AVEVANO DROGA IN AUTO,ARRESTATI DUE MILITARI GUARDIA FINANZA - MANNHEIMER PATTEGGIA 1 ANNO E 11 MESI PER FRODE - MEF-ENTRATE-COMMERCIALISTI, FOCUS SU 730 PRECOMPILATO - FONDO PENSIONE P.A RICORRE AD ANTITRUST

giovedì 19 febbraio 2015

AVEVANO DROGA IN AUTO,ARRESTATI DUE MILITARI GUARDIA FINANZA

   (ANSA) - FOGGIA, 18 FEB " Due militari della Guardia di

finanza di 43 e di 37 anni, entrambi in servizio presso la sede

di Napoli, dei quali non sono stati resi noti i nomi, sono stati

arrestati dai militari del Comando provinciale della Guardia di

Finanza di Foggia con l"Öaccusa di detenzione ai fini di spaccio

di sostanze stupefacenti.

   Nel corso di un servizio di controllo del territorio, i

militari hanno fermato, lungo la superstrada Candela-Foggia,

un'autovettura con a bordo due uomini che si si sono qualificati

quali appartenenti al Corpo. I militari che li avevano fermati,

insospettiti dagli evidenti segni di nervosismo dei due, hanno

proceduto all'ispezione dell'autovettura all'interno della quale

sono stati rivenuti e sequestrati 20 Kg di hashish, confezionati

in circa 40 panetti. Gli arresti sono stati convalidati dal gip

presso il Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura.

(ANSA).

 

FISCO:A CDM PACCHETTO IMPRESE,STRETTA SU FUGHE PROFITTI

OCCHIO SU INCROCI ESTERI MA ANCHE SEMPLIFICAZIONI E CATASTO

   (di Corrado Chiominto)

   (ANSA) - ROMA, 18 FEB - L'acronimo e' di quelli sconosciuti ai

piu'. 'Beps'. E' la sintesi inglese di Base Erosion e Profit

Shifting, una formula che descrive l'artificio fiscale

utilizzato da alcune multinazionali: spostare i profitti in

Paesi a bassa tassazione, lasciando i costi in quelli dove e'

possibile abbattere le imposte dovute. Un modo, insomma, per

aggirare il fisco.

   Ma su questa pratica - contro la quale si stanno muovendo in

molti, dall'Ue ad Obama - e' in arrivo una stretta dal governo.

Sono proprio finalizzate a limitare gli spazi per operazioni

internazionali di ottimizzazione fiscale alcune delle norme

contenute nei decreti di attuazione della delega fiscale che

approdano venerdi' al Consiglio dei Ministri. Un Cdm che non

guardera' solo al fisco, ma che esaminera' il ddl Concorrenza e

che servira' anche a chiudere definitivamente il cerchio sulle

principali misure del Jobs Act, tra le quale il nuovo contratto

a tutele crescenti.

   Il capitolo fiscale sara' corposo e centrato sulle imprese.

Oltre alla rivoluzione in arrivo sul Catasto che in 5 anni

cambiera' le modalita' di valutazione degli immobili in Italia, ci

saranno misure di semplificazione. Il fisco cambia ottica e non

vuole piu' essere strumento di freno economico, ma favorire lo

sviluppo. A questo serviranno le norme per la cooperative

compliance: prevedono l'assistenza da parte dell'Agenzia delle

Entrate alle grandi imprese, per dare certezza sugli adempimenti

da effettuare. Per ora si comincia solo con le grandissime

imprese, ma l'obiettivo e' quello di estendere questa

''compliance'' anche alle societa' piu' piccole.

   Nel pacchetto arrivano anche misure di semplificazione per le

imprese individuali e le nuove regole della fatturazione

elettronica, che gia' dal 31 marzo parte per le imprese

fornitrici delle amministrazioni pubbliche. Il maggior ricorso a

strumenti elettronici - dagli scontrini alle fatture - punta ad

entrare a regime nel 2017 e, se da un lato rappresenta una

semplificazione per commercianti, artigiani e grande

distribuzione, dall'altro consente verifiche rapide e pungenti

contro gli evasori. E per questo non servira' piu' il vecchio

scontrino cartaceo.

   Regole che mirano a dare certezza sono poi quelle relative

alla fiscalita' internazionale: toccheranno il ruling, l'Iva

intragruppo, i prezzi di trasferimento. E' proprio in questo

contesto che il governo mettera' i paletti per frenare il

fenomeno del Beps, delle imprese che eludono il pagamento delle

imposte spostando artificiosamente i profitti dove le tasse sono

piu' basse. Il governo - che del resto su questo ha avviato un

processo nell'Ue nel corso del semestre di presidenza italiana

per una clausola comune da inserire nelle societa' madri-figlia e

per estendere lo scambio automatico di informazioni fiscali -

agisce su questo in un contesto internazionale che si muove

nella stessa direzione. Anche a questo puntano il Piano sulla

trasparenza fiscale che l'Ue programma di varare a marzo e gli

strali del presidente Usa, Barak Obama che, a settembre, con un

pacchetto anti-evasione, e' intervenuto contro le multinazionali

in fuga dal fisco statunitense.(ANSA).

 

FISCO: MANNHEIMER PATTEGGIA 1 ANNO E 11 MESI PER FRODE

GUP MILANO,ATTEGGIAMENTO LEALE, HA RISARCITO INTEGRALMENTE DANNO

   (ANSA) - MILANO, 18 FEB - Il noto sondaggista e volto

televisivo Renato Mannheimer chiude con un patteggiamento a 1

anno e 11 mesi con la sospensione condizionale della pena la

vicenda giudiziaria che lo vedeva accusato di associazione a

delinquere per una presunta frode fiscale da circa 10 milioni di

euro. Prendendo atto, infatti, anche del versamento di 6,3

milioni di euro come risarcimento all'Agenzia delle Entrate da

parte del presidente dell'Ispo, il gup di Milano Cristina Di

Censo ha ratificato l'accordo raggiunto tra accusa e difesa

nelle scorse settimane.

   Nelle motivazioni della sentenza, tra l'altro, il giudice ha

scritto che sono stati "determinanti" nella valutazione della

pena sospesa per Mannheimer, difeso dal professore Mario

Zanchetti, "gli intervenuti risarcimenti integrali del danno

tributario". Il gup, inoltre, ha spiegato che il sondaggista ha

assunto nel procedimento un atteggiamento "remissivo, leale e

collaborativo". Mannheimer, infatti, gia' nei mesi scorsi si era

detto "dispiaciuto" e "pentito" , anche davanti agli inquirenti

che lo avevano interrogato e aveva preannunciato che avrebbe

restituito "tutto quanto il dovuto".

   Lo scorso ottobre, il pm Adriano Scudieri, dopo aver chiuso

le indagini a febbraio, aveva chiesto il processo per il

sondaggista e altre nove persone per un presunto sistema

fraudolento che sarebbe stato messo in atto per aggirare il

fisco attraverso false fatture e societa' esistenti solo sulla

carta. Mannheimer, in particolare, era accusato di associazione

per delinquere finalizzata alla frode fiscale e all'utilizzo di

false fatture per operazioni inesistenti (per circa 30 milioni

di euro), assieme ad altre quattro persone, tra cui il

commercialista Francesco Merlo. Secondo le indagini, sarebbe

stato proprio Mannheimer "l'ideatore e beneficiario

dell'attivita' fraudolenta, posta in essere attraverso il

consulente e commercialista Merlo" e tramite le cosiddette

societa' "filtro" e una serie di societa' "cartiere" tunisine.

Mannheimer, come si legge nell'imputazione, si sarebbe servito

"al fine di evadere le imposte sui redditi e sull'Iva, nelle

dichiarazioni fiscali societarie per gli anni dal 2004 al 2010"

di fatture "per operazioni inesistenti". Poi e' arrivato

l'accordo per il patteggiamento (dopo il risarcimento

all'Agenzia delle Entrate) che e' stato ratificato oggi.

   Il gup ha accolto anche i patteggiamenti a 1 anno e 11 mesi e

11 giorni per il commercialista Merlo (ha risarcito circa un

milione di euro), a 1 anno e 11 mesi per il tunisino Hedi Kamoun

e a 2 anni e 4 mesi per un altro imputato, Giovanni Battista

Colleoni. Sono stati assolti, invece, due imputati, Emanuela

Ajelli e Umberto Ajelli, che erano a processo con rito

abbreviato. Altri due, Dan Singer e Angela Corbetta, sono stati

rinviati a giudizio e il processo iniziera' il prossimo 17

aprile.(ANSA).

 

FISCO: MEF-ENTRATE-COMMERCIALISTI, FOCUS SU 730 PRECOMPILATO

NODO OBBLIGO ASSICURATIVO PROFESSIONISTI PER VISTO DI CONFORMITA'

(ANSA) - ROMA, 18 FEB - Gli obblighi assicurativi connessi al

rilascio del visto di conformita' sui modelli 730 precompilati

sono stati al centro di un confronto fra il viceministro

dell'Economia Luigi Casero, il direttore dell'Agenzia delle

Entrate Rossella Orlandi con il presidente e il delegato alla

fiscalita' del Consiglio nazionale dell'ordine dei dottori

commercialisti ed esperti contabili (Cndcec), Gerardo Longobardi

e Luigi Mandolesi. La nuova normativa, infatti, stabilisce non

soltanto l'adeguamento del massimale minimo della polizza

assicurativa a 3 milioni di euro, ma anche l'estensione della

garanzia alle somme corrispondenti all'imposta, agli interessi e

alle sanzioni che sarebbero richieste al contribuente in sede di

controllo formale della dichiarazione; e, considerato che

l'estensione della garanzia riguarda unicamente i visti di

conformita' relativi ai modelli 730 precompilati, ma non anche i

visti necessari per la compensazione dei crediti tributari

superiori a 15.000 euro e per i rimborsi Iva, si legge in una

nota del Cndcec, "e' stata prospettata la soluzione di consentire

ai professionisti che intendano rilasciare il visto soltanto a

questi ultimi fini (compensazione crediti tributari e rimborsi

Iva) di adeguare la polizza al nuovo massimale minimo di 3

milioni di euro, senza necessita' di estendere la garanzia alle

somme dovute in sede di controllo formale". Riflettori, poi,

puntati sulle "difficolta' attualmente incontrate dai

professionisti che, intendendo rilasciare il visto di conformita'

anche sui modelli 730 precompilati, devono dotarsi di polizze

assicurative che garantiscano anche le somme dovute in sede di

controllo formale". I commercialisti hanno messo in luce agli

esponenti del Mef e delle Entrate come "diverse compagnie

assicurative, in attesa di chiarimenti dall'Ivass (l'Istituto

per la vigilanza sulle assicurazioni) abbiano ritenuto opportuno

sospendere momentaneamente il rilascio di polizze con tale

estensione, affinche' vengano prima risolte le problematiche

giuridiche e interpretative". Casero, a questo proposito, ha

annunciato, infine, che verra' aperto un tavolo tecnico per la

risoluzione del problema cui siederanno tutti i soggetti

interessati.  (ANSA).

 

FISCO: ACCORDO EQUITALIA-COMMERCIALISTI PER ASSISTENZA

   (ANSA) - ROMA, 18 FEB - Nuovo percorso di collaborazione tra

Commercialisti ed Equitalia per favorire l'efficacia,

l'efficienza e la correttezza dell'azione di riscossione dei

tributi. Il protocollo d'intesa, firmato oggi dal presidente

Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti

contabili (Cndcec), Gerardo Longobardi, e dal presidente di

Equitalia, Vincenzo Busa, avra' la durata di due anni e prevede

una serie di iniziative per fornire un'assistenza sempre piu'

attenta e mirata alle esigenze dei contribuenti.

   Lo annuncia una nota di Equitalia che spiega: in particolare,

grazie allo sportello telematico accessibile dal sito internet

www.gruppoequitalia.it, i commercialisti possono interagire

direttamente con le sedi provinciali di Equitalia per richiedere

informazioni e fissare appuntamenti con personale qualificato

per analizzare i casi piu' delicati dei loro assistiti.

   L'accordo prevede inoltre la realizzazione di soluzioni

informatiche per una maggiore condivisione delle informazioni;

l'istituzione di tavoli tecnici nazionali e locali, anche con

l'intervento degli enti creditori, per esaminare argomenti di

interesse comune; l'impegno a organizzare seminari, convegni ed

eventi di aggiornamento e formazione a livello nazionale e

locale; la promozione di studi e ricerche al fine di

approfondire tematiche sul rapporto fisco-contribuente

avvalendosi anche delle commissioni di studio del Cndcec.

   "La collaborazione con i Commercialisti si inserisce nel

percorso di semplificazione intrapreso da Equitalia - dice il

presidente di Equitalia, Vincenzo Busa - L'accordo prevede una

serie di attivita' basate sull'impegno reciproco a intercettare

anche eventuali criticita' che possano emergere nella gestione

quotidiana del servizio di riscossione dei tributi, per favorire

soluzioni legittime, trasparenti e corrette per evitare ogni

possibile disagio per i cittadini e le imprese". "Questo

protocollo di intesa - dice il presidente del Cndcec, Gerardo

Longobardi - e' finalizzato alla creazione di un rapporto piu'

fluido e diretto con un interlocutore per noi imprescindibile

come Equitalia".(ANSA).

 

PREVIDENZA: FONDO PENSIONE P.A RICORRE AD ANTITRUST

(ANSA) - ROMA, 18 FEB - Il Fondo Perseo Sirio ha presentato un

esposto all'Antitrust denunciando disparita' fiscali tra fondi

pensione pubblici e fondi promossi da banche e assicurazioni.

E' quanto  annuncia una nota del Fondo di previdenza

complementare dei lavoratori della Pubblica Amministrazione e

della Sanita'.

  Secondo quanto afferma il  fondo infatti, "ai contributi e

alle prestazioni dei fondi pensione di categoria rivolti ai

pubblici dipendenti, si applica, la disciplina fiscale

precedente alla riforma del 2005, meno vantaggiosa di quella

applicata ai fondi aperti e ai Pip (Piani Individuali

Previdenziali) promossi da banche e compagnie assicurative.

 "Cio' pone i fondi negoziali dei dipendenti pubblici di fronte a

una disparita' competitiva in se' inaccettabile, poiche' trae

origine da vincoli di legge esterni alle capacita' operative dei

fondi stessi,e tanto piu' illogica se si considera che i fondi

negoziali non hanno azionisti da remunerare e che ogni risorsa e'

finalizzata alle necessita' previdenziali dei lavoratori ad essi

iscritti." " quindi ora di sanare una situazione chiaramente

lesiva del principio di eguaglianza tributaria,

nonche' distorsiva della concorrenza.

 Nell' esposto "si chiede di valutare quanto segnalato e,

laddove lo si ritenga opportuno, di segnalare la descritta

situazione distorsiva della concorrenza al Parlamento ed al

Presidente del Consiglio dei Ministri".(ANSA).


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