P.A:EMENDAMENTI,STRADE SPECIFICHE ACCESSO'DIRIGENTI FISCALI' - CENSIS: ARRIVA RIPRESA MA RISCHIO FLOP PER INEFFICIENZE P.A.

venerdì 20 marzo 2015

P.A:EMENDAMENTI,STRADE SPECIFICHE ACCESSO'DIRIGENTI FISCALI'
   (ANSA) - ROMA, 19 MAR - Diventano di attualita', dopo la
sentenza della Corte Costituzionale, i due, identici,
emendamenti alla delega P.A. (siglati da senatori Pd), sulle
modalita' di reclutamento dei dirigenti nelle agenzie fiscali. La
proposta, spiega il senatore Giorgio Santini (l'altra firmataria
e' Doris Lo Moro), prevede criteri per l'accesso alla dirigenza
"specifici, basati su parametri rilevabili, come i livelli di
riscossione o contenzioso, invece che su principi standard,
universali, da concorso unico". (ANSA).
 
P.A:EMENDAMENTI,STRADE SPECIFICHE ACCESSO'DIRIGENTI FISCALI' (2)
   (ANSA) - ROMA, 19 MAR - Per accedere alla dirigenza non
occorrerebbero quindi dei concorsi veri e propri ma si potrebbe
pescare tra i funzionari apicali, facendo riferimento a "criteri
misurabili", a cui, chiarisce sempre Santini, la categoria si
addice bene. In altre parole si rende "piu' flessibile", il
meccanismo per diventare dirigenti.
   In realta' l'emendamento e' piu' ampio e guarda a un riassetto
complessivo dei ruoli di direzione tecnico operativa nelle
agenzie fiscali (Entrate e Dogane), anche limitando le posizioni
dirigenziali non generali ai compiti di maggiore rilevanza,
lasciando le altre mansioni di natura direttiva, tramite
incarichi temporali, a funzionari collocati nell'area apicale.
   Quanto all'accesso alla dirigenza, la proposta prevede
"modalita'" incentrate "sulla valutazione delle esperienze
lavorative, della preparazione tecnica, delle competenze
organizzative e delle caratteristiche attitudinali del personale
menzionato". Le selezioni sarebbero affidate a commissioni
"presiedute da magistrati ordinari, amministrativi o contabili e
composte da dirigenti di vertice delle agenzie e da soggetti,
anche estranei alla pubblica amministrazione, con specifica
qualificazione e comprovata esperienza nella materia
dell'organizzazione e del lavoro pubblico".
   L'emendamento potrebbe anche essere riscritto e reso piu'
sintetico, meno dettagliato, anche perche' il provvedimento in
questione e' una delega, quindi sarebbero poi i decreti attuativi
a specificare la disciplina. Comunque la proposta deve ancora
essere discussa, e soprattutto votata, dalla commissione Affari
Costituzionali del Senato, che ha all'esame il ddl Madia. I nodi
verranno sciolti all'inizio della prossima settimana. (ANSA).

 

CENSIS: ARRIVA RIPRESA MA RISCHIO FLOP PER INEFFICIENZE P.A.
(ANSA) - ROMA, 19 MAR - Le imprese sono pronte alla ripresa, ma
la politica rischia il flop a causa di una pubblica
amministrazione inefficiente. Lo afferma il Censis nella ricerca
"La composizione sociale dopo la crisi". Secondo il Censis,
per il 50,5% degli italiani la pubblica amministrazione funziona
male, per il 63,5% non e' cambiata e per il 21,5% e' addirittura
peggiorata. Gli italiani chiedono il pugno di ferro per corrotti
e fannulloni: il 45,3% vorrebbe regole piu' severe e
licenziamenti nel pubblico impiego. Ma 4,2 milioni di cittadini
sono ricorsi a una raccomandazione per ottenere
un'autorizzazione o accelerare una pratica. E 800mila hanno
fatto un regalo a dirigenti pubblici per avere in cambio un
favore. (ANSA).
 
CENSIS: ARRIVA RIPRESA MA RISCHIO FLOP PER INEFFICIENZE P.A. (2)
   (ANSA) - ROMA, 19 MAR - Guardando al passato il rapporto
Censis sottolinea che, nei sei anni dal 2006 al 2013, la spesa
media degli imprenditori e dei liberi professionisti e' scesa del
6,4%, pari ad una quota di 3.506 euro. E, per le stesse
categorie, nel solo periodo 2012-2013 la diminuzione e' stata del
2,7%. Le elaborazioni del Censis sulla base dei dati dell'Istat,
indicano, inoltre, come i lavoratori in proprio, sempre nel
periodo 2007-2013, abbiano subito una riduzione della spesa
media mensile pari a -11,6%, stessa percentuale degli operai ed
assimilati, mentre per i dirigenti e gli impiegati la
contrazione e' stata del -4%, con una spesa pari a 2.599 euro.
   Quel che emerge, secondo il dossier, e' che "chi meno spendeva
piu' ha dovuto tagliare, con conseguente allungamento delle
distanze di spesa tra gruppi sociali". Pertanto, spiega il
Censis, "si e' avuta una doppia regressivita' nel nostro Paese:
ampliamento dell"Öarea del disagio conclamato e di quella di
rischio disagio" da un lato ed allargamento "delle
disuguaglianze sociali e di reddito, con un esito della crisi
piu' penalizzante per i gruppi sociali a piu' basso reddito e/o
con minori risorse ed opportunita'".
Il rapporto "La composizione sociale dopo la crisi.
Protagonisti ed esclusi della ripresa", realizzato dal Censis, e'
stato presentato questa mattina, a Roma, dal presidente Giuseppe
De Rita e dal responsabile del settore Politiche sociali
Francesco Maietta, nel corso di un dibattito con la
partecipazione di Maurizio Sacconi (Ap), presidente della
Commissione Lavoro del Senato, Aldo Bonomi, direttore del
Consorzio Aaster, Marina Calderone, presidente del Consiglio
nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, Giancarlo
Deidda, vicepresidente della Fipe, di Cristina Freguja,
direttore della Direzione centrale delle statistiche
socio-economiche dell'Istat e di Roberto Moncalvo, presidente di
Coldiretti.(ANSA).


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