IL COCER GDF ALLA CAMERA DEI DEPUTATI: NON CI SONO RAGIONI GIURIDICHE E SOSTANZIALI PER NEGARE AI FINANZIERI I DIRITTI SINDACALI. ADEGUARE L'ORDINAMENTO ITALIANO ALLE SENTENZE CEDU E' UN FATTO DI CIVILTA'.

giovedì 30 aprile 2015

IL Co.Ce.R. della Guardia di Finanza ieri è stato audito in Commissione Difesa a margine delle audizioni degli esperti di diritto internazionale ed in vista della predisposizione di un testo unificato sulla riforma della Rappresentanza Militare.

Nell'occassione il massimo organo di rappresentanza dei finanzieri, ribadendo le rivendicazioni riassunte nei documenti di L'Aquila (2008) e Castelporziano (2011), oggi corroborate anche dalla consolidata giurisprudenza della Corte E.D.U., ha:

  • evidenziato come l'assoluta negazione dei diritti di associazione professionale prevista dall'attuale normativa italiana sia in palese contrasto con la Carta Europea dei Diritti dell'Uomo e come un'eventuale riconoscimento dei diritti sindacali sarebbe personale militare non sia in contrasto con Costituzione italiana;
  • rimarcato la prodonda differenza di funzione rispetto alle Forze Armate, delinenado come non ci sono ragioni nè giuridiche nè sostanziali per continuare a negare ai Finanzieri i diritti sindacali, solo sulla base di compiti di Difesa espletati in via residuale, concorsuale ed eventuale (art. 7 del d.lgs. 68/2001); una situazione definita "frustrante";
  • affermato che adeguare l'ordinamento italiano a quello europeo non è tanto un obbligo giuridico, quanto una questione di civiltà e di integrazione europea.

In allegato il documento consegnato dal Cocer GDF alla IV Commissione Difesa.

http://www.ficiesse.it/public/2214_documento%20Cocer%20GDF%2029%20aprile%202015.pdf

 


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