TAV: 47 CONDANNE A MAXIPROCESSO TORINO, 6 ASSOLUZIONI. PROVVISIONALI PER 150 MILA EURO A PARTI CIVILI. SAP, RICONOSCIMENTO PROVVISIONALE E' VITTORIA STORICA - FISCO:CORSA CONTRO TEMPO PER DELEGA, ANCHE NODO CATASTO - FIORAIO EVADE 2,6 MILIONI

mercoledì 28 gennaio 2015

TAV: 47 CONDANNE A MAXIPROCESSO TORINO, 6 ASSOLUZIONI

PER DIFESA SONO SPROPOSITATE,TENSIONI IN SERATA IN VALLE DI SUSA

   (di Mauro Barletta)

   (ANSA) - TORINO, 27 GEN - Quarantasette condanne, sei

assoluzioni, quasi centocinquanta anni di carcere. Con il popolo

No Tav che prima si sgola nell'aula bunker delle Vallette

urlando "vergogna" e cantando "Bella Ciao". Si e' chiuso cosi',

oggi a Torino, il maxi processo per i tumulti divampati in Valle

di Susa nell'estate del 2011.

   Due le giornate al vaglio dei giudici: quella del 27 giugno,

quando le forze dell'ordine, facendosi strada tra una fitta

sassaiola, sgomberarono con le ruspe e i lacrimogeni il vasto

presidio allestito dai No Tav nella zona dove oggi sorge il

cantiere di Chiomonte; quella del 3 luglio quando, durante una

manifestazione con decine di migliaia di partecipanti, i No Tav

scatenarono il primo degli assalti alle recinzioni.

   La protesta dei No Tav non si e' fatta attendere. Nel giro di

pochi minuti e' stato bloccato il vicino accesso alla tangenziale

di Torino. In serata, blocco della statale 24 dell'autostrada

del Frejus in Valle di Susa all'altezza di Bussoleno: tensioni

con le forze dell'ordine, tre fermi.

   "La sentenza e' una vendetta di Stato", tuona il sito

Notav.info, la voce ufficiosa degli attivisti. "E' l'estremo

tentativo di fare fuori il movimento No Tav", rincara il leader

storico Alberto Perino, "ma non ci riusciranno". "Si e'

ristabilito il primato della legalita' e pure del buon senso -

commenta invece il ministro dei trasporti Maurizio Lupi - perche'

ferire oltre 180 persone tra poliziotti, carabinieri e militari

della Guardia di finanza non e' una normale manifestazione di

dissenso, e' un crimine". La decisione del tribunale, per il

ministro, "fa giustizia anche di tante coperture politiche e

intellettuali di quella violenza, che hanno cercato e cercano di

nobilitarla con assurdi richiami alla Resistenza". E il pensiero

corre allo scrittore Erri De Luca, che proprio domani, a Torino,

verra' processato con l'accusa di istigazione a delinquere per

avere parlato in difesa dei sabotaggi al cantiere del Tav.

   Per gli attivisti il conto e' salato. Le pene spaziano da un

paio di modeste multe a 250 euro ai quattro anni e sei mesi

inflitti a due imputati: uno di loro e' il settantenne Paolo

Maurizio Ferrari, ex irriducibile delle Brigate Rosse che dopo

una detenzione lunga trent'anni ha trovato, una volta libero,

l'energia per salire in Valle di Susa e partecipare alle

manifestazioni No Tav. Nel mezzo, tante condanne a piu' di tre

anni di reclusione. E poi ci sono i soldi. Oltre 150 mila euro

fra indennizzi e acconti (le cosiddette "provvisionali") alle

parti civili: i Ministeri dell'Interno (record con oltre 50 mila

euro), della Difesa e dell'Economia, i sindacati di polizia,

oltre centocinquanta agenti, la societa' Ltf che si occupa della

Torino-Lione. "Pene spropositate e condanne assurde in totale

assenza di prove", dice uno dei difensori, l'avvocato Gianluca

Vitale, mentre il collega Stefano Bertone annuncia ricorsi su

ricorsi "fino alla Corte europea per i diritti dell'uomo" perche'

"non permettere agli imputati di presentare gli indizi a

discarico equivale a impedire loro di difendersi". Opposta la

lettura dell'avvocato Anna Ronfani, parte civile per Ltf: "Il

dispositivo della sentenza, tanto lungo e articolato che per

leggerlo i giudici hanno impiegato un'ora, dimostra come le

singole posizioni siano state vagliate con grande accuratezza.

Non sono state condannate le idee, sono stati condannati i

comportamenti illeciti". (ANSA).

 

TAV: PROVVISIONALI PER 150 MILA EURO A PARTI CIVILI

   (ANSA) - TORINO, 27 GEN - Provvisionali per circa 150 mila

euro sono state accordate dalla Corte in favore delle parti

civili del processo a carico degli attivisti No Tav. Poco meno

della meta' andra' al Ministero dell'Interno, mentre somme sono

state accordate anche ai Ministeri della Difesa e dell'Economia.

Tra le parti civili per cui sono state disposte provvisionali ci

sono anche la societa' Ltf, i sindacati di Polizia e alcuni

agenti rimasti feriti nel corso degli scontri.(ANSA).

 

TAV: SAP, RICONOSCIMENTO PROVVISIONALE E' VITTORIA STORICA

   (ANSA) - TORINO, 27 GEN - Per il sindacato di polizia Sap le

condanne al maxiprocesso agli attivisti No Tav "confermano

quello che abbiamo sempre detto e sostenuto: la Val di Susa da

anni e' diventata un parco gioco per facinorosi e devastatori,

gente che purtroppo non conosce il rispetto dei principi di

legalita' e di democrazia, personaggi che 'sporcano' anche la

causa No Tav".

   Il Sap, ammesso come parte civile, "ha ottenuto - afferma il

segretario generale Gianni Tonelli - una vittoria storica col

riconoscimento di una provvisionale. Ringrazio la magistratura e

in particolare la Procura di Torino per l'instancabile lavoro

portato avanti". (ANSA).

 

FISCO:CORSA CONTRO TEMPO PER DELEGA, ANCHE NODO CATASTO

VA COORDINATO CON LOCAL TAX.ATTESI NUOVI TESTI,SI VALUTA PROROGA

   (di Silvia Gasparetto)

   (ANSA) - ROMA, 27 GEN - Non solo il pasticcio del 3% da

risolvere. C'e' anche quello dei minimi Iva, definito un autogol

dallo stesso premier Renzi, cosi' come il completamento della

riforma del catasto, che andrebbe coordinata con la revisione

del prelievo locale sugli immobili (la nuova local tax che

dovrebbe arrivare dal 2016) per garantire che non ci sia un

aumento delle tasse, come recita la delega fiscale. Tutti

capitoli spinosi che il governo dovrebbe affrontare entro la

fine di marzo, quando scade il termine per l'esercizio della

delega che punta a ridisegnare il fisco italiano, in una vera e

propria corsa contro il tempo.

   Il 'cuore' della delega, un pacchetto di 6-7 decreti - che

vanno dalla fatturazione elettronica, al ruling internazionale,

ai vari regimi Iva, abuso di diritto, cooperative compliance,

interpello, e appunto catasto e sanzioni - dovrebbe arrivare,

come piu' volte annunciato, il 20 febbraio, una volta chiusa la

partita per l'elezione del nuovo Capo dello Stato. Ma a quel

punto, fanno notare parlamentari non solo delle opposizioni,

resterebbero appena 5 settimane per convertirli definitivamente.

Senza contare che sono ancora da definire i temi delicati delle

nuove regole per accertamento, riscossione e contenzioso (in

arrivo probabilmente all'inizio di marzo), cosi' come il decreto

sul riordino dei giochi, che potrebbe seguire un percorso a se'

(ed essere forse presentato prima del 20).

   Un "grappolo" di testi, come lo definisce il democratico

Marco Causi, che in ogni caso sarebbe meglio vedere, almeno in

via informale, prima di chiedere eventualmente una proroga della

scadenza, in modo da garantirle una "agibilita' serena", vista la

diffidenza che ormai circola in Parlamento dopo il tentato blitz

della vigilia di Natale. Lo stesso Causi, intanto, ha presentato

una proposta di legge per spostare di 8 mesi la dead line, che,

se si trovasse un accordo, potrebbe essere approvata

velocemente, consentendo poi al Parlamento di lavorare con piu'

calma sull'intero pacchetto. Di certo "non possiamo permetterci

di non farcela", osserva il capogruppo del Pd in commissione

Finanze della Camera, visto che il faro Ue per promuovere o

bocciare i conti italiani e' puntato anche sulla riforma del

fisco. Il governo, assicura il viceministro dell'Economia Luigi

Casero, non ha nessuna intenzione di fare marcia indietro, e,

anzi, vuole procedere "rapidamente" e rispettando i paletti

"precisi" fissati dalla delega, a partire appunto

dall'invarianza di gettito. Certo, un problema di tempi si pone,

ammette lo stesso Casero, chiedendo ancora qualche giorno di

riflessione per valutare quale sia il percorso che puo' trovare

massima condivisione. Per questo si rispolvera il metodo della

consultazione preventiva del Parlamento sui nuovi decreti, lo

stesso utilizzato per i primi sul 730 precompilato e sullo

stesso catasto. La 'bicameralina' informale (con componenti

delle commissioni Finanze di Camera e Senato) dovrebbe tornare a

riunirsi gia' la prossima settimana per iniziare a esaminare le

prime bozze e soprattutto valutare, appunto, il timing giusto

per centrare l'obiettivo di portare a casa l'intera riforma.

(ANSA).

 

FIORAIO EVADE 2,6 MILIONI, SCOPERTO DALLA FINANZA A RIMINI

PER IL FISCO IL COMMERCIANTE RISULTA 'FANTASMA' NEL 2009 E 2010

   (di Anna De Martino)

   (ANSA) - RIMINI, 27 GEN - "Sempre in regola, in Romagna mi

trovo benissimo, sono stato accolto veramente bene. Qui se hai

voglia di lavorare e sei disposto ad arrangiarti, non trovi chi

ti da' fastidio", diceva in un'intervista nel 2011 ad un giornale

locale il fioraio di Novafeltria, evasore totale, che avrebbe

sottratto alle casse dello Stato oltre 2.660.000 euro di ricavi

e 266.000 euro di Iva.

   Il commerciante 'fantasma' per il Fisco, che ha iniziato il

business come ambulante a bordo di un'Ape Piaggio, e' stato

scoperto dalla Guardia di Finanza di Rimini, che ha eseguito

anche il sequestro di conti correnti ed automezzi per un valore

complessivo di 266.428,85 euro. Il fioraio (A.A., nato a Napoli,

ancora residente a San Cipriano d'Aversa, 36 anni), quattro anni

fa ha aperto un esercizio commerciale a Novafeltria dopo essere

stato un ambulante per 10 anni vendendo fiori e piante

utilizzando un'Ape Piaggio tra Rimini e la provincia di

Forli'-Cesena. Nel 2011 apre a Novafeltria, pur mantenendo

formalmente la sede legale nel comune del Casertano. L'uomo -

finito nel mirino delle Fiamme Gialle romagnole - e' risultato

gia' indagato, insieme ad altre 40 persone, per traffico

internazionale di stupefacenti dalla Procura di Napoli.

   I finanziari riminesi da tempo tenevano sotto controllo il

commerciante, piu' volte multato per mancata emissione di

scontrini fiscali. E' anche emerso che il 36enne per gli anni

d'imposta 2009 e 2010 non aveva presentato le dichiarazioni dei

redditi, risultando pertanto evasore "totale". Dalla verifica

fiscale della Gdf, durata oltre un anno, e' venuto alla luce come

per gli anni in cui il commerciante non pagava le tasse avesse

acquistato in Portogallo e Olanda l'astronomica cifra di un

milione e 700mila euro di fiori, regolarmente pagati e con

fattura emessa dalle ditte straniere. Sulla base di questi

acquisti all'estero e la ricostruzione delle vendite effettuate

in Italia i militari della Compagnia di Rimini hanno scoperto

un'evasione di 2.664.000 euro di ricavi e di 266.000 di Iva.

   Il fioraio, che si trova ora ai domiciliari a Novafeltria su

ordine del Gip del Tribunale di Napoli perche' coinvolto in

un'indagine del Goa del Nucleo di Polizia Tributaria della

Guardia di Finanza di Napoli in materia di stupefacenti, e' stato

anche denunciato alla Procura della Repubblica di Napoli Nord

(competente sulla sede legale) per omessa dichiarazione dei

redditi e occultamento di documenti contabili. Per la parte

relativa alle imposte dirette le Fiamme Gialle di Rimini hanno

effettuato una segnalazione all'Agenzia delle Entrate di Napoli,

competente per l'accertamento e la quantificazione delle imposte

evase. Il Tribunale di Napoli Nord ha gia' emesso il decreto di

sequestro preventivo sequestrando tutti i conti correnti

intestati al soggetto, un Fiat Ducato, tre Ape Piaggio e una

Vespa.


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