FINANZIERE UCCIDE PER GELOSIA IMPIEGATO IN UFFICI COMUNE. SI E' COSTITUITO,"ERA L'AMANTE MIA MOGLIE".DRAMMA NEL PALERMITANO - MARINA MILITARE: APPALTI; OPERAZIONE CC TARANTO, 7 ARRESTI. GIP,IMPONEVANO'PIZZO'COME MALAVITOSI
FINANZIERE UCCIDE PER GELOSIA IMPIEGATO IN UFFICI COMUNE
SI E' COSTITUITO,"ERA L'AMANTE MIA MOGLIE".DRAMMA NEL PALERMITANO
(ANSA) - PALERMO, 13 GEN - Quattro colpi al viso e alla testa
e uno al torace. L'assassino e' un sottufficiale della guardia di
finanza, la vittima un impiegato comunale di Cerda, un paese del
Palermitano che vive ancora i fasti della Targa Florio. Sono i
protagonisti di un dramma d'amore e gelosia che si e' consumato
nei corridoi dell'ufficio tecnico del Comune sotto gli occhi di
alcuni impiegati.
Dopo avere ucciso il rivale, Calogero Cicero e' corso a casa.
Ha avvertito la sorella, poi ha chiamato i carabinieri per
costituirsi. "Ho ucciso l'amante di mia moglie", ha detto
consegnando la pistola d'ordinanza con la quale aveva fatto
fuoco cinque volte su Vincenzo La Tona dopo una breve ma agitata
discussione. La donna pero' nega: non c'e' stata alcuna relazione,
solo qualche approccio, peraltro scoraggiato, da parte di La
Tona.
Cicero e l'impiegato comunale sono coetanei: hanno entrambi
50 anni. Vivono nello stesso paese, anche se il sottufficiale
presta servizio nella vicina Termini Imerese. L'uno e l'altro
sono descritti come persone tranquille: piu' pacato Cicero, padre
di due figli, piu' solare La Tona. "E' un delitto per noi
inspiegabile", ha detto il sindaco Giuseppe Ognibene. Nessuno in
paese avrebbe raccolto dicerie su una relazione tra la moglie
del finanziere e l'impiegato. L'incubo di un tradimento ha
avvelenato pero' l'esistenza di Cicero che intorno alle 10,30 si
e' presentato all'ufficio tecnico. La Tona era appena rientrato
dopo essere andato con un collega a prendere un caffe'. I due si
sono incrociati in un corridoio, hanno cominciato a discutere
animatamente, poi si sono udite solo le detonazioni. All'ufficio
tecnico si e' scatenato il parapiglia: stupore, grida, paura. Poi
qualcuno ha chiamato il 118 e i carabinieri. Quando gli
operatori sanitari sono arrivati La Tona era ormai morto.
Non e' stato necessario dare la caccia all'assassino. Pochi
minuti dopo e' stato lo stesso Cicero a mettersi in contatto con
i carabinieri per farsi arrestare. Ora e' accusato di omicidio
volontario. I carabinieri e il magistrato stanno ricostruendo le
circostanze dell'incontro fatale per stabilire se c'e' stata
premeditazione.
Al momento le testimonianze dei colleghi della vittima sono
concordi su un punto: e' stato Cicero a cercare La Tona. Si
tratta di capire se lo ha cercato per discutere, e nella
concitazione del confronto ha perso la testa, oppure se aveva
gia' deciso di farlo fuori.
MARINA MILITARE: APPALTI; OPERAZIONE CC TARANTO, 7 ARRESTI
(ANSA) - TARANTO, 13 GEN - in corso, nelle provincie di
Taranto, Roma e Napoli, l'esecuzione, da parte dei Carabinieri
del Comando Provinciale di Taranto, di sette ordinanze di
custodia cautelare in carcere emesse dal gip su richiesta della
locale Procura della Repubblica. Le misure restrittive e
contestuali perquisizioni vedono fra i destinatari appartenenti
della Marina Militare fra i quali Ufficiali, Sottufficiali e
personale civile, ritenuti responsabili, in concorso tra loro,
del reato di concussione nell'ambito di appalti in favore
dell'ente. (ANSA).
MARINA MILITARE: APPALTI; OPERAZIONE CC TARANTO, 7 ARRESTI (2)
(ANSA) - TARANTO, 13 GEN - L'inchiesta, avviata dopo la
denuncia presentata da un imprenditore che sosteneva di aver
pagato tangenti in relazione ad un appalto, sfocio' il 12 marzo
2014 nell'arresto del capitano di fregata Roberto La Gioia, di
46 anni, comandante del quinto reparto di Maricommi, che si
occupava di contratti e appalti.
L'ufficiale fu bloccato dopo aver ricevuto una busta con
2mila euro dall'imprenditore, che rappresentava - secondo
l'accusa - una tranche di una tangente imposta per emettere i
mandati di pagamento nei confronti della sua azienda. Il
sospetto degli investigatori e' che il militare abbia chiesto una
tangente del 10 per cento. I carabinieri successivamente
perquisirono l'appartamento e l'ufficio di La Gioia trovando
altro denaro ritenuto frutto della concussione. Furono
sequestrate anche due pen drive dell'arrestato, in cui furono
scoperti file con un elenco di imprese. Accanto a ognuna di esse
era riportato il valore dell'appalto aggiudicato e il pagamento
di tangenti. (ANSA).
MARINA MILITARE:ARRESTI;GIP,IMPONEVANO'PIZZO'COME MALAVITOSI
(ANSA) - TARANTO, 13 GEN - Un ''vero e proprio pizzo imposto
in modo rigido e con brutale e talora sfacciata protervia, e che
ha causato nel complesso danni notevoli sia alle singole imprese
che all'intera economia locale, sostanzialmente alla stregua
dell'agire della malavita organizzata''. Lo scrive il gip di
Taranto Pompeo Carriere nell'ordinanza di custodia cautelare,
richiesta dal pm Maurizio Carbone, notificata a 7 indagati, tra
militari e civili, nell'ambito di una inchiesta sugli appalti
gestiti dalla Marina militare. La tangente imposta era pari al
10% dei profitti.
I carabinieri del comando provinciale di Taranto hanno
arrestato il vice direttore di Maricommi, due ex vice direttori,
un ex capo reparto, un sottufficiale capo deposito, un
dipendente civile addetto alla contabilita' del reparto e un capo
ufficio del settore logistico dello Stato Maggiore della Marina
Militare per concussione. In concorso tra loro - secondo
l'accusa - abusando delle loro qualita' e dei loro poteri, con la
minaccia di ostacolare la regolare emissione dei mandati di
pagamento per la esecuzione dei lavori di manutenzione e
forniture di servizi e materiale loro affidati per conto della
Marina militare, gli indagati hanno costretto ''vari
imprenditori a versare materialmente al capo del V Reparto di
Maricommi, in tempi diversi, piu' somme di denaro non dovute per
importi variabili e altre utilita', per un valore
complessivamente comunque equivalente al 10% circa dei profitti
derivanti dai servizi svolti''. Somme che il capo reparto,
precisa una nota dei carabinieri, ''provvedeva a distribuire
successivamente in diverse parti percentuali secondo gli accordi
tra loro intervenuti''. (ANSA).
MARINA MILITARE: ISTITUTO ANTICORRUZIONE, E' ASSERVIMENTO
(ANSA) - ROMA, 13 GEN - "La vicenda delle tangenti imposte
sugli appalti della Marina militare e' stata causata non da una
carenza di controllo, ma dalla mancata percezione dell'esistenza
del controllo stesso". Lo dichiara il presidente dell'Istituto
italiano anticorruzione, Federico Bergaminelli, in merito alle
sette ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip
della procura di Taranto nei confronti di cinque ufficiali della
Marina militare, un sottufficiale e un dipendente civile del
ministero della Difesa, ritenuti responsabili del reato di
concussione nell'ambito di appalti in favore dell'ente.
"Quando non esistono controlli effettuati in modo sistematico
- spiega Bergaminelli - il soggetto che pone in essere
l'attivita' criminale percepisce come distante la possibilita' del
controllo e, di conseguenza, la stessa attivita' criminale appare
come un comportamento abituale, riassumibile nel concetto 'tanto
si e' sempre fatto cosi'".
"Questa vicenda - prosegue - e' un esempio di corruzione per
asservimento: alcuni rappresentanti della Marina hanno sfruttato
il loro ruolo e la loro funzione per mettere in campo un
comportamento delinquenziale". "Occorre una maggiore
prevenzione, che deve puntare innanzitutto a rimuovere gli
ostacoli principali: assenza di controlli, mancata percezione
degli stessi, carenze di deleghe e la mancata rotazione del
personale", conclude il presidente dell'Istituto italiano
anticorruzione. (ANSA).