SOLDI PER INSABBIARE INDAGINE, FINANZIERE BARESE SI DIFENDE CARCERI:ARRESTATO ASSISTENTE POLIZIA PEN. SICUREZZA: POLIZIA E CARABINIERI SU NUOVE SEAT LEON SICUREZZA: CDM, OK BANCA DATI DNA - P.A: INCARICHI A PENSIONATI ANCHE OLTRE IL TETTO DI UN ANNO

sabato 04 luglio 2015

Soldi per insabbiare indagine, finanziere barese si difende

Al gip, 'sempre rifiutato soldi da marito consigliere comunale'

   (ANSA) - BARI, 03 LUG - "Mi aspettava sotto casa per avere

informazioni sull'indagine in cui era coinvolta la moglie,

offrendomi qualsiasi somma di denaro, ma io ho sempre

rifiutato". In piu' di tre ore di interrogatorio dinanzi al gip

del Tribunale di Bari Gianluca Anglana, il maresciallo della

guardia di finanza Gerardo Leone ha chiarito la propria

posizione contestando le accuse che due giorni fa lo hanno

portato ai domiciliari per i reati di tentata concussione e

rivelazione di segreti d'ufficio. Leone e' infatti accusato di

aver offerto 40mila euro ad Alessandro Cataldo, marito di Anita

Maurodinoia, consigliere comunale di Bari e della Citta'

Metropolinata, per "insabbiare" un'inchiesta sulla Provincia.

   "Il militare ha spiegato in modo convincente come sono

realmente sono andati i fatti - ha dichiarato al termine

dell'interrogatorio il difensore, Antonio La Scala - fornendo,

rispetto all'ipotesi accusatoria una prospettazione un pochino

diversa. Ci si augura che l'approfondimento della Procura sugli

spunti investigativi forniti avvenga in tempi rapidi".

   Leone ha spiegato che da gennaio 2015 ad oggi sarebbero stati

centinaia in colloqui con Cataldo e in ogni occasione sarebbe

stato il marito del consigliere a cercare il militare chiedendo

conferma delle informazioni sull'indagine in corso a carico

della moglie. L'indagato ha riferito al giudice e al pm Claudio

Pinto di "veri e propri appostamenti". E sarebbe stata la

presunta vittima a offrire denaro al finanziere il quale, ha

spiegato nell'interrogatorio, avrebbe tentato in tutti i modi di

liberarsene fino alla richiesta "provocatoria" dei 40mila euro

da consegnare ad un suo superiore, il cui coinvolgimento il

maresciallo ha chiarito di aver millantato.

  Questa mattina il difensore di Anita Maurodinoia, Gianni

Signorile, ha depositato in Procura istanza formale per ottenere

informazioni sul procedimento penale nei confronti della sua

assistita. (ANSA).

 

Carceri:arrestato assistente polizia penitenziaria a Firenze

Lo riferisce l'Osapp, trovati telefoni cellulari non consentiti

   (ANSA) - FIRENZE, 3 LUG - Un assistente capo di polizia

penitenziaria del carcere fiorentino di Sollicciano e' stato

arrestato dopo il ritrovamento di due telefoni cellulari nella

sezione penale. A riferirlo Leo Beneduci, segretario generale

dell'Osapp, l'Organizzazione sindacale autonoma polizia

penitenziaria. "Quest'oggi - afferma Beneduci in una nota - nel

corso di una operazione condotta dalla polizia penitenziaria

nella sezione penale del carcere di Firenze Sollicciano e

rivolta all'individuazione di sostanze e oggetti non consentiti,

oltre al rinvenimento di due telefoni cellulari perfettamente

funzionanti, si e' provveduto all'arresto di un assistente capo

di polizia penitenziaria di 50 anni probabile responsabile dell'

introduzione all'interno del carcere dei due apparecchi

telefonici".

"Anche quest'ultimo episodio di grave infedelta' da parte di

un appartenente al Corpo di polizia penitenziaria, unitamente

alle frequentissime aggressioni, agli incendi nelle celle e ai

suicidi e' frutto - scrive il sindacato in una nota - del clima

di pesante abbandono istituzionale e di pessima organizzazione

che contraddistingue la gestione del carcere fiorentino e che

individua la principale responsabilita' nel direttore del

carcere, anche oggi assente unitamente al comandante e nel

provveditore regionale". (ANSA).

 

Sicurezza: polizia e carabinieri salgono su nuove Seat Leon

Consegnate a Verona prime Tdi 150 cv nuova flotta Forze Ordine

   (ANSA) - VERONA, 3 LUG - Sono state consegnate a Verona le

prime Seat Leon sulle quali viaggeranno la Polizia di Stato e

l'Arma dei Carabinieri.

   La citta' dell'Arena, dove ha sede la casa automobilistica

spagnola in Italia, e' lo scenario scelto, con una cerimonia

nella centralissima piazza Bra, per l'ingresso della Leon nella

flotta delle Forze dell'ordine. Seat si e' aggiudicata la gara

d'appalto per la fornitura di Volanti e Radiomobili; cosi' per la

prima volta Polizia e Carabinieri avranno in dotazione la stessa

vettura con motore 2.0 TDI 150 CV. La marca spagnola, importata

da Volkswagen Group Italia, inizialmente consegnera' 206 auto:

100 destinate alla Polizia di Stato e 106 all'Arma dei

Carabinieri, con la possibilita' di una fornitura totale fino a

quattromila unita' nel corso dei prossimi tre anni. Finora sono

gia' stati raccolti 925 ordini, di cui 475 "pantere" e 450

"gazzelle" che oltre a sfoggiare la nuova livrea con diverse

modifiche grafiche, sono state preparate ed equipaggiate con

particolari dotazioni per rispondere alle esigenze delle Forze

dell'ordine.

   "Siamo onorati per la fiducia riposta dalle Forze dell'ordine

italiane sia in Seat, sia nella nostra Leon" ha detto Jrgen

Stackmann, presidente di Seat. "Siamo orgogliosi - ha aggiunto "

di poter contribuire alla pubblica sicurezza grazie a una

vettura affidabile, sicura e di grande qualita'". "Metodo tedesco

e cuore italiano - ha sottolineato Massimo Nordio, ad di

Volkswagen Group Italia - questo e' il nostro gruppo, attivo da

oltre 60 anni. Siamo un'azienda fatta di italiani e con le

nostre attivita' e il nostro dinamismo contribuiamo fattivamente

all'economia e alla prosperita' del paese". "Questo accordo - ha

concluso - rende ancora piu' forte il legame con il territorio e

la sua gente". (ANSA).

 

Sicurezza:Cdm, ok Banca dati Dna, "ma non e' Grande Fratello"

Renzi,"piu' innovativa al mondo";lotta a terrorismo e clandestini

   (ANSA) - ROMA, 3 LUG - L'Italia avra' una Banca Dati del Dna.

Il suo regolamento e' stato approvato in via preliminare oggi dal

Consiglio dei ministri. Ad annunciarlo su Fb il premier Matteo

Renzi sottolineando che le norme "sono tra le piu' innovative al

mondo". Per il ministro della giustizia Andrea Orlando

"magistrati e forze dell'ordine hanno nuovi strumenti nella

lotta al crimine #giustizia".

   Con questo provvedimento (dovra' poi essere adottato con

Decreto del Presidente della Repubblica) - in attuazione del

Trattato di Prum - si istituisce una Banca dati presso il

Viminale a cui si affianca il laboratorio centrale del Dna

presso il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del

Ministero della Giustizia, ubicato a Rebibbia.

  Gli obiettivi che l'adozione del regolamento consente -

precisano dal ministero della giustizia - sono molteplici: la

garanzia delle necessarie tutele di privacy e anonimato, la

maggiore certezza dei riscontri, la tempestivita' delle

verifiche, il coordinamento di questi aspetti delle attivita'

investigative. Per individuare i responsabili di azioni

criminali e fermarli, ma anche per escludere chi non e'

coinvolto. "Non sara' un Grande Fratello genetico - assicurano -

ma uno strumento fondamentale in tema di innovazione, sicurezza

e anche risparmio". Ed ancora, sul versante internazionale,

aiutera' a rafforzare la cooperazione tra Stati sul fronte delle

prevenzione e repressione del terrorismo e dell'immigrazione

clandestina. Mentre sul versante interno, contribuira' alla

soluzione di casi giudiziari complessi, al ritrovamento di

persone scomparse, all'identificazione di persone decedute

rimaste non identificate.

   Importanti indagini note alla cronaca non avrebbero avuto

esito positivo senza il fondamentale strumento delle indagini

sul Dna (basti pensare al caso di Elisa Claps e al ruolo

centrale dell'investigazione genetica nel caso di Yara

Gambirasio il cui processo all'unico indagato, Massimo Bossetti,

e' cominciato proprio oggi).

   Con questo provvedimento inoltre potranno essere riaperti

casi irrisolti e potranno essere condotte in modo piu' efficace

le investigazioni dei reati a sfondo sessuale. Si ritiene

inoltre che vista la semplificazione nelle indagini si potra'

avere una riduzione di sprechi e di costi.

   Il Dna potra' essere raccolto da autori o presunti autori di

reati non colposi, condannati in via definitiva, arrestati in

flagranza di reato o sottoposti a fermo, sottoposti a custodia

cautelare in carcere o agli arresti domiciliari. Ma sara'

possibile anche catalogare materiale genetico di persone

scomparse, decedute non identificate o non identificabili.

   Sono fissati termini massimi per la cancellazione del profilo

del Dna e di distruzione del relativo campione biologico:

massimo 40 anni per il primo, 20 per il secondo.

   Per la tutela della privacy il provvedimento - proposto dai

ministri della giustizia, dell'interno, della salute e del

lavoro - ha acquisito i pareri del Garante. Per la gestione del

Laboratorio della banca dati Dna sono stati previsti specifici

ruoli tecnici all'interno dell'Amministrazione penitenziaria.

Per questi ruoli tecnici (come periti e biologi) sono gia' stati

espletati i concorsi, per un totale di 29 unita' di personale.

   In materia l'Italia ha recepito nel 2009 il Trattato di Prum,

accordo firmato dai principali Paesi europei per la cooperazione

nel contrasto della criminalita', del terrorismo e dell'

immigrazione illegale, che prevede appunto anche l'istituzione

della banca dati del Dna. (ANSA).

 

P.a: incarichi a pensionati anche oltre tetto di un anno

Allargate maglie per posizioni non di vertice. Ma sempre gratis

   (ANSA) - ROMA, 3 LUG - Si allargano le maglie per il

conferimento di incarichi pubblici a pensionati. Salta infatti -

secondo quanto si apprende - il tetto di un anno come limite

massimo, purche' non si tratti di posizioni direttive o

dirigenziali, per cui resta il vicolo di 12 mesi. Rimane invece

ferma per tutti la condizione 'costo zero' (gli incarichi devono

essere gratuiti). Cosi' un emendamento al ddl P.A, approvato ieri

in commissione Affari Costituzionali alla Camera.(ANSA).

L'allentamento quindi riguarda tutti

gli incarichi di vario titolo, da quelli in organi di governo

alle collaborazioni, ma non i ruoli di vertice, gestionali, per

cui si intende perseguire il ringiovanimento. La modifica, con

firmatari i deputati Pd Emanuele Fiano e Andrea Giorgis, va

quindi a ritoccare il dl Madia, divenuto legge la scorso estate.

Provvedimento, a cui ha fatto anche seguito una circolare

applicativa del ministero della P.A, che ha ridotto al lumicino

le possibilita' di rimanere nella Pubblica Amministrazione dopo

la pensione. Ora gli spazi si riallargano un po', ma non cambia

il parametro della gratuita'.(ANSA).


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