RIFORMA DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE, LA COMMISSIONE DIFESA RIPRENDE I LAVORI. NESSUNA PROPOSTA UNITARIA DAL COCER INTERFORZE

venerdì 08 agosto 2003

La Commissione Difesa della Camera dei Deputati ha ripreso i lavori per la riforma della normativa sulla rappresentanza militare.

Tra il 3 e il 9 luglio scorsi, infatti, i deputati hanno ascoltato un analitico resoconto dell’onorevole Giuseppe COSSIGA (Forza Italia) relatore del Comitato ristretto (o Comitato dei nove) che aveva elaborato un primo testo unificato di alcune proposte di legge.

Ricordiamo che il testo unificato ricalcava, in buona sostanza, i progetti presentati dal presidente della Commissione, Luigi RAMPONI (Alleanza Nazionale), e dal vicepresidente Roberto LAVAGNINI (Forza Italia) i quali a loro volta si erano ispirati a modifiche provenienti dagli Stati maggiori (si veda l’intervista concessa dallo stesso onorevole Lavagnini alla rivista Finanzieri e Cittadini) che, se accolte, avrebbero prodotto un arretramento del livello di tutela del personale militare.

Per questi motivi tutte le forze parlamentari, di maggioranza e di opposizione, hanno presentato una vera e propria raffica di emendamenti al testo unificato (ben 240!), mentre il gruppo dei Democratici di Sinistra, constatata l’assoluta inidoneità dell’impianto, aveva deciso di presentare un testo alternativo.

L’onorevole COSSIGA ha riconosciuto che una tale massa di emendamenti ha dimostrato l’inidoneità delle soluzioni del il primo testo unificato e, dopo aver enunciato i principali punti controversi, ha proposto di riaprire il dibattito per procedere successivamente, all’interno del Comitato ristretto, alla elaborazione di un secondo testo unificato sul quale bisognerà nuovamente acquisire il parere del Cocer Interforze.

La proposta è stata accolta da tutti i componenti della Commissione, compresi i Democratici di Sinistra che hanno dichiarato di apprezzare il comportamento del relatore e parteciperanno ai lavori del Comitato ristretto.

E il Cocer Interforze che sta facendo?

Come ricorderanno i nostri lettori, il 27 giugno dell’anno scorso l’organismo centrale della rappresentanza era stato ascoltato dalla Commissione e aveva bocciato inesorabilmente e senza appello il testo unificato prodotto dal Comitato ristretto. Motivo: presentava “elementi di involuzione” e vanificava “quanto acquisito nel tempo dalle Rappresentanze militari”.

Inoltre, l’organismo aveva dichiarato che non è possibile limitarsi alla richiesta di un parere da parte della Commissione e aveva rivendicato il diritto di essere parte attiva nella stesura della riforma come previsto dall’art. 9 del RARM.

Una posizione unanime che ha avuto il grande merito di far riflettere i componenti della Commissione e di stimolarli a svolgere quegli approfondimenti che poi hanno portato a una “raffica” di emendamenti.

Ma i meriti, purtroppo, si sono fermati qui.

Al Cocer Interforze, infatti, come abbiamo riferito in un servizio del 3 luglio 2002, era stato chiesto di far pervenire in Commissione, nel più breve tempo possibile, gli emendamenti al testo unificato.

Le Sezioni del Cocer si sono messe all’opera ed è stato costituito un apposito gruppo di lavoro, ma dopo un anno, come ha osservato il presidente RAMPONI nel corso del dibattito in Commissione, con una punta di ironia, non sono riuscite a elaborare alcun documento unitario.
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