BOSCHI,GRAVE DIFFUSIONE CONVERSAZIONI RENZI,MAI PIU'. SU LETTA NULLA DI NUOVO, APERTA INDAGINE. M5S, VOGLIONO BAVAGLIO. INTERCETTAZIONI RENZI: A BREVE RELAZIONE A PG CASSAZIONE. DA PARTE DEL PROCURATORE DI NAPOLI

giovedì 16 luglio 2015

 

BOSCHI,GRAVE DIFFUSIONE CONVERSAZIONI RENZI,MAI PIU'

SU LETTA NULLA DI NUOVO, APERTA INDAGINE. M5S, VOGLIONO BAVAGLIO

   (di Serenella Mattera)

   (ANSA) - ROMA, 15 LUG - "Purtroppo non e' la prima volta che

succede: speriamo sia l'ultima". Parla a nome del governo, Maria

Elena Boschi. In Aula alla Camera e' chiamata a rispondere ai 5

Stelle sull'intercettazione di una telefonata tra Matteo Renzi e

il generale della Finanza Michele Adinolfi. E' l'11 gennaio 2014

e i due parlano di Enrico Letta, che da li' a poche settimane

sarebbe stato sostituito a Palazzo Chigi dallo stesso Renzi. Ma

non c'e' "nulla di segreto, di nascosto o di nuovo" in quello che

si dicono, afferma Boschi. Piuttosto, osserva, "e' grave" leggere

sui giornali la trascrizione di registrazioni che non hanno

rilievo penale: "Speriamo non accada piu'". Ma queste parole

riaccendono la polemica perche' suonano ai grillini come una

"minaccia" di "bavaglio" da imporre alla stampa con la legge

sulle intercettazioni che sara' in Aula a fine mese. "Faremo

barricate", annuncia il M5S. "Nessun bavaglio", replica il Pd.

   Il ministro Boschi si incarica di replicare per la prima

volta, a nome del governo, alle polemiche seguite alla

pubblicazione sul Fatto quotidiano della conversazione con

Adinolfi in cui Renzi esprime un giudizio tranchant dell'allora

premier Letta: "non e' capace". In quella telefonata, "durata una

manciata di secondi", nota Boschi, non c'e' nessun accenno alla

sostituzione di Letta ma "si fa l'ipotesi che l'allora premier

cambiasse uno o due ministri, con un rimpastino, o piu' ministri,

con un rimpastone: non piu' ne' meno di quello che si poteva

leggere sui giornali in quei giorni". Inoltre col generale Renzi

non parla di nomine al vertice della Guardia di finanza "ne' di

possibili ricatti all'allora presidente Giorgio Napolitano",

sottolinea il ministro, che non entra nel merito - perche' non e'

coinvolto nessun esponente del governo - dell'altra

intercettazione pubblicata dal Fatto, di una conversazione in

cui si fa riferimento al figlio di Napolitano.

   Boschi e' molto netta: non solo non c'e' nessun elemento

rilevante penalmente, ma neanche politicamente. Perche' e'

"inverosimile" che Napolitano fosse ricattabile e altre

"illazioni sono appassionanti solo per chi e' interessato al

fantasy ma niente hanno a che fare col governo".

   Il procuratore generale della Cassazione ha aperto un

fascicolo per verificare se ci siano gli estremi per un'azione

disciplinare nei confronti di quei magistrati che hanno messo

agli atti senza 'omissis' l'intercettazione della telefonata tra

Renzi e Adinolfi. Perche' quella conversazione, registrata

nell'ambito dell'inchiesta sulla Cpl Concordia, non ha rilievo

penale. E a breve dovrebbe arrivare la relazione del procuratore

capo di Napoli che fa chiarezza su quanto accaduto. Ma "e'

grave", afferma Boschi, "che quelle intercettazioni siano finite

a un giornale", sottolinea. Parole che suonano come musica alle

orecchie di Forza Italia ("Benvenuta sulla Terra, dottoressa

Boschi", ironizza Renato Brunetta, che denuncia disparita' di

trattamento con Berlusconi). Ma che suonano come una "minaccia

di bavaglio" alla capogruppo M5s Businarolo.

   Nessun bavaglio, spiega il Pd: "Il diritto alle indagini sara'

sempre garantito e lo strumento investigativo delle

intercettazioni non sara' mai toccato", assicura David Ermini. Ma

"non e' ammissibile che non ci sia nessun tipo di tutela per chi

non e' indagato". Di fornire quella tutela, spiega, si occupano

le tre deleghe al governo sulle intercettazioni contenute nella

riforma del processo penale che la settimana prossima sara'

votata in commissione e il 27 luglio e' attesa in Aula alla

Camera. "Andiamo avanti come ci siamo impegnati a fare", dice

Ettore Rosato (Pd). Nessuna accelerazione o rallentamento dopo

le polemiche. (ANSA).

 

INTERCETTAZIONI RENZI: A BREVE RELAZIONE A PG CASSAZIONE

DA PARTE DEL PROCURATORE DI NAPOLI

   (ANSA) - ROMA, 15 LUG - Non e' ancora giunta al pg della

Cassazione Pasquale Ciccolo ma, a quanto si apprende, e' attesa a

breve la relazione del procuratore capo di Napoli Giovanni

Colangelo sulla vicenda delle intercettazioni Adinolfi-Renzi.

   Solo successivamente il pg della Cassazione, che ha aperto un

fascicolo, potra' avviare una pre-istruttoria per verificare se

ci siano gli estremi per un'azione disciplinare.

   Allo stato non e' possibile stabilire se la questione possa

riguardare magistrati. (ANSA).

 

INTERCETTAZIONI RENZI: A BREVE RELAZIONE A PG CASSAZIONE (2)

   (ANSA) - ROMA, 15 LUG - Le conversazioni al centro della

vicenda, che risalgono all'11 gennaio 2014, sono quelle tra il

generale della Guardia di Finanza Michele Adinolfi, allora

comandante interregionale dell'Italia Centro-Settentrionale a

Firenze e ora comandante in seconda del corpo, e Matteo Renzi,

oggi premier, allora sindaco di Firenze. Il colloquio, finito

sui giornali, fu intercettato nell'ambito dell'inchiesta avviata

dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli sulla Cpl

Concordia e la metanizzazione di Ischia: Adinolfi era indagato,

ma ora la sua posizione e' stata archiviata.

   Quando manca poco piu' di un mese alle dimissioni di Enrico

Letta da presidente del Consiglio, in quella conversazione Renzi

parla con Adinolfi esprimendo su Letta giudizi critici ("non e'

capace") e ipotizza possibili strategie politiche che conducano

a un cambio di governo.

   Su decisione del Tribunale del Riesame di Napoli, cui si sono

rivolti alcuni indagati, gli atti dell'inchiesta Cpl sono stati

trasferiti per competenza a Modena, compresa l'informativa dei

carabinieri in cui e' riportata l'intercettazione Adinolfi-Renzi.

Il materiale e' giunto a Modena senza apposizione di omissis. Il

procuratore aggiunto reggente di Modena, Lucia Musti, ha

chiarito che le dichiarazioni intercettate di Renzi e Adinolfi

non hanno rilievo penale.

   Gli accertamenti del pg della Cassazione, titolare

dell'azione disciplinare, puntano a chiarire se vadano mossi o

meno rilievi, sotto questo profilo, a carico di magistrati, per

il fatto che le intercettazioni, non "omissate", sono state

allegate agli atti. E nella fase preliminare sara' necessario

ripercorrere l'iter del materiale di indagine, nelle varie

tappe; a partire dalla relazione che arrivera' da Napoli.

(ANSA).


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