DEF 2015 - SICUREZZA: NIENTE RISORSE PER CONTRATTO E PER RIORDINO DELLE CARRIERE, ACCORPAMENTO DELLA FORESTALE E RAZIONALIZZAZIONI DELLE FUNZIONI E DEI PRESIDI SUL TERRITORIO - di Gianluca Taccalozzi

lunedì 13 aprile 2015

Il DEF 2015 sembra confermare le intenzioni dell’Esecutivo sul settore sicurezza emerse dalla lettura dell’emendamento “Pagliari” all’art. 7 del DDL Madia approvato al Senato e dalle dichiarazioni del Premier e di altri esponenti del Governo.

Non si prevedono risorse per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego e non si fa menzione alcuna ad ipotesi di riordino delle carriere né, conseguentemente, si appostano risorse per lo scopo.

Nel più ampio quadro di revisione della pubblica amministrazione e di revisione della spesa (che deve essere complessivamente pari allo 0,6 del PIL per evitare l’attivazione delle clausole di salvaguardia), invece, si prevede entro il 2015  l’accorpamento del Corpo Forestale dello Stato (a differenza del DDL Madia, come certezza e non come eventualità) e la razionalizzazione delle funzioni e della presenza sul territorio delle Forze di Polizia.

In pratica, rispetto al DEF 2014, il Governo sembra aver abbandonato il piano Giarda-Cottarelli e quella “sgangherata” quantificazione di 1,7 miliardi di € per il 2016 che lo stesso proponeva sotto la voce “riordino delle Forze di Polizia”, ma prevede comunque di fare dei risparmi (non indicando la cifra ?!) su questo settore.

La partita è quindi rinviata alla discussione parlamentare sul DDL Madia ed alla prossima legge di stabilità.

Ecco i passaggi del DEF 2015 da cui è possibile ricavare le citate considerazioni.

Sezione II “Analisi e tendenze della finanza pubblica” pag. 28, con riferimento al mancato finanziamento del contratto e del (a questo punto, sempre più “fantomatico”) riordino delle carriere:

“Previsioni. Nel quadro a legislazione vigente la spesa per redditi da lavoro dipendente delle Amministrazioni pubbliche è stimata in aumento dello 0,5 per cento circa per il 2015 e dell’1 per cento nel 2016, per poi diminuire dello 0,4 per cento nel 2017, rimanere invariata nel 2018 e crescere di nuovo dello 0,3 per cento nel 2019, per effetto dell’attribuzione dell’indennità di vacanza contrattuale del triennio 2019- 2021. L’incremento atteso nel 2015 è dovuto sia al venir meno di alcune delle misure di contenimento della spesa per redditi per il pubblico impiego disposte dalle precedenti manovre di finanza pubblica, sia all’effetto di disposizioni di spesa contenute nella legge n.190/2014 (Legge di Stabilità 2015)22 tra cui, in particolare, la creazione del Fondo “La buona scuola”. In merito, si evidenzia che a partire dal 1° gennaio 2015 non producono più effetto, tra le altre, le norme di contenimento delle spese di personale previste dal decreto legge n. 78/2010 riguardanti il blocco dei trattamenti economici individuali (articolo 9, commi 1 e 2) ed il blocco economico delle progressioni di carriera comunque denominate e dei passaggi tra le aree (articolo 9 comma 21, terzo e quarto periodo). Per quanto concerne i rinnovi contrattuali del personale di cui al D.Lgs. n. 165/2001, la legge di stabilità 2015 ha prolungato sino al 31 dicembre 2015 la possibilità di dar luogo alle procedure contrattuali per la sola parte normativa, senza possibilità di recupero per la parte economica. L’indennità di vacanza contrattuale (IVC) da calcolare con riferimento al triennio contrattuale 2016-2018, come anticipazione degli eventuali benefici che saranno attribuiti all’atto del rinnovo contrattuale, è quella spettante al 31 dicembre 2013, in virtù dell’articolo 1, comma 255, della legge di stabilità 2015; pertanto, per il periodo 2016-2018, l’IVC di riferimento è quella in vigore dal 1°luglio 2010. La legge di stabilità 2015 ha, inoltre, prorogato fino al 31 dicembre 2015, per il personale non contrattualizzato in regime di diritto pubblico, le disposizioni previste dall’articolo 9 comma 21, primo e secondo periodo, del decreto legge n.78/2010 - blocco dei meccanismi di adeguamento retributivo e non utilità dell’anno 2015 ai fini della maturazione delle classi e scatti di stipendio (ferma restando la non applicazione delle disposizioni citate al personale di cui alla legge 19 febbraio 1981,n. 27). Gli effetti di slittamento salariale sono stimati prudenzialmente sulla base delle risultanze nell’ultimo quinquennio.”

Sezione I “Programma di Stabilità” pag. 117, con riferimento all’entità dei risparmi da ottenere dalla revisione della spesa:

“Il Governo si impegna ad assicurare ulteriori interventi di revisione della spesa e altri risparmi pari a complessivi 0,6 punti percentuali di PIL nel 2016. Tali ulteriori riduzioni di spesa saranno utilizzati per alleggerire la pressione fiscale, anche attraverso la disattivazione delle clausole di salvaguardia a garanzia del raggiungimento degli obiettivi di bilancio poste dalla Legge di Stabilità 2015 e 2014.”

Sezione III “Programma Nazionale di Riforma” pag. 21, con riferimento alla razionalizzazione delle funzioni e dei presidi delle Forze di Polizia:

“Altro tassello della riforma sarà costituito dalla razionalizzazione delle funzioni di polizia, non solo attraverso l’eliminazione di sovrapposizioni di competenze e il riordino delle funzioni di polizia in materia di tutela dell’ambiente, del territorio e del mare, ma anche mediante la riduzione a quattro dei Corpi di polizia esistenti, con assorbimento del Corpo Forestale dello Stato. In ogni caso, sarò rivista in tempi rapidi – anche ai fini del contenimento della spesa pubblica – la gestione dei servizi dei corpi di polizia, attraverso la loro gestione associata. … Decreti attuativi entro il 2015.”

Gianluca Taccalozzi - Delegato Cocer Guardia di Finanza


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