FINANZIERE UCCIDE PER GELOSIA IMPIEGATO IN UFFICI COMUNE. SI E' COSTITUITO,"ERA L'AMANTE MIA MOGLIE".DRAMMA NEL PALERMITANO - MARINA MILITARE: APPALTI; OPERAZIONE CC TARANTO, 7 ARRESTI. GIP,IMPONEVANO'PIZZO'COME MALAVITOSI

mercoledì 14 gennaio 2015

FINANZIERE UCCIDE PER GELOSIA IMPIEGATO IN UFFICI COMUNE

SI E' COSTITUITO,"ERA L'AMANTE MIA MOGLIE".DRAMMA NEL PALERMITANO

   (ANSA) - PALERMO, 13 GEN - Quattro colpi al viso e alla testa

e uno al torace. L'assassino e' un sottufficiale della guardia di

finanza, la vittima un impiegato comunale di Cerda, un paese del

Palermitano che vive ancora i fasti della Targa Florio. Sono i

protagonisti di un dramma d'amore e gelosia che si e' consumato

nei corridoi dell'ufficio tecnico del Comune sotto gli occhi di

alcuni impiegati.

   Dopo avere ucciso il rivale, Calogero Cicero e' corso a casa.

Ha avvertito la sorella, poi ha chiamato i carabinieri per

costituirsi. "Ho ucciso l'amante di mia moglie", ha detto

consegnando la pistola d'ordinanza con la quale aveva fatto

fuoco cinque volte su Vincenzo La Tona dopo una breve ma agitata

discussione. La donna pero' nega: non c'e' stata alcuna relazione,

solo qualche approccio, peraltro scoraggiato, da parte di La

Tona.

   Cicero e l'impiegato comunale sono coetanei: hanno entrambi

50 anni. Vivono nello stesso paese, anche se il sottufficiale

presta servizio nella vicina Termini Imerese. L'uno e l'altro

sono descritti come persone tranquille: piu' pacato Cicero, padre

di due figli, piu' solare La Tona. "E' un delitto per noi

inspiegabile", ha detto il sindaco Giuseppe Ognibene. Nessuno in

paese avrebbe raccolto dicerie su una relazione tra la moglie

del finanziere e l'impiegato. L'incubo di un tradimento ha

avvelenato pero' l'esistenza di Cicero che intorno alle 10,30 si

e' presentato all'ufficio tecnico. La Tona era appena rientrato

dopo essere andato con un collega a prendere un caffe'. I due si

sono incrociati in un corridoio, hanno cominciato a discutere

animatamente, poi si sono udite solo le detonazioni. All'ufficio

tecnico si e' scatenato il parapiglia: stupore, grida, paura. Poi

qualcuno ha chiamato il 118 e i carabinieri. Quando gli

operatori sanitari sono arrivati La Tona era ormai morto.

   Non e' stato necessario dare la caccia all'assassino. Pochi

minuti dopo e' stato lo stesso Cicero a mettersi in contatto con

i carabinieri per farsi arrestare. Ora e' accusato di omicidio

volontario. I carabinieri e il magistrato stanno ricostruendo le

circostanze dell'incontro fatale per stabilire se c'e' stata

premeditazione.

   Al momento le testimonianze dei colleghi della vittima sono

concordi su un punto: e' stato Cicero a cercare La Tona. Si

tratta di capire se lo ha cercato per discutere, e nella

concitazione del confronto ha perso la testa, oppure se aveva

gia' deciso di farlo fuori.

 

 

MARINA MILITARE: APPALTI; OPERAZIONE CC TARANTO, 7 ARRESTI

   (ANSA) - TARANTO, 13 GEN -  in corso, nelle provincie di

Taranto, Roma e Napoli, l'esecuzione, da parte dei Carabinieri

del Comando Provinciale di Taranto, di sette ordinanze di

custodia cautelare in carcere emesse dal gip su richiesta della

locale Procura della Repubblica. Le misure restrittive e

contestuali perquisizioni vedono fra i destinatari appartenenti

della Marina Militare fra i quali Ufficiali, Sottufficiali e

personale civile, ritenuti responsabili, in concorso tra loro,

del reato di concussione nell'ambito di appalti in favore

dell'ente. (ANSA).

 

MARINA MILITARE: APPALTI; OPERAZIONE CC TARANTO, 7 ARRESTI (2)

   (ANSA) - TARANTO, 13 GEN - L'inchiesta, avviata dopo la

denuncia presentata da un imprenditore che sosteneva di aver

pagato tangenti in relazione ad un appalto, sfocio' il 12 marzo

2014 nell'arresto del capitano di fregata Roberto La Gioia, di

46 anni, comandante del quinto reparto di Maricommi, che si

occupava di contratti e appalti.

   L'ufficiale fu bloccato dopo aver ricevuto una busta con

2mila euro dall'imprenditore, che rappresentava - secondo

l'accusa - una tranche di una tangente imposta per emettere i

mandati di pagamento nei confronti della sua azienda. Il

sospetto degli investigatori e' che il militare abbia chiesto una

tangente del 10 per cento. I carabinieri successivamente

perquisirono l'appartamento e l'ufficio di La Gioia trovando

altro denaro ritenuto frutto della concussione. Furono

sequestrate anche due pen drive dell'arrestato, in cui furono

scoperti file con un elenco di imprese. Accanto a ognuna di esse

era riportato il valore dell'appalto aggiudicato e il pagamento

di tangenti. (ANSA).

 

MARINA MILITARE:ARRESTI;GIP,IMPONEVANO'PIZZO'COME MALAVITOSI

   (ANSA) - TARANTO, 13 GEN - Un ''vero e proprio pizzo imposto

in modo rigido e con brutale e talora sfacciata protervia, e che

ha causato nel complesso danni notevoli sia alle singole imprese

che all'intera economia locale, sostanzialmente alla stregua

dell'agire della malavita organizzata''. Lo scrive il gip di

Taranto Pompeo Carriere nell'ordinanza di custodia cautelare,

richiesta dal pm Maurizio Carbone, notificata a 7 indagati, tra

militari e civili, nell'ambito di una inchiesta sugli appalti

gestiti dalla Marina militare. La tangente imposta era pari al

10% dei profitti.

   I carabinieri del comando provinciale di Taranto hanno

arrestato il vice direttore di Maricommi, due ex vice direttori,

un ex capo reparto, un sottufficiale capo deposito, un

dipendente civile addetto alla contabilita' del reparto e un capo

ufficio del settore logistico dello Stato Maggiore della Marina

Militare per concussione. In concorso tra loro - secondo

l'accusa - abusando delle loro qualita' e dei loro poteri, con la

minaccia di ostacolare la regolare emissione dei mandati di

pagamento per la esecuzione dei lavori di manutenzione e

forniture di servizi e materiale loro affidati per conto della

Marina militare, gli indagati hanno costretto ''vari

imprenditori a versare materialmente al capo del V Reparto di

Maricommi, in tempi diversi, piu' somme di denaro non dovute per

importi variabili e altre utilita', per un valore

complessivamente comunque equivalente al 10% circa dei profitti

derivanti dai servizi svolti''. Somme che il capo reparto,

precisa una nota dei carabinieri, ''provvedeva a distribuire

successivamente in diverse parti percentuali secondo gli accordi

tra loro intervenuti''. (ANSA).

 

MARINA MILITARE: ISTITUTO ANTICORRUZIONE, E' ASSERVIMENTO

   (ANSA) - ROMA, 13 GEN - "La vicenda delle tangenti imposte

sugli appalti della Marina militare e' stata causata non da una

carenza di controllo, ma dalla mancata percezione dell'esistenza

del controllo stesso". Lo dichiara il presidente dell'Istituto

italiano anticorruzione, Federico Bergaminelli, in merito alle

sette ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip

della procura di Taranto nei confronti di cinque ufficiali della

Marina militare, un sottufficiale e un dipendente civile del

ministero della Difesa, ritenuti responsabili del reato di

concussione nell'ambito di appalti in favore dell'ente.

   "Quando non esistono controlli effettuati in modo sistematico

- spiega Bergaminelli - il soggetto che pone in essere

l'attivita' criminale percepisce come distante la possibilita' del

controllo e, di conseguenza, la stessa attivita' criminale appare

come un comportamento abituale, riassumibile nel concetto 'tanto

si e' sempre fatto cosi'".

   "Questa vicenda - prosegue - e' un esempio di corruzione per

asservimento: alcuni rappresentanti della Marina hanno sfruttato

il loro ruolo e la loro funzione per mettere in campo un

comportamento delinquenziale". "Occorre una maggiore

prevenzione, che deve puntare innanzitutto a rimuovere gli

ostacoli principali: assenza di controlli, mancata percezione

degli stessi, carenze di deleghe e la mancata rotazione del

personale", conclude il presidente dell'Istituto italiano

anticorruzione. (ANSA).

 


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