UNIFICAZIONE DELLE FF.PP. E SMILITARIZZAZIONE GDF? DUE EMENDAMENTI POTREBBERO FARE IL MIRACOLO. IL GOVERNO POTREBBE REALIZZARE RISPARMI VALUTABILI IN CIRCA 3,5-4 MILIARDI L’ANNO. IL SAP: SOLO COSÌ SI POTREBBE IMPEDIRE LA CHIUSURA DI MOLTI PRESIDI

giovedì 25 giugno 2015

UNIFICAZIONE DELLE FORZE DI POLIZIA E SMILITARIZZAZIONE GDF? DUE EMENDAMENTI POTREBBERO FARE IL MIRACOLO

Il Governo potrebbe realizzare risparmi valutabili in circa 3,5-4 miliardi l’anno. Il Sap: solo così si potrebbe impedire la chiusura di molti presidi

di Paolo Salvatore Orrù   (@OrruPaolo)

Con l’unificazione delle forze di sicurezza, l’Italia potrebbe realizzare risparmi valutabili in circa 3,5-4 miliardi l’anno. Se n’era accorto Claudio Cottarelli, ex commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica nominato dall’ex presidente del Consiglio Letta; e se n’è accorto Renzi, che vorrebbe metterla nell’ordine del giorno del suo esecutivo. Ora, grazie a due emendamenti al disegno di legge sulla riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche proposti dal vice presidente della Camera Roberto Giachetti (Pd), il premier potrebbe avere la possibilità di effettuare le razionalizzazioni che Marco Pannella perorò già nei primi anni "80.

Il primo emendamento prevede la completa unificazione, nell’ambito del Ministero dell’Interno di Polizia di Stato e Carabinieri. Si avrebbe così, ha scritto Giachetti, “una efficace razionalizzazione delle risorse disponibili attraverso una completa eliminazione delle duplicazione di funzioni e strutture equivalenti”. Al momento, gli uomini in organico sono, complessivamente, superiori alle 200 mila unità e quindi si avrebbero esuberi stimati in circa 25-30 mila unità che potrebbero essere “smaltiti” con i pre pensionamenti. Una simile soluzione metterebbe fine anche al pasticciaccio prodotto dalla legge 78 del 2000, quando i militare dell'Arma diventarono un doppione della Polizia di Stato.

Il secondo emendamento chiede invece “una delega al Governo in materia di istituzione del Corpo di polizia tributaria, di nomina del suo direttore generale e il transito del personale della Gdf nel medesimo”. E contiene il seme per rimettere ordine nella Guardia di Finanza, nella Polizia di Stato, nella polizia municipale e nel Corpo della polizia penitenziaria. “L'Italia è sinora l'unico Paese dell'Ue che, oltre ad avere due forze di polizia ha anche un Corpo di verificatori fiscali inserito tra le Forze destinate all'addestramento alla guerra”, commenta Luca Marco Comellini, uno degli estensori, insieme all’ex deputato Radicale, Maurizio Turco degli emendamenti.

Le resistenze maggiori potrebbero venire, trasversalmente, proprio dalla politica e dai “militari”. Le forze dell’ordine – infatti - bivaccano sotto tende diverse: la polizia risponde al ministero dell’Interno, i carabinieri, d’altro canto, prendono ordini dal ministero della Difesa, la Guardia di Finanza dal ministero dell’Economia, la polizia penitenziaria dal ministero della Giustizia, mentre la Forestale è alle dirette dipendenze del ministero dell’Agricoltura. A volte i settori di competenza combaciano: nel settore alimentare, per esempio, Nas di carabinieri, polizia e forestali agiscono senza un coordinamento centralizzato.

“Nel 1980, i Radicali avrebbero voluto modificare con un referendum l’organizzazione della Gdf, ma la Corte Costituzionale lo dichiarò inammissibile”, spiega Turco. Successivamente, il partito di Pannella tentò di trasformare la GdF, senza risultati tangibili, in corpo di Polizia tributaria: “Ha ancora poco senso – spiega Turco - che i finanzieri siano utilizzati per garantire l’ordine pubblico. Stesso discorso per il Corpo Forestale”. Per quanto riguarda le forze di polizia, basta osservare quanto fanno gli altri paesi dell’Ue: da nessuna parte, anche perché è antieconomico, operano polizie comunali, provinciali (e se si continua con questo tran tran molto presto ci saranno anche quelle regionali).

Una seria riforma permetterebbe, insomma, di produrre risparmi e di presidiare interi territori abbandonati a se stessi. E mettere fine al proliferare di generali nella GdF, dove vige un meccanismo di promozioni assurdo che ha portato ai vertici del comando un’infinità di generali non operativi (leggi capi ufficio), determinando un consolidamento delle figure apicali (con un congruo aumento degli stipendi) a discapito della base. “L’accorpamento dei carabinieri e le forze di polizia è inderogabile: al nostro Paese non sono necessarie più polizie scientifiche”, commenta ancora Turco: “C’è in gioco anche la credibilità delle nostre istituzioni nell’Ue”.

Gianni Tonelli, il segretario del Sindacato Autonomo di Polizia, ha commentato positivamente la proposta di Giachetti: “Ha fatto sua una battaglia storica del Sap: crediamo che la prima cosa da fare sia l’unificazione degli apparati logistici e centrali, assorbono il sessanta per cento delle risorse umane e logistiche”. Secondo Tonelli, occorre fare presto, “perché così si potrebbe impedire la chiusura dei presidi di polizia che il Viminale ha ancora in animo di fare e portare avanti invece una riforma complessiva dell'apparato della sicurezza". Ben vengano gli emendamenti, dice ancora Tonelli, soprattutto “se riescono ad evitare quei tagli lineari che stanno indebolendo gli apparati di Polizia, se riducono l’apparato logistico e se evitano le sovrapposizioni per materie e per territorio”. Il segretario del Sap ha paura solo di una cosa: che “la riforma resti ancora una volta lettera morta”.

http://notizie.tiscali.it/articoli/interviste/15/06/costi-servizi-ordine-interviste.html?interviste

 


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