve potersi attuare avendo un obiettivo

strategico e perseguendo l'ottimizzazione dei fattori che, nel

caso specifico, sono costituiti dalle risorse impiegate per

meglio adempiere alle attribuzioni intestate alle

amministrazioni''.

   I magistrati contabili sottolineano che ad oggi ''le

dotazioni organiche non evidenziano eccedenze, escluso solo il

personale militare del Ministero della Difesa''. Bisogna quindi

''consentire alle amministrazioni di portare a compimento il

processo avviato, partendo dall'individuazione del modo piu'

razionale ed efficiente per attendere ai compiti

istituzionali, identificando le strutture da eliminare o da

ridimensionare, allocando le risorse in relazione agli effettivi

livelli di domanda del territorio e alle funzioni ad esse

affidate. Ulteriori riduzioni delle risorse in servizio -

avvertono - potrebbero non consentire una adeguata cura

dei servizi, gia' segnalata da alcune strutture amministrative,

come pure il verificarsi di disservizi all'utenza, dovuti alle

continue modifiche''. Dal 2000 ad oggi, ricorda la Corte si sono

susseguite ''per le note esigenze di contenimento della

spesa pubblica, cinque successive leggi di riduzione del

personale'' pubblico. ''Ferma restando l'insindacabilita' delle

scelte di natura politica - conclude la Corte - la

discrezionalita' non si sottrae al giudizio di irrazionalita', che

potrebbe derivare dall'adozione di proposte che vanificano il

risultato finora raggiunto in materia''.(ANSA).


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