PA: CANTONE, IN ARRIVO LINEE GUIDA SU ROTAZIONE PERSONA - FISCO: RESTA NODO 3%, SI STUDIA IPOTESI TETTO MASSIMO - MORETTA,SEMPLIFICARE RAPPORTO CON GIUSTIZIA TRIBUTARIA - GELMINI, CON LO SPLIT PAYMENT IMPRESE SPALLE AL MURO - FISCO:NO A DOPPIO PROCESSO
PA: CANTONE, IN ARRIVO LINEE GUIDA SU ROTAZIONE PERSONA
DELIBERA ANTICORRUZIONE,A ROMA VA ESTESA DA VIGILI A ALTRE AREE
(di Eva Bosco)
(ANSA) - ROMA, 6 FEB - A una settimana dallo sciopero in
tutta Italia della polizia locale il 12 febbraio, la rotazione
dei vigili urbani di Roma diventa, per cosi' dire, un caso di
scuola e fa da apripista alla rotazione del personale pubblico a
livello nazionale. L'Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone
si prepara a presentare nel giro di un mese, un mese e mezzo
delle linee guida in materia. Il meccanismo avra' lo scopo di
prevenire fenomeni corruttivi, facendo ruotare il personale nei
propri incarichi sul territorio per evitare che si consolidi un
controllo indebito di determinate aree. E, ferme restando le
tutele dei lavoratori, l'applicazione della rotazione non potra'
essere materia di contrattazione sindacale.
E' tutto scritto, nero su bianco, in una delibera appena
pubblicata dall'Authority, a pochi giorni dall'audizione di
fronte al Consiglio dell'Autorita' del comandante della polizia
municipale di Roma, Raffaele Clemente, che ha consegnato
un'ampia documentazione. Al centro ovviamente, il caso dei
vigili romani con le loro 6.000 unita'. Nel Corpo come tra i
sindacati, l'adozione dei criteri di rotazione ha prodotto non
pochi malumori. E a Capodanno, la vicenda delle numerose assenze
tra gli agenti romani, e' stata letta anche come una reazione.
Ora, la delibera firmata da Cantone non fa sconti.
La rotazione dei vigili urbani di Roma, afferma il documento,
"costituisce un primo esempio di politica di rotazione del
personale. In tal senso deve essere incoraggiata, proseguita con
determinazione e semmai ulteriormente intensificata e
accelerata". Non solo: la rotazione non puo' essere limitata a
funzionari ed agenti, deve riguardare anche i dirigenti. E
soprattutto, non puo' essere limitata al Corpo di polizia locale
ma va "estesa all'intera struttura amministrativa del Comune".
Quello della rotazione, quindi, deve diventare un parametro
generale. La delibera, infatti, parte dal caso romano per
allargare la propria visuale, anticipando quelle che saranno le
linee guida in arrivo. Rimessa all'autonoma valutazione delle
amministrazioni - si spiega nel documento - la rotazione
incontra "limiti oggettivi" legati alla necessita' di non
sottrarre competenze professionali specialistiche a uffici ad
alto profilo tecnico; e "limiti soggettivi" legati ai diritti
individuali dei dipendenti e ai diritti sindacali. Ma si deve
mettere in atto, perche' e' "misura fondamentale di prevenzione
della corruzione". Vanno informati i sindacati che possono
presentare osservazioni e proposte, ma questo "non apre -
specifica il documento, ed e' un passaggio chiave - alcuna fase
di negoziazione in materia". (ANSA).
FISCO: RESTA NODO 3%, SI STUDIA IPOTESI TETTO MASSIMO
PADOAN, PENALE PER FRODI; SI LAVORA ANCHE A MINIMI E CATASTO
(di Silvia Gasparetto)
(ANSA) - ROMA, 6 FEB - La parola definitiva sulla 'norma del
3%' arrivera' solo il 20 febbraio, direttamente dal premier
Matteo Renzi. E' quello che ripetono tutti, dentro e fuori dal
Parlamento. E mentre il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan
ribadisce che il principio guida sui reati fiscali e' quello di
non far scattare il processo penale per "chi ha commesso degli
errori materiali" mentre chi evade "deliberatamente e commette
una frode fiscale va punito piu' severamente", i tecnici sono al
lavoro sull'ipotesi di introdurre accanto alla soglia
percentuale, anche un tetto massimo, un valore in euro, oltre il
quale far scattare comunque la punibilita'.
Questa potrebbe essere la soluzione tecnica per uscire
dall'empasse sulla cosiddetta norma 'salva-Berlusconi', la
soglia di non punibilita' anche per i reati tributari piu' gravi
(come la 'frode documentale') fissata appunto al 3% con il
decreto della vigilia di Natale, poi ritirato. Una revisione
della norma, dice il titolare dell'Economia ad Avvenire, "e'
possibile" ma sul come ancora si sta riflettendo: sul tavolo del
ministro sono arrivate gia' le osservazioni della commissione
Gallo sulle 'integrazioni' fatte dal Cdm del 24 dicembre, ma la
parola, dice anche l'ex presidente della Consulta "ora passa
alla politica. Noi non abbiamo prodotto un nuovo testo" sulle
sanzioni, mentre "stiamo lavorando - precisa - su contenzioso e
accertamento" che, insieme alla riscossione (cioe' alla riforma
di Equitalia) dovrebbero essere gli ultimi decreti della delega
in arrivo pero' solo a marzo. Per risolvere la questione del 3%
"ci sono varie opzioni che stiamo valutando" e fra gli
"strumenti da adottare - spiega ancora Padoan - non c'e' solo la
percentuale in se' ma anche i limiti entro i quali farla
scattare". Un tetto, appunto, da affiancare alla percentuale,
cosi' come peraltro sono modulate le soglie gia' esistenti per
altri reati (ad esempio la 'dichiarazione fraudolenta con altri
artifici' ha una soglia del 5% fino al massimo di 1 milione, che
il decreto di dicembre portava a 1,5). Certo, la delega stessa
prevede che l'intervento complessivo di revisione debba
rispettare il criterio di "proporzionalita'", quindi questo
limite dovrebbe comunque essere inferiore a quello previsto per
reati meno gravi. L'altra possibilita' - al momento non tra le
piu' quotate - sarebbe quella di escludere del tutto le frodi da
questo beneficio, e in questa ottica si starebbe valutando anche
se far saltare la soglia di 1000 euro per le fatture false.
Ma il tempo per mettere a punto l'intero pacchetto fiscale
intanto stringe, visto che la delega scade il 27 marzo - ma si
sta ragionando su una proroga, magari di soli 6 mesi - e che il
20 non si parlera' solo di reati tributari ma anche di abuso di
diritto, interpello, fatturazione elettronica tra privati,
fiscalita' internazionale e catasto. La prossima settimana,
probabilmente giovedi', dovrebbe tornare a riunirsi su questi
ultimi tre temi la 'bicameralina' (il gruppo informale che
coinvolge il governo e i componenti delle commissioni Finanze di
Camera e Senato), per quel confronto 'preventivo' sui testi gia'
sfruttato con i primi decreti su precompilata e catasto.
Intanto anche sul pasticcio del nuovo regime dei minimi Iva,
che lo stesso Renzi ha annunciato di voler correggere, ci
sarebbero ancora analisi in corso, in particolare sulle
coperture. Mentre tramontano le chance di riportare in vita per
un anno il vecchio regime forfait al 5% (emendamenti sono stati
presentati in questo senso al Milleproroghe), si starebbe
ragionando sulla possibilita' di abbassare il nuovo forfait
almeno al 12% (ora e' al 15%). (ANSA).
FISCO:MORETTA,SEMPLIFICARE RAPPORTO CON GIUSTIZIA TRIBUTARIA
PRESIDENTE ORDINE COMMERCIALISTI NAPOLI, TUTELARE CITTADINI
(ANSA) - NAPOLI, 6 FEB - "Semplificare il rapporto tra fisco
e cittadini, anche nell'ottica di una migliore realizzazione
delle risorse tributarie, resta una priorita' assoluta. Le novita'
non mancano: il Parlamento ha delegato l'emanazione di alcuni
decreti legislativi che sono volti a ridisegnare da un lato il
processo tributario e dall'altro processi sostanziali, penso ad
esempio all'istituto dell'abuso del diritto. Dobbiamo continuare
a percorrere questa strada". Lo ha detto Vincenzo Moretta,
presidente dell'Ordine dei dottori commercialisti e degli
esperti contabili di Napoli, nel corso del forum "Tematiche
sostanziali, procedimenti e processuali di Diritto Tributario",
organizzato dal Consiglio di Presidenza della Giustizia
Tributaria.
"L'incontro ha l'obiettivo di migliorare il rapporto tra i
cittadini e il fisco e quindi di incrementare il senso di
fiducia nell'amministrazione e nella giustizia" ha sottolineato
Stanislao De Matteis, magistrato tributario Ctp Napoli. "Ma
anche all'aggiornamento del mondo delle professioni, che
partecipano attivamente al processo tributario. Semplificazione
e' la parola d'ordine, auspichiamo che avvenga anche in tempi
rapidi perche' una giustizia veloce e certa da' ai cittadini quel
segnale di fiducia che non dovrebbe mai mancare".
All'incontro, coordinato da Lucio Di Nosse e Michele Ancona,
hanno partecipato Gaetano Manfredi, Massimo Scuffi, Mario
Mercone, Antonio Buonajuto, presidente Corte di Appello di
Napoli, Alfredo Montagna, Massimo Scuffi, Ferruccio Auletta,
Fernando Bocchini, Raffaele Cennicola, Manlio Ingrosso, Stefano
Manacorda, Ettore Ferrara, Luca Cestaro; Laura Tricomi e
Francesco Caia, numero uno dell'Ordine degli Avvocati di
Napoli.(ANSA).
FISCO: GELMINI, CON LO SPLIT PAYMENT IMPRESE SPALLE AL MURO
(ANSA) - ROMA, 6 FEB - "Con una velocita' degna di miglior
causa, e ancor prima del via libera della Commissione europea,
il governo ha bruciato i tempi per imporre il cosiddetto split
payment, cioe' quel meccanismo, introdotto dalla legge di
stabilita' 2015 e in vigore del 1 gennaio, in base al quale gli
enti pubblici versano direttamente all'erario l'imposta sul
valore aggiunto che e' stata addebitata dai loro fornitori, ai
quali viene pagato il corrispettivo al netto dell'Iva. Questo
provvedimento e' la goccia che fa traboccare il vaso nel mondo
delle imprese gia' falcidiate dal credit crunch e da una serie
incredibile di oneri fiscali": cosi' Mariastella Gelmini, vice
capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera.
"L'estensione della norma anche ad alcune categorie di
professionisti e' una vera e propria minaccia alla loro
sopravvivenza. Forza Italia - prosegue - ha denunciato per prima
in Parlamento l'insostenibilita' di un provvedimento che va a
drenare ulteriormente la gia' scarsa liquidita' di imprese e
professionisti per i quali si prospetta un decremento del
circolante stimato in circa il 10%. Il premier e il governo non
possono continuare a raccontare la favola di un alleggerimento
della pressione fiscale mentre la mano dell'Erario sta andando a
caccia degli ultimi spiccioli delle imprese mettendole cosi'
spalle al muro. Forza Italia ha presentato diversi emendamenti
al Decreto Milleproroghe che hanno raccolto larghi consensi tra
le forze di maggioranza come di opposizione. Sollecitiamo il
governo a rivedere questa norma destinata a frenare
ulteriormente le gia' scarse possibilita' di crescita dell'Italia
e annunciamo che li riproporremo al Decreto Investment
Compact".(ANSA).
FISCO:NO A DOPPIO PROCESSO, GIP TORINO INTERPELLA STRASBURGO
GIUDICE, OBBLIGATO A DISAPPLICARE NORME ITALIANE
(ANSA) - TORINO, 6 FEB - In materia di reati fiscali chi e'
stato sottoposto a un procedimento amministrativo non puo' essere
processato anche dalla giustizia penale se il fatto contestato e'
lo stesso: e' questo il tema che un giudice del tribunale di
Torino, Edmondo Pio, ha portato al vaglio della Corte di
Giustizia dell'Unione Europea.
Il caso e' quello di un imprenditore processato per "omesso
versamento di ritenute" - l'articolo 10 bis della legge 74 del
2000 - per il mancato pagamento di 120 mila euro (il reato
scatta oltre i 50 mila euro). L'indagato, difeso dall'avvocato
Roberto Macchia, era gia' stato sottoposto a un procedimento
amministrativo attivato dall'Agenzia delle Entrate e, al momento
dell'approdo della causa in tribunale, stava saldando a rate il
debito di 178 mila euro.
Nel 2013 e 2014 la Cassazione ha stabilito che in vicende
come queste non viene violato il 'ne bis in idem', il principio
in base al quale non si puo' essere processati due volte. Ma
secondo il gip Edmondo Pio, alla luce di alcune pronunce dei
magistrati di Strasburgo e del Lussemburgo, il dubbio c'e' ed e'
quindi necessario interpellare la Corte di giustizia. "Il
giudice nazionale incaricato di applicare le norme di diritto
dell'Unione - scrive - ha l'obbligo di garantire la piena
efficacia di tali norme, all'occorrenza disapplicando, di
propria iniziativa, qualsiasi disposizione contrastante della
legislazione nazionale, anche posteriore, senza doverne chiedere
o attendere la previa rimozione legislativa". (ANSA).