FONSAI:UFFICIALE GDF A PROCESSO,ISVAP RITARDO' ISPEZIONE. CHARLIE HEBDO: SILP CGIL,GOVERNO RAFFORZA SICUREZZA A PAROLE. TOSI,'SCELLERATO TOGLIERE ESERCITO DA STRADE. RENZI,DECRETO FEBBRAIO;QUESTO FISCO FA SCHIFO LO CAMBIO. P.A: ALLARME CORTE DEI CONTI.
FONSAI:UFFICIALE GDF A PROCESSO,ISVAP RITARDO' ISPEZIONE
TESTE ACCUSA ANCHE EX VICEDIRETTORE RIGAMONTI, 'JONELLA SAPEVA'
(di Mauro Barletta)
(ANSA) - TORINO, 9 GEN - Carte segrete, incontri fra manager,
pedinamenti in stile 007. A Torino il processo Fonsai entra nel
vivo dopo mesi di estenuanti preliminari: e subito si scoperchia
il pentolone dei retroscena di una vicenda che ha portato sul
banco degli imputati, fra gli altri, Salvatore Ligresti e la
figlia Jonella, che segue l'udienza mescolandosi impassibile fra
il pubblico e prendendo appunti.
Il tenente colonnello della guardia di finanza Ivan Bixio
ripercorre le tappe dell'indagine, sfociata in una raffica di
rinvii a giudizio per aggiotaggio e false comunicazioni sociali,
e non risparmia passaggi su argomenti che a distanza di anni
scottano ancora. Come i "sospetti" e le "voci" sulle "coperture"
di cui sembrava beneficiare Fonsai.
"La struttura di vigilanza dell'Isvap - racconta l'ufficiale
- aveva chiesto all'ufficio di presidenza dell'istituto di
intervenire con un'ispezione. Ma l'ispezione, di rinvio in
rinvio, ebbe luogo solo dopo un anno e mezzo". Il presidente
dell'Isvap, Giancarlo Giannini, ricevette un avviso di garanzia
per concorso in falso in bilancio. I finanzieri pensarono che il
tramite fra lui e i Ligresti fosse un avvocato di Napoli, ma non
trovarono riscontri. Sapendo che i due si dovevano incontrare a
Roma verso la vigilia di Natale del 2012 le Fiamme Gialle, con
la scusa di restituire un computer sequestrato durante una
perquisizione, nascosero nell'ufficio di Giannini una microspia
(di quelle "a tempo"). Ma quel giorno l'avvocato non ando' da
Giannini. E Giannini, a sua volta, si allontano' dall'ufficio.
In gioco c'era la cosiddetta "riserva sinistri", voce di
bilancio che secondo l'accusa veniva sottovalutata dolosamente
nell'ambito di un complesso meccanismo che permetteva ai
Ligresti di raccogliere utili illeciti. Ettore Rigamonti,
vicedirettore, si era accorto delle "anomalie", che in aula ha
spiegato punto per punto. "Le riserve - testimonia - erano
troppo basse. Nell'esercizio 2010 mancavano 314 milioni solo per
la copertura degli incidenti con esito mortale".
E lo disse in giro. Anche alla presidente Jonella Ligresti:
"Forse andai oltre il mio ruolo ma alla compagnia io ci tenevo.
A volte mi sembrava di fare la figura di quello che grida 'al
lupo al lupo', perche' le riserve venivano sempre certificate e
l'Isvap, che sembrava dovesse arrivare da un momento all'altro,
non veniva mai. Ma sapevo che se fossimo andati avanti cosi'
avremmo rischiato quello che e' effettivamente successo": il 27
gennaio 2011, proprio nel momento in cui si doveva stendere il
bilancio 2010, Rigamonti fu destinato ad altri incarichi.
Di grande interesse e' il "documento riservato" scritto nel
2012 da Piergiorgio Peluso, figlio dell'ex ministro Annamaria
Cancellieri, all'epoca direttore generale Fonsai. Vi sono
annotati i suoi dubbi sulla riserva sinistri, e la conclusione
che bisognava rimpolpare la voce con 800 milioni. E ora, con
Rigamonti, Peluso e' uno dei testi chiave dell'accusa. (ANSA).
CHARLIE HEBDO: SILP CGIL,GOVERNO RAFFORZA SICUREZZA A PAROLE
'RIDOTTE RISORSE A SETTORE, PROGETTO CHIUSURA PRESIDI'
(ANSA) - ROMA, 9 GEN - "Da una parte si dichiara di fare di
tutto per potenziare la sicurezza mentre, dall'altra, si
riducono le risorse in termini di uomini e di mezzi". Lo
denuncia il segretario del sindacato di polizia Silp Cgil,
Daniele Tissone, commentando le parole del ministro dell'
Interno, Angelino Alfano, in seguito all'attentato di Parigi.
"Il governo - secondo Tissone - deve cambiare investendo
realmente nel settore a cominciare dalla modifica della norma
sulla previdenza che rischia di provocare un pericoloso esodo di
uomini e professionalita', fermando il progetto di chiusura e
riduzione dei presidi vedasi polizia postale e delle
telecomunicazioni o frontiere, bandendo nuovi concorsi dalla
vita civile per le forze di polizia fermi ormai da 15 anni,
eliminando l'attuale penalizzante turn-over. Solo cosi' -
conclude - si passera', realmente, dalle parole ai fatti".
(ANSA).
CHARLIE HEBDO: TOSI,'SCELLERATO TOGLIERE ESERCITO DA STRADE'
(ANSA) - VERONA, 9 GEN - "A Parigi, al di la' dei recenti
drammatici episodi che vanno gestiti dall'intelligence, da anni
l'Esercito presidia abitualmente siti sensibili e luoghi di
grande afflusso turistico. In un momento come questo togliere
l'Esercito dalle strade rappresenta una scelta scellerata". Lo
ha detto il sindaco di Verona, Flavio Tosi, al termine di una
riunione del comitato provinciale per la sicurezza svolti in
Prefettura.
"Presenteremo una protesta formale al Ministero degli Interni
- ha aggiunto l'esponente leghista - perche', a seguito delle
ultime ridistribuzioni delle forze dell'Esercito sul territorio
nazionale, la citta' di Verona risulta penalizzata con una
dotazione minore rispetto, ad esempio, alla citta' di Modena: una
decisione che sembra insensata se si considerano le dimensioni e
le problematiche delle due citta' in questione". "Tra le citta'
sopra i 150mila abitanti - ha continuato - le piu' penalizzate
sono anche Venezia e Genova, mentre ad esempio Firenze ha
mantenuto i 50 uomini che aveva in dotazione". "Non credo - ha
concluso Tosi - che il taglio si possa attribuire ad una
riduzione dei costi, visto che si tratterebbe di far girare sul
nostro territorio uomini dell'Esercito, gia' presenti a Verona,
con mezzi gia' presenti in citta'". (ANSA).
RENZI,DECRETO FEBBRAIO;QUESTO FISCO FA SCHIFO LO CAMBIO
INTERVENTO DOPO EFFETTI SENTENZA CAV,MA NO MODIFICHE A SEVERINO
(di Chiara Scalise)
(ANSA) - ROMA, 9 GEN - Nessun favore a Berlusconi. Matteo
Renzi rivendica il decreto sul fisco, convinto che quel
pacchetto di misure serva soprattutto a cambiare volto a un
sistema che "fa schifo e non funziona". Fatto sta, dice a Otto
e mezzo, che a causa dello scontro che si e' aperto nei giorni
scorsi su questo fronte l'approvazione del testo sara' rinviata a
febbraio, quando "gli effetti della sentenza Berlusconi saranno
scaduti e si potra' cosi' fare una discussione civile".
Il premier se la prende con chi, dai politici ai giornalisti e
ai commentatori, "divide ancora il mondo in berlusconiani e
antiberlusconiani: c'e' - afferma - una generazione di politici
che vive nell'angoscia" del Cavaliere e "allora ho detto
'benissimo', gli effetti della sentenza su Berlusconi scadono a
febbraio e se facciamo il Cdm il 20 di febbraio potremo fare una
discussione civile". Insomma, "ditemi - insiste il presidente
del Consiglio - che la norma non va bene, ma non ditemi che e'
fatta per uno o per un altro". Quella misura, cosi' come
approvata dal governo il 24 dicembre e che prevede l'esclusione
della punibilita' nel caso in cui l'importo delle imposte sui
redditi evase non superi il 3% del reddito imponibile
dichiarato, "l'ho scritta io e io l'ho proposta al Consiglio dei
ministri. E' finito il tempo che i tecnici scrivono le norme
mentre i politici bevono il caffe'", sottolinea il premier
convinto che si tratti di una norma che potrebbe avere effetti
positivi. Anche se, cosi' come convenuto ieri con il ministro
dell'Economia Pier Carlo Padoan nelle prossime settimane il
provvedimento sara' modificato attraverso alcuni 'ampliamenti e
arricchimenti'.
A fugare comunque ogni sospetto sul fine ultimo di questa
operazione, chiarisce il premier, "noi non cambieremo la legge
Severino sull'incandidabilita'". Ergo, le regole che fanno si' che
il Cavaliere non possa presentarsi alle elezioni ancora per
qualche anno. "Berlusconi - dice Renzi - pensa di fare ricorso a
non so quale Corte internazionale ma noi quella legge non la
cambieremo".
Ma la norma sul fisco non e' l'unica a essere rivendicata dal
premier. "O si cambia o si va a gambe all'aria - avverte,
facendo riferimento al Jobs act - e per superare questa impasse
l'unico modo e' quello di cambiare le regole del gioco". E,
nonostante i dati Istat certifichino un incremento della
pressione fiscale, il premier si dice certo di aver contribuito
ad abbassare le tasse cosi' come si dice orgoglioso del bonus
sugli 80 euro. Una scelta, quest'ultima, - e' la tesi - che sara'
premiata: "La paura - spiega infatti - e' il nostro nemico non
solo a livello geo-politico ma anche a livello economico. Dice
l'Istat che gli ottanta euro iniziano a funzionare ma rimangono
nelle tasche della gente perche' - conclude infatti - la gente ha
paura".
(ANSA).
P.A: ALLARME C.CONTI, CON ALTRI TAGLI A RISCHIO SERVIZI
FINITE ECCEDENZE RISORSE UMANE, ATTENZIONE A NUOVI INTERVENTI
(ANSA) - ROMA, 9 GEN - La Corte dei Conti lancia l'allarme
sulla pubblica amministrazione: dopo i tagli ''indifferenziati''
fatti con la spending review - avvertono i magistrati contabili
- nuovi interventi sull'amministrazione data l'assenza di
eccedenze di risorse umane nel comparto ''potrebbero non
consentire una adeguata cura dei servizi'' ai cittadini.
Di fronte alla stretta sul personale operata con la spending
review, sottolinea la Corte dei Conti nella Relazione diffusa
oggi sugli interventi previsti dalla normativa del 2012, ''quasi
tutte le amministrazioni hanno rilevato la difficolta' di
adempiere ai compiti a loro intestati o di rendere i servizi da
loro attesi, ai quali se ne vanno aggiungendo di nuovi, con le
risorse umane in servizio, sotto-dimensionate rispetto alle
dotazioni organiche ridotte''.
Il principio di buon andamento dell'amministrazione, spiega
la Corte, ''implica non l'immobilismo ma certamente la
stabilita'. Una riforma deve potersi attuare avendo un obiettivo
strategico e perseguendo l'ottimizzazione dei fattori che, nel
caso specifico, sono costituiti dalle risorse impiegate per
meglio adempiere alle attribuzioni intestate alle
amministrazioni''.
I magistrati contabili sottolineano che ad oggi ''le
dotazioni organiche non evidenziano eccedenze, escluso solo il
personale militare del Ministero della Difesa''. Bisogna quindi
''consentire alle amministrazioni di portare a compimento il
processo avviato, partendo dall'individuazione del modo piu'
razionale ed efficiente per attendere ai compiti
istituzionali, identificando le strutture da eliminare o da
ridimensionare, allocando le risorse in relazione agli effettivi
livelli di domanda del territorio e alle funzioni ad esse
affidate. Ulteriori riduzioni delle risorse in servizio -
avvertono - potrebbero non consentire una adeguata cura
dei servizi, gia' segnalata da alcune strutture amministrative,
come pure il verificarsi di disservizi all'utenza, dovuti alle
continue modifiche''. Dal 2000 ad oggi, ricorda la Corte si sono
susseguite ''per le note esigenze di contenimento della
spesa pubblica, cinque successive leggi di riduzione del
personale'' pubblico. ''Ferma restando l'insindacabilita' delle
scelte di natura politica - conclude la Corte - la
discrezionalita' non si sottrae al giudizio di irrazionalita', che
potrebbe derivare dall'adozione di proposte che vanificano il
risultato finora raggiunto in materia''.(ANSA).