P.A.: LICENZIAMENTI DISCIPLINARI PIU' VELOCI E SEMPLICI. LE REGOLE SU LICENZIAMENTI E ART.18 AD OGGI - FISCO: ORLANDI, SU LOTTA EVASIONE TREND 2014 POSITIVO - ANC, 'ALTRO CHE SEMPLIFICAZIONE, NUOVI ADEMPIMENTI'

martedì 20 gennaio 2015

P.A.: LICENZIAMENTI DISCIPLINARI PIU' VELOCI E SEMPLICI

OGGI UN PROCEDIMENTO DURA 100GIORNI.NOVITA' SU VALUTAZIONI E INPS

    (di Marianna Berti)

   (ANSA) - ROMA, 19 GEN - Semplificare e velocizzare, sono

queste le linee guida per il riordino dei procedimenti

disciplinari, ovvero le pratiche che lo Stato apre nei confronti

dei dipendenti pubblici quando la loro condotta viola le regole.

Oggi in media un caso va avanti per oltre 100 giorni e su quasi

settemila dossier avviati quelli che si concludono con un

licenziamento, la sanzione piu' grave, si fermano a 220.

Soprattutto resta difficile sgominare i cosiddetti 'fannulloni'.

Da domani, pero', si cambia. Con tutta probabilita', infatti, il

relatore, il senatore dem Giorgio Pagliari, in accordo con il

Governo, presentera' gli emendamenti alla delega di riforma della

Pubblica Amministrazione, al primo passaggio parlamentare in

commissione Affari Costituzionali al Senato.

   In pratica si tratta di mettere mano alla legge Brunetta del

2009. Il ministro della Pa, Marianna Madia, ha riconosciuto come

quella disciplina sia gia' "dura", il problema starebbe nel

trasferirla dalla carta alla realta'. Sulla stessa linea il

relatore che nei giorni passati ha spiegato come le attuali

regole sui procedimenti disciplinari siano "complete" e

quindi "non c'e' da inventare niente", se non renderle "piu'

efficaci". I principi da seguire secondo Pagliari sono due: da

una parte "niente giustizialismi", dall'altra "nessuna debolezza

nei confronti dei lavativi". Ed e' proprio sullo scarso

rendimento che oggi si fa piu' fatica a intervenire, perche'

include una valutazione, un giudizio di insufficienza per almeno

due anni, con una serie di rimandi a leggi e contratti, oltre

alla fase istruttoria e a tutti gli step previsti anche negli

altri tipi di licenziamenti disciplinari.

   Il primo obiettivo e' quindi rendere piu' rapida l'azione con

cui lo Stato arriva a decidere e comminare la sanzione. A

riguardo i numeri dell'ispettorato della Funzione Pubblica

parlano chiaro: nel 2013, ultimo anno per cui sono disponibili i

dati, un procedimento disciplinare 'tipo' impiega per essere

portato a termine 102 giorni (durata in aumento rispetto agli

anni precedenti, 80 nel 2012 e 78 nel 2011). I licenziamenti

sono solo "la coda", ha piu' volte sottolineato il relatore, di

un "ragionamento", che parte dalla valutazione, anche qui si

tratta di rivedere la legge Brunetta, che stabilisce tre fasce

di merito in cui inserire i dipendenti alta (il 25%) media (il

50%) e bassa (25%) a cui corrisponde un bonus 'zero'. Il

discorso interessera' anche la dirigenza.

   Nel pacchetto di novita' ci sara' anche la creazione di un Polo

unico della medicina fiscale, con i controlli sulle assenze per

malattia affidate in via esclusiva all'Inps, che attualmente ha

gia' in mano il privato. Un trasferimento di competenze, oggi

nella Pa sono attive le Asl, che dovrebbe comportare anche una

revisione delle modalita' con cui vengono fatti i controlli. Se

la strada sara' uniformare le regole a quelle che valgono per il

privato non mancheranno conseguenze sugli orari delle visite:

per gli statali sono quasi il doppio e il controllo puo' scattare

sin dal primo giorno. D'altra parte tra gli obiettivi c'e' il

taglio della spesa e l'Inps si e' detta pronta a provvedere con

la meta' delle risorse. E poi le verifiche sarebbero mirate,

grazie a un sistema informatizzato.(ANSA).

 

P.A: LE REGOLE SU LICENZIAMENTI E ART.18 AD OGGI

DA PROCEDIMENTI DISCIPLINARI E SANZIONI A MOBILITA' COLLETTIVA

   (ANSA) - ROMA, 19 GEN - Ecco come e quando lo Stato puo'

licenziare i suoi dipendenti, stando alle regole di oggi e,

soprattutto, alla vigilia di un momento cruciale per la riforma

della Pa, l'arrivo degli emendamenti sul lavoro pubblico. Di

seguito l'elenco delle possibili sanzioni e delle situazioni a

rischio, come la mobilita' collettiva. Fermo restando l'articolo

18, la sua tutela nel comparto pubblico opera a pieno regime.

   - LE SANZIONI MENO GRAVI. Non solo licenziamenti: prima

dell'interruzione del rapporto di lavoro ci sono diversi

provvedimenti disciplinari che l'amministrazione puo' adottare

nei confronti del dipendente pubblico. Dal richiamo alla multa,

fino alla sospensione, con il lavoratore 'estromesso'

dall'ufficio e senza retribuzione per alcuni giorni che possono

pero' diventare anche mesi (fino a sei).

   - IL LICENZIAMENTO DISCIPLINARE, E' la sanzione piu' grave che

puo' colpire un dipendente pubblico, come conseguenza di un

procedimento. Stando alla riforma del 2009 diversi sono i casi

che possono portare alla 'rottura' del rapporto di lavoro. In

sintesi le diverse tipologie.

   - LICENZIAMENTO PER ASSENZE. Sono le 'uscite' causate da

irregolarita' tra cui la falsa attestazione della presenza in

servizio, tramite l'alterazione dei sistemi di registrazione o

con modalita' comunque fraudolente, inclusa la certificazione

medica falsa. Lo stesso accade se manca una valida

giustificazione per un numero di giorni, anche non continuativi,

superiore a tre nell'arco di due anni.

   - INGIUSTIFICATO RIFIUTO DEL TRASFERIMENTO. E' il caso in cui

il lavoratore si oppone all'ipotesi di prestare servizio presso

un altro ufficio. Allo spostamento imposto dall'amministrazione

risponde con un 'no' e lo Stato ne trae come conseguenza il

licenziamento. Si tratta di una situazione da tenere in

considerazione, tanto piu' ora che con il dl Madia la mobilita' e'

diventata obbligatoria, entro il raggio di 50 chilometri.

   - DICHIARAZIONI O DOCUMENTI FALSI. Testimonianze o

certificati 'inventati' rilasciati al momento dell'assunzione o

della promozione. L'esempio classico e' chi si presenta a un

concorso per laureati e lo passa, ma non ha nessun titolo

accademico.

   - GRAVI COMPORTAMENTI AGGRESSIVI. Ma anche condotte moleste,

minacciose o ingiuriose, ripetute piu' volte sempre sul posto di

lavoro nei confronti di colleghi, capi, altri impiegati. Episodi

che quindi danneggiano la quiete lavorativa e che oltre ad

essere significativi si devono anche ripetere nel tempo.

   - REATI. La condanna penale definitiva per cui e' prevista

'l'interdizione perpetua da pubblici uffici ovvero l'estinzione

del rapporto di lavoro' porta dritto al licenziamento.

   - SCARSO RENDIMENTO. Qui il problema e' una valutazione di

insufficiente 'resa' nell'arco di almeno un biennio. Una

'bocciatura' che pero' deve essere legata da una reiterata

violazione degli obblighi derivanti dal proprio ruolo o stabili

per legge.

   - LE TUTELE ARTICOLO 18. In caso di licenziamento illegittimo

nella Pubblica Amministrazione e' previsto il reintegro, quindi

l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e' ancora attivo,

mentre nel privato resta solo in casi specifici, stando al Jobs

act. D'altra parte nel pubblico impiego il licenziamento

economico individuale per ragioni economiche non esiste, mentre

per quelli disciplinari il ministro della Pa, Marianna Madia, ha

assicurato che il reintegro restera' la regola generale, al

contrario del privato dove rimane solo in precise fattispecie.

   - LA MOBILITA' COLLETTIVA. Nelle ipotesi in cui

un'amministrazione rilevi personale in eccedenza, anche a causa

di ragioni finanziarie, e non sia possibile trovare per il

dipendente in soprannumero un posto in altre amministrazioni, il

lavoratore viene collocalo in disponibilita', stabilisce il testo

unico sul pubblico impiego, con un'indennita' pari all'80% dello

stipendio per due anni (fino  a quattro se e' vicino alla

pensione).(ANSA).

 

 

FISCO: ORLANDI, SU LOTTA EVASIONE TREND 2014 POSITIVO

DATI A FINE MESE, UE MONITORA

   (ANSA) - MILANO, 19 GEN - "Il trend del 2014 e' positivo,

stiamo salendo nel recupero" dell'evasione fiscale. Lo ha detto

il direttore generale dell'Agenzia delle Entrate, Rossella

Orlandi, a margine di un convegno sul fisco organizzato da

Assolombarda e Assonime.

   "Le cifre le pubblicheremo a fine mese. Sono cifre che vanno

nel bilancio dello Stato quindi dobbiamo essere puntuali",ha

aggiunto Orlandi, ricordando che nel 2013 il fisco ha incassato

13 miliardi di euro dalla lotta all'evasione.

Intanto, mercoledi' scorso, l'Agenzia delle Entrate ha ricevuto

una visita di servizi della Commissione Europea, che "vuole

verificare se l'agenzia ha l'efficienza e le risorse necessarie

per recuperare quanto previsto dal bilancio dello Stato", ha

detto Orlandi, sottolineando che l'Agenzia delle Entrate ha

"anche il compito sovrumano di non aumentare il deficit". E

quando "recuperiamo l'evasione, questo incide sulla situazione

di bilancio" dello Stato, ha concluso.(ANSA).

 

FISCO: ANC, 'ALTRO CHE SEMPLIFICAZIONE, NUOVI ADEMPIMENTI'

CRITICHE DELL'ASSOCIAZIONE COMMERCIALISTI AL 770 SEMPLIFICATO

(ANSA) - ROMA, 19 GEN - "Stupore e profonda perplessita'"

nell'apprendere che l'Agenzia delle Entrate "ha ritenuto

opportuno non prevedere l'eliminazione della presentazione del

modello 770 semplificato, come sarebbe stato logico fare, questo

per non intervenire, cosi' ha sostenuto, con modifiche

sostanziali sugli attuali adempimenti e non correre il rischio

di creare complicazioni". Ad esprimersi cosi' e' Marco Cuchel,

presidente dell'Anc (Associazione nazionale commercialisti).

   Cuchel sottolinea come l'audizione dello scorso 14 gennaio

del direttore Rossella Orlandi, presso la Commissione

parlamentare sull'Anagrafe Tributaria, "ha confermato purtroppo

i nostri timori che non abbiamo mancato di rappresentare, e

vanificato, per il momento, gli auspici nei confronti della

realizzazione di misure che possano realmente contribuire, in

questa difficile situazione in cui si trova il Paese, all'atteso

processo verso la semplificazione fiscale".

   Secondo il sindacato, infatti, "si introducono adempimenti

nuovi, le cui scadenze sono spesso inopportunamente troppo

ravvicinate, con un'estrema disinvoltura, probabilmente con

l'idea che tutto cio' non abbia alcuna conseguenza sul lavoro dei

professionisti e sui contribuenti. Pensiamo alla certificazione

unica, ma anche alla dichiarazione annuale Iva a partire dal 28

febbraio del prossimo anno. Eppure - va avanti la nota - quando

si tratta di eliminare degli adempimenti, cosi' come previsto

espressamente nella legge delega per la riforma fiscale, pur se

palesemente inutili e superflui, si incontrano difficolta' e

resistenze, nella maggior parte dei casi ingiustificate",

conclude Cuchel.

 

MILLEPROROGHE:RETE IMPRESE,RIVEDERE SISTRI,FISCO,PATRONATI

PROPOSTE MODIFICHE OGGI IN COMMISSIONE RIUNITE ALLA CAMERA

   (ANSA) - ROMA, 19 GEN - Questione Sistri, prevenzione

incendi, slittamento adempimenti fiscali per gli alluvionati,

razionalizzazione dei patronati. Sono i punti principali del Dl

'Milleproroghe' sui quali ha chiesto di intervenire la

delegazione di Rete Imprese Italia, guidata da Sergio

Silvestrini, Segretario Generale della Cna, nell'audizione di

oggi presso le Commissioni riunite Affari costituzionali e

Bilancio della Camera. In materia di Sistri, Rete Imprese Italia

ha chiesto la sospensione del pagamento dei contributi, in

attesa che venga definito un sistema di tracciabilita' dei

rifiuti nuovo condiviso con le associazioni di categoria, ma

anche che vengano prorogati i termini per l'adeguamento delle

strutture ricettive alla normativa sulla prevenzione incendi e

concessa un'ulteriore possibilita' di regolarizzare il pagamento

delle imposte a tutti coloro che, a causa delle alluvioni di

settembre e ottobre 2014, non siano riusciti a rispettare il

termine per la ripresa degli adempimenti scaduto il 22 dicembre

2014. Rete Imprese Italia ha anche proposto l'allungamento di 1

anno dei termini concessi ai patronati per adeguarsi ai nuovi

parametri cosi' da poter assicurare continuita' nell'erogazione

del servizio agli assistiti e sollecitato infine le Commissioni

ad intervenire per correggere il nuovo regime dei contribuenti

minimi, che riduce gli oneri amministrativi ma produce  un

aumento dell'imposizione rispetto alla tassazione ordinaria. In

tal senso ha proposto di ridurre l'aliquota di imposizione

forfetaria e di aumentare le soglie di accesso al regime.(ANSA).

 


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