DA PA A FISCO.RIFORME VALGONO 6 MLD FLESSIBILITÀ UE - MEF, BOOM ENTRATE LOTTA EVASIONE,+32% IN 2 MESI - ALLA DIAZ FU TORTURA, CORTE STRASBURGO CONDANNA ITALIA - GAY: CONFERENZA POLIS APERTA, FORZE POLIZIA LGBTI A TORINO

mercoledì 08 aprile 2015

DA PA A FISCO.RIFORME VALGONO 6 MLD FLESSIBILITÀ UE

VENERDÌ PIANO, ANCHE LOCAL TAX. IPOTESI SUPERAMENTO L.STABILITÀ

   (di Silvia Gasparetto)

   (ANSA) - ROMA, 7 APR - Istituzioni, pubblica amministrazione,

giustizia, scuola, lavoro, fisco, revisione della spesa,

concorrenza e banche. E' a tutto campo il Programma nazionale di

riforma che il governo sta mettendo a punto insieme al Def. Un

piano in arrivo solo venerdì, dopo un approfondimento ancora per

tutta la settimana - compresa la valutazione attenta, che va

ancora definita, sugli effettivi impatti sulla crescita nel

medio e lungo periodo - perchè è su quello che l'Italia si gioca

la concessione della nuova flessibilità prevista da Bruxelles.

   Per il 2016, assicura il ministro dell'Economia Pier Carlo

Padoan, "i fattori rilevanti per invocare la clausola sulle

riforme strutturali" rimangono, e, anzi, "il treno delle riforme

attivato a varie velocità ci permetterà di invocare questa

clausola per tanto tempo ancora". La concessione di questa

clausola, peraltro, permetterà all'Italia di attuare una

correzione strutturale appena dello 0,1% anziché dello 0,5%. Un

aggiustamento inferiore che consente di svincolare circa 6,4

miliardi di euro che potranno essere utilizzati, ad esempio, per

sterilizzare le clausole di salvaguardia, insieme alla spending.

   Gli obiettivi sulle riforme restano "ambiziosi", come

sottolinea il governo dopo il primo esame del Def. E le ultime

bozze del Pnr contengono infatti una lunga lista di misure,

molte già in stato avanzato di realizzazione, come il Jobs Act

(che si prevede di chiudere entro giugno), cos? come l'intero

pacchetto giustizia (compreso il ddl anticorruzione) e la

riforma della macchina pubblica (attuata per? entro l'anno).

   Nei piani del governo entra anche la revisione della

tassazione locale, come più volte annunciato, che dovrebbe

portare a superare Imu e Tasi, arrivando a una tassa unica sulla

casa (con aliquote differenziate, più basse per la prima casa)

accanto a un unico tributo che sostituirebbe le altre imposte

locali. Ma sul fronte fiscale, confermato il completamento della

delega fiscale entro settembre, si dovrebbe mettere nero su

bianco anche l'intenzione di procedere su una nota ben più

dolente, la "razionalizzazione" delle tax expenditur, che,

insieme alla spending review, dovrebbero consentire 15 miliardi

di euro di risparmi in due anni (10 nel 2016 e 5 nel 2017).

Sugli sconti fiscali ci si dovrebbe limitare comunque a dare un

indirizzo generale, che è quello da un lato di "demarcare

chiaramente le aree politicamente aggredibili" e dall'altro

quella di sottoporle, a partire dalla legge di Stabilità di

ottobre, a un 'tagliando' annuale.

   Un'altra novità potrebbe essere quella di mandare 'in

soffitta' la legge di Stabilità che, in attuazione della delega

per la riforma del bilancio, potrebbe confluire nel ddl di

bilancio triennale. Ipotesi che già crea polemiche, con Renato

Brunetta che ricorda che per farlo serve "la maggioranza

assoluta" delle Camere" perchè vanno modificate leggi "che sono

diretta attuazione dell'articolo 81 della Costituzione e

numerosi articoli dei Regolamenti parlamentari".

   Nell'elenco delle riforme dovrebbero trovare posto anche gli

interventi già attuati sul sistema bancario nazionale, dalla

riforma delle popolari all'autoriforma, in corso, delle

fondazioni bancarie. E si dovrebbe annunciare che entro giugno

arriveranno anche le tanto attese "iniziative in materia di non

performing loan" per mettere in condizione il sistema bancario,

si legge nelle bozze, "di procedere a uno smobilizzo delle

partite anomale" con la "cessione di una rilevante quota delle

sofferenze nei confronti delle imprese". L'obiettivo quello di

sfruttare appieno il Qe lanciato dalla Bce a marzo e di rendere

semplice la trasmissione di credito all'economia reale. (ANSA).

 

FISCO: MEF, BOOM ENTRATE LOTTA EVASIONE,+32% IN 2 MESI
   (ANSA) - ROMA, 7 APR - Il gettito derivante dall'attività di
accertamento e controllo registra nei primi due mesi del 2015 un
aumento del 32,6% (+727 milioni di euro), rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno. Lo comunica il Ministero
dell'Economia in una nota. (ANSA).

 

ALLA DIAZ FU TORTURA, CORTE STRASBURGO CONDANNA ITALIA
'LEGGI INADEGUATE';CAMERA ACCELERA.GIULIANI,BENE MA RESTA RABBIA
   (ANSA) - ROMA, 7 APR - La "macelleria messicana" compiuta
dalla Polizia nella scuola Diaz la notte del 21 luglio 2001
"deve essere qualificata come tortura": l'Italia va dunque
condannata doppiamente, per il massacro dei manifestanti e per
non avere ancora una legge adeguata a punire quel reato. La
Corte europea dei diritti dell'uomo, a 15 anni di distanza,
mette per la prima volta nero su bianco in un atto giudiziario
quel che decine di testimoni hanno visto e raccontato.
   La sentenza della Corte di Strasburgo è il risultato del
ricorso di Arnaldo Cestaro, oggi 76enne: quella notte era alla
Diaz e fu uno degli 87 no global massacrati e feriti - su 93 che
furono arrestati - durante quella che la Polizia definì una
"perquisizione ad iniziativa autonoma" finalizzata alla ricerca
di armi e black bloc dopo le devastazioni avvenute in mezza
Genova durante le proteste contro il G8. "Questa sentenza è una
cosa molto importante - ha commentato l'uomo - quel che ho visto
e subito è una cosa indegna in un sistema democratico".
"Finalmente - ha aggiunto il papà di Carlo Giuliani - sono state
determinate le brutture commesse dallo Stato italiano. E' una
cosa bella e chissà se l'attuale governo troverà il tempo di
occuparsi di queste cose che riguardano la dignità del paese".
Resta, aggiunge Giuliano Giuliani, "la rabbia perchè l'omicidio
di Carlo è ancora impunito".
   I colpevoli di quella violenza - che la Cassazione ha
definito "sadica e cinica" - sostiene la Corte di Strasburgo
avrebbero dovuto essere puniti adeguatamente ma ciò non fu
possibile "a causa dell'inadeguatezza delle leggi italiane". Chi
"ha torturato" l'uomo, "non è mai stato identificato, anche
perchè entrando alla Diaz aveva il viso coperto, e non indossava
un numero di identificazione, come invece richiede la Corte". Ed
inoltre anche chi è stato processato e condannato "non ha
scontato alcuna pena" poichè i reati sono caduti in
prescrizione". E questa è una colpa da imputare "alla mancanza
in Italia del reato di tortura o di reati altrettanto gravi".
   "Quando parlammo di tortura ci presero per pazzi" dice oggi
il pm che ha sostenuto l'accusa, Enrico Zucca, sottolineando che
la decisione della Corte era "scontata" in quanto "ciò che è
accaduto in quella scuola è un concentrato di violazioni dei
diritti dell'uomo". Violazioni che la Cassazione - con la
sentenza con cui ha confermato le condanne ai vertici della Ps
che erano a Genova, Gratteri, Luperi e Caldarozzi, per i falsi
verbali - aveva già pienamente indicato, pur non potendo parlare
di tortura: ci fu un "uso spropositato della violenza" da parte
della Polizia, che ha "gettato discredito sulla nazione agli
occhi del mondo intero". I poliziotti, hanno scritto i giudici,
"si scagliarono sui presenti, sia che dormissero, sia che
stessero immobili con le mani alzate, colpendo tutti con i
manganelli e con calci e pugni, sordi alle invocazioni di 'non
violenza' provenienti dalle vittime, alcune con i documenti in
mano, pure insultate al grido di 'bastardi'".
   Ora tocca all'Italia far vedere che le cose sono cambiate,
approvando immediatamente la proposta di legge che introduce il
reato, con pene che vanno dai 4 ai 10 anni, approdata alla
Camera lo scorso 23 marzo. Un vuoto, sostiene il presidente
della Camera Laura Boldrini, "intollerabile". Giovedì il
Parlamento inizierà la votazione e "il via libera definitivo -
spiega il presidente della Commissione Giustizia Donatella
Ferranti - potrebbe arrivare entro l'estate". Sel e Prc tornano
intanto a criticare il tempo perso e a chiedere i numeri
identificativi sulle divise degli uomini delle forze di polizia.
"Questa è una macchia indelebile sul volto del nostro paese e
delle classi dirigenti che consentirono un uso arbitrario delle
forze dell'ordine" afferma Nichi Vendola. Gli risponde
Gianfranco Fini, che all'epoca era vice premier ed era a Genova.
"Che ci siano stati eccessi è stato accertato e quindi è giusto
che i colpevoli vadano puniti. Ma su di me ci furono
speculazioni". Dal canto suo il M5s annuncia battaglia per
modificare l'attuale testo: "è una vergogna che oggi non vi sia
il reato di tortura - dicono i membri della commissione
giustizia - ma sarebbe ancora più vergognoso concludere con una
legge inefficace". E il leader radicale Marco Pannella annuncia
invece uno sciopero della sete contro "questa infamia": c'è una
situazione in Italia, per quanto riguarda "i diritti e il
funzionamento della giustizia, di fronte alla quale i fascisti
si metterebbero a sghignazzare".
   In attesa che il Parlamento colmi il vuoto, resta una
certezza: l'incursione alla Diaz, hanno detto i processi,
avrebbe dovuto "riscattare l'immagine della Polizia" dopo le
devastazioni, ma la verità è che l'ha compromessa. Anche perchè,
ancora oggi, nessuno degli autori materiali di quel massacro sta
scontando una pena: per i 10 funzionari condannati in appello
per lesioni - il comandante del Reparto Mobile di Roma Vincenzo
Canterini, il suo vice e i capisquadra - la Cassazione non ha
potuto far altro che dichiarare prescritto il reato. E tutti gli
altri, decine e decine di poliziotti, che entrarono nella
scuola, non sono mai stati identificati.

 

GAY: CONFERENZA POLIS APERTA, FORZE POLIZIA LGBTI A TORINO
   (ANSA) - BOLOGNA, 7 APR - Polis Aperta compie dieci anni e
organizza una conferenza, "Forze di polizia contro omofobia e
transfobia", lunedì 13 aprile alla Sala Bobbio di Torino.
   L'associazione Polis Aperta, che riunisce gli esponenti di
Forze di Polizia e Forze Armate italiane Lgbti (lesbiche, gay,
bisessuali, transessuali e intersessuali), organizza
l'appuntamento in collaborazione con l'Egpa (European Glbti
Police Association), per aprire "il confronto - recita una
presentazione diffusa da Arcigay - con alcuni rappresentanti
istituzionali, con le sigle sindacali, italiane ed europee, e
con la società civile. Interverrà anche l'on.Giovanna Martelli,
Consigliera del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia
di Pari Opportunità, mentre l'on.Ulrike Lunacek, presidente
dell'Intergruppo Lgbti del Parlamento europeo, invierà un
videomessaggio".
   La conferenza ha il patrocinio di Regione Piemonte, Città
metropolitana, Comune e Polizia Locale di Torino, Oscad
(Osservatorio contro gli atti discriminatori, ne fanno parte
Polizia e Carabinieri), Coordinamento Torino Pride e Consolato
Generale degli Stati Uniti a Milano. (ANSA).


Tua email:   Invia a: