BOSCHI,GRAVE DIFFUSIONE CONVERSAZIONI RENZI,MAI PIU'. SU LETTA NULLA DI NUOVO, APERTA INDAGINE. M5S, VOGLIONO BAVAGLIO. INTERCETTAZIONI RENZI: A BREVE RELAZIONE A PG CASSAZIONE. DA PARTE DEL PROCURATORE DI NAPOLI
BOSCHI,GRAVE DIFFUSIONE CONVERSAZIONI RENZI,MAI PIU'
SU LETTA NULLA DI NUOVO, APERTA INDAGINE. M5S, VOGLIONO BAVAGLIO
(di Serenella Mattera)
(ANSA) - ROMA, 15 LUG - "Purtroppo non e' la prima volta che
succede: speriamo sia l'ultima". Parla a nome del governo, Maria
Elena Boschi. In Aula alla Camera e' chiamata a rispondere ai 5
Stelle sull'intercettazione di una telefonata tra Matteo Renzi e
il generale della Finanza Michele Adinolfi. E' l'11 gennaio 2014
e i due parlano di Enrico Letta, che da li' a poche settimane
sarebbe stato sostituito a Palazzo Chigi dallo stesso Renzi. Ma
non c'e' "nulla di segreto, di nascosto o di nuovo" in quello che
si dicono, afferma Boschi. Piuttosto, osserva, "e' grave" leggere
sui giornali la trascrizione di registrazioni che non hanno
rilievo penale: "Speriamo non accada piu'". Ma queste parole
riaccendono la polemica perche' suonano ai grillini come una
"minaccia" di "bavaglio" da imporre alla stampa con la legge
sulle intercettazioni che sara' in Aula a fine mese. "Faremo
barricate", annuncia il M5S. "Nessun bavaglio", replica il Pd.
Il ministro Boschi si incarica di replicare per la prima
volta, a nome del governo, alle polemiche seguite alla
pubblicazione sul Fatto quotidiano della conversazione con
Adinolfi in cui Renzi esprime un giudizio tranchant dell'allora
premier Letta: "non e' capace". In quella telefonata, "durata una
manciata di secondi", nota Boschi, non c'e' nessun accenno alla
sostituzione di Letta ma "si fa l'ipotesi che l'allora premier
cambiasse uno o due ministri, con un rimpastino, o piu' ministri,
con un rimpastone: non piu' ne' meno di quello che si poteva
leggere sui giornali in quei giorni". Inoltre col generale Renzi
non parla di nomine al vertice della Guardia di finanza "ne' di
possibili ricatti all'allora presidente Giorgio Napolitano",
sottolinea il ministro, che non entra nel merito - perche' non e'
coinvolto nessun esponente del governo - dell'altra
intercettazione pubblicata dal Fatto, di una conversazione in
cui si fa riferimento al figlio di Napolitano.
Boschi e' molto netta: non solo non c'e' nessun elemento
rilevante penalmente, ma neanche politicamente. Perche' e'
"inverosimile" che Napolitano fosse ricattabile e altre
"illazioni sono appassionanti solo per chi e' interessato al
fantasy ma niente hanno a che fare col governo".
Il procuratore generale della Cassazione ha aperto un
fascicolo per verificare se ci siano gli estremi per un'azione
disciplinare nei confronti di quei magistrati che hanno messo
agli atti senza 'omissis' l'intercettazione della telefonata tra
Renzi e Adinolfi. Perche' quella conversazione, registrata
nell'ambito dell'inchiesta sulla Cpl Concordia, non ha rilievo
penale. E a breve dovrebbe arrivare la relazione del procuratore
capo di Napoli che fa chiarezza su quanto accaduto. Ma "e'
grave", afferma Boschi, "che quelle intercettazioni siano finite
a un giornale", sottolinea. Parole che suonano come musica alle
orecchie di Forza Italia ("Benvenuta sulla Terra, dottoressa
Boschi", ironizza Renato Brunetta, che denuncia disparita' di
trattamento con Berlusconi). Ma che suonano come una "minaccia
di bavaglio" alla capogruppo M5s Businarolo.
Nessun bavaglio, spiega il Pd: "Il diritto alle indagini sara'
sempre garantito e lo strumento investigativo delle
intercettazioni non sara' mai toccato", assicura David Ermini. Ma
"non e' ammissibile che non ci sia nessun tipo di tutela per chi
non e' indagato". Di fornire quella tutela, spiega, si occupano
le tre deleghe al governo sulle intercettazioni contenute nella
riforma del processo penale che la settimana prossima sara'
votata in commissione e il 27 luglio e' attesa in Aula alla
Camera. "Andiamo avanti come ci siamo impegnati a fare", dice
Ettore Rosato (Pd). Nessuna accelerazione o rallentamento dopo
le polemiche. (ANSA).
INTERCETTAZIONI RENZI: A BREVE RELAZIONE A PG CASSAZIONE
DA PARTE DEL PROCURATORE DI NAPOLI
(ANSA) - ROMA, 15 LUG - Non e' ancora giunta al pg della
Cassazione Pasquale Ciccolo ma, a quanto si apprende, e' attesa a
breve la relazione del procuratore capo di Napoli Giovanni
Colangelo sulla vicenda delle intercettazioni Adinolfi-Renzi.
Solo successivamente il pg della Cassazione, che ha aperto un
fascicolo, potra' avviare una pre-istruttoria per verificare se
ci siano gli estremi per un'azione disciplinare.
Allo stato non e' possibile stabilire se la questione possa
riguardare magistrati. (ANSA).
INTERCETTAZIONI RENZI: A BREVE RELAZIONE A PG CASSAZIONE (2)
(ANSA) - ROMA, 15 LUG - Le conversazioni al centro della
vicenda, che risalgono all'11 gennaio 2014, sono quelle tra il
generale della Guardia di Finanza Michele Adinolfi, allora
comandante interregionale dell'Italia Centro-Settentrionale a
Firenze e ora comandante in seconda del corpo, e Matteo Renzi,
oggi premier, allora sindaco di Firenze. Il colloquio, finito
sui giornali, fu intercettato nell'ambito dell'inchiesta avviata
dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli sulla Cpl
Concordia e la metanizzazione di Ischia: Adinolfi era indagato,
ma ora la sua posizione e' stata archiviata.
Quando manca poco piu' di un mese alle dimissioni di Enrico
Letta da presidente del Consiglio, in quella conversazione Renzi
parla con Adinolfi esprimendo su Letta giudizi critici ("non e'
capace") e ipotizza possibili strategie politiche che conducano
a un cambio di governo.
Su decisione del Tribunale del Riesame di Napoli, cui si sono
rivolti alcuni indagati, gli atti dell'inchiesta Cpl sono stati
trasferiti per competenza a Modena, compresa l'informativa dei
carabinieri in cui e' riportata l'intercettazione Adinolfi-Renzi.
Il materiale e' giunto a Modena senza apposizione di omissis. Il
procuratore aggiunto reggente di Modena, Lucia Musti, ha
chiarito che le dichiarazioni intercettate di Renzi e Adinolfi
non hanno rilievo penale.
Gli accertamenti del pg della Cassazione, titolare
dell'azione disciplinare, puntano a chiarire se vadano mossi o
meno rilievi, sotto questo profilo, a carico di magistrati, per
il fatto che le intercettazioni, non "omissate", sono state
allegate agli atti. E nella fase preliminare sara' necessario
ripercorrere l'iter del materiale di indagine, nelle varie
tappe; a partire dalla relazione che arrivera' da Napoli.
(ANSA).